Sondaggi Online o Cartacei? La Risposta (Sorprendente) su Chi Partecipa Davvero
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi affascina molto nel mondo della ricerca sulla salute pubblica: i sondaggi. Sì, quei questionari che ogni tanto ci arrivano e che cercano di capire come stiamo, cosa pensiamo, le nostre abitudini. Sono strumenti potentissimi, fondamentali per monitorare la salute della popolazione, guidare le politiche sanitarie e fare ricerca. Ma c’è un problema che sta diventando sempre più grosso: la gente partecipa sempre meno. E questo è un bel guaio, perché se rispondono in pochi, o se rispondono solo certi tipi di persone, i risultati rischiano di non essere affidabili e di non rappresentare davvero la realtà.
Il Dilemma: Come Invitare le Persone?
Allora, la domanda sorge spontanea: come possiamo convincere più persone a partecipare e, soprattutto, fare in modo che chi partecipa sia un campione rappresentativo di tutta la popolazione? Ci sono varie strategie, dagli incentivi (buoni regalo, piccoli compensi) a modifiche nel design del sondaggio (renderlo più corto, più semplice). Ma un punto cruciale è: come lo somministriamo questo sondaggio? Meglio il caro vecchio questionario cartaceo spedito per posta? O un più moderno sondaggio online via email o link? O magari un mix delle due cose?
Negli ultimi anni, c’è stata una corsa verso i sondaggi web. Comprensibile: costano meno, sono più veloci da gestire, meno errori di inserimento dati, più ecologici. Però… c’è un però. Diverse ricerche, compresa una recente meta-analisi, hanno mostrato che i sondaggi solo web tendono ad avere tassi di partecipazione più bassi rispetto ad altri metodi, come quelli cartacei. La differenza può essere anche notevole, si parla di un 12% in meno in media!
Quindi, chi pianifica un sondaggio si trova davanti a un bivio: sfruttare i vantaggi del web rischiando meno risposte, o usare metodi più tradizionali (magari misti) per cercare di coinvolgere più persone? E soprattutto, la scelta del metodo influenza *chi* risponde? Perché se il metodo web attira solo i giovani super digitalizzati e quello cartaceo solo gli anziani, rischiamo di avere un quadro distorto.
L’Esperimento Danese: Digitale Puro vs. Mix Digitale/Cartaceo
Proprio per cercare di capirci qualcosa di più, mi sono imbattuto in uno studio randomizzato molto interessante condotto in Danimarca, nella regione della capitale Copenaghen. Hanno preso quasi 9500 persone che avevano già partecipato a un sondaggio sulla salute nel 2017 e le hanno re-invitate nel 2021. La cosa furba è che le hanno divise a caso (randomizzate, appunto) in due gruppi:
- Gruppo “Solo Digitale”: Hanno ricevuto 3 lettere digitali (via email sicura usata per le comunicazioni con la pubblica amministrazione) con il link al questionario online, spedite a distanza di qualche settimana l’una dall’altra (giorno 0, 21, 46).
- Gruppo “Misto Sequenziale”: Hanno ricevuto 2 lettere digitali ravvicinate (giorno 0 e 7), seguite da 3 lettere cartacee spedite per posta tradizionale (giorno 23, 44, 68). Le lettere cartacee contenevano anche il questionario stampato e una busta preaffrancata per rispedirlo. Questo metodo seguiva la procedura standard usata per il sondaggio principale.
L’obiettivo era chiarissimo: vedere se c’erano differenze nel tasso di partecipazione totale tra i due gruppi e, cosa ancora più importante, se le caratteristiche delle persone che partecipavano (età, sesso, origine, istruzione, situazione lavorativa) erano diverse tra i due gruppi. In pratica: il metodo di invito cambia solo *quanti* rispondono o anche *chi* risponde?

Risultati Sorprendenti: Chi Partecipa di Più?
Ebbene, i risultati sono stati netti. Alla fine del periodo di raccolta dati, il gruppo “Misto Sequenziale” (quello con 5 lettere, di cui 3 cartacee e solleciti più ravvicinati) ha avuto un tasso di partecipazione significativamente più alto: ben il 78%! Il gruppo “Solo Digitale” (con 3 lettere digitali più distanziate) si è fermato al 61%. Una differenza di 17 punti percentuali, che non è affatto poco!
