Primo piano del volante di un camion con le mani di un autista che lo stringono forte, simbolo dello stress alla guida. Sullo sfondo, una strada trafficata e sfocata in Iran al tramonto. Fotografia realistica, obiettivo macro 85mm, alta definizione, luce calda del tramonto, illuminazione controllata per evidenziare la tensione nelle mani e le vene leggermente sporgenti.

Stress al Volante in Iran: Quasi Metà dei Conducenti Ne Soffre! Cosa Ci Dice la Scienza?

Ciao a tutti! Guidare, che passione… o che stress? Ammettiamolo, chiunque passi ore al volante, che sia per lavoro o meno, sa che non è sempre una passeggiata. Ma vi siete mai chiesti quanto possa essere pesante questo mestiere, specialmente in contesti diversi dal nostro? Recentemente ho messo il naso in uno studio affascinante, una revisione sistematica con meta-analisi (un modo scientifico per dire “mettiamo insieme i dati di tanti studi seri”) sulla prevalenza dello stress lavorativo tra gli autisti in Iran e sui fattori che lo scatenano. E i risultati, ve lo dico, fanno riflettere.

Perché Guidare è un Lavoro Stressante?

Partiamo dalle basi: fare l’autista non è solo stare seduti. Significa spesso orari di lavoro lunghissimi e irregolari, condizioni lavorative tutt’altro che ideali, e una serie di rischi per la salute e la sicurezza che non sono da sottovalutare. Pensateci: traffico, scadenze, responsabilità per merci o persone, solitudine, rumore costante… un cocktail micidiale!

Questo stress non rimane confinato nella cabina di guida, anzi. Si manifesta in tanti modi:

  • Fisicamente: problemi cardiovascolari, digestivi, muscoloscheletrici, indebolimento del sistema immunitario e persino un rischio maggiore di alcuni tipi di cancro.
  • Psicologicamente: ansia, depressione, irritabilità.
  • Comportamentalmente: assenteismo, aumento del fumo, disturbi del sonno, abuso di sostanze, dipendenze.

E non dimentichiamo il rischio più diretto: lo stress aumenta la probabilità di incidenti stradali. In Iran, i dati sono preoccupanti: gli incidenti stradali sono una causa primaria di disabilità e, secondo l’OMS nel 2020, hanno causato quasi 18.000 morti, oltre il 5% del totale. L’autorità forense iraniana parla di una media di oltre 22.000 vittime all’anno negli ultimi dieci anni, con il 70% degli incidenti che avvengono su strade extraurbane. Numeri che fanno impressione.

Lo Studio: Cosa Hanno Scoperto in Iran?

Torniamo alla ricerca. Gli scienziati hanno setacciato database come Web of Science, Scopus, PubMed e altri, cercando studi specifici sullo stress lavorativo (da moderato ad alto) tra gli autisti iraniani fino alla fine del 2024. Hanno analizzato 11 studi che rispettavano criteri rigorosi di qualità.

Il risultato principale? La prevalenza complessiva dello stress lavorativo tra gli autisti iraniani è risultata del 46,3%. Quasi uno su due! Ma attenzione, questo è un valore medio. La situazione varia moltissimo da regione a regione. Pensate che nella provincia del Khorasan Settentrionale si è toccato un picco dell’87,9% (praticamente 9 autisti su 10!), mentre a Teheran si è registrato il valore più basso, “solo” l’8,2%. Una differenza enorme!

Un autista iraniano dall'aspetto stanco e stressato, seduto al volante del suo camion durante una sosta notturna. La luce fioca della cabina illumina parzialmente il suo volto teso. Fotografia realistica, obiettivo 35mm, stile film noir con contrasti forti e ombre profonde per enfatizzare la fatica e la tensione.

Quali Sono i Fattori Scatenanti Principali?

Lo studio ha cercato di capire *perché* questi autisti sono così stressati. I “colpevoli” principali emersi dall’analisi sono:

  • Turni di lavoro (31%): Orari irregolari, turni notturni o semplicemente troppo lunghi mettono a dura prova il fisico e la mente, portando a stanchezza cronica, che è un fattore di rischio enorme per incidenti e problemi di salute.
  • Esposizione al rumore (23%): Il rumore costante del traffico e del veicolo stesso è un fattore di stress subdolo ma potente, che influisce sia a livello psicologico che fisiologico.
  • Ambiente di lavoro (23%): Questo include tutto: dalle condizioni del veicolo (manutenzione, comfort), alle infrastrutture stradali, fino al supporto (o alla mancanza di esso) da parte dell’azienda o dei colleghi. Un ambiente di lavoro percepito come ostile o insicuro è una fonte continua di stress.

