PRP: Una Svolta Rivoluzionaria per la Fertilità dei Nostri Amici Cani?
Ciao a tutti! Come molti di voi, anch’io ho un amore smisurato per i nostri amici a quattro zampe. Sono parte della famiglia, compagni fedeli, e vederli soffrire, anche per problemi come l’infertilità, è qualcosa che tocca il cuore. Recentemente, mi sono imbattuto in uno studio affascinante che potrebbe rappresentare una nuova speranza per i cani maschi che faticano ad avere cuccioli a causa di una condizione chiamata oligozoospermia. E la chiave di volta potrebbe essere qualcosa di incredibilmente naturale: il loro stesso sangue, o meglio, una sua componente speciale chiamata Plasma Ricco di Piastrine (PRP).
L’infertilità maschile nei cani sta diventando un problema sempre più sentito nella pratica clinica, ma le cause spesso rimangono avvolte nel mistero. Possono essere congenite (presenti dalla nascita) o acquisite (sviluppatesi dopo un periodo di fertilità). Tra le cause acquisite troviamo problemi testicolari, squilibri ormonali, infezioni, farmaci e, una delle più comuni, la degenerazione testicolare (TD), specialmente nei cani randagi esposti a fattori ambientali sfavorevoli.
Cos’è l’Oligozoospermia Canina?
In parole povere, l’oligozoospermia è una condizione in cui i testicoli producono un numero di spermatozoi inferiore al normale. Questo, ovviamente, riduce drasticamente le possibilità di concepimento. È una delle cause principali di infertilità maschile, sia negli umani che, come stiamo scoprendo, anche nei nostri amici cani. Si stima che il 15-20% dei cani maschi da riproduzione possa avere problemi legati alla subfertilità. Spesso, l’analisi del liquido seminale rivela proprio questo: bassa concentrazione di spermatozoi, ridotta motilità e una percentuale inferiore di spermatozoi con morfologia normale. Finora, trovare un trattamento farmacologico davvero efficace è stata una sfida.
Entra in Scena il PRP: Il “Concentrato Magico” dal Sangue
Ed è qui che entra in gioco il PRP. Probabilmente ne avete sentito parlare in medicina umana, magari per la rigenerazione dei tessuti o in ortopedia. Ma cos’è esattamente? Il PRP è, fondamentalmente, una porzione del plasma sanguigno dove le piastrine sono state concentrate. Perché è così speciale? Perché le piastrine sono delle vere e proprie miniere di fattori di crescita (GFs) e altre molecole bioattive (citochine, proteine, enzimi come il SOD). Pensate a fattori come PDGF, VEGF, EGF, IGF-I, TGF-β… nomi complicati, ma la loro funzione è potentissima: stimolano la crescita cellulare, la riparazione dei tessuti, la formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi) e molto altro. È come avere un “kit di pronto soccorso e rigenerazione” super concentrato, derivato direttamente dal corpo stesso dell’animale (si parla infatti di PRP autologo, cioè prelevato e re-iniettato nello stesso individuo). Questo elimina i rischi di rigetto o trasmissione di malattie.

L’Esperimento: Come Abbiamo Testato il PRP
Lo studio che ha catturato la mia attenzione ha voluto indagare proprio questo: l’iniezione intra-testicolare di PRP autologo può migliorare la qualità del seme e il flusso sanguigno testicolare nei cani con oligozoospermia? I ricercatori hanno preso dieci cani maschi randagi, tutti diagnosticati con oligozoospermia, e li hanno divisi in due gruppi:
- Gruppo I (Controllo): 5 cani che non hanno ricevuto alcun trattamento.
- Gruppo II (PRP): 5 cani che hanno ricevuto una singola iniezione di 0.5 ml di PRP autologo attivato in ciascun testicolo.
Per otto settimane, i ricercatori hanno monitorato attentamente diversi parametri: le caratteristiche del liquido seminale (concentrazione, motilità, vitalità, morfologia degli spermatozoi), l’emodinamica testicolare (cioè come scorre il sangue nei testicoli, misurata con ecodoppler), i livelli di testosterone nel siero e i livelli di ossido nitrico (NO), una molecola importante per la vasodilatazione.
Risultati Sorprendenti: Il Flusso Sanguigno Testicolare Ringrazia!
