Ossa che Parlano: Svelare l’Età della Morte con la Tecnologia 3D in Indonesia
Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio affascinante nel mondo dell’antropologia forense, un campo dove le ossa diventano narratrici silenziose di storie passate. Vi siete mai chiesti come facciamo a stimare l’età di una persona al momento della morte basandoci solo sui suoi resti scheletrici? È un puzzle complesso, ma fondamentale, specialmente in contesti legali o nell’identificazione di vittime di disastri. Uno dei metodi più utilizzati al mondo per questo compito si chiama standard di Suchey-Brooks (S-B). Ma come ogni strumento scientifico, dobbiamo assicurarci che funzioni bene ovunque e su chiunque. Ed è qui che entra in gioco la nostra ricerca, focalizzata su una popolazione specifica: quella indonesiana contemporanea.
Il Metodo Suchey-Brooks: Un Classico Sotto la Lente
Il metodo S-B, sviluppato negli Stati Uniti, si concentra su una parte specifica dello scheletro: la sinfisi pubica. È quella superficie articolare dove le due ossa pubiche si incontrano nella parte anteriore del bacino. Osservando i cambiamenti morfologici di questa superficie – la sua rugosità, la presenza di creste, la formazione di un bordo – possiamo assegnare uno stadio (da I a VI) che corrisponde a una fascia d’età probabile. È un metodo relativamente semplice da applicare e per questo molto popolare tra gli addetti ai lavori.
Tuttavia, c’è un “ma”. Sappiamo che il processo di invecchiamento scheletrico non è universale. Fattori come la genetica, la nutrizione, l’ambiente e lo stile di vita possono influenzare la velocità e le modalità con cui le nostre ossa cambiano nel tempo. Questo significa che uno standard sviluppato su una popolazione (come quella americana da cui deriva l’S-B) potrebbe non essere altrettanto preciso se applicato a un gruppo diverso, magari dall’altra parte del mondo. Studi precedenti in Australia, Thailandia e Malesia hanno mostrato risultati contrastanti sull’accuratezza del metodo S-B, sottolineando l’importanza di testare e, se necessario, adattare questi strumenti a contesti locali.
Perché l’Indonesia? E Perché la TAC?
L’Indonesia è un arcipelago vasto e popoloso, con una storia purtroppo segnata da eventi con un alto numero di vittime, come disastri naturali. In questi contesti, l’identificazione delle vittime (Disaster Victim Identification, DVI) è cruciale, e avere standard antropologici forensi specifici per la popolazione locale è di enorme aiuto. Attualmente, però, mancano ricerche approfondite sugli attributi biologici, come la stima dell’età alla morte, per la popolazione indonesiana.
Un altro aspetto interessante del nostro studio è l’uso della tecnologia. Non sempre è facile avere accesso a collezioni scheletriche fisiche di riferimento, specialmente di individui contemporanei. Qui entra in gioco l’antropologia virtuale. Utilizzando scansioni di Tomografia Computerizzata (TC), possiamo creare modelli 3D incredibilmente dettagliati delle ossa. È come avere lo scheletro sul nostro computer! Diversi studi hanno già validato l’uso della TC per applicare il metodo S-B, dimostrando che è un’alternativa valida e potente al materiale scheletrico fisico, permettendoci anche di lavorare su campioni attuali.

Il Nostro Studio: Metodologia e Campione
Per la nostra ricerca, abbiamo analizzato 378 scansioni TC multistrato (MSCT) provenienti da un ospedale universitario a Makassar, in Indonesia. Il campione includeva 213 donne (età media 43.7 anni) e 165 uomini (età media 50.9 anni), con età comprese tra 17 e 86 anni. Queste scansioni erano state acquisite per motivi clinici tra il 2020 e il 2022. Ovviamente, tutti i dati personali sono stati resi anonimi per proteggere la privacy.
Utilizzando un software specializzato (OsiriX®), abbiamo visualizzato le ricostruzioni 3D del bacino di ogni individuo. Abbiamo orientato i modelli, rimosso eventuali strutture non pertinenti (come dispositivi medici) e poi, con grande attenzione, abbiamo assegnato una fase S-B alla sinfisi pubica sinistra e destra, basandoci sulle descrizioni e illustrazioni originali di Brooks e Suchey, aiutandoci anche con calchi fisici di riferimento.
Ma non ci siamo fermati qui. Per affrontare alcune criticità metodologiche, come il cosiddetto “age mimicry” (mimetismo dell’età) – un fenomeno per cui i metodi tradizionali possono essere influenzati dalla distribuzione dell’età del campione di riferimento, portando a stime meno accurate, specialmente negli individui più anziani – abbiamo utilizzato tecniche statistiche più avanzate: l’Analisi di Transizione (TA) e le statistiche Bayesiane. La TA ci aiuta a stimare la probabilità che un individuo di una certa età si trovi in una determinata fase S-B, modellando l’età media in cui avviene il passaggio da una fase all’altra. Le statistiche Bayesiane, poi, ci permettono di calcolare la probabilità che un individuo abbia una certa età, data la fase S-B osservata, incorporando anche informazioni a priori (anche se nel nostro caso, non avendo dati specifici sulla mortalità indonesiana, abbiamo usato un approccio conservativo detto “prior uniforme”).
