Fotografia realistica di una mano di agricoltore che tiene aperta una capsula di cotone matura e bianca, mostrando i semi all'interno. Sullo sfondo, un campo di cotone sfocato sotto un cielo sereno. Obiettivo prime 35mm, profondità di campo ridotta per focalizzare sulla mano e sulla capsula.

Zinco: Il Segreto Nascosto per un Cotone da Record (Anche su Terreni Difficili!)

Ciao a tutti gli appassionati di agricoltura e scienza! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi sta particolarmente a cuore: come possiamo dare una marcia in più a una delle colture più importanti del mondo, il cotone, soprattutto quando cresce su terreni un po’ “antipatici”. Sto parlando dei suoli alcalini calcarei, quelli dove un micronutriente fondamentale, lo zinco, fa fatica a rendersi disponibile per le nostre piante.

L’Importanza Cruciale del Cotone (e dello Zinco!)

Prima di tuffarci nei dettagli tecnici, fermiamoci un attimo a pensare al cotone (Gossypium hirsutum L.). Non è solo la fibra naturale più usata al mondo, riempiendo circa un quarto del settore tessile globale. È una vera ancora di salvezza economica per milioni di famiglie, specialmente nei paesi a basso reddito. Pensate che circa 100 milioni di famiglie in 75 paesi dipendono dalla sua coltivazione, e altri 350 milioni di persone lavorano nella sua filiera! In paesi come il Pakistan, ad esempio, il cotone è vitale: contribuisce in modo massiccio all’agricoltura, al PIL e alle esportazioni.

Ma c’è un “ma”. Spesso la resa del cotone è molto più bassa di quanto potrebbe essere. Le cause? Diverse: clima impazzito, carenza d’acqua, difesa dalle malattie non ottimale e, appunto, una nutrizione non adeguata. Ed è qui che entra in gioco il nostro protagonista di oggi: lo zinco (Zn).

Questo metallo bianco-bluastro è un micronutriente essenziale. Immaginatelo come un ingranaggio vitale in una macchina complessa: è coinvolto in più di 300 enzimi che regolano processi metabolici cruciali nella pianta di cotone. Dalla germinazione dei semi all’efficienza nell’uso dell’acqua, dalla sintesi della clorofilla (il verde delle foglie!) alla stabilità delle membrane cellulari, fino allo sviluppo riproduttivo… lo zinco c’è sempre!

Il problema è che proprio nei suoli alcalini e calcarei, comuni in molte aree di coltivazione del cotone (Pakistan incluso), lo zinco tende a “bloccarsi”, diventando poco disponibile per le radici. Questo è un bel guaio, perché una carenza di zinco può limitare seriamente la crescita e la produttività.

Come Dare lo Zinco Giusto al Momento Giusto? La Nostra Indagine

Allora, la domanda sorge spontanea: come possiamo assicurarci che le nostre piante di cotone abbiano tutto lo zinco di cui hanno bisogno, anche in queste condizioni difficili? È meglio darlo al terreno? Spruzzarlo sulle foglie? O forse una combinazione delle due cose? E quanto zinco serve esattamente?

Per rispondere a queste domande, abbiamo messo in piedi un esperimento mirato. Abbiamo preso due varietà di cotone diverse – una Bt (CIM-663) e una non-Bt (Cyto-124) – e le abbiamo coltivate in vaso, simulando le condizioni di un suolo alcalino calcareo. Poi, abbiamo testato diverse strategie di somministrazione dello zinco:

  • Niente zinco (il nostro controllo, per vedere la differenza)
  • Zinco aggiunto al terreno a diverse dosi (5, 10 e 15 mg per kg di suolo)
  • Zinco spruzzato direttamente sulle foglie (soluzioni allo 0.5% e all’1%)
  • Varie combinazioni di applicazione al suolo + spray fogliare

Abbiamo tenuto d’occhio un sacco di parametri: come crescevano le piante (altezza, numero di rami), quanto stavano “bene” (contenuto d’acqua nelle foglie, clorofilla, stabilità delle membrane), come “respiravano” (fotosintesi, traspirazione), quanto cotone producevano (numero di capsule, resa in semi e fibra) e, ovviamente, la qualità della fibra stessa (lunghezza, resistenza, finezza).

Primo piano macro di una giovane pianta di cotone che emerge da un terreno secco e screpolato, dall'aspetto calcareo. Luce laterale controllata per evidenziare la texture del suolo e la delicatezza della pianta. Obiettivo macro 100mm, alta definizione, messa a fuoco precisa sulla pianta.

I Risultati? Lo Zinco Fa Miracoli (Soprattutto se Combinato!)

