Ritratto fotografico toccante di una madre visibilmente stressata che cerca di consolare un bambino piccolo (3-4 anni) durante il lockdown pandemico. Ambiente domestico, luce naturale dalla finestra, obiettivo prime 50mm, profondità di campo che isola la coppia, toni leggermente desaturati, bianco e nero film.

Genitori Sotto Pressione: Disciplina Dura, Stress e Covid – Cosa Succede ai Nostri Figli?

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore, qualcosa che molti di noi genitori hanno vissuto sulla propria pelle, specialmente negli ultimi anni: lo stress. E non uno stress qualsiasi, ma quello legato al nostro ruolo di genitori, amplificato a dismisura da un evento che ha sconvolto le vite di tutti: la pandemia di COVID-19. Ci siamo mai chiesti come questo mix esplosivo di stress genitoriale e impatti pandemici abbia influenzato il modo in cui interagiamo con i nostri figli, in particolare quando si tratta di disciplina, e quali conseguenze questo possa avere sul loro comportamento? Beh, uno studio recente ha cercato di fare luce proprio su questo, e i risultati sono davvero interessanti, a tratti sorprendenti.

La Pandemia: Una Pentola a Pressione per le Famiglie

Ricordiamoci un attimo com’è stato. Routine stravolte, scuole chiuse, lavoro da casa (quando c’era), preoccupazioni economiche, isolamento sociale, paura del contagio… un vero tsunami che si è abbattuto sulle famiglie. La ricerca ha confermato quello che molti di noi hanno sentito: lo stress genitoriale è aumentato vertiginosamente (Sari et al., 2022). E diciamocelo, spesso siamo state noi mamme a farci carico della maggior parte delle nuove sfide, dalla gestione della didattica a distanza all’organizzazione della vita domestica, sentendoci spesso intrappolate e sopraffatte (Augustine et al., 2022; Douglas et al., 2024).
Questo stress non è solo una sensazione spiacevole; è una discrepanza tra le risorse che sentiamo di avere e le richieste che il ruolo di genitore ci impone (Deater-Deckard, 1998). La pandemia ha ridotto le nostre risorse (meno supporto sociale, meno tempo per noi) e aumentato a dismisura le richieste (gestire i bambini a casa 24/7, preoccupazioni per la loro salute e il loro benessere emotivo).

Quando la Disciplina Diventa “Dura”

In questo contesto di forte pressione, è quasi inevitabile che anche i nostri metodi educativi possano risentirne. Parliamo di “disciplina dura” (harsh discipline): non si tratta solo delle classiche punizioni fisiche come le sculacciate (che sappiamo essere dannose), ma anche di aggressività verbale, urla, ostilità emotiva (Chang et al., 2003). È come se, in preda allo stress, reagissimo in modo sproporzionato e disregolato ai comportamenti dei nostri figli (Deater-Deckard e Dodge, 1997).
Sappiamo da tempo che questi metodi sono associati a problemi comportamentali nei bambini. Questi problemi si dividono generalmente in due categorie:

  • Problemi esternalizzanti: comportamenti dirompenti, aggressivi, antisociali, diretti verso l’esterno (es. iperattività, oppositività).
  • Problemi internalizzanti: sintomi come ansia, depressione, ritiro sociale, problemi somatici, che riguardano la sfera interiore del bambino (Eisenberg et al., 2001).

La disciplina dura è fortemente legata ai problemi esternalizzanti (Pinquart, 2017a), ma anche a quelli internalizzanti (Pinquart, 2017b), specialmente nelle culture occidentali dove i bambini possono interpretarla come un segno di rifiuto e mancanza di affetto (Lansford et al., 2005).

Lo Studio: Un Tuffo nella Complessità

Ed eccoci al cuore della questione. Lo studio che vi racconto oggi (pubblicato su Springer, trovate il link alla fine) si è chiesto: cosa succede quando mettiamo insieme la disciplina dura, lo stress genitoriale e gli impatti negativi della pandemia? Questi fattori interagiscono tra loro? Peggiorano a vicenda la situazione?
Per scoprirlo, i ricercatori hanno coinvolto 339 mamme negli Stati Uniti con bambini tra i 2 e i 6 anni, proprio durante la pandemia (estate e inverno 2020). Hanno chiesto loro di compilare questionari online sulla disciplina usata, sul loro livello di stress genitoriale, sugli impatti negativi subiti a causa del Covid e sui problemi comportamentali (sia internalizzanti che esternalizzanti) dei loro figli. L’ipotesi era che lo stress e gli impatti della pandemia avrebbero amplificato la relazione negativa tra disciplina dura e problemi comportamentali.

Cosa Abbiamo Scoperto: I Problemi Internalizzanti

E qui arriva il primo risultato importante, che riguarda i problemi internalizzanti (ansia, ritiro, tristezza…). L’ipotesi è stata confermata, e in modo piuttosto forte! È emersa quella che i ricercatori chiamano una “interazione a tre vie”. In parole povere:
I bambini mostravano i livelli più alti di problemi internalizzanti quando tutti e tre i fattori di rischio erano elevati: alta disciplina dura, alto stress genitoriale E alti impatti negativi della pandemia.
Immaginate una sorta di “tempesta perfetta” nell’ambiente familiare. Quando una mamma era molto stressata, subiva pesantemente gli effetti della pandemia (es. perdita lavoro, isolamento, malattia) e tendeva a usare metodi disciplinari più duri, il bambino era a rischio altissimo di sviluppare sintomi come ansia o depressione. Addirittura, l’analisi post-hoc ha mostrato che i bambini in questa condizione avevano punteggi medi che superavano la soglia clinica per i disturbi internalizzanti!
Ma non è tutto. Lo stress genitoriale si è rivelato un fattore chiave: ha peggiorato il legame tra disciplina dura e problemi internalizzanti anche quando gli impatti negativi della pandemia erano più bassi. Questo suggerisce che lo stress che viviamo come genitori ha un peso enorme, quasi indipendente dalle difficoltà esterne specifiche della pandemia, nell’influenzare quanto i metodi duri possano far male ai nostri figli sul piano emotivo.

Fotografia macro di un bambino piccolo (circa 4 anni) che guarda fuori da una finestra in un giorno di pioggia, espressione pensierosa e leggermente ansiosa. Luce controllata, profondità di campo ridotta per focalizzare sul bambino. Obiettivo macro 85mm, alta definizione.

Cosa Abbiamo Scoperto: I Problemi Esternalizzanti (La Sorpresa)

E per i problemi esternalizzanti (aggressività, iperattività…)? Qui le cose si fanno più complesse e, devo dire, un po’ sorprendenti. Contrariamente alle aspettative, l’interazione a tre vie non è risultata significativa. Ma è emerso qualcos’altro di interessante:
La relazione tra disciplina dura e problemi esternalizzanti si è indebolita nelle famiglie che riportavano impatti negativi della pandemia più alti.
Sembra controintuitivo, vero? Di solito pensiamo che più stress c’è, peggio è. Come si spiega? I ricercatori propongono un’interpretazione affascinante basata sulla “teoria dei sistemi dinamici”. In pratica, la pandemia è stata uno scossone talmente forte e imprevedibile da destabilizzare anche le dinamiche familiari più consolidate, come il “circolo vizioso” tra disciplina dura e comportamento oppositivo del bambino (Granic e Patterson, 2006).
Potrebbe essere che i genitori, travolti da preoccupazioni più grandi (salute, lavoro), abbiano “allentato la presa” sulla disciplina, rendendo meno prevedibile la loro reazione ai comportamenti dei figli. Oppure, potrebbero aver ridotto il monitoraggio dei comportamenti problematici perché troppo assorbiti da altro. Un’altra ipotesi è che i bambini, percependo l’insicurezza e lo stress altissimo dei genitori (magari unito a metodi duri), abbiano reagito in modo più inibito (internalizzante) anziché “esplodere” con comportamenti esternalizzanti, quasi per paura delle conseguenze (Crittenden e DiLalla, 1988). Insomma, un quadro complesso dove lo stress pandemico sembra aver “rotto” un legame che di solito è molto forte.
Va detto però che, anche se l’interazione è cambiata, sia la disciplina dura sia lo stress genitoriale, presi singolarmente, rimanevano comunque associati a maggiori problemi esternalizzanti.