I risultati sono stati, a mio parere, davvero incoraggianti! Nei cani trattati con PRP (Gruppo II), l’ecodoppler ha mostrato un miglioramento significativo del flusso sanguigno testicolare. In particolare, si è registrato un aumento della Velocità Telediastolica (EDV) e della Velocità Sistolica di Picco (PSV) a partire dalla sesta settimana. Questo significa, in pratica, che più sangue riusciva ad arrivare ai testicoli. Allo stesso tempo, l’Indice di Resistenza (RI) e l’Indice di Pulsatilità (PI) sono diminuiti significativamente già dalla seconda settimana. Valori più bassi di RI e PI indicano una minore resistenza al flusso sanguigno, quindi vasi più “rilassati” e un afflusso facilitato. Un’ottima notizia, perché un buon apporto di sangue significa più ossigeno e nutrienti per le cellule che producono gli spermatozoi!
La Qualità dello Sperma Fa un Balzo in Avanti!
Ma il miglioramento del flusso sanguigno è solo una parte della storia. La cosa più entusiasmante è l’effetto sulla qualità del seme. Nei cani del Gruppo II, si è osservato un aumento altamente significativo (P<0.001) di:
- Concentrazione degli spermatozoi
- Percentuale di motilità spermatica
- Percentuale di spermatozoi vivi
- Percentuale di spermatozoi con morfologia normale
Questi miglioramenti erano evidenti già a 28 giorni dal trattamento e hanno raggiunto il picco a 60 giorni. Contemporaneamente, la percentuale di anomalie spermatiche è diminuita significativamente. In pratica, il PRP non solo ha aiutato a produrre più spermatozoi, ma anche spermatozoi migliori e più attivi!

Non Solo Sperma: Testosterone e Ossido Nitrico in Aumento
Come se non bastasse, il trattamento con PRP ha avuto effetti positivi anche a livello ormonale e biochimico. I livelli di testosterone nel siero e di ossido nitrico (NO) sono risultati significativamente più alti nei cani trattati con PRP già dopo due settimane, e sono rimasti elevati per tutte le 8 settimane dello studio. L’aumento del testosterone è fondamentale, dato che questo ormone è un regolatore chiave della funzione dei tubuli seminiferi (dove vengono prodotti gli spermatozoi). L’aumento dell’ossido nitrico, invece, si sposa perfettamente con i dati sul flusso sanguigno: l’NO è un potente vasodilatatore e probabilmente contribuisce a migliorare la perfusione testicolare.
Ma Come Funziona Esattamente Questa “Magia”?
La spiegazione più probabile risiede proprio in quel cocktail di fattori di crescita contenuto nel PRP. Fattori come il VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor) sono noti per promuovere l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi) e migliorare la permeabilità vascolare. Questo, insieme all’effetto vasodilatatore dell’NO (la cui produzione potrebbe essere stimolata dal PRP stesso o dai suoi effetti), spiega il miglioramento del flusso sanguigno. Altri fattori di crescita (FGF, TGF-β, IGF, PDGF, BDNF) possono agire direttamente sulle cellule testicolari, stimolando la proliferazione delle cellule staminali spermatogeniche, migliorando la produzione e la maturazione degli spermatozoi, proteggendone il DNA e aumentandone la motilità. L’aumento del testosterone, probabilmente stimolato anch’esso dai fattori di crescita che agiscono sulle cellule di Leydig (le “fabbriche” di testosterone nei testicoli), completa il quadro favorevole alla spermatogenesi.
Cosa Significa Tutto Questo per i Nostri Cani?
Questo studio, sebbene condotto su un numero limitato di animali, apre scenari davvero promettenti. È la prima volta che si indaga l’uso del PRP per l’oligozoospermia specificamente nei cani, e i risultati suggeriscono che una singola iniezione intra-testicolare di PRP autologo potrebbe essere un’opzione terapeutica efficace e sicura per migliorare la fertilità maschile canina. Immaginate cosa potrebbe significare per allevatori e proprietari che desiderano far riprodurre il proprio amato cane ma si scontrano con problemi di subfertilità.
Certo, come sottolineano gli stessi ricercatori, sono necessari ulteriori studi su scala più ampia per confermare questi risultati e definire al meglio protocolli e indicazioni. Ma la strada sembra tracciata, e il PRP si candida come un potenziale alleato prezioso, derivato dalla natura stessa dell’animale, per aiutare i nostri amici a quattro zampe a superare gli ostacoli della fertilità.
Fonte: Springer
