Illustrazione medica comparativa che mostra a sinistra una gola con tonsille palatine di grado 1 (piccole) e un'arcata dentale superiore ampia e ben formata, e a destra una gola con tonsille di grado 4 (molto grandi, quasi a contatto) e un'arcata dentale superiore visibilmente stretta e con palato profondo. Stile fotorealistico medico, illuminazione chiara e dettagliata.

Tonsille Ingrossate e Denti Storti: Esiste Davvero un Legame Nascosto?

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di affascinante che collega due mondi apparentemente distanti: la gola e… i denti! Sì, avete capito bene. Vi siete mai chiesti se quelle piccole (o a volte non così piccole) tonsille palatine che abbiamo in fondo alla bocca possano influenzare la forma delle nostre arcate dentali? Sembra strano, vero? Eppure, è proprio quello che abbiamo cercato di scoprire con uno studio recente. Preparatevi, perché quello che abbiamo trovato potrebbe sorprendervi.

Ma cosa c’entrano le tonsille con i denti?

Prima di tuffarci nei risultati, facciamo un passo indietro. Le tonsille palatine fanno parte di un sistema di difesa chiamato Anello di Waldeyer, situato proprio all’ingresso delle vie aeree e digestive. Sono lì per proteggerci, ma a volte, soprattutto nei bambini, possono ingrossarsi un po’ troppo (ipertrofia tonsillare). E qui iniziano i “problemi” o, meglio, le conseguenze.

Quando le tonsille diventano ingombranti, possono ostruire parzialmente le vie aeree superiori. Cosa succede allora? Spesso, il bambino inizia a respirare con la bocca invece che con il naso. La respirazione orale non è una semplice cattiva abitudine: è una necessità che però, a lungo andare, può modificare l’equilibrio delle forze muscolari all’interno della bocca. Immaginate la lingua: normalmente, a riposo, poggia sul palato, esercitando una spinta delicata ma costante che aiuta l’arcata superiore a svilupparsi correttamente in larghezza. Se si respira con la bocca, la lingua tende a stare più bassa e magari più indietro, venendo meno questa spinta “modellante”.

Questo squilibrio, secondo molti studi, può portare a delle conseguenze sulla crescita del viso e sulla posizione dei denti, come:

  • Un’arcata superiore più stretta (palato stretto)
  • Un palato più profondo (palato ogivale)
  • Un morso incrociato posteriore (i denti superiori stanno all’interno di quelli inferiori)
  • Un morso aperto anteriore (i denti davanti non si toccano quando si chiude la bocca)
  • A volte, anche una malocclusione di Classe II (la mandibola sembra stare più indietro rispetto alla mascella)

Inoltre, tonsille e adenoidi molto grandi sono la causa più comune di un problema serio chiamato apnea ostruttiva del sonno (OSA) nei bambini, che ha tutta una serie di effetti negativi sulla salute, sulla crescita e persino sulle performance scolastiche.

Il nostro studio: Misure precise per svelare la verità

Capito il contesto, vi racconto cosa abbiamo fatto. Abbiamo coinvolto 82 bambini e ragazzi tra i 6 e i 12 anni che si erano presentati alla Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Istanbul. La prima cosa è stata valutare la dimensione delle loro tonsille palatine usando una scala standardizzata molto usata, la scala di Brodsky. Questa scala classifica le tonsille in 5 gradi (da 0 a 4) in base a quanto spazio occupano nella gola:

  • Grado 0: Tonsille assenti o nascoste.
  • Grado 1: Occupano meno del 25% dello spazio.
  • Grado 2: Occupano tra il 25% e il 50%.
  • Grado 3: Occupano tra il 50% e il 75%.
  • Grado 4: Occupano più del 75%, quasi si toccano!

Poi, abbiamo preso le impronte delle loro arcate dentali per creare dei modelli in gesso. Su questi modelli, con un calibro digitale precisissimo, abbiamo misurato un sacco di parametri: la larghezza tra i canini, tra i primi premolari (o i primi molari da latte) e tra i primi molari permanenti, sia sopra che sotto; la lunghezza delle arcate; la profondità del palato; e abbiamo anche valutato il tipo di occlusione (come chiudono i denti), la presenza di morso aperto, morso profondo, morso incrociato e l’overjet (quanto i denti superiori sporgono rispetto agli inferiori). L’obiettivo era chiaro: vedere se c’era una correlazione tra il grado delle tonsille e queste misure dentali.

Primo piano di un calibro digitale di precisione che misura la larghezza tra i molari su un modello dentale in gesso bianco. Illuminazione da laboratorio controllata, obiettivo macro 100mm per catturare l'alta definizione del gesso e i dettagli del calibro, messa a fuoco precisa sulla punta del calibro.

I risultati: Le tonsille “modellano” davvero le arcate?

Ebbene sì, i risultati sono stati piuttosto netti! Abbiamo trovato delle correlazioni significative e negative tra il grado delle tonsille e diverse misure dell’arcata *superiore*:

  • Larghezza tra i canini superiori: Più grandi erano le tonsille (grado più alto), più stretta era la distanza tra i canini (r = -0.530).
  • Larghezza tra i primi premolari superiori: Stessa storia, correlazione negativa forte (r = -0.559).
  • Larghezza tra i primi molari superiori: Ancora una correlazione negativa forte (r = -0.579).

