Insegnanti, Cibo e Benessere: Come Abbiamo Creato lo Strumento Giusto per Capirci di Più (Grazie agli Esperti!)
Il Benessere degli Insegnanti: Un Puzzle Complesso (e Fondamentale!)
Ciao a tutti! Avete mai pensato a quanto sia cruciale il benessere dei nostri insegnanti? Non è solo una questione personale loro, ma impatta direttamente sulla qualità dell’insegnamento, sui risultati degli studenti e persino sul problema, sempre più sentito, dell’abbandono della professione. È un lavoro bellissimo, ma anche incredibilmente stressante. E in questo grande puzzle del benessere, c’è un pezzo spesso trascurato ma fondamentale: l’alimentazione e la nutrizione (FN – Food and Nutrition).
Sapete, gli insegnanti non sono solo educatori, ma anche veri e propri modelli di riferimento per i ragazzi. Il loro rapporto con il cibo, le loro conoscenze nutrizionali, le loro abitudini quotidiane… tutto questo ha un doppio effetto: sulla loro salute e sulla capacità di influenzare positivamente gli studenti. Pensateci: come possiamo aspettarci che promuovano stili di vita sani se loro stessi non sono supportati nel mantenere il proprio benessere?
La Sfida: Misurare Ciò che Conta Davvero
Qui nasce il problema che abbiamo voluto affrontare. Nonostante l’importanza evidente, mancava uno strumento validato, affidabile e completo per misurare specificamente gli aspetti legati al cibo e alla nutrizione nel contesto del benessere degli insegnanti. Certo, esistono questionari generici, ma spesso non colgono le sfumature uniche di questa professione e dell’ambiente scolastico.
Una nostra precedente ricerca (una “scoping review”, come la chiamiamo noi addetti ai lavori) aveva proprio evidenziato questa lacuna. Avevamo mappato gli studi esistenti e visto che sì, si usavano questionari, ma spesso misuravano solo l’apporto calorico o le conoscenze nutrizionali (che, tra l’altro, non sempre si traducono in comportamenti sani!). Mancava una visione d’insieme, che considerasse anche le abilità pratiche in cucina, l’atteggiamento verso il cibo, l’impatto dello stress lavorativo e il supporto sociale.
La Nostra Missione: Creare il TFNQ
Ecco perché ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a sviluppare il Teacher Food and Nutrition-related health and wellbeing Questionnaire (TFNQ). L’obiettivo? Creare uno strumento capace di fotografare in modo ampio e dettagliato come il cibo e la nutrizione si intrecciano con la salute e il benessere generale degli insegnanti delle scuole primarie e secondarie.
Per farlo, non siamo partiti da zero. Abbiamo analizzato la letteratura, studiato i fattori che influenzano le scelte alimentari (usando un modello chiamato DONE framework, che considera aspetti individuali, sociali, ambientali e politici) e abbiamo messo insieme una prima bozza del questionario, includendo anche scale già validate per misurare aspetti come la qualità della dieta, le abilità culinarie, la qualità della vita, lo stress e il burnout.
Il Metodo Delphi: Chiedere Consiglio agli Esperti
Ma come essere sicuri che il nostro TFNQ fosse davvero valido e misurasse le cose giuste nel modo giusto? Qui entra in gioco il metodo Delphi. Immaginate una sorta di “consultazione collettiva” con esperti provenienti da diverse discipline e da varie parti del mondo. L’idea è raggiungere un consenso su determinati argomenti attraverso più round di domande e feedback, mantenendo l’anonimato tra i partecipanti per evitare influenze reciproche.
Abbiamo coinvolto 23 esperti internazionali (da Australia, Canada, Svizzera, Regno Unito, Nuova Zelanda e Stati Uniti) con competenze diverse ma complementari:
- Educazione (insegnanti, dirigenti, formatori)
- Dietetica e Nutrizione
- Comportamento Alimentare (inclusa la nutrizione culinaria)
- Psicologia
Il tutto si è svolto online (un e-Delphi), in due round.
Round 1: Cosa Tenere, Cosa Togliere?
Nel primo round, abbiamo presentato agli esperti la nostra bozza iniziale del TFNQ, con tutti i suoi “costrutti” (gli argomenti specifici che volevamo misurare, come la qualità della dieta, le abilità culinarie, lo stress, il burnout, il supporto sociale, ecc.) e i “covariati di stile di vita” (come attività fisica, sonno, fumo).
