Fotografia di movimento di una determinata corridore femminile che attraversa il traguardo su una pista all'aperto, braccia leggermente sollevate in trionfo o stanchezza, teleobiettivo zoom da 150 mm, velocità dell'otturatore veloce che cattura il movimento dinamico e la consistenza della pista, sfondo che mostra gli spettatori sfocati o gli elementi dello stadio.

Resistenza Speciale Donne: Sveliamo il Potenziale Nascosto nella Corsa Femminile!

Ciao a tutti, appassionati di corsa e curiosi del mondo dello sport! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi ha davvero affascinato, un concetto che getta una nuova luce sulle performance delle donne nella corsa: il Coefficiente di Resistenza Speciale (KsA). Magari vi state chiedendo: “Coefficiente di cosa?”. Tranquilli, non è nulla di astruso, anzi, è uno strumento potentissimo che ci aiuta a capire meglio le nostre potenzialità come runner.

Recentemente mi sono imbattuto in uno studio che ha analizzato oltre 20.000 tempi di gara di atlete femminili, dai livelli regionali fino all’élite mondiale, per calcolare questi famosi valori di KsA su diverse distanze, dai 100 metri sprint fino ai 10.000 metri. E i risultati sono, a dir poco, illuminanti!

Ma cos’è esattamente questo KsA?

In parole povere, il KsA misura quanto “perdiamo” in termini di velocità (o meglio, di passo al chilometro/metro) quando passiamo da una distanza di gara a quella immediatamente successiva più lunga. Ad esempio, calcola il rapporto tra il passo tenuto sui 100 metri e quello tenuto sui 200 metri, oppure tra quello sui 800 metri e quello sui 1500 metri, e così via fino alla coppia 5000m/10.000m.

È un modo per quantificare la nostra “resistenza specifica” a mantenere un certo ritmo su distanze crescenti. Più alto è il valore di KsA tra due distanze, minore è la perdita di velocità relativa, indicando una migliore capacità di “tenere botta” su quella specifica transizione di distanza.

Stabilità nel Tempo e Applicabilità Universale: Un Valore Affidabile

La prima cosa sorprendente emersa dallo studio è che questi valori di KsA per le runner donne di livello nazionale sono rimasti incredibilmente stabili negli ultimi 40 anni! Nonostante i cambiamenti nelle metodologie di allenamento, nell’alimentazione, nei materiali, questo parametro fondamentale sembra essere una costante. Pensateci: dagli anni ’80 ad oggi, i valori medi di KsA per coppie come 200m/400m o 400m/800m non hanno mostrato cambiamenti significativi. Anche per le altre coppie di distanze, le fluttuazioni sono state minime (meno dello 0.1%).

Ma non solo: questi valori non sono validi solo per le atlete tedesche (su cui si basa gran parte dell’analisi storica), ma si applicano perfettamente anche alle runner di livello mondiale, europeo, britannico e regionale. Salvo una piccola differenza sulla coppia 400m/800m, i valori di KsA calcolati sui record personali di atlete di vari livelli sono praticamente identici a quelli medi annuali. Questo significa che abbiamo finalmente dei valori di riferimento solidi e universali per valutare la resistenza speciale femminile.

Fotografia di ritratto di una corridore femminile alla fine degli anni '20, espressione ponderata, forse guardando un cronometro o un tablet che mostra dati in esecuzione, obiettivo da 35 mm, profondità di campo, illuminazione naturale.

Il Punto Cruciale: Le Differenze tra Uomini e Donne

Ed eccoci al nocciolo della questione, quello che forse incuriosisce di più. Confrontando i dati femminili con quelli maschili (analizzati in studi precedenti con la stessa metodologia), emerge una differenza chiave: le donne subiscono una perdita di passo relativa più marcata rispetto agli uomini nelle distanze che vanno dai 100 metri fino ai 1500 metri.

Nello specifico, la differenza percentuale nella perdita di passo è maggiore per le donne nelle coppie:

  • 100m/200m (+1.11% di perdita per le donne)
  • 200m/400m (+1.36%)
  • 400m/800m (+0.75%)
  • 800m/1500m (+0.63%)

Interessante, vero? Ma perché succede questo?

Ipotesi Fisiologiche: Muscoli e Metabolismo

Le ragioni di questa differenza risiedono probabilmente nella nostra fisiologia. Sappiamo che, in media, gli uomini possiedono:

  • Polmoni e cuori più grandi
  • Maggiore capacità di trasporto dell’ossigeno
  • Più massa muscolare (specialmente nella parte superiore del corpo)
  • Fibre muscolari di tipo II (quelle veloci, “fast-twitch”) più potenti
  • Una maggiore capacità di fornire energia per via anaerobica

Questi fattori danno agli uomini un vantaggio nelle prestazioni che richiedono potenza e velocità, tipiche delle distanze fino agli 800m/1500m. Questo potrebbe spiegare perché la loro perdita di passo relativa (e quindi il loro KsA) è migliore in questo range di distanze.

