Anziani in Cina: La Mia Avventura nel Reinventare l’Assistenza con la Teoria del Cambiamento!
Amici, parliamoci chiaro: il mondo sta invecchiando, e la Cina non fa eccezione, anzi! Entro il 2050, si prevede che il numero di persone sopra i 60 anni raddoppierà a livello globale, toccando i 2,1 miliardi, e pensate, l’80% di loro vivrà in paesi a basso e medio reddito. La Cina è uno dei Paesi che invecchia più velocemente: entro il 2035, avremo circa 400 milioni di persone over 60, ovvero il 30% della popolazione totale. Un numero impressionante, vero?
Questa realtà porta con sé sfide enormi. L’aumento dell’aspettativa di vita è una conquista, ma si accompagna spesso a un incremento di anziani con malattie croniche, disabilità e demenza. Immaginate l’impatto sulla domanda e sui costi dell’assistenza a lungo termine! È una vera e propria pressione sui sistemi sanitari.
L’Iniziativa ICOPE dell’OMS: Una Luce all’Orizzonte
Per rispondere a questa sfida, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha tirato fuori dal cilindro un modello specifico per l’assistenza geriatrica: l’Integrated Care for Older People (ICOPE). L’obiettivo? Prevenire, invertire o ritardare il declino della capacità intrinseca degli anziani per promuovere un invecchiamento sano. L’invecchiamento in salute, seguendo il principio dell’OMS della copertura sanitaria universale, è una condizione necessaria per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Un sacco di fattori influenzano l’invecchiamento sano, specialmente l’ambiente fisico e sociale degli anziani – famiglia, quartiere, comunità – e gli interventi esterni. Ecco perché l’ICOPE è basato sulla comunità e mira a potenziare la capacità di erogazione dei servizi del sistema sanitario di base, stabilendo un modello di assistenza geriatrica centrato sulla persona, a lungo termine e integrato.
L’ICOPE, come strumento di cura personale integrata focalizzato sull’invecchiamento sano, si articola in cinque passaggi fondamentali:
- Ricerca e screening degli anziani con capacità intrinseca ridotta.
- Valutazioni centrate sulla persona.
- Sviluppo di piani di cura individualizzati con un team multidisciplinare.
- Implementazione di percorsi di cura e monitoraggio regolare collegati all’assistenza geriatrica specializzata.
- Integrazione dell’assistenza completa con i servizi comunitari.
Sono stati avviati progetti pilota in diverse parti del mondo, inclusa la Cina (nel distretto di Chaoyang, Pechino), per testare la fattibilità dell’approccio ICOPE. E sapete una cosa? Ha dimostrato di essere realizzabile in vari contesti e ottimizzabile attraverso la co-progettazione e l’adattamento locale.
La Sfida Cinese e i Limiti dell’ICOPE “Globale”
Tuttavia, c’è un “ma”. Lo sviluppo attuale delle politiche per l’invecchiamento sano è ancora molto disomogeneo e scoordinato, coinvolgendo principalmente i paesi sviluppati. L’ICOPE, pur essendo sviluppato con una prospettiva macro globale, è formulato per tutti i Paesi e non tiene conto della variabilità regionale. Di conseguenza, incontra ancora diversi livelli di barriere all’implementazione, specialmente nei paesi a basso e medio reddito. E qui entra in gioco la nostra esperienza in Cina.
A causa della continua intensificazione dell’invecchiamento della popolazione in Cina, molti studiosi hanno condotto ricerche e validazioni su vari aspetti dell’ICOPE. Però, gli studi interventistici sono relativamente pochi, la maggior parte ancora in fase di pianificazione e focalizzati principalmente sui primi tre passaggi del processo ICOPE. L’unico studio che ha completato tutti e cinque i passaggi è stato quello nel distretto di Chaoyang a Pechino, ma non spiegava come i cinque passaggi fossero collegati.
Migliorare la teoria e il design dell’ICOPE per la valutazione interna al paese al fine di migliorare la pratica è intrinsecamente impegnativo, specialmente quando ci sono numerosi vincoli come la complessità dell’integrazione dei servizi e la necessità di partecipazione e collaborazione comunitaria. Ed è qui che, come ricercatore, mi sono trovato di fronte a un bivio affascinante. Come potevamo rendere l’ICOPE davvero efficace nel nostro contesto specifico?