I Risultati: Cosa Ci Dicono le Ossa Indonesiane?
Ebbene, cosa abbiamo scoperto? Applicando le fasce d’età originali del metodo S-B al nostro campione indonesiano, l’accuratezza generale è stata piuttosto buona: l’84.4% degli individui è stato classificato correttamente. Le donne hanno mostrato un’accuratezza maggiore (92.0%) rispetto agli uomini (74.5%). Tuttavia, quando abbiamo esaminato il bias (la tendenza a sovrastimare o sottostimare l’età) e l’inaccuratezza (l’errore medio assoluto), abbiamo notato delle differenze. In generale, l’età degli individui sopra i 50 anni tendeva ad essere sottostimata. Il bias complessivo è stato di -6.0 anni per le donne e -13.1 anni per gli uomini, mentre l’inaccuratezza è stata di 9.6 anni per le donne e 14.6 anni per gli uomini.
Un dato molto interessante è che, confrontando l’età media per ciascuna fase S-B nel nostro campione indonesiano con quella riportata nello studio originale di Brooks e Suchey, abbiamo trovato che le età medie erano quasi sempre più alte nel campione indonesiano (ad eccezione delle donne in Fase VI). Queste differenze erano particolarmente marcate per gli uomini nelle fasi III, IV e V (con differenze di oltre 12-18 anni!) e statisticamente significative. Questo conferma l’ipotesi che le traiettorie di invecchiamento scheletrico possono variare tra le popolazioni.
Abbiamo anche verificato l’affidabilità tra osservatori (intra-observer agreement), chiedendo a uno degli autori di valutare un sottoinsieme di scansioni tre volte a distanza di tempo. L’accordo è risultato “moderato” (ICC = 0.750), in linea con studi simili che utilizzano la TC, confermando che il metodo è applicabile in modo consistente anche su modelli virtuali. Inoltre, non abbiamo trovato differenze significative tra la valutazione della sinfisi pubica destra e sinistra nello stesso individuo (asimmetria bilaterale), suggerendo che concentrarsi sul lato sinistro (come implicitamente suggerito nello studio originale) è una pratica ragionevole.

Oltre i Numeri: L’Analisi di Transizione e le Statistiche Bayesiane
Qui arriva la parte forse più innovativa. Utilizzando l’Analisi di Transizione e le statistiche Bayesiane, siamo riusciti a creare dei modelli di distribuzione dell’età alla morte specifici per la popolazione indonesiana. Invece di fornire solo una fascia d’età “frequentista” (derivata direttamente dalle età nel campione), questi modelli ci danno la probabilità che un individuo appartenga a una certa età, data la fase S-B osservata.
Ad esempio, invece di dire semplicemente che la Fase III corrisponde a X-Y anni, possiamo dire che un uomo indonesiano a cui viene assegnata la Fase III ha una probabilità del 50% che la sua età reale cada tra i 21 e i 37 anni (secondo i nostri modelli basati su intervalli HPD – Highest Posterior Density). Questo approccio probabilistico è molto più informativo e utile nella pratica forense. I grafici che abbiamo generato (come quelli nelle Figure 4 e 5 dello studio originale) visualizzano queste distribuzioni di probabilità per ogni fase S-B, sia per le donne che per gli uomini indonesiani. È interessante notare che, in generale, le donne sembrano iniziare la transizione tra le fasi S-B prima degli uomini.
Implicazioni e Prospettive Future
Cosa significa tutto questo in pratica? Il nostro studio fornisce ai professionisti forensi in Indonesia uno strumento più accurato e affidabile per la stima dell’età scheletrica alla morte, basato sulla loro stessa popolazione contemporanea. Questo è fondamentale sia per i casi di routine che per le complesse operazioni di DVI. Abbiamo anche ulteriormente validato l’uso delle scansioni TC come alternativa valida al materiale scheletrico fisico, anche con spessori di fetta fino a 1.5 mm (anche se spessori maggiori potrebbero compromettere la visualizzazione dei dettagli).
L’incorporazione dell’Analisi di Transizione e delle statistiche Bayesiane rappresenta un passo avanti metodologico, permettendo stime probabilistiche e mitigando il problema dell’age mimicry. Certo, il nostro studio si basa su un campione proveniente da Makassar, e l’Indonesia è incredibilmente diversificata. La ricerca futura dovrebbe mirare a validare e affinare questi modelli includendo campioni da altre sotto-popolazioni indonesiane, per garantire una robustezza statistica ancora maggiore.
In conclusione, questo lavoro non solo offre uno standard prezioso per la pratica forense in Indonesia, ma contribuisce anche alla nostra comprensione globale delle variazioni nell’invecchiamento scheletrico umano e all’affinamento delle tecniche che usiamo per leggere le storie silenziose raccontate dalle ossa. È un campo in continua evoluzione, e ogni passo avanti ci aiuta a dare risposte più precise e giuste.
Fonte: Springer