D’altro canto, noi donne potremmo beneficiare di una maggiore proporzione di fibre muscolari di tipo I (quelle lente, “slow-twitch”, più resistenti alla fatica) e di un minor peso corporeo, che potrebbero conferire un vantaggio sulla resistenza pura. Queste caratteristiche “femminili” potrebbero entrare in gioco e bilanciare la situazione sulle distanze più lunghe. Infatti, lo studio mostra che i valori di KsA per le coppie 1500m/3000m e 5000m/10,000m sono molto simili tra uomini e donne.

Fotografia di movimento dei corridori maschili e femminili in competizione fianco a fianco su una pista, a metà strada, teleobiettivo zoom 200mm, velocità dell'otturatore rapido, monitoraggio dell'azione, cattura dell'intensità e lievi differenze nella forma.

Questa differenza nel calo di velocità segue un andamento matematico preciso, una sorta di decadimento esponenziale a due fasi, con un punto di svolta intorno ai 1000 metri. Fino a lì, il divario uomo-donna si allarga, poi si stabilizza. Affascinante come la matematica possa descrivere così bene le nostre differenze fisiologiche!

Cosa Significa Tutto Questo per Noi Runner e per i Coach?

Al di là delle spiegazioni scientifiche, la vera forza di questi valori KsA sta nella loro applicazione pratica. Avere dei riferimenti specifici per le donne, stabili e validi a tutti i livelli, è oro colato!

Immaginate di essere una runner specializzata sui 1500 metri. Grazie ai valori KsA di riferimento, potete:

  • Valutare i vostri punti di forza e debolezza: Confrontando i vostri KsA personali (calcolati dai vostri tempi su 800m/1500m e 1500m/3000m) con i valori medi di riferimento, potete capire se siete più “veloci” (buon KsA 800/1500) o più “resistenti” (buon KsA 1500/3000) rispetto alla media, e dove concentrare l’allenamento.
  • Identificare il potenziale: Un buon tempo sui 400m o 800m è il presupposto per eccellere sui 1500m. Il KsA vi dice quanto siete brave a “trasferire” quella velocità sulla distanza principale. Allo stesso modo, la performance sulle distanze più lunghe (3000m, 5000m) influenza la capacità di tenere fino alla fine.
  • Scoprire talenti specifici: Magari i vostri KsA suggeriscono che siete più portate per gli 800m o per i 3000m rispetto alla distanza su cui vi state concentrando ora.

Lo studio ha anche mostrato, ad esempio, che le mezzofondiste presenti anche nelle classifiche dei 3000m hanno un KsA significativamente migliore sulla coppia 800m/1500m e sono mediamente 4 secondi più veloci sui 1500m rispetto a chi non corre i 3000m. Questo dimostra come il KsA catturi realmente delle differenze prestative significative.

È uno strumento semplice, basato solo sui tempi di gara, che coach e atlete possono usare quotidianamente per ottimizzare l’allenamento e raggiungere il massimo potenziale.

Fotografia di ritratto di un allenatore che discute i dati di gara su un tablet con un'atleta femminile focalizzata su una pista da corsa, lenti prime 50mm, profondità di campo, sfondo leggermente sfocato.

Piccole Ombre: Le Limitazioni dello Studio

Come ogni ricerca, anche questa ha delle piccole limitazioni da considerare. Il numero di atlete che competono ad alto livello sia sui 400m che sugli 800m è relativamente basso, rendendo il valore di KsA per questa specifica coppia un po’ meno “robusto” rispetto agli altri. Inoltre, le gare sui 10.000 metri sono meno frequenti, quindi i tempi su questa distanza potrebbero non essere ancora completamente “ottimizzati” a livello globale, influenzando potenzialmente il KsA 5000m/10.000m. Tuttavia, la somiglianza dei valori tra atlete di élite e regionali suggerisce che anche questo dato sia statisticamente solido.

In Conclusione: Un Nuovo Sguardo sulla Corsa Femminile

Questo studio ci regala dei valori di riferimento preziosi per comprendere la resistenza speciale nelle donne runner. Ci mostra che esistono differenze fisiologiche rispetto agli uomini che si riflettono chiaramente nella perdita di passo relativa fino ai 1500 metri, ma che queste differenze si appianano sulle distanze più lunghe.

Soprattutto, ci fornisce uno strumento pratico, il KsA, per valutare in modo oggettivo e specifico per genere le nostre performance, i nostri punti di forza e il nostro potenziale. Non si tratta più solo di guardare il cronometro finale, ma di capire *come* arriviamo a quel tempo, analizzando le transizioni tra le diverse distanze.

Quindi, la prossima volta che analizzerete i vostri tempi di gara, provate a calcolare i vostri KsA e confrontateli con i riferimenti. Potreste scoprire qualcosa di nuovo e sorprendente su voi stesse come runner!

Fonte: Springer

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