Ebbene, i risultati sono stati chiarissimi e davvero incoraggianti! Praticamente tutte le modalità di applicazione dello zinco hanno portato a miglioramenti significativi rispetto alle piante che non ne avevano ricevuto. Crescita migliore, piante più sane, più cotone e fibra di qualità superiore. Bingo!

Ma la vera rivelazione è stata questa: la strategia più efficace in assoluto è stata la combinazione dell’applicazione al suolo con lo spray fogliare. Questo approccio integrato ha superato sia l’applicazione solo al suolo che quella solo fogliare. Perché? Probabilmente perché lo spray fogliare dà una “botta” di zinco immediata, mentre quello nel terreno assicura un rilascio più costante nel tempo. Un mix perfetto!

In particolare, il trattamento che ha dato i risultati migliori per la maggior parte dei parametri è stato quello con la dose più alta di zinco sia nel suolo che fogliare (chiamiamolo SZn15 + FZn1: 15 mg/kg nel suolo + spray all’1%). Guardate che numeri rispetto al controllo (piante senza zinco aggiunto):

  • Concentrazione di zinco nelle foglie: +270% (CIM-663) e +218% (Cyto-124)
  • Altezza pianta: +23% (CIM-663) e +28% (Cyto-124)
  • Rami monopodiali (quelli vegetativi): +41% (CIM-663) e +42% (Cyto-124)
  • Rami simpodiali (quelli fruttiferi): +37% (CIM-663) e +35% (Cyto-124)
  • Resa in cotone grezzo: +32.5% (CIM-663) e +36.6% (Cyto-124)
  • Resa in fibra (lint): +30% (CIM-663) e +34.6% (Cyto-124)

Non solo la quantità, ma anche la “salute” della pianta ne ha beneficiato enormemente. Con SZn15 + FZn1 abbiamo visto aumenti pazzeschi nel contenuto d’acqua relativo nelle foglie (+32.6% e +22.4%), nella clorofilla (+92% e +67%) e nella conduttanza stomatica (un indicatore di quanto gli stomi, i “pori” delle foglie, sono aperti per gli scambi gassosi, +112.8% e +100.8%). In pratica, piante più idratate, più verdi e più efficienti nel fare la fotosintesi!

Campo di cotone rigoglioso sotto un cielo azzurro. Piante alte e cariche di capsule di cotone aperte e bianche. Luce solare diretta. Obiettivo grandangolare 24mm per catturare l'estensione del campo, messa a fuoco nitida su tutto il campo.

Non Solo Quantità, Ma Anche Qualità della Fibra!

E la fibra? Anche lì, lo zinco ha fatto la differenza. La finezza della fibra, ad esempio, è migliorata fino al 19.7% (CIM-663) e 15.9% (Cyto-124) con il trattamento SZn15 + FZn1. Abbiamo anche osservato correlazioni positive molto interessanti: più zinco c’era nelle foglie, migliori erano la lunghezza, la resistenza e la finezza della fibra. Questo conferma che lo zinco non aiuta solo la pianta a crescere di più, ma contribuisce attivamente alla qualità del prodotto finale.

Cosa Significa Tutto Questo in Pratica?

Ok, la scienza è affascinante, ma cosa ci portiamo a casa di concreto? Beh, innanzitutto, abbiamo la conferma che curare la nutrizione con lo zinco è fondamentale per il cotone, specialmente su suoli alcalini calcarei. Secondo, abbiamo visto che un approccio combinato (suolo + foglie) è la strategia vincente.

Dal punto di vista economico, abbiamo calcolato il rapporto benefici-costi. Anche qui, l’aggiunta di zinco si è dimostrata vantaggiosa, con i valori più alti ottenuti proprio con le combinazioni suolo+fogliare (in particolare SZn10+FZn1 e SZn15+FZn1 per la varietà CIM-663).

Quindi, la nostra raccomandazione, basata su questo studio, è di considerare seriamente l’applicazione combinata di zinco, puntando a dosi come quelle del trattamento SZn15 + FZn1, per massimizzare sia la resa che la qualità del cotone in questi ambienti difficili.

Certo, questo era uno studio in vaso. Il prossimo passo fondamentale sarà verificare questi risultati direttamente in campo, su larga scala. Ma le indicazioni sono forti e promettenti! Capire come lo zinco si comporta nel terreno e come ottimizzare la sua somministrazione può davvero fare la differenza per milioni di agricoltori e per l’intera filiera del cotone.

Spero che questo viaggio nel mondo dello zinco e del cotone vi sia piaciuto! È incredibile come un singolo micronutriente possa avere un impatto così grande.

Fonte: Springer

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