Retainer Ortodontici: CAD/CAM Batte Tradizionale? La Verità Dopo 2 Anni!
Amici del sorriso smagliante, parliamoci chiaro: dopo mesi, a volte anni, passati con l’apparecchio, l’ultima cosa che vogliamo è vedere i nostri denti tornare a fare di testa loro, vero? Ecco, è qui che entra in gioco il famoso retainer, o apparecchio di contenzione, quel dispositivo che dovrebbe mantenere tutto in ordine. Ma quale scegliere? E soprattutto, quale funziona meglio nel tempo? Recentemente, mi sono imbattuto in uno studio super interessante che ha messo a confronto i retainer fissi tradizionali con quelli modernissimi fabbricati con tecnologia CAD/CAM. E i risultati, dopo due anni di osservazione, sono piuttosto stuzzicanti!
Il Terrore della Recidiva: Perché il Retainer è il Tuo Migliore Amico
Prima di tuffarci nei dettagli dello studio, facciamo un piccolo ripasso. La fase di contenzione, quella post-trattamento ortodontico, è cruciale. I denti, birichini come sono, hanno una certa tendenza a “ricordarsi” la loro posizione originale, un fenomeno chiamato recidiva. I retainer, fissi o mobili, servono proprio a contrastare questa tendenza. Quelli fissi, in particolare, sono fili metallici incollati sulla superficie interna (linguale) dei denti, di solito da canino a canino nell’arcata inferiore.
Negli anni ’70 hanno iniziato a spopolare e oggi sono discussissimi. C’era preoccupazione per l’accumulo di placca, ma studi recenti hanno chiarito: non sono i retainer a causare problemi gengivali o parodontali, ma una scarsa igiene orale!
Il problema è che la recidiva è complessa, multifattoriale, e il tasso di fallimento dei retainer fissi può variare tantissimo, dal 3% al 90% nell’arcata inferiore. Tanti fattori entrano in gioco: la tensione delle fibre parodontali, l’occlusione finale, la collaborazione del paziente e persino il normale processo di invecchiamento. Sì, perché i denti si muovono anche in chi non ha mai portato l’apparecchio!
Tradizione vs. Innovazione: I Due Tipi di Retainer a Confronto
Da un lato abbiamo i retainer convenzionali, quelli piegati manualmente dall’odontotecnico su un modello in gesso della bocca del paziente. Un lavoro artigianale, per così dire.
Dall’altro, i retainer CAD/CAM (Computer-Aided Design/Computer-Aided Manufacturing). Qui la tecnologia fa da padrona: si parte da una scansione intraorale o da un modello digitalizzato, un software progetta il retainer su misura e una macchina lo realizza con precisione millimetrica. Un approccio decisamente più hi-tech!
La domanda sorge spontanea: questa differenza tecnologica si traduce in una maggiore stabilità e meno problemi a lungo termine?
La Nostra Indagine: Cosa Abbiamo Scoperto Dopo Due Anni?
Lo studio che ho analizzato ha voluto vederci chiaro, confrontando la stabilità post-trattamento a due anni dall’inserimento di retainer fissi CAD/CAM e convenzionali nell’arcata inferiore. Hanno preso 60 pazienti, divisi in due gruppi da 30: uno con retainer CAD/CAM (età media circa 17 anni) e l’altro con retainer convenzionali (età media circa 16 anni). È importante sottolineare che tutti i retainer sono stati inseriti dallo stesso ortodontista, per eliminare variabili legate alla manualità del clinico.
Per valutare la stabilità, hanno usato misurazioni dentali consolidate: la Distanza Intercanina (ICD), cioè lo spazio tra le punte dei canini, e l’Indice di Irregolarità di Little (LII), che misura l’affollamento anteriore. Queste misurazioni sono state fatte prima del trattamento ortodontico, alla fine del trattamento (quando è stato inserito il retainer) e due anni dopo l’inserimento del retainer. Hanno anche tenuto traccia di eventuali complicazioni.

I Risultati Parlano Chiaro (o Quasi!): CAD/CAM in Vantaggio?
Ebbene sì, qualche differenza interessante è emersa! Tenetevi forte:
- Stabilità della Distanza Intercanina (ICD): Nei pazienti con retainer convenzionali, la variazione della distanza intercanina tra l’inserimento del retainer e i due anni successivi è stata significativamente più pronunciata rispetto ai pazienti con retainer CAD/CAM. In soldoni, i retainer CAD/CAM sembrano mantenere meglio l’ampiezza dell’arcata a livello dei canini. Parliamo di variazioni minime, eh: -0.03 mm per il CAD/CAM contro +0.12 mm per il convenzionale, ma la differenza era statisticamente significativa.
