Foto paesaggistica grandangolare fotorealistica, obiettivo 10mm, che mostra una sezione trasversale della crosta terrestre con il calore che sale verso un pozzo di un Sistema Geotermico Avanzato (EGS). In superficie, un piccolo e pulito impianto energetico sotto un cielo drammatico. Effetto di lunga esposizione su eventuale vapore o nuvole, messa a fuoco nitida sulla tecnologia e sugli strati geologici.

Geotermia Avanzata (EGS): I “Mi Piace” e Quanto Ne Sai Possono Davvero Cambiare le Regole?

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di affascinante e super attuale: l’energia. Non una qualsiasi, ma una tecnologia emergente chiamata Sistemi Geotermici Avanzati, o EGS (Enhanced Geothermal Systems). Promette mari e monti, o meglio, calore e elettricità pulita sfruttando il cuore caldo della nostra Terra in modi nuovi. Ma come la prendiamo noi, il pubblico? E cosa influenza la nostra opinione su come questa tecnologia dovrebbe essere sviluppata e regolamentata? Mi sono imbattuto in uno studio interessante che cerca di rispondere proprio a queste domande, analizzando come fattori apparentemente banali come i “Mi Piace” sui social e quanto pensiamo di saperne sull’argomento possano giocare un ruolo cruciale. Pronti a scavare un po’ più a fondo con me?

Cos’è Questa Geotermia Avanzata (EGS)?

Prima di tutto, capiamo di cosa stiamo parlando. La geotermia tradizionale sfrutta acqua calda o vapore già presenti naturalmente nel sottosuolo per produrre elettricità. Figo, ma limitato a poche aree fortunate. L’EGS, invece, è più ambizioso: punta a creare delle “fratture” artificiali in rocce calde ma impermeabili, per poi pomparci dentro un fluido ad alta pressione che si scalda e torna su per generare energia. Immaginate un termosifone gigante sotto i nostri piedi, accessibile quasi ovunque!

Il potenziale è enorme. Negli Stati Uniti, ad esempio, si parla di una capacità tecnica 30 volte superiore a quella degli impianti geotermici attuali. Il governo USA ci sta investendo parecchio, puntando a produrre energia sufficiente per milioni di case entro il 2050. Sembra fantastico, vero?

Però, come ogni tecnologia potente, ci sono anche dei rischi. Il più discusso è la possibilità di indurre piccoli terremoti (sismicità indotta). È successo in Svizzera, Australia, Corea del Sud, portando alla sospensione o cancellazione di progetti e, ovviamente, a preoccupazioni tra la gente. Quindi, la domanda diventa: come bilanciare questo potenziale immenso con i rischi e le paure del pubblico? E chi decide le regole del gioco?

Il Potere Nascosto dei “Mi Piace” e delle Condivisioni

Ed eccoci al cuore dello studio. I ricercatori si sono chiesti: cosa succede quando leggiamo informazioni sull’EGS online, magari su un blog? Siamo influenzati da quanti “Mi Piace”, commenti o condivisioni (i cosiddetti Social Endorsement Cues, o SEC) vediamo accanto all’articolo?

Per scoprirlo, hanno fatto un esperimento: hanno mostrato a un gruppo di persone un post di blog (fittizio ma realistico) sull’EGS. Ad alcuni, il post appariva con tantissimi “Mi Piace” e condivisioni (SEC alti), ad altri con pochissimi (SEC bassi). Il contenuto del post era neutro, presentava fatti, pro e contro dell’EGS in modo equilibrato.

Ebbene, il risultato è stato chiaro: i post con alti SEC sono stati percepiti come significativamente più credibili! È l’effetto “carrozzone”: se tanti pensano che qualcosa sia valido, tendiamo a crederci anche noi. Pensateci, quante volte scegliamo un ristorante o un prodotto basandoci sulle recensioni online? Qui funziona in modo simile, anche per temi scientifici complessi. Questo suggerisce che la popolarità online di un’informazione può influenzarne la percezione di affidabilità, indipendentemente dal contenuto stesso.

Macro foto, 85mm lens, di uno schermo di smartphone che mostra un articolo di blog sull'energia rinnovabile EGS. In primo piano, icone di 'Mi Piace' e 'Condividi' con numeri elevati (es. 6.7k Mi Piace, 863 Condivisioni). Alta definizione, focus preciso sulle metriche di engagement, sfondo leggermente sfocato per enfatizzare lo schermo.

Credibilità, Regolamentazione e la Strana Coppia: Ricerca Accademica vs. Commerciale

Ok, l’informazione con più “Mi Piace” sembra più credibile. Ma questo cambia il nostro supporto a eventuali regole (regolamentazione) per la ricerca sull’EGS? Qui le cose si fanno interessanti e un po’ più complicate.

Lo studio ha distinto tra due tipi di ricerca:

  • Ricerca accademica: quella fatta nelle università, spesso finanziata pubblicamente, con focus sulla conoscenza di base.
  • Ricerca commerciale: quella fatta da aziende private, con l’obiettivo di sviluppare un prodotto o servizio da vendere.

I risultati mostrano una differenza netta:

  • Per la ricerca commerciale, un’alta credibilità del messaggio (influenzata dagli alti SEC) portava a un minore supporto per la regolamentazione. In pratica: “Se tanti la pensano così e l’info sembra credibile, forse non servono troppe regole per le aziende”. La credibilità faceva da ponte tra gli alti “Mi Piace” e il minor desiderio di regole.
  • Per la ricerca accademica, invece, questo legame non c’era. La credibilità del post non cambiava significativamente il supporto alla regolamentazione della ricerca universitaria.

Questo è affascinante! Sembra che noi cittadini percepiamo diversamente la ricerca fatta dalle università rispetto a quella fatta dalle aziende. Forse vediamo la ricerca accademica come intrinsecamente più “pura” o affidabile, meno bisognosa di controllo esterno rispetto a quella commerciale, che magari associamo al profitto e quindi a potenziali scorciatoie? O forse entra in gioco il principio di precauzione: di fronte a qualcosa di nuovo e potenzialmente rischioso sviluppato da un’azienda, vogliamo più garanzie? Fatto sta che, in generale, le persone nello studio erano leggermente più favorevoli a regolamentare la ricerca commerciale rispetto a quella accademica.

“Ma Io Ne So Qualcosa!” – Il Fattore Familiarità

C’è un altro pezzo del puzzle: quanto pensiamo di conoscere l’EGS? La familiarità percepita. Intuitivamente, si potrebbe pensare che chi si sente più informato sia meno influenzabile dai “Mi Piace” o abbia opinioni più nette sulla regolamentazione.

Lo studio ha scoperto che, in generale, la gente si sente poco informata sull’EGS (molto meno che sul solare o sul nucleare, per esempio). Ma la cosa interessante è come questa familiarità (o presunta tale) interagisce con la credibilità.

Ecco il punto chiave: la familiarità non cambiava l’effetto dei “Mi Piace” sulla credibilità, né l’effetto diretto dei “Mi Piace” sul supporto alla regolamentazione. Però, modificava il legame tra credibilità e supporto alla regolamentazione. In che modo?

Per le persone che si sentivano mediamente o molto familiari con l’EGS, una maggiore credibilità del messaggio portava a un maggiore supporto per la regolamentazione, sia per la ricerca accademica che per quella commerciale! Sembra controintuitivo, no? Se mi sento esperto e trovo l’info credibile, perché dovrei volere più regole?

Una possibile spiegazione è legata alla “negativity bias”: tendiamo a dare più peso alle informazioni negative. Anche se il post era bilanciato, chi si sentiva più familiare con l’EGS potrebbe aver colto meglio i rischi (come la sismicità indotta legata al fracking, tecnica usata anche nell’EGS) presentati nel testo. Quindi, un’informazione credibile, per chi pensa di capirne di più, potrebbe rafforzare la percezione dei rischi e, di conseguenza, il desiderio di maggiore cautela e controllo attraverso la regolamentazione. È come dire: “Ok, capisco meglio, e proprio per questo vedo la necessità di andarci piano e con regole chiare”.

Fotografia di ritratto, obiettivo 35mm, che cattura un gruppo eterogeneo di cittadini attenti durante un incontro pubblico sulla politica energetica EGS. Illuminazione naturale e soffusa, profondità di campo focalizzata sulle espressioni di impegno riflessivo e leggera apprensione. Effetto duotone blu e grigio.

Cosa Ci Portiamo a Casa da Tutto Questo?

Questo studio ci lascia con alcune riflessioni importanti.

  • I “Mi Piace” contano: Nel mondo digitale, i segnali di approvazione sociale (SEC) non sono solo vanità. Possono influenzare la nostra percezione di credibilità riguardo a tecnologie complesse come l’EGS.
  • Commerciale vs. Accademico: Percepiamo e reagiamo diversamente alla ricerca a seconda che sia condotta da aziende o università, specialmente quando si tratta di regolamentazione. Le aziende che sviluppano EGS dovrebbero tenerne conto: alti “Mi Piace” potrebbero ridurre la richiesta pubblica di regole stringenti sulla loro ricerca.
  • La familiarità è un’arma a doppio taglio: Sentirsi informati non rende immuni, anzi! Può amplificare l’effetto della credibilità sul supporto alla regolamentazione, spingendo verso una maggiore cautela proprio chi pensa di saperne di più.
  • Comunicazione e coinvolgimento: L’EGS ha un potenziale enorme, ma la sua accettazione pubblica dipende da come viene comunicato e da come vengono gestite le preoccupazioni. Coinvolgere i cittadini è fondamentale, ma bisogna essere consapevoli di questi meccanismi psicologici che influenzano l’opinione pubblica.

Insomma, la strada verso un futuro energetico sostenibile passa anche attraverso la comprensione di come noi cittadini formiamo le nostre opinioni su tecnologie nuove e potenti come l’EGS. Non è solo una questione di scienza e ingegneria, ma anche di psicologia, comunicazione e fiducia. E, a quanto pare, anche un semplice “Mi Piace” può avere il suo peso!

Fonte: Springer

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *