Turismo Sostenibile ed Ecosistemi: L’Incredibile Lezione dalle Città Cinesi!
Ciao a tutti, amici lettori! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio affascinante, non in una meta esotica, ma nel cuore di una ricerca che potrebbe ridefinire il nostro modo di pensare al turismo e all’ambiente. Parliamo di un tema caldissimo: come possono il valore dei servizi ecosistemici (ESV) e la resilienza economica del turismo (TER) non solo coesistere, ma addirittura evolvere insieme, quasi come due ballerini in una coreografia perfetta? Sembra un sogno, vero? Eppure, uno studio recente su ben 286 città cinesi ci offre spunti davvero illuminanti!
Ma cosa sono esattamente ESV e TER?
Prima di addentrarci nei meandri di questa ricerca, facciamo un piccolo ripasso. Quando parlo di Valore dei Servizi Ecosistemici (ESV), mi riferisco a tutti quei benefici, tangibili e intangibili, che noi esseri umani otteniamo dagli ecosistemi. Pensate alla produzione di cibo, alla fornitura di acqua pulita, alla regolazione del clima, alla conservazione del suolo, alla biodiversità e persino alla bellezza dei paesaggi che ci tolgono il fiato. Insomma, la natura che lavora per noi, gratis!
Dall’altra parte, abbiamo la Resilienza Economica del Turismo (TER). Immaginate un sistema turistico come un pugile: la sua resilienza è la capacità di incassare i colpi (crisi economiche, pandemie, disastri naturali), riprendersi velocemente e, perché no, adattarsi per diventare ancora più forte. È la capacità di un’economia turistica di resistere agli shock, recuperare e trasformarsi.
Ora, la cosa intrigante è che l’ESV è un po’ la base ecologica su cui si costruisce la resilienza turistica. Un ambiente sano e ricco di servizi ecosistemici può rendere una destinazione turistica più attraente, più stabile e più capace di riprendersi dalle avversità. È come avere fondamenta solide per la propria casa.
Lo studio cinese: un’analisi su larga scala
I ricercatori hanno preso in esame dati dal 2012 al 2022 di 286 città cinesi, un campione vastissimo che ci permette di avere una visione d’insieme davvero notevole. Hanno usato modelli complessi come il Coupling Coordination Degree (CCD) model per capire quanto questi due mondi – ecosistemi e turismo – fossero “accoppiati” e coordinati. Non solo, hanno anche analizzato come questa relazione si evolve nello spazio e quali fattori la influenzano maggiormente.
Pensate alla Cina: un paese immenso, con una diversità paesaggistica e culturale incredibile. Dalle Montagne Gialle alla Grande Muraglia, dai panda del Sichuan alle metropoli futuristiche. Un laboratorio perfetto per studiare queste dinamiche!
Andamento dell’ESV: un’altalena con vista sul nord-ovest
Una delle prime scoperte riguarda l’ESV. Tra il 2012 e il 2022, il valore complessivo dei servizi ecosistemici in queste città cinesi ha mostrato un andamento un po’ particolare, definito “a N invertita”. Cosa significa? Che c’è stato un calo iniziale, poi una leggera ripresa e infine un nuovo calo. Complessivamente, si è passati da circa 11.113 miliardi di yuan nel 2012 a 10.800 miliardi nel 2022. Una diminuzione netta, anche se con fluttuazioni.
La cosa interessante è che la composizione di questo valore è rimasta abbastanza stabile: i servizi di regolazione (come la qualità dell’aria e dell’acqua) rappresentano la fetta più grande (circa il 67%), seguiti dai servizi di supporto (come la conservazione del suolo, 22%). Questo ci dice che la funzione primaria degli ecosistemi cinesi è regolare la qualità ambientale e mantenere la stabilità ecologica.
Spazialmente, l’ESV tende a diminuire spostandosi da sud-est verso nord-ovest. Le aree forestali, concentrate soprattutto nel nord-est e sud-ovest, giocano un ruolo cruciale come “barriere ecologiche” e contribuiscono a valori di ESV più alti.

La Resilienza Turistica: il sud batte il nord
Passiamo ora alla resilienza economica del turismo (TER). Qui la tendenza generale è stata di crescita, passando da un indice di 0,248 nel 2012 a 0,339 nel 2022. Un bel balzo del 36,69%! Questo indica un rafforzamento graduale del settore turistico cinese. Certo, c’è stata una battuta d’arresto tra il 2018 e il 2020, in gran parte a causa della pandemia di COVID-19, ma poi la ripresa è stata costante.
La distribuzione spaziale della TER è piuttosto netta: valori più alti al sud, più bassi al nord. Questa disparità riflette le differenze nello sviluppo economico e nelle infrastrutture turistiche. Le aree sud-orientali, più ricche e con risorse turistiche diversificate, si sono dimostrate più resilienti.
L’Accoppiamento Coordinato (CCD): un legame da coltivare
E veniamo al dunque: come interagiscono ESV e TER? Il grado di accoppiamento coordinato (CCD) tra questi due ha mostrato un andamento a “N”, simile a quello dell’ESV, crescendo da 0,544 nel 2012 a 0,588 nel 2022, con un picco nel 2018 (0,700). In generale, il livello di coordinamento è rimasto “elementare”, suggerendo che c’è ancora molto spazio per migliorare questa sinergia.