- Indice di Irregolarità di Little (LII): Qui, invece, non ci sono state differenze significative tra i due gruppi. Entrambi i tipi di retainer sembrano aver fatto un buon lavoro nel mantenere i denti allineati, senza un peggioramento rilevante dell’affollamento.
- Complicazioni: E qui arriva un altro punto a favore del CAD/CAM. Nel gruppo con retainer convenzionali, due pazienti hanno avuto bisogno di far reincollare una superficie di adesione entro i primi tre mesi. Nel gruppo CAD/CAM, solo un paziente ha mostrato un cambiamento a livello di un canino a due anni, e il retainer è stato rimosso e rifatto preventivamente. Nessun paziente, in entrambi i gruppi, ha mostrato recessioni gengivali o accumulo di tartaro significativo al controllo dei due anni.
Quindi, tirando le somme, i retainer CAD/CAM hanno mostrato una minore recidiva per quanto riguarda la distanza intercanina e meno complicazioni rispetto a quelli convenzionali, almeno in questo studio di due anni.
Non Solo Stabilità: Il Fattore Tempo nella Produzione
Un altro aspetto, non secondario, è il tempo di fabbricazione. Lo studio sottolinea, e altre ricerche lo confermano, che la produzione di retainer con tecnologia CAD/CAM è più rapida rispetto alla piegatura manuale dei retainer convenzionali. Per un laboratorio o una clinica, questo può tradursi in un risparmio di tempo e risorse. Hu et al. [13], ad esempio, hanno riportato che fabbricare un retainer linguale inferiore con metodo CAD/CAM richiede circa la metà del tempo rispetto a quello convenzionale.
Cosa Ci Dicono Questi Dati? Limiti e Prospettive Future
Certo, come ogni studio, anche questo ha i suoi limiti. Sessanta pazienti non sono un campione enorme, e due anni, per quanto significativi, non rappresentano l’intera vita di un retainer, che dovrebbe idealmente durare decenni! Inoltre, l’Indice di Irregolarità di Little misura solo le deviazioni dei punti di contatto, non considera inclinazioni o cambiamenti verticali.
È anche vero che la stabilità non dipende solo dal tipo di retainer o dalla durata della contenzione, ma anche dalla compliance del paziente (come mastica, se “stressa” il retainer) e dall’abilità del clinico nell’inserirlo. Il fatto che in questo studio tutti i retainer siano stati messi dallo stesso professionista è un punto di forza, perché minimizza le variabili legate alla tecnica di inserimento.
Interessante notare che altri studi, come quello di Tran et al. [32], hanno riportato risultati simili riguardo alla stabilità della distanza intercanina con i retainer CAD/CAM, attribuendo la maggiore rigidità dei fili usati (come i Dentaflex, usati anche in questo studio per i CAD/CAM) a una migliore capacità di stabilizzazione. La precisione della macchina piegatrice CAD/CAM, che segue perfettamente i contorni linguali, potrebbe portare a una migliore adattabilità interprossimale, come suggerito da alcuni ricercatori.

Al contrario, una review di Muhareb et al. [26] ha concluso che le differenze tra retainer CAD/CAM e convenzionali per distanza intercanina, lunghezza d’arcata e tasso di fallimento non erano significative, indipendentemente dal tempo di follow-up o dal tipo di filo. Questo ci dice che la ricerca è ancora in evoluzione e servono studi con campioni più ampi e follow-up più lunghi per trarre conclusioni definitive.
Il Verdetto Finale (Per Ora!)
Allora, cosa portiamo a casa da questa analisi? Beh, sembra che i retainer fissi fabbricati con tecnologia CAD/CAM abbiano mostrato, in un periodo di due anni, una leggera superiorità in termini di mantenimento della distanza intercanina e un minor numero di complicazioni rispetto ai retainer convenzionali. Se aggiungiamo il vantaggio del tempo di fabbricazione ridotto, l’opzione CAD/CAM diventa ancora più allettante.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, dal punto di vista clinico, le differenze effettive nella quantità di recidiva e nelle complicazioni tra i due tipi di retainer sono quasi indistinguibili. Entrambi i sistemi si sono dimostrati validi per stabilizzare i risultati del trattamento ortodontico con una buona stabilità generale.
La scelta, come sempre, andrà discussa con il proprio ortodontista, considerando tutti i fattori in gioco. Ma una cosa è certa: la tecnologia sta facendo passi da gigante anche nel campo della contenzione ortodontica, e questo non può che essere un bene per i nostri sorrisi!
Fonte: Springer
