Immagine concettuale che mostra una persona con sclerosi multipla che interagisce con un'interfaccia digitale per l'esercizio fisico su un laptop in un ambiente domestico confortevole, con icone di attività fisica (corsa, pesi, yoga) e grafici di progresso sovrapposti digitalmente. Prime lens 50mm, depth of field, illuminazione morbida da studio, colori caldi e rassicuranti, tecnologia integrata armoniosamente nella vita quotidiana.

Sclerosi Multipla ed Esercizio Fisico: La Rivoluzione Arriva da Internet?

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi sta molto a cuore: come la tecnologia, e in particolare internet, possa dare una mano concreta a chi convive con la sclerosi multipla (SM). Sappiamo bene che l’esercizio fisico è un vero toccasana per chi ha la SM – migliora sintomi come la fatica, l’umore, la capacità di camminare, e in generale la qualità della vita. Eppure, muoversi non è sempre facile: palestre inaccessibili, costi, difficoltà negli spostamenti… insomma, le barriere possono essere tante.

Ecco perché mi ha incuriosito tantissimo uno studio recente che ha esplorato proprio questo: un programma di esercizio e promozione dell’attività fisica totalmente basato su internet, pensato apposta per le persone con SM. L’idea è semplice ma potente: superare gli ostacoli fisici portando il supporto direttamente a casa. Ma avrà funzionato davvero? Andiamo a scoprirlo insieme!

Lo Studio “MS bewegt”: Come Funzionava?

I ricercatori hanno messo in piedi uno studio multicentrico, randomizzato e controllato (il gold standard della ricerca, per intenderci!). Hanno coinvolto 56 persone con SM, dividendole in due gruppi:

  • Gruppo Intervento (IG): Ha seguito il programma online per 12 settimane, e poi ha continuato con le cure abituali per altre 12 settimane.
  • Gruppo di Controllo (CG): Ha ricevuto solo le cure abituali per le prime 12 settimane (una sorta di lista d’attesa), per poi iniziare il programma online.

Le misurazioni sono state fatte all’inizio, dopo 12 settimane e dopo 24 settimane. L’obiettivo principale? Vedere se il programma aumentava il numero di passi giornalieri misurati con un accelerometro (un dispositivo tipo contapassi, ma più sofisticato).

Un Programma Digitale su Misura

Ma cosa prevedeva esattamente questo programma online di 12 settimane? Era un mix ben studiato di diversi elementi, basato su modelli scientifici come il PAHCO (che si focalizza sulle competenze per uno stile di vita attivo) e la Teoria dell’Autodeterminazione (che punta a motivazioni più “interne” e durature):

  1. Esercizi Personalizzati a Casa: Niente schede uguali per tutti! Ogni partecipante riceveva un piano di allenamento su misura (resistenza e endurance) tramite un’app, tenendo conto delle sue capacità e dell’attrezzatura disponibile. Gli esercizi venivano aggiornati in base ai feedback sull’intensità percepita (la famosa scala RPE).
  2. Risorse E-learning: Moduli formativi online su vari argomenti, dall’uso della tecnologia agli effetti dell’esercizio sui sintomi della SM, fino a strategie per pianificare e mantenere l’attività fisica nel tempo. I terapisti attivavano i moduli più adatti alle esigenze individuali.
  3. Incontri con il Terapista: Non si era lasciati soli! Erano previste chiamate e videochiamate individuali e di gruppo con terapisti dell’esercizio certificati, per fissare obiettivi, discutere progressi, risolvere dubbi e ricevere supporto motivazionale (usando tecniche di colloquio motivazionale).
  4. Monitoraggio dell’Attività Fisica: Ogni partecipante riceveva un activity tracker (tipo Fitbit o Garmin) per monitorare i passi giornalieri e vedere i progressi direttamente sull’app. Un modo per avere un feedback immediato e sentirsi più coinvolti.

Una persona di mezza età con sclerosi multipla seduta comodamente sul divano di casa, mentre partecipa a una videochiamata con un terapista dell'esercizio su un tablet. L'espressione è attenta e coinvolta. Fotografia di ritratto, prime lens 35mm, depth of field, luce naturale morbida dalla finestra, colori caldi e neutri.

L’idea era quella di costruire non solo la forza fisica, ma anche la competenza nel gestire la propria attività fisica in modo autonomo e salutare (la “control competence” del modello PAHCO) e la motivazione intrinseca a muoversi.

I Risultati: Luci e Ombre

E ora, la domanda da un milione di dollari: ha funzionato? Beh, i risultati sono stati… interessanti e un po’ contrastanti.

Partiamo dall’obiettivo primario: i passi giornalieri. Qui, purtroppo, non c’è stato un miglioramento significativo nel gruppo che ha seguito il programma rispetto al gruppo di controllo dopo 12 settimane. Un po’ una doccia fredda, vero?

