Sigarette Elettroniche: Chi Smette Davvero e Chi Ci Ricasca? Uno Studio Rivela la Verità a Lungo Termine
Smettere di fumare, ragazzi, è una delle sfide più toste che ci siano. Lo sappiamo tutti, chi ci ha provato e chi conosce qualcuno che lotta contro le sigarette tradizionali. Negli ultimi anni, un’alternativa ha fatto capolino con prepotenza: la sigaretta elettronica, o ENDS (Electronic Nicotine Delivery Systems), come la chiamano gli esperti. Ma la domanda che ronza in testa a molti è: funzionano davvero per abbandonare le “bionde” per sempre? O sono solo un palliativo temporaneo?
Beh, ho messo il naso in uno studio scientifico fresco fresco (pubblicato su *Harm Reduction Journal*) che ha cercato di dare una risposta proprio a questa domanda, seguendo un bel gruppo di persone per ben due anni. E i risultati, ve lo dico, sono piuttosto interessanti e fanno riflettere parecchio sulle nostre abitudini e sulle possibilità reali offerte da questi dispositivi. Parliamoci chiaro, capire le traiettorie a lungo termine è fondamentale, perché smettere per qualche mese è un conto, ma restare “smoke-free” per anni è tutta un’altra musica.
Lo Studio Sotto la Lente: Cosa Hanno Fatto Esattamente?
Immaginate di seguire passo passo la vita (dal punto di vista del fumo, ovviamente!) di oltre 11.000 adulti americani. Tutti fumatori all’inizio, con una storia di almeno 100 sigarette fumate nella vita. Queste persone avevano una cosa in comune: alla fine del 2018, avevano acquistato uno “Starter Kit” della JUUL, una delle marche di sigarette elettroniche più note.
I ricercatori li hanno poi “inseguiti” con questionari per due lunghi anni, chiedendo loro ogni tot mesi (a 1, 2, 3, 6, 9, 12, 15, 18, 21 e 24 mesi!) come andavano le cose: fumavano ancora sigarette tradizionali? Usavano la JUUL? Altre e-cig? Niente di tutto ciò? L’obiettivo era capire i pattern di utilizzo nel tempo, senza spingerli a smettere o fornire loro prodotti. Uno sguardo sulla vita reale, insomma.
L’analisi si è concentrata su chi aveva completato il questionario a 12 mesi e almeno uno dei questionari del secondo anno (tra i 15 e i 24 mesi). Hanno definito lo “switching” (il passaggio completo) come zero sigarette fumate negli ultimi 30 giorni (P30D), indipendentemente dall’uso di e-cig. Chi fumava ancora sigarette ma usava anche e-cig era considerato un “utilizzatore duale”, mentre chi fumava solo sigarette era un “fumatore esclusivo”.
La “Fotografia” a 12 Mesi: Un Indizio Cruciale per il Futuro?
Ecco il punto che mi ha colpito di più: lo status a 12 mesi sembra essere un fortissimo indicatore di quello che succederà dopo. Sembra quasi una “sliding door”!
Vediamo i numeri:
- Chi aveva completamente smesso di fumare sigarette tradizionali a 12 mesi (cioè era “switched”), nel 69.5% dei casi ha continuato a non fumare per tutto il secondo anno (o almeno in tutti i questionari a cui ha risposto). Solo una piccola percentuale (6.2%) è tornata a fumare stabilmente. Il resto (24.4%) ha avuto un andamento variabile.
- Al contrario, chi a 12 mesi fumava esclusivamente sigarette, in oltre la metà dei casi (59.5%) ha continuato a farlo per tutto il secondo anno. Solo il 10.3% è riuscito a smettere completamente in questo periodo.
- E gli utilizzatori duali a 12 mesi? Il loro destino nel secondo anno è stato molto simile a quello dei fumatori esclusivi: il 55.4% ha continuato a fumare stabilmente, e solo il 12.4% ha smesso del tutto con le sigarette.
Insomma, il succo del discorso è che dopo un anno dall’inizio dell’uso di una e-cig (in questo caso JUUL), i percorsi tendono a stabilizzarsi. Chi ce l’ha fatta a smettere con le sigarette ha ottime probabilità di mantenere il risultato, mentre chi fuma ancora, anche poco o in modo duale, fa molta più fatica a liberarsene completamente nel periodo successivo.
Non Tutti i Fumatori (e gli Svapatori) Sono Uguali: La Frequenza Conta!
Ma aspettate, c’è di più. Lo studio ha scavato un po’ più a fondo, guardando non solo *se* le persone usavano un prodotto, ma *quanto spesso*. E qui emergono altre sfumature interessanti.