A livello regionale, l’ovest della Cina ha mostrato un CCD superiore alla media nazionale, grazie a una forte protezione ecologica e all’integrazione nell’iniziativa “Belt and Road” che ha favorito il turismo. Il centro si attesta sulla media, mentre l’est è leggermente sotto.
La distribuzione spaziale del CCD è affascinante: “valori alti lungo la periferia, bassi al centro; elevati al sud, ridotti al nord”. Si nota un effetto “due poli”, con aree di alta coordinazione che tendono a espandersi. È emerso anche un clustering spaziale positivo: le città con un alto CCD tendono ad essere vicine ad altre città con alto CCD, e lo stesso vale per quelle con basso CCD. Tuttavia, l’intensità di questo clustering è diminuita nel tempo, indicando una tendenza verso una maggiore uniformità.
Cosa influenza questo legame? I Fattori Chiave
Qui la faccenda si fa ancora più interessante. Quali sono i motori di questa relazione? Lo studio ha analizzato quattro dimensioni:
- Fattori naturali: come le precipitazioni medie annue, la temperatura e l’indice di vegetazione (NDVI). Questi hanno effetti variabili, a volte positivi, a volte negativi, a seconda delle regioni. Per esempio, più pioggia può essere un bene al nord semi-arido, ma meno impattante al sud umido.
- Fattori economici: come il PIL pro capite. Questi hanno avuto l’impatto positivo più forte sul CCD! La crescita economica sembra favorire l’espansione delle infrastrutture turistiche e, se ben gestita, può portare a una migliore coordinazione con i servizi ecosistemici, specialmente nel sud-est.
- Fattori sociali: come la densità della rete stradale e la densità di popolazione. Sorprendentemente, questi fattori hanno avuto un’influenza prevalentemente negativa. Strade migliori portano più turisti, ma possono frammentare gli habitat. Più persone possono mettere sotto pressione le risorse.
- Fattori turistici: come il numero di attrazioni di livello A e la capacità ricettiva degli hotel stellati. Anche questi hanno avuto un forte impatto positivo. Attrattive di qualità e buona ricettività possono aumentare la resistenza economica del turismo e, se sviluppate in modo sostenibile, contribuire alla coordinazione.
In sintesi, i fattori economici e turistici sono stati le forze dominanti nel migliorare il CCD, mentre i fattori sociali hanno imposto dei limiti. È una danza complessa, dove ogni passo conta!

Implicazioni e Raccomandazioni: Cosa Possiamo Imparare?
Questo studio non è solo un esercizio accademico, ma offre spunti preziosissimi per chi si occupa di pianificazione territoriale e gestione degli ecosistemi.
Innanzitutto, emerge chiaramente che promuovere attività economiche e turistiche garantendo al contempo la sostenibilità ecologica è fondamentale per una crescita equilibrata. Non si tratta di scegliere tra economia e ambiente, ma di trovare il modo di farli prosperare insieme.
Le politiche dovrebbero incoraggiare pratiche di turismo sostenibile che non solo rafforzino la resilienza economica locale, ma proteggano anche il valore dei servizi ecosistemici.
Per le regioni del sud-est, già molto sviluppate turisticamente, la sfida è mitigare l’impatto ambientale dei grandi flussi turistici. Per le regioni in via di sviluppo dell’ovest, invece, l’obiettivo è valorizzare le risorse naturali in modo responsabile, puntando sull’ecoturismo.
È cruciale anche affrontare gli impatti negativi dei fattori sociali. Una pianificazione urbana intelligente, che riduca la pressione sugli ecosistemi locali e migliori la qualità della vita dei residenti, è essenziale. Bilanciare la crescita delle infrastrutture con iniziative di sviluppo verde sarà la chiave.
Alcune raccomandazioni specifiche emerse dallo studio includono:
- Per le regioni orientali con alto ESV: istituire meccanismi di allerta precoce per la capacità di carico ecologico e sistemi di feedback sui ricavi turistici.
- Per le regioni occidentali ecologicamente fragili: dare priorità a politiche integrate che combinino il ripristino ecologico e la riduzione della povertà basata sul turismo.
- Sviluppare un sistema di valutazione dinamica per il “CCD ESV-TER” da integrare nelle valutazioni delle prestazioni dei governi locali.
- Nelle aree polarizzate (come Pechino-Tianjin-Hebei): sperimentare un sistema di contabilità ecologica del turismo.
Conclusioni: Un Futuro di Sinergia è Possibile
Amici, la lezione che ci arriva dalla Cina è potente: il valore dei servizi ecosistemici e la resilienza economica del turismo sono profondamente interconnessi. Comprendere questa co-evoluzione e i meccanismi che la guidano è il primo passo per costruire un futuro in cui il turismo non sia un peso per l’ambiente, ma un suo alleato.
Certo, ci sono delle limitazioni, come il fatto che lo studio si concentra solo sulle città cinesi e a livello municipale. Ma le intuizioni sono preziose e aprono la strada a ulteriori ricerche.
Rispettare la natura e abbracciare pratiche di sviluppo sostenibile non sono solo belle parole, ma necessità impellenti per il progresso del turismo e, in definitiva, per il nostro benessere. E chissà, magari un giorno quel “matrimonio” tra turismo ed ecosistemi diventerà la norma, e non più un’eccezione da studiare!
Fonte: Springer
