Allarme Influenza Aviaria: Quando la Mortalità delle Anatre Mulard Deve Farci Scattare?
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che, lo so, non è dei più allegri, ma è fondamentale per chi lavora nel settore avicolo o semplicemente si preoccupa della salute animale: l’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI). In particolare, voglio condividere con voi alcune scoperte interessanti su come possiamo individuarla più in fretta nelle anatre mulard, quelle che spesso finiscono sulle nostre tavole per prelibatezze come il foie gras.
Sapete, quando un virus così aggressivo come l’HPAI inizia a circolare, la velocità è tutto. Riuscire a capire subito se un allevamento è infetto può fare la differenza tra contenere un focolaio e scatenare un’epidemia su larga scala. E uno dei primi campanelli d’allarme, spesso il più evidente, è un aumento anomalo della mortalità tra gli animali. Ma la domanda cruciale è: quanto deve aumentare questa mortalità per farci dire “Ok, qui c’è qualcosa che non va, chiamiamo i veterinari”?
Il Problema: Trovare il Segnale Giusto
Per anni, in Europa ci siamo basati su diverse soglie. Ricordo che dopo l’epidemia H7N1 in Italia nel 2000, in Olanda fissarono una soglia giornaliera dello 0.5%. Poi, nel 2003, con l’H7N7, passarono a una soglia settimanale del 3%, adottata anche a livello europeo. Il problema? Analisi successive hanno mostrato che queste soglie venivano raggiunte spesso con 2-3 giorni di ritardo rispetto all’inizio dell’aumento della mortalità. Troppo tardi!
Si è quindi cercato di affinare il tiro. In Olanda e Francia si è iniziato a parlare di soglie giornaliere più basse (tra 0.25% e 1%) per due giorni consecutivi, a volte con l’aggiunta che la mortalità del secondo giorno dovesse essere almeno doppia rispetto al primo. Per le anatre (palmipedi) si usavano anche soglie del 2% in un solo giorno. C’era anche il criterio di un aumento di mortalità superiore a 3 volte la norma per quell’allevamento specifico.
Studi recenti hanno suggerito soglie ancora più specifiche per polli (0.08%-0.13%), anatre Pekin (0.3%) e polli da carne (0.17%). Qualcuno ha anche proposto un aumento di 2.9 volte rispetto alla media della settimana precedente. Ma per le anatre mulard? Fino ad ora, c’era un vuoto di conoscenza. E considerate che la loro produzione è un po’ diversa da quella delle anatre Pekin, con una fase di crescita all’aperto più lunga.
La Nostra Ricerca sulle Anatre Mulard
Ed è qui che entriamo in gioco noi. Ci siamo detti: dobbiamo colmare questa lacuna! Abbiamo preso i registri di mortalità giornaliera, quelli che gli allevatori compilano a mano (sì, proprio così!), di 18 allevamenti di anatre mulard *non infetti* da HPAI in Francia. Li abbiamo digitalizzati e analizzati per capire quale fosse la mortalità “normale”, quella di base, giorno per giorno.
Abbiamo usato dei modelli statistici (per i tecnici: un GLMM binomiale negativo) che tenevano conto dell’età delle anatre e delle differenze tra i vari allevamenti. Cosa abbiamo scoperto? Che la mortalità non è costante: è più alta nei primissimi giorni di vita (circa 0.05%), scende intorno alle 3 settimane (0.012%), risale un po’ verso la sesta settimana (0.02%) e poi cala di nuovo verso la fine del ciclo produttivo (0.007%). Capire questo andamento “normale” è stato il primo passo fondamentale.

Cosa Abbiamo Scoperto? Le Soglie Fisse
Basandoci sulla mortalità massima osservata negli allevamenti sani (il limite superiore dell’intervallo di predizione al 95%, per essere precisi), abbiamo definito alcune possibili soglie fisse giornaliere da testare: 0.11%, 0.14% e 0.35%. Abbiamo aggiunto anche lo 0.25% e il 2% già presenti nella normativa francese. Le abbiamo testate su dati reali di 12 allevamenti che, purtroppo, erano stati colpiti dall’HPAI (H5N8) tra il 2016 e il 2021.
Volevamo vedere due cose:
- Sensibilità: La soglia riesce a identificare *tutti* gli allevamenti infetti?
- Tempestività: Quanto velocemente scatta l’allarme rispetto ad altre soglie?
E poi, usando i dati dei 18 allevamenti sani, abbiamo valutato:
- Specificità: La soglia scatta solo quando c’è davvero l’HPAI, o dà troppi falsi allarmi?
I risultati sono stati illuminanti! Se consideriamo un solo giorno, quasi tutte le soglie (tranne quella altissima del 2%) hanno identificato tutti gli allevamenti infetti (sensibilità perfetta). Ovviamente, più bassa la soglia (es. 0.11%), prima scattava l’allarme (fino a 3 giorni prima rispetto allo 0.25%), ma… dava anche più falsi allarmi negli allevamenti sani. Al contrario, la soglia del 2% non dava falsi allarmi, ma identificava meno casi infetti.
Se invece consideravamo la soglia superata per *due giorni consecutivi*, la sensibilità peggiorava un po’, ma la specificità migliorava drasticamente (meno falsi allarmi). E se aggiungevamo il criterio francese (mortalità raddoppiata il secondo giorno), la specificità diventava perfetta, ma perdevamo troppi casi reali (sensibilità non ottimale).
Alla fine dei conti, la soglia fissa dello 0.25% giornaliero è emersa come un ottimo compromesso:
- Se usata per un solo giorno: sensibilità perfetta, specificità buona (qualche falso allarme, soprattutto all’inizio del ciclo, ma accettabile).
- Se usata per due giorni consecutivi: sensibilità ancora molto buona, specificità quasi perfetta.
Questo valore dello 0.25% è interessante perché è simile a quello trovato per le anatre Pekin (0.30%) e già presente nella normativa francese, anche se applicato in modo diverso (e meno efficace, secondo i nostri dati).
Un’Alternativa Intelligente: Il Rapporto di Mortalità
Ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo testato anche un altro approccio: il rapporto di mortalità. Invece di una soglia fissa uguale per tutti, qui si confronta la mortalità di un giorno con la mortalità media della settimana precedente *nello stesso allevamento*. È un metodo più personalizzato, perché tiene conto delle condizioni specifiche di quel gruppo di animali.
Abbiamo calcolato quale rapporto indicasse un problema. Anche qui, abbiamo testato diversi valori (8.0, 10.7, 17.2, 34.4). E il risultato è stato sorprendente: un rapporto di 8.0 (cioè una mortalità giornaliera 8 volte superiore alla media della settimana precedente) mantenuto per due giorni consecutivi ha dato una classificazione perfetta! Ha identificato tutti i 12 allevamenti infetti usati per la validazione e non ha dato nemmeno un falso allarme nei 18 allevamenti sani. Fantastico, no?
Questo rapporto di 8.0 è più alto di quello suggerito per le galline ovaiole (2.9), ma sembra funzionare a meraviglia per le anatre mulard. Potrebbe essere un’ottima alternativa, o un complemento, alle soglie fisse, ed è abbastanza semplice da calcolare anche per gli allevatori.

Cosa Portiamo a Casa (e Qualche Cautela)
Quindi, cosa ci dicono questi risultati? Che per le anatre mulard *non vaccinate*, abbiamo ora due strategie molto promettenti per sospettare l’HPAI in modo tempestivo ed efficace:
- Una soglia di mortalità giornaliera fissa dello 0.25% (ottima se usata per 1 giorno, quasi perfetta per 2 giorni consecutivi).
- Un aumento della mortalità giornaliera di 8 volte rispetto alla media della settimana precedente, per due giorni consecutivi.
Certo, come in ogni ricerca, ci sono dei limiti. Il nostro campione di allevamenti non era enorme (12 infetti, 18 sani), quindi sarebbe bello confermare questi risultati su numeri più grandi. Inoltre, i dati sugli allevamenti infetti provenivano dalle epidemie H5N8 del 2016-2021. Da allora, il virus è cambiato (ora domina l’H5N1), e non sappiamo se si comporta esattamente allo stesso modo in termini di mortalità nelle anatre mulard. Serviranno dati più recenti per esserne sicuri.
E c’è un punto cruciale: tutto questo vale per gli allevamenti non vaccinati. In contesti come quello francese attuale, dove la vaccinazione contro l’HPAI è stata introdotta nel 2023, queste soglie di mortalità potrebbero non essere più sufficienti da sole. Negli allevamenti vaccinati, la sorveglianza dovrà probabilmente basarsi su altre strategie, come il campionamento e l’analisi sistematica degli animali morti.
Nonostante queste cautele, credo che il nostro lavoro sia un passo avanti importante. Fornisce finalmente delle soglie basate su dati scientifici specifici per le anatre mulard, utili in tutti quei contesti (in Francia o altrove, come in Ungheria) dove la vaccinazione non è (o non era) praticata. Sapere quando alzare la bandierina rossa, e farlo al momento giusto, rimane una delle armi più potenti che abbiamo contro l’influenza aviaria.
Fonte: Springer
