Onda di calore in una città, asfalto che luccica per il caldo intenso, persone che cercano riparo all'ombra degli edifici, lente grandangolare 24mm per catturare l'ampiezza della scena, effetto foschia da calore visibile in lontananza, colori vividi e saturi.

Ondate di Calore e Brividi di Freddo: Come il Clima Estremo Manda in Tilt le Emergenze per Uso di Sostanze

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di cui forse non avete mai sentito parlare, ma che mi ha davvero colpito. Sappiamo tutti che il clima sta cambiando, vero? Ondate di calore sempre più intense, freddo polare che a volte ci sorprende… Beh, queste temperature estreme non fanno male solo al pianeta o non causano solo i classici colpi di calore o l’ipotermia. C’è un legame più subdolo e preoccupante: quello con le emergenze sanitarie legate all’uso di sostanze stupefacenti (quelli che tecnicamente chiamano Disturbi da Uso di Sostanze, o SUD). Sembra strano? Eppure, una recente ricerca ha messo insieme i pezzi, e quello che ne emerge è affascinante e un po’ allarmante.

La Ricerca: Mettere Insieme i Puntini Climatici e Sanitari

Immaginate un gruppo di ricercatori che si mette a spulciare database medici e scientifici (PubMed, Embase, Scopus… i soliti noti per chi è del mestiere) alla ricerca di studi pubblicati tra il 2000 e il 2023. L’obiettivo? Capire se ci fosse una connessione reale tra i giorni con temperature ambientali particolarmente alte o basse e l’aumento delle richieste di aiuto urgenti (come corse al pronto soccorso o interventi sul posto) per problemi legati all’abuso di alcol, droghe, ecc. Hanno setacciato centinaia di articoli, ne hanno selezionati otto che facevano proprio al caso loro e li hanno analizzati a fondo, usando anche una tecnica statistica chiamata meta-analisi per “pesare” e combinare i risultati. Insomma, un lavoraccio, ma fondamentale per avere un quadro più chiaro.

Caldo Rovente, Rischio Aumentato: Cosa Succede Quando la Temperatura Sale?

Ebbene sì, la scoperta più forte è questa: quando la colonnina di mercurio schizza verso l’alto, raggiungendo i picchi più estremi (pensate ai giorni in cui la temperatura media rientra nel 5% più caldo dell’anno), il rischio di dover ricorrere a cure mediche d’urgenza per problemi legati a SUD aumenta significativamente. La meta-analisi ha calcolato un rischio maggiore di circa l’11% (il famoso Odds Ratio, OR, era 1.11). Anche considerando temperature “solo” molto alte (sopra il 65° percentile, quindi non proprio estreme ma comunque calde), il rischio rimane più elevato, circa il 14% in più (OR 1.14). Questo significa che durante le ondate di calore, i pronto soccorso e i servizi di emergenza potrebbero vedere un afflusso maggiore di persone in crisi a causa dell’uso di sostanze. Non è un dato da sottovalutare, specialmente con estati sempre più torride.

Fotografia di un termometro stradale in una città durante un'ondata di calore estiva che segna 40°C, l'asfalto sembra tremolare per il calore, lente prime 35mm, effetto duotone rosso-arancio per enfatizzare il caldo, profondità di campo ridotta per sfocare lo sfondo urbano.

E il Freddo? Un Effetto Inaspettato

Qui le cose si fanno interessanti e un po’ controintuitive. Quando le temperature scendono ai livelli più bassi (nel 5% più freddo dell’anno), la ricerca ha trovato che il rischio di emergenze sanitarie per SUD sembra diminuire leggermente (OR 0.94, quindi un rischio inferiore del 6%). Strano, vero? Uno penserebbe che magari il freddo porti a isolarsi e usare più sostanze al chiuso. Le ipotesi sono diverse. Forse, semplicemente, con il freddo si esce meno, ci sono meno occasioni sociali e quindi meno opportunità per situazioni di emergenza legate all’uso di sostanze in pubblico. C’è però un “ma”: altri studi suggeriscono che il rischio di morte per overdose, specialmente da oppioidi, potrebbe invece aumentare col freddo. Quindi, forse le persone non arrivano al pronto soccorso perché, purtroppo, l’esito è più spesso fatale in quei casi? È un punto che merita sicuramente più indagini.

