Azione dinamica di una partita di beach tennis al tramonto. Si vede la silhouette di un giocatore che salta per colpire la palla sopra la testa, con il braccio e la spalla estesi. La luce calda del sole al tramonto crea un'atmosfera suggestiva sulla spiaggia. Obiettivo grandangolare 24mm, velocità dell'otturatore elevata per catturare il movimento, tracciamento del movimento, illuminazione dorata.

Beach Tennis: La Tua Spalla è Diversa? Scopri Rischi e Segreti Nascosti!

Ciao a tutti! Avete notato anche voi? Il beach tennis è esploso! Ormai è ovunque: spiagge, centri sportivi… un mix pazzesco tra tennis, pallavolo e badminton che sta conquistando un sacco di persone, me compreso! È divertente, accessibile e ti fa muovere [1, 2, 3]. Ma, come in tutti gli sport che richiedono movimenti “sopra la testa” (pensate alle schiacciate, ai servizi), c’è un’articolazione che viene messa parecchio sotto stress: la spalla.

E qui casca l’asino, o meglio, la pallina! Nonostante ci siano più di un milione di giocatori nel mondo in oltre 70 paesi [2], sappiamo ancora pochino sugli effetti specifici del beach tennis sulle nostre spalle. Eppure, sentiamo spesso di amici o compagni di gioco che si lamentano di dolori o infortuni proprio lì [4]. Questo mi ha fatto pensare: ma la spalla di chi gioca a beach tennis è uguale a quella di un pallavolista o di un tennista? O ci sono differenze specifiche che potrebbero spiegare certi infortuni e magari darci qualche dritta per migliorare le nostre performance?

Perché la Spalla è Così Cruciale (e Delicata)?

Pensateci un attimo: nel beach tennis, la racchetta sta quasi sempre sopra il livello della spalla [5, 6]. Questo movimento continuo, ripetuto, può portare a degli adattamenti, dei cambiamenti nel modo in cui la spalla si muove. Avete mai sentito parlare di GIRD? Sta per “Glenohumeral Internal Rotation Deficit”, un nome complicato per dire che, a volte, soprattutto nel braccio che usiamo di più per colpire, si perde un po’ di capacità di ruotare la spalla verso l’interno [15].

Questo GIRD, specialmente se accompagnato da una forza non ottimale dei muscoli della cuffia dei rotatori (quei muscoletti fondamentali per la stabilità e il movimento della spalla), è stato collegato a diversi problemi alla spalla in sport come tennis [9, 10], pallavolo [11, 12] e badminton [13, 14]. In pratica, se c’è uno squilibrio tra la forza dei muscoli che ruotano la spalla verso l’esterno e quelli che la ruotano verso l’interno, il rischio di farsi male aumenta [19, 20, 21]. Più la spalla è “instabile”, più è facile avere dolore e difficoltà a giocare [16, 17, 18].

Mentre per pallavolo e tennis ci sono montagne di studi su questi aspetti [22, 23, 24, 25], per il beach tennis siamo ancora un po’ all’oscuro. Molti giocatori di beach tennis, tra l’altro, vengono proprio da questi altri sport. Ma ora che il beach tennis sta crescendo e si stanno formando atleti “nativi”, è fondamentale capire se ci sono delle caratteristiche uniche.

Uno Studio Fa Luce: Beach Tennis vs Pallavolo vs Tennis

Ecco che mi sono imbattuto in uno studio scientifico super interessante che ha provato a rispondere proprio a questa domanda [Fonte: Springer, link in fondo]. I ricercatori hanno preso 65 atleti: 28 giocatori di beach tennis, 17 pallavolisti e 20 tennisti. Hanno fatto compilare loro un questionario e poi li hanno sottoposti a test specifici per misurare due cose fondamentali:

  • Range of Motion (ROM): In pratica, quanto ampiamente potevano muovere la spalla in rotazione interna ed esterna.
  • Forza della Cuffia dei Rotatori: Specificamente, la forza dei muscoli che ruotano la spalla verso l’esterno, misurata con un dinamometro in diverse posizioni.

L’ipotesi dei ricercatori? Che i giocatori di beach tennis avessero caratteristiche uniche, magari un certo grado di GIRD nel braccio dominante e una forza particolare nei muscoli rotatori esterni. Vediamo cosa hanno scoperto!

Primo piano in un contesto di valutazione sportiva, un fisioterapista misura con un inclinometro digitale il range di movimento della spalla di un atleta sdraiato su un lettino. L'atleta ha la spalla abdotta a 90° e il gomito flesso a 90°. L'illuminazione è controllata, tipica di un laboratorio. Obiettivo macro 100mm, alta definizione, messa a fuoco precisa sull'inclinometro e l'articolazione.

Chi ha le Spalle più “Sciolte”? La Pallavolo Vince!

Una delle prime cose emerse è che i pallavolisti avevano una maggiore ampiezza di movimento (ROM) della spalla rispetto sia ai tennisti che ai giocatori di beach tennis. Questo valeva sia per la rotazione esterna che per quella interna, e quindi anche per il movimento totale (TROM), sia nel braccio dominante che in quello non dominante (p=0.001). Sembra che le richieste specifiche della pallavolo portino a una maggiore “flessibilità” generale dell’articolazione.

