Farmacia Ospedaliera in Nigeria: I Pazienti Sono Soddisfatti? Scopriamolo Insieme!
Ciao a tutti! Avete mai pensato a quanto sia cruciale il ruolo del farmacista nella nostra salute? Non si tratta solo di consegnarci una scatola di medicinali, ma di un vero e proprio percorso di cura, la cosiddetta pharmaceutical care. L’obiettivo? Ottimizzare la terapia e migliorare la nostra salute. E come si misura se questo obiettivo è raggiunto? Beh, uno degli indicatori più importanti è proprio la soddisfazione di noi pazienti!
Ecco perché mi ha incuriosito tantissimo uno studio recente condotto in Nigeria, precisamente nella farmacia ambulatoriale di un ospedale universitario. Volevano capire quanto i clienti fossero contenti dei servizi ricevuti. E credetemi, i risultati offrono spunti di riflessione davvero interessanti, non solo per la Nigeria, ma potenzialmente per tanti sistemi sanitari.
Come hanno fatto? Un’indagine sul campo (virtuale!)
Immaginatevi un centro medico universitario nigeriano, quello dell’Università della Nigeria a Nsukka. Per un mese, tra settembre e ottobre 2023, i ricercatori hanno coinvolto i pazienti che si recavano alla farmacia ambulatoriale. Hanno usato un questionario online, somministrato tramite intervistatore, composto da 30 domande divise in due sezioni: una per raccogliere informazioni generali (età, sesso, istruzione…) e l’altra per misurare la soddisfazione su vari aspetti del servizio farmaceutico, usando una scala da 1 (bassissima soddisfazione) a 5 (altissima soddisfazione).
Hanno partecipato 166 persone, un buon numero (tasso di risposta dell’83%!). La maggior parte erano studenti (quasi il 67%) e molti ricevevano farmaci gratuitamente (oltre il 70%), probabilmente grazie a programmi di assicurazione sanitaria universitaria.
Allora, cosa abbiamo scoperto? Luci e ombre della farmacia nigeriana
Il punteggio medio generale di soddisfazione è stato di 3,12 su 5. Non male, potremmo dire “moderato”, ma nemmeno eccezionale. La cosa interessante è che scavando un po’ più a fondo, emergono dettagli significativi.
Quali sono stati gli aspetti più apprezzati?
- La privacy durante le conversazioni con il farmacista (punteggio medio 3,59). Un aspetto fondamentale, sentirsi a proprio agio nel discutere della propria salute.
- L’equità del costo dei farmaci (punteggio medio 3,46). Anche questo è un punto sensibile, specialmente in contesti dove le risorse possono essere limitate.
E quali, invece, i punti dolenti?
- La percezione di collaborazione tra farmacista e medico per garantire la terapia migliore (punteggio medio bassissimo: 2,50). Questo suggerisce una possibile disconnessione tra professionisti, che alla fine ricade sul paziente.
- La disponibilità dei farmaci prescritti (altro punteggio basso: 2,63). Un problema enorme: cosa serve una buona consulenza se poi il farmaco non c’è?
Altri aspetti legati alla consulenza sui farmaci, come le spiegazioni sugli effetti collaterali, sulla corretta conservazione o sui risultati attesi dalla terapia, hanno ricevuto punteggi piuttosto bassi, indicando un’area dove c’è ampio margine di miglioramento. Sembra che la parte “informativa” del servizio farmaceutico non sia percepita come ottimale da molti utenti.
Una scoperta sorprendente: nuovi clienti più felici dei “veterani”
E qui arriva una chicca interessante emersa dall’analisi statistica. Sapete chi si è dichiarato significativamente più soddisfatto? I pazienti che visitavano la farmacia per la prima volta! Hanno dato un punteggio medio di 3,77, contro il 3,07 dei pazienti che erano già stati lì altre volte. La differenza è statisticamente significativa (p < 0,001). Cosa ci dice questo? Forse la prima impressione è positiva, ma con le visite successive emergono i problemi ricorrenti, come la già citata mancanza di farmaci, che abbassano il livello di soddisfazione nel tempo. È un campanello d'allarme importante: non basta fare una buona prima impressione, bisogna mantenere la qualità del servizio costante. Questa scoperta è in linea con altri studi (ad esempio in Arabia Saudita), ma contrasta con altri (come uno condotto sempre in Nigeria, ma in un altro ospedale universitario) dove i pazienti abituali erano più soddisfatti. La questione della disponibilità dei farmaci sembra essere un tema caldo e una fonte di insoddisfazione diffusa in diversi ospedali pubblici africani.
Cosa ci portiamo a casa da questo studio?
Questo studio, pur con i suoi limiti (condotto in un solo centro, con una popolazione prevalentemente studentesca), ci offre uno spaccato prezioso sulla realtà dei servizi farmaceutici in un contesto specifico ma rilevante. La soddisfazione “moderata” non è un punto di arrivo, ma una base di partenza per migliorare.
Le aree critiche sono chiare:
- Garantire una maggiore disponibilità dei farmaci essenziali.
- Migliorare la collaborazione percepita tra medici e farmacisti.
- Potenziare la consulenza offerta ai pazienti su come usare al meglio i loro medicinali (effetti collaterali, conservazione, risultati attesi).
Affrontare questi punti non solo aumenterebbe la soddisfazione dei pazienti, ma rafforzerebbe il ruolo cruciale della farmacia nel sistema sanitario, migliorando l’aderenza alle terapie e, in definitiva, la salute delle persone. È una sfida importante, ma studi come questo ci indicano la strada da percorrere. E voi, che esperienze avete avuto con i servizi farmaceutici?
Fonte: Springer