Foreste Senza Confini: Vi presento il TFGA-Dataset, la Mappa Segreta della Governance Globale!
Amici appassionati di natura e misteri internazionali, oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi ha letteralmente aperto un mondo: il Transnational Forest Governance Arrangements dataset, o per gli amici, il TFGA-dataset. Immaginate di avere tra le mani una sorta di mappa del tesoro, ma invece di dobloni d’oro, ci svela come vengono gestite le foreste del nostro pianeta al di là dei singoli confini nazionali. E credetemi, è una scoperta affascinante!
Da tempo mi interrogo su come facciamo, come umanità, a prenderci cura di risorse così vitali come le foreste, che non conoscono passaporti né dogane. Chi decide cosa? Come si mettono d’accordo Paesi diversi, magari con interessi opposti? Beh, questo dataset è il primo tentativo serio e completo di mettere nero su bianco tutti quegli accordi, quelle organizzazioni, quelle “regole del gioco” che superano almeno tre giurisdizioni nazionali e che hanno le foreste al centro della loro missione. Un lavoro mastodontico, pensateci!
Ma cos’è esattamente un “Transnational Forest Governance Arrangement”?
Lo so, il nome suona un po’ accademico, ma l’idea di base è più semplice di quanto sembri. Immaginate un insieme di regole, ruoli e relazioni, sia formali che informali, che definiscono come gli attori – stati, ma anche organizzazioni non governative, aziende – si comportano riguardo alle foreste. La cosa fondamentale è che questi “arrangiamenti” devono avere due caratteristiche chiave:
- Ambito spaziale transnazionale: Devono coprire geograficamente almeno tre Paesi. Non stiamo parlando di accordi bilaterali o di politiche interne, ma di qualcosa di più ampio respiro.
- Focus sulle foreste: Le foreste devono essere un tema centrale, menzionato esplicitamente negli obiettivi o nella missione. Questo include sia accordi focalizzati esclusivamente sulle foreste, sia quelli che le trattano insieme ad altri temi importanti (come il clima o la biodiversità).
Quindi, non parliamo solo di grandi organizzazioni internazionali super famose, ma anche di iniziative più “sotterranee” o informali che però giocano un ruolo cruciale. È come scoprire una fitta rete di connessioni che prima potevamo solo intuire.
Come hanno fatto a scovare tutte queste informazioni? Un lavoro da detective!
Creare questo dataset, aggiornato al 2023, non è stata una passeggiata. I ricercatori (e qui mi sento un po’ parte del team, tanto mi appassiona l’argomento!) hanno dovuto spulciare un’infinità di fonti. Pensate a database giganteschi come lo Yearbook of International Organizations (con oltre 75.000 voci!), il Commonwealth of Independent States Legislation Database, l’International Environmental Agreements Database e persino elenchi di ONG legate alla silvicoltura. Hanno usato parole chiave come “foresta”, “deforestazione”, “silvicoltura”, “alberi” per setacciare documenti, statuti, siti web.
E non è finita qui! Hanno integrato le ricerche con informazioni dal sito della FAO dedicato alle foreste, dagli elenchi degli osservatori di Forest Europe e analizzando i verbali del Forum delle Nazioni Unite sulle Foreste. Un vero lavoro certosino per scovare ogni singolo accordo rilevante. Dopo aver eliminato i duplicati e le entità che non rientravano precisamente nella definizione (ad esempio, comitati nati solo per negoziare altri accordi, o sotto-organismi troppo dipendenti da un’entità madre), sono arrivati a una lista iniziale di ben 920 “candidati”!
Poi è iniziata la fase di filtraggio vero e proprio, basata su criteri precisi:
- Rilevanza minima: L’accordo deve avere obiettivi di governance dichiarati pubblicamente.
- Indipendenza minima: Se fa parte di una struttura più grande, deve basarsi su un accordo aggiuntivo tra i membri.
- Appartenenza organizzativa: Deve includere attori organizzativi (non solo individui) con diritto di voto.
Successivamente, hanno selezionato solo quelli con un ambito spaziale che copre almeno tre giurisdizioni nazionali e che menzionano esplicitamente le foreste nei loro scopi principali. Alla fine di questo immenso lavoro di selezione, è emerso il dataset finale con 88 TFGAs. Un numero che può sembrare piccolo, ma che rappresenta la crema della governance forestale transnazionale!

Cosa c’è dentro questo tesoro di dati? Le dimensioni chiave della governance
Ok, abbiamo questi 88 accordi. Ma cosa ci dice il dataset su di essi? Beh, i ricercatori hanno analizzato cinque dimensioni istituzionali fondamentali, quelle che ci fanno capire davvero come funzionano queste strutture. È come guardare una macchina da diverse angolazioni per capirne il motore, la carrozzeria, gli interni.