Tennis: Occhio alla Rotazione Interna!

I tennisti, invece, hanno mostrato la differenza più grande nella rotazione interna tra il braccio dominante e quello non dominante (p=0.001 rispetto al beach tennis). Questo è un segnale abbastanza classico della presenza di GIRD, probabilmente dovuto ai movimenti specifici del servizio e degli altri colpi nel tennis.

Forza Muscolare: Beach Tennis e Pallavolo Sorprendono

Quando si è passati a misurare la forza dei muscoli rotatori esterni, sono emerse altre differenze interessanti. Sia i pallavolisti che i giocatori di beach tennis hanno mostrato una forza significativamente maggiore in questi muscoli nel braccio dominante rispetto ai tennisti (p=0.001 in entrambe le posizioni testate, 0° e 90° di abduzione). Non c’erano invece differenze significative di forza tra pallavolisti e giocatori di beach tennis. Questo suggerisce che entrambi questi sport richiedono una notevole forza nei muscoli che controllano la rotazione esterna della spalla, forse più del tennis “tradizionale”.

E il Beach Tennis? Un Quadro Particolare

Ci si aspettava di trovare un GIRD significativo anche nei giocatori di beach tennis, visti i movimenti overhead continui [5, 6]. Sorprendentemente, lo studio non ha trovato differenze statisticamente significative nel GIRD o nel ROM totale nel braccio dominante degli atleti di beach tennis analizzati rispetto agli altri gruppi, sebbene un certo grado di GIRD fosse presente. Come mai? I ricercatori ipotizzano che dipenda dal campione studiato: si trattava principalmente di giocatori non professionisti, con meno ore di allenamento specifico e forse meno esposti a quei micro-adattamenti che si vedono negli atleti d’élite [9, 10, 12, 13, 14].

Tuttavia, attenzione! Il GIRD osservato nei giocatori di beach tennis, anche se non statisticamente diverso in questo campione, era comunque in un range (tra 10° e 20°) simile a quello trovato in atleti infortunati in altri studi [8] e superiore a quello di giovani pallavolisti da spiaggia [12]. Questo, unito alla notevole forza dei rotatori esterni, dipinge un quadro specifico per il beach tennis. Potrebbe essere che questo GIRD, anche se non “estremo”, combinato con le specifiche richieste di forza, rappresenti comunque un potenziale fattore di rischio per infortuni alla spalla, come suggerito da altri studi che hanno trovato un’alta incidenza di problemi alla spalla nel beach tennis (fino al 44% degli infortuni agli arti superiori [4]).

Atleta di beach tennis durante una sessione di test di forza della spalla. L'atleta è in piedi, con il braccio dominante abdotto a 90 gradi, e spinge contro un dinamometro manuale tenuto da un valutatore per misurare la forza isometrica dei rotatori esterni. Scena in un centro sportivo o palestra. Obiettivo teleobiettivo zoom 100-400mm, fast shutter speed per congelare l'azione, focus sull'interazione atleta-dinamometro.

Cosa Significa Tutto Questo per chi Gioca a Beach Tennis?

Il messaggio chiave è che il beach tennis ha delle esigenze biomeccaniche distinte. Non è semplicemente tennis sulla sabbia o pallavolo con la racchetta. Le spalle dei giocatori di beach tennis sembrano avere un profilo unico che combina aspetti visti nel tennis (un certo grado di GIRD potenziale) e nella pallavolo (notevole forza dei rotatori esterni), ma con delle specificità proprie.

Questo studio, pur con i suoi limiti (è uno spaccato in un momento preciso, non segue gli atleti nel tempo, campione non professionista), sottolinea l’importanza fondamentale di non fare “copia e incolla” dai programmi di allenamento o prevenzione di altri sport. C’è bisogno di interventi su misura per i giocatori di beach tennis.

Un Attimo di Cautela: I Limiti dello Studio

È giusto ricordare che questo è uno studio trasversale, quindi non può stabilire un rapporto causa-effetto diretto tra queste caratteristiche e gli infortuni. Inoltre, si è concentrato solo su ROM e forza, tralasciando altri fattori come la stabilità articolare o la resistenza muscolare. Il campione era composto principalmente da amatori, quindi i risultati potrebbero non essere generalizzabili agli élite. E lo sport evolve così velocemente! Presto avremo atleti cresciuti solo a pane e beach tennis, e sarà interessante vedere come saranno le loro spalle.

Il Messaggio Chiave: Personalizzare per Prevenire e Migliorare

Nonostante i limiti, i dati sono chiari: le spalle dei giocatori di beach tennis hanno delle peculiarità. Questo ci dice che servono programmi di allenamento e prevenzione infortuni specifici, pensati apposta per le esigenze di questo sport fantastico. Capire meglio questi adattamenti, magari con studi futuri più ampi e che seguano gli atleti nel tempo, ci aiuterà a capire se sono fattori protettivi o di rischio e a sviluppare strategie ancora più efficaci.

Quindi, se giocate a beach tennis (o state pensando di iniziare), ricordatevi che le vostre spalle lavorano in modo unico! Prendersene cura con esercizi mirati, magari consultando un fisioterapista o un preparatore esperto, è fondamentale per continuare a divertirsi sulla sabbia senza incorrere in fastidiosi infortuni. Alla prossima!

Fonte: Springer

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