Perché il Clima Influenza l’Uso di Sostanze? Le Ipotesi sul Tavolo

Ma come fa il caldo o il freddo a influenzare comportamenti così complessi? I meccanismi non sono ancora chiarissimi, ma ci sono diverse piste:

  • Biologiche: Il caldo estremo stressa il corpo. Alcune sostanze, come le anfetamine, possono già di per sé alterare la termoregolazione e surriscaldare il cervello, effetto che viene amplificato dal caldo esterno, portando a danni seri.
  • Psicologiche e Comportamentali: Il caldo afoso può aumentare l’irritabilità, l’aggressività e lo stress psicologico. Alcune persone potrebbero cercare sollievo (in modo disfunzionale) nell’uso di sostanze. Pensate alla fatica fisica e mentale indotta dal caldo, che può abbassare le difese e la capacità di giudizio.
  • Socioculturali: Le persone più vulnerabili, come i senzatetto, sono spesso più esposte sia alle temperature estreme (mancanza di ripari climatizzati) sia ai problemi di SUD. Il caldo può esacerbare la loro già difficile condizione. Col freddo, come detto, potrebbero cambiare le abitudini sociali e le occasioni di consumo.

Ritratto di una persona dall'aspetto stressato che si asciuga il sudore dalla fronte in una giornata estiva molto calda, sfondo urbano sfocato, lente prime 50mm, bianco e nero drammatico, profondità di campo per isolare il soggetto.

Un Quadro Complesso: L’Importanza della Cautela (e di Più Ricerca)

È fondamentale sottolineare una cosa che i ricercatori stessi hanno evidenziato: c’è molta eterogeneità tra gli studi analizzati. Cosa significa? Che i risultati variavano parecchio a seconda del disegno dello studio, della popolazione esaminata (età, sesso), dell’area geografica (le temperature estreme non sono uguali ovunque!) e del tipo specifico di sostanza considerata (alcol, oppioidi, stimolanti…). Questa variabilità ci dice che dobbiamo interpretare i risultati generali con cautela. Non possiamo dire che l’effetto sia identico per tutti e ovunque. Tuttavia, il segnale che emerge, soprattutto per il caldo, è abbastanza consistente da non poter essere ignorato. Serve più ricerca per capire meglio le sfumature, magari analizzando separatamente i diversi tipi di sostanze o gruppi di età.

Cosa Possiamo Imparare? Implicazioni per la Salute Pubblica

Anche con le dovute cautele, questi risultati sono importanti. Ci dicono che i fattori ambientali, come le temperature estreme, giocano un ruolo nelle crisi sanitarie legate all’uso di sostanze. Questo ha implicazioni concrete:

  • Pianificazione dei Servizi Sanitari: I sistemi di emergenza potrebbero dover prevedere un aumento della domanda durante le ondate di calore e magari adattare le risorse. Esistono già modelli predittivi per la domanda di servizi di emergenza, e integrare i dati sulle temperature potrebbe renderli più accurati.
  • Prevenzione e Gestione dei SUD: Bisogna considerare il fattore climatico nei programmi di prevenzione e supporto per chi lotta contro le dipendenze. Fornire accesso a luoghi freschi durante le ondate di calore potrebbe essere una misura di supporto vitale per le persone più vulnerabili.
  • Consapevolezza: È importante che sia i professionisti sanitari sia il pubblico generale siano consapevoli di questo legame.

Alcuni paesi hanno già implementato piani per le ondate di freddo (come nel Regno Unito o a Toronto), ma i risultati sulla loro efficacia sono misti. Per il caldo, forse, c’è ancora più lavoro da fare.

In conclusione, questa ricerca ci apre gli occhi su un’altra conseguenza, forse meno ovvia, del cambiamento climatico e delle temperature estreme. Il legame tra caldo torrido e aumento delle emergenze per uso di sostanze è un campanello d’allarme. Anche se il quadro è complesso e servono altri studi, è un fattore che non possiamo più permetterci di ignorare per proteggere la salute delle persone più fragili.

Fonte: Springer

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