- Membership (Chi c’è dentro?): Quanti Stati sono membri? Quante aziende? Quante organizzazioni della società civile (CSO)? Questo ci dice se un accordo è prevalentemente statale, privato o un mix.
- Spatial Ambit (Dove operano?): L’accordo si applica in Africa, Asia, Europa, America Latina, Nord America, Oceania? È delimitato dalla contiguità geografica, da ecoregioni (tipo foreste tropicali vs temperate) o da altri criteri (come il livello socio-economico)? Se non ci sono delimitazioni, significa che ha una portata globale.
- Issue Scope (Di cosa si occupano esattamente?): Oltre alle foreste, quali altri temi sono trattati? Commercio, diritti umani, clima, sicurezza alimentare, biodiversità, sviluppo, tecnologia? Questo ci dice quanto è specializzato o generalista un accordo.
- Centralization (C’è un quartier generale?): Esiste un segretariato unico che svolge compiti importanti? È permanente o a rotazione? È indipendente o ospitato da un’altra istituzione? Avere un segretariato è una cosa grossa, perché tocca la sovranità degli Stati e può comportare rischi reputazionali per gli attori non statali (pensate alle accuse di greenwashing!).
- Control (Chi comanda?): Come vengono prese le decisioni collettive? Si calcola il “peso” nel voto di Stati, aziende e CSO. Questo ci svela chi ha davvero il potere decisionale.
- Governance Function (Cosa fanno concretamente?): Quali funzioni svolge l’accordo?
- Agenda-setting/Lobby: Porta un tema all’attenzione internazionale?
- Standard setting: Sviluppa regole e norme internazionali?
- Implementation: Attua regole e standard esistenti?
- Monitoring: Controlla l’applicazione delle regole?
- Funding: Finanzia progetti o attività?
- Capacity building: Sviluppa attività di formazione per specifici attori?
- Knowledge creation: Produce nuova conoscenza o diffonde informazioni?
È importante ricordare che queste dimensioni non sono scolpite nella pietra: possono cambiare nel tempo, adattandosi a un contesto internazionale in continua evoluzione.
Perché questo dataset è una vera e propria svolta?
Avere a disposizione una mole di dati così strutturata e completa è, per chi come me si interessa di questi temi, una manna dal cielo. Finalmente possiamo provare a rispondere a domande cruciali in modo più scientifico.
Per esempio, c’è un dibattito aperto sull’efficacia della governance. Si dice spesso che gli accordi regionali siano più efficaci di quelli globali nell’affrontare problemi come la deforestazione. Bene, ora abbiamo i dati per testare questa ipotesi! Possiamo confrontare le performance degli accordi globali e regionali, o vedere se c’è una correlazione tra il numero di accordi regionali in una certa area e l’evoluzione della copertura forestale o del tasso di deforestazione in quella stessa area.
Un altro tema caldissimo è la frammentazione della governance forestale. Ci sono tantissimi accordi, a volte sovrapposti, a volte in conflitto. Perché? Questo dataset ci permette di analizzare se diversi gruppi di Paesi (Nord vs Sud del mondo, democrazie vs altri regimi, Paesi con molta o poca foresta) preferiscono accordi con caratteristiche istituzionali diverse. Capire queste preferenze potrebbe svelarci i motivi dietro questa enorme diversità e, forse, indicarci la strada per una maggiore coerenza.

Un pizzico di onestà: limiti e sogni per il futuro
Come ogni strumento, anche il TFGA-dataset ha i suoi limiti. Il principale, a mio avviso, è la mancanza di dati longitudinali, cioè non ci mostra come queste dimensioni istituzionali siano cambiate nel tempo. Sarebbe fantastico se altri ricercatori raccogliessero la sfida e estendessero il dataset misurando queste variabili anche per anni passati! Questo permetterebbe analisi statistiche ancora più robuste, capaci di mostrarci con più forza le associazioni tra, ad esempio, certe caratteristiche istituzionali e l’efficacia degli accordi.
Nonostante questo, il TFGA-dataset è un passo da gigante. È una base solida su cui costruire nuova conoscenza, per capire meglio e, speriamo, per agire in modo più efficace nella protezione delle nostre preziose foreste. Io, nel mio piccolo, continuerò a seguirne gli sviluppi con trepidazione, perché ogni nuova scoperta in questo campo è una speranza in più per il futuro del nostro pianeta.
Se siete curiosi e volete “sporcarvi le mani” con i dati, il dataset completo è disponibile pubblicamente. Chissà, magari la prossima grande intuizione sulla governance forestale potrebbe venire proprio da voi!
Fonte: Springer
