DSO: Eroi Silenziosi della Rivoluzione Energetica? Ecco i Loro Nuovi Superpoteri!
Amici, tenetevi forte perché il mondo dell’energia sta per fare un triplo salto mortale carpiato! E al centro di questa trasformazione, spesso dietro le quinte, ci sono figure cruciali: gli Operatori dei Sistemi di Distribuzione, o DSO (Distribution System Operators, per gli amici anglofoni). Forse non ci avete mai fatto caso, ma sono loro che si assicurano che la corrente arrivi nelle nostre case e aziende. Un compito mica da ridere, soprattutto oggi che le regole del gioco stanno cambiando alla velocità della luce.
La lotta ai cambiamenti climatici, infatti, ci sta spingendo verso un futuro energetico completamente diverso. Addio vecchi schemi centralizzati, benvenuta decentralizzazione! Questo significa che attori come i nostri DSO, abituati a operazioni super regolamentate, si trovano di fronte a sfide epocali. Pensateci: un numero crescente di prosumer (cioè noi, che non solo consumiamo ma produciamo energia, magari con i pannelli solari sul tetto) e di risorse energetiche distribuite (le cosiddette DER) stanno ridisegnando la mappa delle nostre reti elettriche.
Ma come si preparano i DSO a questo futuro che bussa impetuoso alla porta? Come possono evitare di rimanere intrappolati in una mentalità “vecchia scuola” e abbracciare invece i nuovi ruoli e le competenze necessarie? È proprio quello che si è chiesto uno studio affascinante, che ha coinvolto direttamente due DSO svedesi in workshop super interattivi. L’idea? Partire da scenari futuri immaginati, un po’ come guardare in una sfera di cristallo high-tech, per capire come muoversi oggi.
Un Futuro Immaginato per Agire Oggi
Vi chiederete: “Ma come si fa a immaginare il futuro?”. Beh, i ricercatori non si sono affidati alla magia, ma alla teoria della transizione. Hanno guidato i partecipanti dei DSO attraverso discussioni basate su un futuro sistema socio-tecnico radicalmente diverso, focalizzandosi su quattro aree chiave: tecnologica, organizzativa, economica e sociale. L’obiettivo era chiaro: stimolare una riflessione che andasse oltre le “chiusure mentali” attuali e identificare i ruoli e le competenze che un DSO dovrà avere in un sistema sempre più orientato ai prosumer e alla flessibilità.
E i risultati? Sorprendenti! Sono emersi ruoli inediti o profondamente rinnovati per i DSO. Non più semplici gestori di cavi e contatori, ma veri e propri protagonisti attivi del cambiamento. Parliamo di figure come lo sviluppatore sostenibile, il facilitatore per una maggiore collaborazione, l’attore di bilanciamento e il comunicatore. Ognuno di questi ruoli, pensate un po’, è legato a specifiche “logiche di valore” che diversi gruppi di utenti (noi prosumer, per esempio!) si aspettano. E, ovviamente, per ogni ruolo servono competenze nuove di zecca.
Lo studio non si è fermato qui. Ha addirittura abbozzato un modello concettuale di valore per un DSO attivo in un sistema energetico del futuro, un sistema che crea valore per tutti, secondo logiche diverse. E, cosa fondamentale, ha tracciato i passi necessari per avviare questa trasformazione. Insomma, un vero e proprio manuale d’istruzioni per non farsi trovare impreparati!
La cosa che mi ha colpito di più è come l’approccio basato sulle “logiche di valore” abbia permesso di considerare i prosumer in modo differenziato. Non siamo tutti uguali, no? E capire questo può fare la differenza per i DSO nel creare quelle relazioni e collaborazioni necessarie per un sistema energetico futuro efficiente e che crei valore per tutti.

La Danza delle Logiche di Valore nel Nuovo Ecosistema Energetico
Quando un sistema sociale si evolve, la capacità di un attore di passare da una vecchia logica a una nuova è fondamentale. Certo, trasformarsi richiede sforzi enormi e la volontà di avventurarsi in territori inesplorati. Il settore energetico, come dicevamo, è in piena transizione. I vecchi sistemi centralizzati stanno diventando obsoleti, e una nuova logica decentralizzata sta riscrivendo le regole del gioco, soprattutto per i DSO.
Questi operatori, che gestiscono le reti a bassa tensione, hanno un ruolo centrale. Devono garantire operazioni super regolamentate, ma allo stesso tempo il panorama sta cambiando con l’aumento dei prosumer e delle risorse energetiche distribuite (DER), come i pannelli fotovoltaici. Questo mette sotto pressione i DSO, costringendoli a ripensare il loro modello di business. Se i prosumer producono la propria energia, comprano meno dalla rete, riducendo le entrate tradizionali dei DSO. Eppure, questi stessi prosumer chiedono, spesso supportati da leggi nazionali, di potersi connettere senza condizioni alla rete locale. Un bel rompicapo!
Aggiungiamoci l’elettrificazione dei trasporti e dell’industria, che aumenta la pressione sulle infrastrutture esistenti e crea incertezze sulla capacità futura. Questo scenario, soprattutto in contesti come quello svedese (ma non solo!), sta diventando un tema caldo nel dibattito pubblico e politico, con il rischio di maggiori interventi politici nel settore. Per i DSO, già stretti nelle maglie della regolamentazione, l’incertezza si fa ancora più grande. Ecco perché essere pronti ai cambiamenti futuri diventa critico.
Le novità normative, come il pacchetto “Clean Energy for All” dell’Unione Europea, stanno già tracciando la rotta. La direttiva sul mercato elettrico, ad esempio, ha introdotto nuove regole per i mercati della flessibilità e le comunità energetiche, ampliando il ruolo del DSO a quello di operatore attivo di bilanciamento all’interno della rete di distribuzione. L’obiettivo? Più flessibilità, meno investimenti “pesanti” per rinforzare le reti e più opportunità per le comunità di valorizzare le risorse energetiche locali. Bello, no? Peccato che queste proposte spesso si scontrino con i modelli di business e le attività tradizionali del sistema elettrico, creando un dibattito acceso sulle implicazioni e le sfide di allineamento con le legislazioni nazionali.
Quindi, la domanda da un milione di dollari per un DSO è: “Come gestisco tutto questo?”. Indagare e discutere i ruoli, le competenze e le attività future diventa essenziale per prepararsi e agire in questo panorama in continua evoluzione.
Capire il Valore: Non Solo Soldi, Ma Prospettive Diverse
Per capire come i DSO possono creare valore in questo nuovo scenario, dobbiamo parlare di logiche di valore. Questo concetto, preso in prestito dalla teoria dei modelli di business e dalle logiche istituzionali, ci aiuta a capire come un’organizzazione vede e comprende il valore. Non si tratta solo del “modello per fare soldi”, ma della filosofia e della comprensione normativa del valore stesso.
Nel contesto della transizione energetica e del crescente movimento dei prosumer, alcuni studiosi hanno identificato tre principali paradigmi di valore:
- Logica di Mercato: Qui, l’individuo (o l’azienda) auto-interessato è al centro. Il valore è legato all’utilità marginale e si punta a massimizzare i dividendi. I prosumer, in questa logica, reagiscono ai segnali di prezzo e al proprio interesse.
- Logica Municipale: Radicata nei movimenti socialdemocratici, questa logica dà priorità al valore collettivo e ai processi democratici. L’interesse individuale può essere subordinato a quello della collettività.
- Logica di Comunità: Nata da movimenti cooperativi e di base, critica sia la logica di mercato (per la sua incapacità di creare valore per tutti) sia quella municipale (per la burocrazia). Qui, i membri della comunità e il valore collettivo orientato alla comunità sono al centro.
Capire queste diverse logiche è fondamentale, perché i prosumer non sono un blocco monolitico. Ci sono quelli più orientati al mercato, quelli che valorizzano l’aspetto comunitario, e quelli che vedono l’energia come un servizio pubblico essenziale. Un DSO del futuro dovrà saper “parlare” a tutte queste anime.

I Quattro Volti del DSO del Futuro
Dai workshop con i DSO svedesi sono emersi, come dicevo, quattro ruoli chiave per il futuro. Vediamoli più da vicino, perché sono davvero illuminanti:
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Il Facilitatore per una Maggiore Collaborazione
Per gestire la complessità delle risorse distribuite e usarle in modo efficiente (evitando costosi potenziamenti della rete), il DSO deve diventare un facilitatore. Questo significa fornire conoscenza oggettiva, creare fiducia e promuovere la collaborazione tra i vari utenti della rete locale. Un compito nuovo e sfidante, che richiede relazioni più strette e attive con i consumatori, iniziando magari dalle grandi industrie per poi estendersi alle società immobiliari, alle imprese e, infine, a tutti i tipi di consumatori. Pensateci: un DSO che aiuta diverse realtà a “fare squadra” per ottimizzare l’uso dell’energia! Questo ruolo abbraccia tutte e tre le logiche di valore: mercato (facilitando transazioni), municipale (creando valore collettivo) e comunità (costruendo relazioni).
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Il Comunicatore
Come comunicatore, il DSO può aumentare la consapevolezza e discutere comportamenti di consumo efficienti, portando maggiore flessibilità al sistema. Non si tratta solo di “insegnare”, ma di capire le esigenze dei clienti (le loro catene del valore, per esempio) per offrire incentivi alla flessibilità. È un ruolo che si avvicina molto alle attività municipali verso i cittadini, come le campagne di sensibilizzazione (il famoso “nudging”), e quindi porta con sé una forte logica di valore municipale.
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L’Attore di Bilanciamento
Tradizionalmente, il bilanciamento della rete era compito del TSO (Transmission System Operator, il “fratello maggiore” del DSO). Ma con le nuove normative, una parte crescente di questa responsabilità ricade sul DSO. In futuro, con reti locali e regionali sempre più complesse, il DSO dovrà fornire informazioni aggregate e bilanciare attivamente le fluttuazioni locali per aiutare il TSO. Qui entrano in gioco i mercati locali della flessibilità. A breve termine, serviranno competenze per svilupparli; a medio termine, si dovrà iniziare a commerciare flessibilità, connettendo il DSO con fornitori come gli aggregatori; e a lungo termine, dovrà essere operativo un mercato per acquistare servizi di sistema per bilanciare la rete locale. Questo ruolo è fortemente orientato al mercato, ma ha anche prospettive comunitarie, includendo quindi sia una logica di mercato che di comunità.
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Lo Sviluppatore Sostenibile
Un tema ricorrente nelle discussioni è stata la crescente responsabilità sociale che un DSO dovrebbe (o potrebbe) assumere. Come può il DSO aiutare i consumatori a diventare più sostenibili nel campo energetico? E come può garantire la sostenibilità sociale? Pensiamo al rischio che un sistema energetico decentralizzato crei disparità tra chi può investire in tecnologie (e quindi partecipare ai mercati della flessibilità e ridurre i costi) e chi no. O alle differenze tra aree urbane e rurali. Questo ruolo va oltre l’energia e richiede una profonda comprensione dei diversi tipi di consumatori e un lavoro attivo su questioni che trascendono la pura fornitura. È difficile da perseguire da una prospettiva di puro mercato; servono quindi logiche di valore municipali e comunitarie.
Impressionante, vero? Questi ruoli non nascono dal nulla, ma rispondono a un’esigenza palpabile di gestire un sistema energetico che si sta trasformando da cima a fondo.
Nuove Competenze per Nuove Sfide
Naturalmente, per indossare questi nuovi “cappelli”, i DSO avranno bisogno di un guardaroba di competenze completamente rinnovato. Non si tratta solo di aggiungere qualche skill tecnica, ma di un vero e proprio cambio di mentalità, di attitudini e comportamenti. Durante i workshop, sono emerse diverse aree cruciali:
- Competenze Digitali: Fondamentali per il ruolo di attore di bilanciamento, per lo sviluppo di mercati locali, la misurazione, la fatturazione e la gestione delle tariffe.
- Competenze Intersettoriali: Capire settori come l’automotive e l’industria, in piena elettrificazione, sarà vitale per l’attore di bilanciamento, il facilitatore e il comunicatore.
- Expertise Relazionale: Cruciale per quasi tutti i ruoli proposti. La capacità di costruire fiducia e collaborare sarà la chiave di volta dei sistemi elettrici futuri.
- Doppia Competenza: Si è parlato molto dell’importanza di combinare competenze ingegneristiche con quelle delle scienze sociali. Un mix esplosivo per navigare la complessità.
E non è detto che tutte queste competenze debbano essere “in casa”. Lavorare più attivamente con consulenti e partner esterni potrebbe essere una mossa strategica.

Dal Vecchio al Nuovo Modello di Valore: Una Trasformazione Epocale
Se guardiamo al modello di business tradizionale di un DSO (soprattutto municipale), vediamo che opera principalmente secondo logiche di valore di mercato. C’è un flusso di valore abbastanza lineare: dalla produzione, alla trasmissione, alla distribuzione, fino al cliente che paga la bolletta per una fornitura affidabile.
Ma il futuro, come abbiamo visto, è molto più sfaccettato. Il nuovo modello di valore proposto dallo studio è radicalmente diverso. La prima cosa che salta all’occhio sono le frecce bidirezionali tra il DSO e i prosumer. Non si scambia solo elettricità (kWh) e flessibilità (come il peak shaving o la regolazione di frequenza), ma anche valore derivante dalla collaborazione (co-creazione) e da una maggiore resilienza della rete. Questi nuovi flussi di valore si connettono alle logiche municipali e comunitarie e sono strettamente legati ai ruoli di facilitatore e sviluppatore sostenibile.
Anche il ruolo di attore di bilanciamento, pur mantenendo una forte logica di mercato, si arricchisce di una dimensione comunitaria, grazie alla piattaforma di scambio locale. E il comunicatore, con la sua logica municipale, diventa essenziale per oliare gli ingranaggi di questo sistema complesso.
In questo nuovo modello, c’è anche una maggiore interazione all’interno del gruppo dei prosumer, che possono scambiare energia, collaborare per infrastrutture resilienti e co-creare soluzioni. E il DSO? Ha un ruolo di coordinamento fondamentale, anche per facilitare gli sforzi dei prosumer nel ridurre l’impatto climatico, allineandoli con le necessità della rete.
Infine, l’influenza della logica municipale si espande, perché l’ambizione di un sistema elettrico futuro sostenibile coinvolge attivamente anche i prosumer. E lo spazio giuridico, le regole, dovranno adattarsi per influenzare non solo i DSO, ma anche i prosumer e i TSO, data la redistribuzione di attività e responsabilità.
Conclusioni: Un Percorso da Costruire Insieme
Allora, cosa ci portiamo a casa da questo viaggio nel futuro dei DSO? Prima di tutto, la consapevolezza che questi attori sono chiamati a una trasformazione radicale. Da gestori di infrastrutture a veri e propri architetti di un futuro energetico sostenibile, efficiente e partecipato. I ruoli di comunicatore, attore di bilanciamento, sviluppatore sostenibile e facilitatore per la collaborazione non sono solo “belle idee”, ma necessità impellenti per un sistema energetico sempre più complesso e decentralizzato.
Certo, la strada non è in discesa. Servono nuove competenze, un aggiornamento delle normative (che devono incentivare questi nuovi ruoli e non ostacolarli!), e soprattutto un cambio di mentalità. Ma lo studio svedese ci mostra che è possibile, e che i DSO stessi, se messi nelle condizioni di immaginare un futuro diverso, sono pronti a raccogliere la sfida.
L’approccio “ibrido” alle diverse logiche di valore dei prosumer sarà cruciale. Non esiste una soluzione unica per tutti, ma strategie differenziate per catturare il valore specifico di ogni gruppo. Questo richiederà ai DSO uno sforzo notevole, ma anche l’apertura a modelli di business innovativi e a incentivi politici mirati.
In definitiva, il futuro dei nostri sistemi elettrici dipende dalla capacità di tutti gli attori – DSO, prosumer, regolatori, istituzioni – di collaborare e innovare. E io, da semplice osservatore affascinato, non vedo l’ora di vedere come questa storia andrà a finire. Una cosa è certa: i DSO hanno tutte le carte in regola per essere tra i protagonisti di questa entusiasmante rivoluzione!
Fonte: Springer