Mettiamo Insieme i Pezzi

Quindi, cosa ci portiamo a casa da questo studio? Innanzitutto, la conferma che lo stress genitoriale è un fattore potentissimo, specialmente nel peggiorare gli effetti della disciplina dura sui problemi internalizzanti dei bambini. Sembra quasi che lo stress agisca come una lente d’ingrandimento, rendendo più dannose le nostre reazioni più dure, soprattutto per l’emotività interna dei piccoli.
La pandemia ha aggiunto un ulteriore strato di complessità. Per i problemi internalizzanti, ha creato una situazione di rischio cumulativo: più fattori negativi si sommavano (disciplina dura + stress + impatti Covid), più i bambini soffrivano interiormente. Per i problemi esternalizzanti, invece, sembra aver avuto un effetto quasi “perturbatore”, indebolendo un legame solitamente forte, forse a causa della destabilizzazione generale del sistema familiare.
Questo ci ricorda quanto sia importante considerare l’interazione tra i rischi “prossimali” (quelli che avvengono dentro casa, come le nostre interazioni e il nostro stress) e quelli “distali” (quelli che arrivano dall’esterno, come una pandemia o una crisi economica), come suggerisce la teoria bioecologica di Bronfenbrenner.

Ritratto fotografico di una madre stanca ma amorevole che abbraccia il suo bambino piccolo in un ambiente domestico leggermente caotico ma caldo. Luce soffusa, stile filmico leggero, bianco e nero duotone (seppia e grigio), obiettivo prime 35mm, profondità di campo.

Cosa Significa Questo per Noi Genitori?

Al di là della teoria, queste scoperte hanno implicazioni molto pratiche. Ci dicono che aiutare i genitori a gestire il proprio stress potrebbe essere una chiave fondamentale per proteggere la salute mentale dei bambini, specialmente in periodi di crisi collettiva. Se riusciamo a trovare strategie per abbassare il nostro livello di stress, potremmo non solo sentirci meglio noi, ma anche ridurre l’impatto negativo di eventuali metodi disciplinari meno efficaci sui nostri figli, in particolare per quanto riguarda ansia e ritiro.
Esistono programmi basati sull’evidenza che possono aiutarci in questo:

  • Interventi di Parent Training: Come il Parent-Child Interaction Therapy (PCIT), il Parent Management Training (PMT) o il Triple P-Positive Parenting Program, che insegnano strategie educative positive e aiutano a gestire i comportamenti difficili, riducendo anche lo stress genitoriale.
  • Programmi di Gestione dello Stress: Come quelli basati sulla Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), che insegnano tecniche di coping, rilassamento e meditazione per affrontare meglio le fatiche del ruolo genitoriale.

Certo, lo studio ha i suoi limiti: si basa solo su quanto riportato dalle mamme (e sappiamo che la percezione può essere soggettiva), è una “fotografia” scattata in un momento preciso (non segue le famiglie nel tempo), il campione è specifico (mamme USA reclutate online, con un livello di istruzione medio-alto). Servirebbero ricerche future che includano anche i papà, osservazioni dirette, campioni più diversificati e studi longitudinali per capire meglio le cause e gli effetti nel tempo, magari anche in contesti culturali diversi.

In Conclusione

Essere genitori è il mestiere più bello del mondo, ma anche uno dei più difficili, specialmente quando il mondo intorno a noi sembra impazzire. Questo studio ci ricorda quanto siamo interconnessi con i nostri figli e quanto il nostro benessere (o malessere) influenzi il loro. Lo stress genitoriale non è un’onta da nascondere, ma un segnale importante che merita attenzione e supporto. Prenderci cura di noi stessi, cercare aiuto quando serve, imparare strategie per gestire lo stress e per interagire in modo più positivo con i nostri bambini non è un atto egoistico, ma un investimento fondamentale per la loro serenità e per quella di tutta la famiglia. Soprattutto dopo la tempesta che abbiamo attraversato, ricordiamoci di essere gentili con noi stessi e di cercare le risorse che possono aiutarci a navigare le acque, a volte agitate, della genitorialità.

Fonte: Springer

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