In pratica, sembra proprio che tonsille più voluminose siano associate a un’arcata mascellare (superiore) più contratta trasversalmente. È come se l’ingombro tonsillare, magari favorendo la respirazione orale e alterando la postura linguale, impedisse alla mascella di espandersi come dovrebbe.

Interessante anche notare che, mentre le larghezze dell’arcata *inferiore* (mandibolare) non sembravano correlate in modo significativo alla dimensione delle tonsille (tranne per la larghezza tra i premolari, che mostrava una correlazione negativa più debole), il rapporto tra la larghezza molare superiore e quella inferiore era significativamente correlato negativamente al grado tonsillare. Questo suggerisce uno squilibrio tra le due arcate che diventa più marcato con tonsille più grandi, il che può facilmente portare a un morso incrociato.

Abbiamo anche trovato una correlazione significativa tra il grado tonsillare e la lunghezza totale sia dell’arcata superiore che di quella inferiore: arcate più corte associate a tonsille più grandi.

E per quanto riguarda il palato? Inizialmente, non abbiamo trovato una correlazione diretta tra il grado tonsillare e la profondità assoluta del palato. Tuttavia, il rapporto tra la profondità del palato e la larghezza tra i molari superiori era positivamente correlato al grado tonsillare (r = 0.614). Questo significa che, relativamente alla larghezza (che si riduce), il palato tende a diventare più “alto” o arcuato quando le tonsille sono più grandi. Quando poi abbiamo rianalizzato i dati tenendo conto dell’età dei bambini (perché le arcate cambiano crescendo), è emersa una correlazione significativa anche tra grado tonsillare e profondità del palato presa singolarmente. L’età è un fattore importante da considerare!

Non solo misure: Anche il tipo di morso cambia!

Le sorprese non finiscono qui. Abbiamo visto differenze significative anche guardando i parametri “qualitativi”, cioè il tipo di malocclusione:

  • Relazione Molare di Angle: C’era una forte associazione. Nei gradi tonsillari più alti (3 e 4), era molto più frequente trovare una malocclusione di Classe II.
  • Morso Aperto Anteriore: Anche qui, associazione fortissima. I bambini con tonsille di grado 3 e 4 avevano molte più probabilità di avere un morso aperto.
  • Overjet (sporgenza denti superiori): Stessa tendenza, un overjet aumentato era più comune nei gradi alti.
  • Overbite (copertura verticale denti): Una correlazione significativa, anche se meno forte delle altre.

Questi risultati sembrano confermare l’idea che l’ostruzione causata dalle tonsille porti a una serie di adattamenti posturali (mandibola più bassa e indietro, lingua bassa) che favoriscono lo sviluppo di queste specifiche malocclusioni.

Fotografia ritratto di profilo di un bambino di circa 9 anni che mostra una malocclusione di Classe II con un evidente overjet. Luce naturale da finestra laterale, obiettivo 85mm, profondità di campo media per mantenere a fuoco sia il profilo del viso che la relazione dentale, espressione neutra.

Cosa significa tutto questo per noi (e per i nostri figli)?

Il messaggio chiave del nostro studio è che la dimensione delle tonsille palatine non è un dettaglio irrilevante per lo sviluppo delle arcate dentali e dell’occlusione. Anzi, può essere un fattore importante. Una valutazione precoce delle tonsille, magari durante una normale visita pediatrica o dentistica, potrebbe aiutare a identificare i bambini a rischio di sviluppare anomalie ortodontiche legate a problemi respiratori.

Questo non significa che tutti i bambini con tonsille grandi avranno i denti storti, né che la tonsillectomia (l’asportazione delle tonsille) sia sempre la soluzione. Oggi si tende ad essere più conservativi con questi interventi, perché le tonsille hanno un ruolo immunitario. Tuttavia, è fondamentale che dentisti, ortodontisti, pediatri e otorinolaringoiatri lavorino insieme. Se un bambino mostra segni di respirazione orale, ha tonsille visibilmente ingrossate e magari presenta già alcune delle caratteristiche dentali di cui abbiamo parlato (palato stretto, morso aperto, ecc.), è importante fare una valutazione completa.

Identificare e gestire precocemente un’eventuale ostruzione delle vie aeree può non solo migliorare la respirazione e la qualità del sonno, ma anche favorire uno sviluppo più armonico del viso e delle arcate dentali, potenzialmente riducendo la necessità di trattamenti ortodontici complessi in futuro.

Limiti e prospettive future

Come ogni studio, anche il nostro ha dei limiti. Abbiamo usato un calibro digitale, che è preciso, ma metodi tridimensionali potrebbero dare ancora più dettagli. Non abbiamo potuto valutare a fondo il ruolo delle adenoidi (che spesso si ingrossano insieme alle tonsille) e la valutazione delle tonsille è stata fatta da un solo esperto. Inoltre, i partecipanti provenivano da una specifica clinica universitaria, quindi i risultati potrebbero non essere generalizzabili a tutti i bambini.

Nonostante ciò, crediamo che questo studio, il primo di questo tipo su bambini turchi, aggiunga un tassello importante alla comprensione di come la funzione respiratoria e le strutture anatomiche della gola possano influenzare l’ortodonzia. Serviranno ulteriori ricerche per confermare ed espandere questi risultati, magari seguendo i bambini nel tempo.

La prossima volta che guarderete vostro figlio (o voi stessi allo specchio!), date un’occhiata anche in fondo alla gola. Quelle piccole tonsille potrebbero raccontare una storia più complessa di quanto pensiate!

Fonte: Springer

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