Questi risultati trovano eco in studi fatti in altre parti del mondo. Ad esempio, negli Stati Uniti, circa il 60% degli autisti commerciali soffre di stress elevato per motivi simili. In Spagna, la percentuale era più bassa (29,1% nel 2018), mentre in Thailandia era altissima (73% nel 2004). L’Iran si colloca quindi in una posizione intermedia ma comunque preoccupante, probabilmente a causa di un mix di pressioni economiche, regolamentazione carente nel settore dei trasporti e scarso supporto per la salute mentale.

Età ed Esperienza: Un Ruolo Inaspettato?

Un dato interessante emerso dalla meta-regressione (un’analisi statistica più approfondita) è che l’età e l’esperienza lavorativa sembrano avere un ruolo nel modulare lo stress. In particolare, è emerso che:

  • All’aumentare dell’età media, la prevalenza dello stress tende a diminuire leggermente (circa -0,19% per ogni anno in più).
  • All’aumentare dell’esperienza lavorativa media, la prevalenza dello stress diminuisce ancora di più (circa -0,01% per ogni anno in più). Uno studio iraniano citato (Khoynejad et al.) ha mostrato che chi aveva più di 10 anni di esperienza era meno stressato di chi ne aveva meno di 5.

Perché? Forse i conducenti più anziani e con più esperienza hanno sviluppato maggiori capacità di adattamento, hanno aspettative più realistiche riguardo al lavoro, o semplicemente hanno imparato nel tempo a gestire meglio le situazioni difficili e le interazioni. L’esperienza, in questo caso, sembra davvero aiutare.

Differenze Geografiche: Perché il Nord è Più Stressato?

Come accennato, le province settentrionali dell’Iran mostrano livelli di stress significativamente più alti. Lo studio suggerisce che questo potrebbe dipendere da una combinazione di fattori:

  • Condizioni ambientali: Clima più rigido, strade potenzialmente più difficili.
  • Condizioni socio-economiche: Diverse pressioni economiche regionali.
  • Traffico: Maggiore congestione in alcune aree.
  • Atteggiamenti culturali: Diverse percezioni del lavoro e dello stress.

Sono necessarie ulteriori ricerche per capire appieno queste differenze, ma è chiaro che le politiche di intervento dovrebbero tenere conto di queste specificità regionali.

Un gruppo diversificato di autisti iraniani partecipa attivamente a un workshop sulla gestione dello stress in una sala luminosa. Alcuni prendono appunti, altri discutono. Fotografia di gruppo, obiettivo 50mm, luce naturale, profondità di campo media per mostrare l'interazione e l'apprendimento.

Cosa Si Può Fare? Imparare a Gestire lo Stress

Eliminare completamente lo stress da un lavoro come questo è probabilmente impossibile, ma si può imparare a gestirlo. La ricerca suggerisce diverse strade:

  • Formazione specifica: Programmi educativi per insegnare agli autisti tecniche di gestione dello stress, gestione del tempo (bilanciando lavoro e famiglia), tecniche di rilassamento e stretching.
  • Interventi cognitivo-comportamentali: Aiutare gli autisti a ristrutturare il modo in cui percepiscono e reagiscono alle situazioni stressanti, riducendo le valutazioni negative e aumentando quelle positive. Studi hanno dimostrato l’efficacia di questi approcci.
  • Miglioramento delle condizioni di lavoro: Interventi ergonomici sui veicoli, pianificazione più sensata dei turni, riduzione dell’esposizione al rumore, maggiore supporto da parte delle aziende.
  • Supporto per la salute mentale: Accesso facilitato a servizi di consulenza psicologica.

La consapevolezza è il primo passo. Capire le cause dello stress e apprendere strategie per affrontarlo può fare una grande differenza per il benessere degli autisti e, di conseguenza, per la sicurezza di tutti noi sulle strade.

In Conclusione

Questo studio iraniano ci lancia un messaggio chiaro: lo stress lavorativo tra gli autisti è un problema serio, con quasi la metà dei professionisti coinvolti. Fattori come turni massacranti, rumore incessante e un ambiente di lavoro difficile sono i principali indiziati. Le differenze regionali sono marcate e fattori come età ed esperienza giocano un ruolo nel modulare il problema. La buona notizia è che si può intervenire, migliorando le condizioni di lavoro, offrendo formazione mirata e supporto psicologico. È urgente che vengano adottate politiche specifiche per proteggere la salute e la sicurezza di questi lavoratori essenziali.

Fonte: Springer

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