Ma attenzione, non è finita qui! Guardando agli altri parametri (gli obiettivi secondari), sono emerse delle belle sorprese:

  • Attività Fisica da Moderata a Vigorosa (MVPA): I minuti settimanali di attività più intensa, misurati dall’accelerometro, sono aumentati significativamente nel gruppo intervento.
  • Attività Sportiva/Esercizio Auto-riferita: Anche i minuti dedicati allo sport e all’esercizio fisico, riportati dai partecipanti stessi, sono aumentati significativamente.
  • Competenza di Controllo (PAHCO): Questa è una delle scoperte più affascinanti! La capacità dei partecipanti di gestire la propria attività fisica in modo consapevole per la salute è migliorata significativamente nel gruppo intervento. Sapevano meglio come dosare lo sforzo per stare bene.
  • Fatica: Un sintomo spesso debilitante nella SM. Ebbene, la fatica è diminuita significativamente nel gruppo che ha seguito il programma!
  • Qualità della Vita (Componente Fisica): Anche l’impatto fisico della SM sulla qualità della vita è migliorato significativamente.

Nessun cambiamento significativo, invece, per quanto riguarda la depressione, la componente psicologica della qualità della vita, la capacità di camminare (misurata con test specifici) o la motivazione auto-determinata (self-concordance).

Grafico stilizzato ma chiaro che mostra un miglioramento della 'control competence' e una riduzione della fatica nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo. Macro lens 60mm, high detail, precise focusing, sfondo bianco pulito, colori contrastanti per i due gruppi (es. blu e arancione).

Cosa è Successo Dopo? Il Periodo di Follow-up

Lo studio ha seguito il gruppo intervento per altre 12 settimane, senza il supporto attivo del programma. Cosa è successo in questo periodo?

  • L’attività sportiva/esercizio auto-riferita e la qualità della vita fisica sono leggermente diminuite (forse per la mancanza del supporto diretto?).
  • MA… l’attività fisica nel tempo libero e per gli spostamenti è aumentata significativamente! Sembra che i partecipanti abbiano iniziato a integrare più movimento nella vita quotidiana.
  • I benefici sulla competenza di controlloe sulla fatica sono stati mantenuti!

Questo suggerisce che, anche se l’esercizio strutturato è calato senza il programma attivo, qualcosa di importante è rimasto: una maggiore capacità di gestire l’attività e meno fatica, che forse ha aperto la porta a più movimento spontaneo.

Perché Proprio i Passi Non Sono Aumentati?

È la domanda che sorge spontanea. I ricercatori propongono alcune spiegazioni plausibili:

  • Tipo di Esercizio: Il programma includeva molti esercizi di resistenza (forza), che sono importantissimi ma non vengono “contati” bene da un contapassi come la camminata. I partecipanti potrebbero aver fatto più esercizi di forza che camminate extra.
  • Stagionalità: Le misurazioni post-intervento sono state fatte in inverno. Si sa che col freddo e il brutto tempo si tende a camminare meno all’aperto. Questo potrebbe aver mascherato un potenziale aumento dei passi.
  • Focus sull’Intensità: Forse i partecipanti hanno privilegiato sessioni di allenamento più intense (come suggerisce l’aumento della MVPA) piuttosto che aumentare il volume totale di passi a bassa intensità.

Limiti e Prospettive Future

Come ogni studio, anche questo ha i suoi limiti. Il numero di partecipanti non era altissimo (non hanno raggiunto il target previsto), il che rende i risultati un po’ meno robusti e da considerare più come esplorativi, specialmente per gli outcome secondari. Inoltre, il periodo di follow-up è coinciso con il primo lockdown per COVID-19 in Germania, un evento che ha sicuramente impattato sull’attività fisica di tutti.

Nonostante ciò, questo studio ci lascia un messaggio importante: un programma di esercizio e supporto via internet può davvero fare la differenza per le persone con SM, migliorando aspetti cruciali come la fatica, la qualità della vita fisica e, soprattutto, la capacità di gestire autonomamente il proprio movimento per stare meglio (la competenza di controllo).

Anche se l’obiettivo “passi” non è stato centrato, gli altri risultati positivi sono molto incoraggianti. Dimostrano che la tecnologia può essere un’alleata preziosa per rendere l’esercizio più accessibile e sostenibile. Certo, serviranno studi più ampi per confermare questi dati e capire meglio quali componenti del programma sono più efficaci per chi.

Personalmente, trovo fantastico il potenziale di questi approcci. Offrire supporto personalizzato, flessibile e direttamente a casa potrebbe davvero rivoluzionare il modo in cui aiutiamo le persone con SM a mantenersi attive e a migliorare il proprio benessere. Il futuro dell’esercizio per la SM potrebbe essere sempre più… connesso!

Una persona con sclerosi multipla che utilizza un'app per l'esercizio fisico sul proprio smartphone mentre si trova all'aperto in un parco, con un sorriso soddisfatto. Telephoto zoom 100mm, fast shutter speed, action tracking, luce naturale del tardo pomeriggio, effetto bokeh sullo sfondo.

Fonte: Springer

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *