Fotografia drammatica di una sigaretta elettronica esplosa e fumante appoggiata su un tavolo scuro, frammenti sparsi intorno, obiettivo macro 60mm, illuminazione controllata e focalizzata sull'oggetto, alta definizione dei dettagli della batteria agli ioni di litio danneggiata e dei circuiti esposti.

Fumo Finto, Fuoco Vero: Quando la Sigaretta Elettronica Ti Esplode in Tasca

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che scotta, letteralmente. Parliamo di sigarette elettroniche, o e-cig come le chiamano in tanti. Nate come l’alternativa “più sana” al fumo tradizionale, hanno conquistato il mondo in un batter d’occhio. Ma siamo sicuri che siano così innocue? Dietro quella nuvola di vapore aromatizzato, a volte, si nasconde un pericolo reale e sottovalutato: il rischio di esplosioni. E fidatevi, quando succede, non è affatto uno scherzo.

Un’Invenzione Rivoluzionaria… con Qualche Decennio di Ritardo

Pensate che la prima idea di un dispositivo per vaporizzare nicotina risale addirittura al 1965! Un certo Herbert A. Gilbert la brevettò pensando a un’alternativa meno dannosa alle sigarette classiche. Ma come spesso accade, l’idea rimase nel cassetto per decenni. Fu solo nel 2003 che il farmacologo cinese Hon Lik sviluppò e lanciò la prima versione commerciale, quella che oggi conosciamo come sigaretta elettronica. Dopo il boom in Cina, nel 2007 sbarcarono in Europa e America, diventando un successo planetario. Oggi milioni di persone le usano regolarmente, con centinaia di marche e modelli disponibili ovunque.

Come Funziona (e Cosa Può Andare Storto)

Indipendentemente dal modello, la struttura è simile: una batteria (la fonte di energia), un circuito che regola il voltaggio, un atomizzatore che scalda e vaporizza il liquido, un serbatoio per il liquido stesso, un bocchino e l’involucro esterno. Il cuore pulsante, e spesso il punto debole, è la batteria, quasi sempre agli ioni di litio (Li-ion), le stesse che alimentano i nostri smartphone e laptop.

E qui casca l’asino. Con la diffusione di questi dispositivi, sono aumentate anche le segnalazioni di incidenti: surriscaldamenti, incendi ed esplosioni vere e proprie. E attenzione, non succede solo mentre si svapa, ma anche quando la e-cig è a riposo o sotto carica. Negli USA, tra il 2015 e il 2017, si stima che ci siano state oltre 2000 ustioni da esplosione di sigarette elettroniche, con circa un quarto dei malcapitati finiti in ospedale. E i numeri sembrano essere in crescita.

Il “Thermal Runaway”: Quando la Batteria Impazzisce

La causa principale di questi incidenti è un fenomeno chiamato “thermal runaway” (fuga termica) delle batterie Li-ion. In pratica, per colpa di un danno, un uso improprio, una carica scorretta, un corto circuito o un difetto tecnico, la batteria può innescare una reazione a catena esotermica rapidissima e irreversibile. Tutta l’energia immagazzinata viene rilasciata in pochi secondi, la batteria si surriscalda violentemente, sviluppa gas roventi che vengono espulsi in modo esplosivo sotto forma di vapore e fiamme. Come se non bastasse, possono liberarsi anche sostanze corrosive, come l’acido fluoridrico, causando ustioni chimiche oltre a quelle termiche.

Fotografia macro di una batteria agli ioni di litio per sigaretta elettronica danneggiata e parzialmente fusa dopo un evento di thermal runaway, obiettivo macro 100mm, alta definizione dei dettagli bruciati, illuminazione controllata per evidenziare la texture del danno.

Chi Rischia di Più e Dove Colpisce

Studi recenti dipingono un quadro abbastanza chiaro: le vittime sono prevalentemente maschi (circa il 90%), tra i 20 e i 40 anni (anche se nel nostro studio l’età media era un po’ più alta, 43 anni). Le ustioni, per fortuna, di solito interessano meno del 5% della superficie corporea totale (TBSA). Ma dove colpiscono queste esplosioni? Ecco il punto cruciale.

Il Pericolo in Tasca: Ustioni Tipiche

La nostra analisi retrospettiva, condotta su pazienti trattati tra il 2016 e il 2022 presso il Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Generale di Vienna, ha confermato un pattern ricorrente e preoccupante. Su 7 pazienti trattati per esplosioni legate alle e-cig (in media uno all’anno, un piccolo numero rispetto al totale degli ustionati, ma significativo per la causa specifica), ben 6 avevano ustioni alla coscia superiore (spesso entrambe) e alle mani. In un paio di casi è stato coinvolto l’addome, in uno i genitali (pene e scroto) e in un altro il viso.

La cosa che fa riflettere è che in 6 casi su 7, l’incidente è avvenuto non durante l’uso, ma mentre il dispositivo (la e-cig completa o solo la batteria di ricambio) era trasportato in tasca: 5 volte nei pantaloni, 1 volta nella giacca. L’esplosione è stata spontanea, improvvisa, e in 6 casi ha incendiato i vestiti della vittima. Immaginatevi la scena: state camminando tranquillamente per strada, magari in un luogo pubblico (come successo in almeno metà dei nostri casi), e all’improvviso vi ritrovate con i pantaloni in fiamme.

Le ustioni alla coscia sono particolarmente problematiche. Essendo una zona spesso a diretto contatto con la tasca dove si tiene il dispositivo, l’esplosione causa un danno termico intenso. Nel nostro studio, 3 pazienti su 7 hanno riportato ustioni a tutto spessore proprio sulla coscia, lesioni profonde che richiedono trattamenti complessi (come innesti di pelle), lasciano cicatrici importanti, possono compromettere la funzionalità e aumentano il rischio di infezioni. Anche le ustioni a mani, genitali e viso, sebbene spesso più superficiali, riguardano aree estremamente sensibili e funzionali, causando disagio, possibili complicazioni e problemi estetici. Le lesioni alla mano dominante e ai genitali, in particolare, rappresentano un fardello psicologico e fisico enorme per i pazienti.

Fotografia in stile documentaristico che mostra la gamba di una persona con evidenti segni di ustione sulla coscia superiore, causata dall'esplosione di una sigaretta elettronica tenuta in tasca. Obiettivo 35mm, luce naturale, focus sui dettagli della ferita e sul tessuto bruciacchiato dei pantaloni circostanti.

Non Solo Ustioni: Proiettili Impazziti

Oltre al fuoco e alle sostanze chimiche, l’onda d’urto dell’esplosione può trasformare pezzi del dispositivo in veri e propri proiettili. Ci sono stati casi documentati di gravi lesioni a denti, ossa facciali, vasi sanguigni, occhi e persino al cervello. Purtroppo, sono stati riportati anche due casi di morte causati da queste esplosioni, anche se restano eventi eccezionali. Nella nostra analisi, fortunatamente, nessuno ha riportato traumi associati significativi né ci sono stati decessi.

Come Ridurre i Rischi: Consigli Pratici

Allora, che fare? Buttiamo via tutto? Forse non è necessario, ma un po’ di consapevolezza e qualche precauzione in più non guastano mai. Ecco cosa suggerisce la letteratura scientifica e la nostra esperienza:

  • Trasporto sicuro: MAI tenere le e-cig o le batterie sfuse in tasca, soprattutto insieme a oggetti metallici come chiavi o monete che potrebbero causare cortocircuiti. Usate sempre le apposite custodie protettive. Tenerle fuori dai vestiti, magari in una borsa o in un astuccio, può anche ridurre la gravità delle ustioni in caso di incidente, evitando il contatto diretto con la pelle.
  • Prodotti certificati: Acquistate e utilizzate solo dispositivi, batterie e caricabatterie testati e certificati (con marchio CE in Europa o UL negli USA). Questo aiuta a evitare prodotti scadenti o difettosi.
  • Niente “modding” selvaggio: Evitate di modificare i dispositivi o usare componenti non compatibili. Le penne usa e getta (disposable vapes) potrebbero essere un’opzione intrinsecamente più sicura da questo punto di vista, dato che l’utente non è incentivato a smanettare con i componenti.
  • Carica corretta: Usate solo il caricabatterie fornito o uno compatibile e non lasciate il dispositivo in carica incustodito per tempi eccessivi o su superfici infiammabili.

Un Problema di Sicurezza Pubblica

Il fatto che queste esplosioni avvengano spesso in pubblico è preoccupante. Un incendio innescato in mezzo alla folla, su un autobus o, peggio ancora, in aereo, potrebbe avere conseguenze catastrofiche non solo per l’utilizzatore ma anche per chi sta intorno. Non a caso, le autorità aeronautiche (come la FAA americana) hanno già vietato l’uso e la ricarica delle e-cig a bordo e il loro trasporto nel bagaglio da stiva. Le batterie devono viaggiare nel bagaglio a mano, proprio per poter intervenire rapidamente in caso di problemi.

Servirebbe una maggiore informazione e sensibilizzazione del pubblico su questi rischi. E magari registri nazionali o internazionali per monitorare questi incidenti, così da avere dati oggettivi su cui basare future decisioni e normative per migliorare la sicurezza.

In Conclusione: Non Sottovalutiamo il Pericolo

Le sigarette elettroniche possono esplodere, è un dato di fatto. E quando succede, spesso avviene all’improvviso, mentre le portiamo in tasca, causando ustioni gravi e dolorose, tipicamente alle cosce e alle mani. È un rischio forse piccolo in termini numerici assoluti, ma con conseguenze potenzialmente devastanti per chi ne è vittima. Esserne consapevoli è il primo passo per proteggere noi stessi e gli altri. Quindi, la prossima volta che mettete la vostra e-cig in tasca, pensateci due volte. Un piccolo gesto, come usare una custodia, potrebbe fare una grande differenza.

Fonte: Springer

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