La Nostra Arma Segreta: La Teoria del Cambiamento (ToC)
Abbiamo deciso di affidarci a un approccio chiamato Teoria del Cambiamento (ToC). La ToC fornisce una sorta di mappa stradale che spiega come un particolare intervento (o una serie di interventi) dovrebbe portare a specifici cambiamenti nello sviluppo, basandosi su un’analisi causale derivata dalle evidenze esistenti. È particolarmente adatta per iniziative complesse e sfaccettate perché abbraccia molteplici livelli di implementazione e collega le strategie a livello comunitario con l’erogazione diretta dei servizi. Ha vantaggi distinti nell’analisi del contesto, nell’elucidazione dei meccanismi causali e nel dialogo con gli stakeholder. In pratica, ci aiuta a capire come gli interventi possono raggiungere i risultati desiderati a lungo termine attraverso sequenze logiche intermedie, fornendo una guida importante per l’innovazione politica e la localizzazione, e migliorando efficacemente l’adattabilità delle teorie.
L’OMS stessa incoraggia i paesi “pionieri” a utilizzare le teorie del cambiamento per migliorare l’ICOPE basandosi su una comprensione approfondita dei fattori locali legati alla salute. E così, nel nostro studio, basandoci sulle evidenze esistenti, abbiamo identificato potenziali limiti e sfide, valutato gli impatti del contesto e i meccanismi attesi attraverso cui gli interventi potrebbero fare la differenza, sviluppando alla fine una teoria e un design per l’ICOPE in Cina.
Come Abbiamo Lavorato: Un Mix di Metodi Qualitativi
Abbiamo adottato un disegno di studio osservazionale che combina molteplici metodi di dati qualitativi, raccomandati dalle linee guida ICOPE dell’OMS, integrati con l’approccio ToC. Questo studio, durato due anni (da gennaio 2022 a dicembre 2023) e condotto nella provincia di Zhejiang, in Cina, ha seguito un processo ben definito:
- Revisione sistematica della letteratura: per formare una base teorica.
- Interviste semi-strutturate: con anziani e familiari per capire i loro bisogni e aspettative. Abbiamo parlato con 6 anziani (età media 74 anni) e 5 caregiver familiari (età media 54 anni).
- Workshop di gruppo sulla ToC: Abbiamo coinvolto ben 36 esperti e stakeholder! Tra loro c’erano ricercatori, professionisti sanitari esperti in cure geriatriche, consigli comunitari, funzionari governativi, rappresentanti del settore privato, rappresentanti dei caregiver e volontari sociali. Abbiamo tenuto una serie di 5 workshop, ognuno della durata di 60-120 minuti. In questi workshop, abbiamo discusso il percorso causale, gli interventi necessari, i principi e le ipotesi sottostanti, li abbiamo valutati, affinati e alla fine abbiamo raggiunto un consenso.
L’obiettivo era sviluppare un modello di ToC che articolasse chiaramente un percorso dagli input agli output fino ai risultati finali, includendo attività specifiche, risultati attesi e impatti. Questo ci ha aiutato a pianificare e implementare sistematicamente gli interventi di assistenza integrata.
Cosa Abbiamo “Partorito”: Un Modello ICOPE Su Misura per la Cina
Il design della ToC ha decisamente migliorato il programma ICOPE. Siamo riusciti a identificare le risorse, i risultati a lungo termine e gli impatti necessari per l’implementazione dell’ICOPE in un contesto specifico, chiarendo anche le componenti specifiche degli interventi di assistenza integrata, come materiali, procedure e fornitori di intervento.
Il modello localizzato e centrato sull’anziano di assistenza domiciliare integrata che abbiamo sviluppato potrebbe contribuire all’invecchiamento sano attraverso quattro potenziali risultati a lungo termine:
- Riduzione delle ospedalizzazioni non necessarie e aumento dell’utilizzo dei servizi di riferimento.
- Miglioramento della capacità di auto-cura per prevenire, invertire o ritardare il declino della capacità intrinseca negli anziani.
- Miglioramento della qualità della vita degli anziani che vivono a casa.
- Riduzione del carico assistenziale per i caregiver e miglioramento del livello di assistenza fornita.
Durante i workshop, gli stakeholder sono stati coinvolti nell’identificazione di una serie di interventi per l’assistenza domiciliare, scoprendo componenti che non erano state esplicitamente presentate in interventi precedenti, come ad esempio un meccanismo di incentivazione per il coinvolgimento dei professionisti rilevanti. Abbiamo anche integrato approcci di cura da diverse discipline, come un modello di team multidisciplinare che combina geriatria e riabilitazione comunitaria.
Prerequisiti e Componenti dell’Intervento
All’inizio dell’intervento, è fondamentale identificare gli stakeholder nel quartiere, inclusi i servizi di assistenza domiciliare, gli ospedali (emergenza, geriatria, nutrizione, riabilitazione) e le agenzie di assistenza sociale. I case manager devono avere una piena comprensione dell’intervento.
Un prerequisito chiave è la volontà degli operatori geriatrici di migliorare le capacità intrinseche degli anziani e la qualità della loro vita a casa, e la loro capacità di identificare gli anziani bisognosi di cure domiciliari e i caregiver familiari. Altri prerequisiti includono la disponibilità degli anziani a ricevere servizi sanitari domiciliari integrati, la disponibilità di risorse e tempo sufficienti per l’intervento, e un team multidisciplinare per fornire supporto personalizzato.
Le componenti dell’intervento sono state identificate sulla base di revisioni sistematiche, interviste e workshop, e includono materiali, procedure, fornitori e modalità per ciascuna componente (dettagliate nella Tabella 4 dello studio originale, che elenca i criteri di inclusione e i dettagli dell’intervento).
Sfide e Prospettive Future
Non è stato tutto rose e fiori, ovviamente. In Cina, l’integrazione delle risorse sanitarie e dei servizi comunitari è diventata centrale, ma ci sono sfide:
- Allocazione disomogenea delle risorse e carenza di personale qualificato.
- Modelli di servizio esistenti che faticano a soddisfare le esigenze diversificate e personalizzate degli anziani.
- La complessità dell’integrazione dei servizi, inclusa la collaborazione intersettoriale e la condivisione delle informazioni.
La ToC ci ha fornito una solida base teorica e una guida pratica, ma ci sono anche dei limiti nel nostro studio. Ad esempio, gli anziani e i caregiver selezionati non sono stati coinvolti nel processo di cambiamento effettivo, sebbene le interviste iniziali abbiano assicurato il loro coinvolgimento. Inoltre, temi nuovi come l’assistenza agli anziani con disabilità uditive, sollevati da uno stakeholder, non sono stati inclusi per questioni pratiche. Infine, la ToC, pur essendo utile, è una semplificazione del complesso mondo reale e non ci sono ancora prove sufficienti che gli interventi guidati da questo approccio portino a risultati efficaci.
Nonostante ciò, il feedback informale dei partecipanti al workshop è stato positivo, con il desiderio che il progetto continui e affini l’intervento di assistenza domiciliare integrata basata sulla comunità. Crediamo che diverse componenti sviluppate nel nostro intervento possano essere trasferite ad altri Paesi, specialmente quelli a medio-alto reddito con sistemi sanitari primari relativamente ben consolidati.
Un aspetto cruciale per il futuro è l’integrazione della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT). Una piattaforma di servizi intelligenti per anziani basata sull’ICT offre la possibilità di realizzare veramente un invecchiamento sano. La prossima fase del nostro studio richiederà non solo di rendere operativi e valutare i diversi elementi dell’intervento, ma anche, e soprattutto, di costruire una piattaforma intelligente di gestione dell’assistenza domiciliare per migliorare la comunicazione e il trasferimento dei dati.
Il nostro team di ricerca sta già conducendo uno studio pilota randomizzato controllato per validare la fattibilità e l’efficacia di un intervento di assistenza integrata per anziani, e la nostra ToC sarà seguita e adattata in base ai risultati degli studi successivi.
In conclusione, questo studio ha sviluppato il programma di assistenza integrata ICOPE dell’OMS per gli anziani e i loro caregiver utilizzando l’approccio ToC, e i risultati sono coerenti con gli obiettivi di invecchiamento sano dell’ICOPE. Gli stakeholder reclutati hanno concordato sull’intervento e ritengono che il modello abbia il potenziale per essere implementato con successo e portare benefici agli anziani con esigenze di assistenza domiciliare e ai loro caregiver. E, cosa non da poco, la descrizione sistematica e completa delle componenti dell’intervento, dei risultati e dei prerequisiti migliora la replicabilità di questo studio. È un passo avanti, e sono entusiasta di vedere dove ci porterà!
Fonte: Springer