Da dove viene questa differenza? Principalmente da due fattori:
- L’aumento di partecipazione nel gruppo misto è stato molto più marcato dopo il passaggio alle lettere cartacee (il secondo sollecito per loro era la prima lettera fisica).
- I due solleciti aggiuntivi (il terzo e il quarto, solo cartacei) che il gruppo misto ha ricevuto hanno portato un ulteriore incremento di quasi 10 punti percentuali.
In pratica, sia il passaggio alla carta sia i solleciti extra hanno dato una bella spinta alla partecipazione nel gruppo misto.
Rappresentatività: Più Partecipanti, Ma Stesso Mix?
Ok, il metodo misto fa partecipare più gente. Ma attira persone diverse rispetto al metodo solo digitale? Qui arriva la parte forse più inaspettata. Quando i ricercatori hanno confrontato le caratteristiche socio-demografiche (età, sesso, origine, istruzione, lavoro) di *chi ha effettivamente partecipato* nei due gruppi… non hanno trovato differenze significative! Incredibile, vero? Nonostante il 17% in più di partecipazione, il “profilo” medio del partecipante era praticamente identico nei due gruppi.
Questo non significa che il metodo non abbia avuto effetti diversi su gruppi diversi, anzi. Scavando un po’ più a fondo, è emerso qualcosa di interessante:
- L’età conta: Le persone più anziane (over 70) sembravano beneficiare di più del passaggio alla lettera cartacea. La loro partecipazione aumentava di più nel gruppo misto dopo il secondo sollecito (il primo cartaceo).
- I giovani e i solleciti: Le persone più giovani, invece, sembravano rispondere meglio ai solleciti aggiuntivi. L’incremento di partecipazione dovuto al terzo e quarto sollecito (ricevuti solo dal gruppo misto) era maggiore tra i più giovani e tra chi era occupato o studente.
Sembra quasi che i diversi “interventi” del metodo misto (passaggio alla carta, più solleciti) abbiano “compensato” i loro effetti sui vari gruppi di età, portando alla fine a una composizione demografica simile tra i partecipanti dei due gruppi.

Cosa Ci Portiamo a Casa? Implicazioni Pratiche
Questo studio ci dice cose molto importanti. Se il tuo obiettivo primario è avere il maggior numero possibile di partecipanti a un sondaggio, allora un approccio misto, che combina digitale e cartaceo e usa più solleciti ravvicinati, sembra essere la scelta vincente. Porta a casa un bel po’ di risposte in più.
Tuttavia, se la tua preoccupazione principale è la rappresentatività socio-demografica (almeno per le caratteristiche misurate qui), questo studio suggerisce che il metodo misto non migliora necessariamente le cose rispetto a un approccio solo digitale ben strutturato. I partecipanti, alla fine, sembravano simili.
Certo, bisogna considerare anche altri fattori. Il metodo misto è più costoso (stampa, spedizione, gestione delle risposte cartacee) e ha un impatto ambientale maggiore. Il metodo solo digitale è più economico e green, ma rischia di lasciare indietro qualcuno.
Forse la chiave sta nel capire bene chi è la nostra popolazione target. Se sappiamo che ci sono gruppi specifici (come gli anziani) meno a loro agio col digitale, offrire un’alternativa cartacea (o magari telefonica) potrebbe essere cruciale per non perderli. Per i più giovani, forse insistere con qualche sollecito digitale in più può fare la differenza.
È anche vero che il mondo cambia. La dimestichezza con il digitale aumenta anche tra le fasce d’età più avanzate. Tra qualche anno, forse, i risultati di uno studio come questo potrebbero essere diversi. Per questo è fondamentale continuare a fare ricerca su questi temi.
In Conclusione
Quindi, digitale o misto? La risposta non è univoca. Dipende dagli obiettivi, dal budget, dalla popolazione che vogliamo raggiungere. Questo studio danese ci mostra chiaramente che un approccio misto con più solleciti aumenta drasticamente i numeri della partecipazione. Ma ci ricorda anche che “più partecipanti” non significa automaticamente “partecipanti più rappresentativi” dal punto di vista socio-demografico. Le persone più anziane hanno gradito la carta, i giovani i solleciti extra, ma alla fine il mix di chi ha risposto era simile. Una lezione importante per chiunque si occupi di raccogliere dati sulla popolazione: la strategia conta, ma i suoi effetti possono essere più complessi di quanto pensiamo!
Fonte: Springer