Abbiamo chiesto loro: “Secondo voi, questi elementi forniscono informazioni utili per capire il benessere alimentare degli insegnanti?”. Potevano rispondere “Sono d’accordo”, “Sono per lo più d’accordo”, “Non sono d’accordo” o “Non sono sicuro”. Abbiamo anche chiesto loro di indicare i tre costrutti e i tre covariati che ritenevano meno importanti da includere.
I risultati? Un consenso generale sull’utilità della maggior parte dei nostri costrutti (tutti hanno superato la soglia del 75% di accordo!). Ma, grazie ai loro preziosi commenti e alla classifica degli elementi da rimuovere, abbiamo potuto fare una bella “pulizia”: abbiamo eliminato 7 costrutti e 3 covariati che risultavano ridondanti o meno centrali (come la qualità della vita generica, alcuni aspetti del benessere lavorativo, il fumo, la sedentarietà e la sicurezza alimentare, che pur importanti, avrebbero appesantito troppo il questionario). Abbiamo anche riorganizzato alcune domande, creando nuovi gruppi più specifici e focalizzati (ad esempio, separando le domande sulle bevande da quelle sulle abitudini alimentari generali).
Round 2: Affinare i Dettagli
Nel secondo round (a cui hanno partecipato 19 dei 23 esperti iniziali), ci siamo concentrati sui dettagli dei costrutti rimasti, soprattutto quelli che avevamo creato ex novo. Abbiamo chiesto agli esperti di valutare:
- La chiarezza delle domande: erano formulate bene? Si capivano facilmente?
- L’adeguatezza delle scale di risposta: le opzioni fornite (es. “mai”, “raramente”, “spesso”, “sempre”) erano sensate?
- L’ordine generale del questionario: le domande fluivano in modo logico per non affaticare l’insegnante che lo compila?
Anche qui, il feedback è stato estremamente utile. L’83% degli esperti ha approvato l’ordine generale. Per le domande e le scale, la maggior parte ha ricevuto il via libera, mentre per alcune abbiamo apportato piccole modifiche suggerite dagli esperti per migliorare ulteriormente la leggibilità e la chiarezza. Ad esempio, abbiamo aggiunto qualche domanda sui “premi alimentari” (usare il cibo come ricompensa) e sulle responsabilità domestiche legate al cibo, e abbiamo perfezionato la formulazione di altre. Abbiamo anche deciso di separare le domande sulla condivisione dei pasti a casa da quelle a scuola, per rendere il flusso più scorrevole.
Il Risultato Finale: Il TFNQ Validato!
Alla fine di questo processo rigoroso, siamo arrivati alla versione finale del TFNQ: un questionario con 26 costrutti che coprono vari aspetti del cibo, della nutrizione e del benessere (personale e lavorativo) e 3 covariati di stile di vita (attività fisica, sonno, qualità della dieta misurata con l’indice FAVVA).
Grazie al contributo degli esperti, abbiamo stabilito la validità di contenuto del nostro strumento. Questo significa che, secondo un gruppo qualificato di professionisti, il TFNQ misura effettivamente gli aspetti chiave e rilevanti del benessere alimentare degli insegnanti.
Perché Tutto Questo è Importante?
Avere uno strumento come il TFNQ, validato e specifico, è un passo avanti enorme. Ci permetterà di:
- Raccogliere dati di qualità sullo stato attuale del benessere alimentare degli insegnanti.
- Esplorare le relazioni complesse tra dieta, abilità culinarie, stress, burnout, supporto sociale e benessere generale in questa popolazione.
- Informare lo sviluppo di interventi mirati: programmi di supporto, formazione professionale (sia iniziale che continua) per aiutare gli insegnanti a migliorare il proprio benessere FN.
- Guidare le politiche scolastiche affinché tengano maggiormente in conto la salute e il benessere del personale docente, anche dal punto di vista alimentare.
- Migliorare indirettamente anche il benessere degli studenti, avendo insegnanti più sani, più sereni e più efficaci nel loro ruolo di modelli e promotori di salute.
Prossimi Passi
Il nostro lavoro non finisce qui. La validazione di contenuto è solo il primo passo. Ora dovremo condurre ulteriori studi per testare la validità di costrutto (cioè, se il questionario misura davvero i concetti teorici che intende misurare) e l’affidabilità (cioè, se fornisce risultati consistenti nel tempo e in diverse condizioni).
Ma siamo fiduciosi. Crediamo che il TFNQ possa diventare uno strumento prezioso per la ricerca, per la formazione e per le politiche, contribuendo a creare un ambiente scolastico dove il benessere di chi insegna sia finalmente una priorità riconosciuta e supportata, anche a tavola!
Fonte: Springer