- Tra quelli che a 12 mesi avevano smesso con le sigarette e usavano solo e-cig, chi le usava quotidianamente aveva maggiori probabilità di rimanere “smoke-free” anche nel secondo anno rispetto a chi le usava solo occasionalmente (nondaily). Questo suggerisce che un uso costante dell’e-cig potrebbe aiutare a prevenire ricadute nel fumo.
- Tra quelli che a 12 mesi fumavano ancora (sia esclusivamente che in modo duale), chi fumava sigarette quotidianamente aveva molte più probabilità di continuare a fumare stabilmente nel secondo anno, rispetto a chi fumava solo qualche sigaretta ogni tanto (nondaily). Anzi, chi fumava non quotidianamente a 12 mesi aveva quasi il doppio delle probabilità di riuscire a smettere completamente nel secondo anno.
Questo ci dice che l’uso “occasionale” di sigarette, anche se si è ancora tecnicamente fumatori o dual users, potrebbe essere un segnale più positivo rispetto a un’abitudine quotidiana ben radicata.
L’Uso Duale: Fase di Transizione o Vicolo Cieco?
Qui la faccenda si complica un po’. Ricerche precedenti (anche sullo stesso gruppo di persone nel primo anno) avevano mostrato che l’uso duale era spesso una fase temporanea, un ponte verso la cessazione completa. Molti iniziavano usando entrambi i prodotti per poi abbandonare le sigarette.
Questo nuovo studio, guardando al secondo anno, dipinge un quadro leggermente diverso per chi è *ancora* un utilizzatore duale dopo 12 mesi. Per queste persone, l’uso duale sembra meno una fase di passaggio e più un’abitudine stabile che spesso include il fumo continuativo.
Però, c’è un “ma” grosso come una casa! Anche tra chi continuava con l’uso duale a 12 e 24 mesi, la maggioranza (oltre la metà) aveva ridotto drasticamente il numero di sigarette fumate rispetto a quando avevano iniziato lo studio (riduzioni del 50% o più, spesso arrivando all’80-90% in meno!). E chi riusciva a ridurre così tanto il consumo di sigarette aveva quasi tre volte più probabilità di riuscire poi a smettere del tutto nel secondo anno.
Questa è una cosa da non sottovalutare. Anche se l’obiettivo ideale resta smettere completamente, ridurre così tanto il numero di sigarette fumate è già un passo enorme in termini di riduzione del danno, perché diminuisce l’esposizione a tantissime sostanze tossiche. La stessa FDA americana considera queste riduzioni significative un risultato importante per la salute pubblica.
Cosa Ci Portiamo a Casa da Questo Studio?
Allora, tirando le somme, cosa possiamo imparare?
- Stabilità dopo 1 anno: Il comportamento legato al fumo e all’uso di e-cig tende a diventare stabile dopo circa un anno dall’inizio dell’uso di ENDS.
- Chi smette, spesso smette davvero: Se un fumatore riesce a passare completamente alle e-cig (o a smettere del tutto) entro 12 mesi, ha alte probabilità di mantenere questo risultato anche nel secondo anno. Questo è fondamentale per ottenere i benefici a lungo termine sulla salute.
- Fumare (anche poco) a 12 mesi è un segnale di allarme: Chiunque fumi ancora sigarette dopo un anno, anche se usa le e-cig e anche se fuma poco, ha maggiori probabilità di continuare a fumare piuttosto che smettere completamente nel periodo successivo.
- La frequenza è chiave: Fumare quotidianamente rende più difficile smettere. Usare l’e-cig quotidianamente (per chi ha già smesso con le sigarette) sembra aiutare a non ricominciare.
- L’uso duale non è tutto uguale: Se persiste oltre l’anno, può indicare difficoltà a smettere, MA spesso comporta una significativa riduzione del numero di sigarette, che è comunque un beneficio importante (riduzione del danno).
Certo, come ogni studio, anche questo ha i suoi limiti. È osservazionale (non dimostra causa-effetto), si concentra su persone che hanno scelto di comprare JUUL (potrebbero essere più motivate di altri), la maggioranza dei partecipanti era bianca e non ispanica, e i dati sono auto-riferiti. Però, la numerosità del campione e la durata del follow-up (due anni!) sono punti di forza notevoli.
Questo studio ci offre uno spaccato realistico e prezioso su come le sigarette elettroniche possano inserirsi nel percorso, spesso tortuoso, di chi cerca di allontanarsi dal fumo. Dimostra che per una parte significativa di fumatori, le ENDS possono facilitare uno “switching” completo e duraturo. Per altri, possono portare a una riduzione importante del consumo di sigarette.
La strada per smettere resta personale e complessa, ma avere dati come questi ci aiuta a capire meglio le dinamiche in gioco e il potenziale ruolo, con luci e ombre, di questi nuovi strumenti.
Fonte: Springer