Fotografia di una moderna unità di teleriscaldamento/teleraffrescamento (district cooling) integrata in un contesto urbano nordico, tubature isolate visibili contro un cielo limpido, obiettivo prime 35mm, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo cittadino, luce naturale brillante ma fredda, alta definizione.

Ondate di Calore anche al Nord? Raffrescare Conviene (e Salva Vite!)

Sapete, quando pensiamo alle ondate di calore micidiali, la mente corre subito al sud, alle estati torride del Mediterraneo. Ma se vi dicessi che il problema sta diventando serio, serissimo, anche nelle città a latitudini elevate, quelle che associamo più al freddo che all’afa? E, cosa ancora più sorprendente, che investire in sistemi di raffrescamento, come l’aria condizionata o il teleriscaldamento/raffrescamento (quello che gli esperti chiamano District Cooling, DC), non solo è utile, ma è anche economicamente vantaggioso?

Proprio così. Ho letto uno studio affascinante che si è concentrato sulla Finlandia meridionale, un posto non esattamente noto per le temperature tropicali. Eppure, i risultati sono chiari: il cambiamento climatico sta colpendo duro anche lì, e non agire avrebbe costi sociali enormi.

Il Caldo Uccide, Anche Dove Non Te Lo Aspetti

Le ondate di calore non sono solo fastidiose, sono una minaccia diretta alla nostra salute. Ricordate l’estate del 2003 in Europa? Oltre 70.000 morti premature. E quella del 2022? Più di 61.000 vittime. Il cambiamento climatico sta peggiorando la situazione, rendendo questi eventi estremi più frequenti e intensi, specialmente in Europa, che si sta scaldando al doppio della velocità media globale.

Le città sono particolarmente vulnerabili a causa dell’effetto “isola di calore urbana”, che amplifica le temperature. E chi ne paga le conseguenze maggiori? Purtroppo, spesso sono le persone più fragili, in particolare gli anziani. Con l’invecchiamento della popolazione globale, il numero di persone a rischio è destinato ad aumentare.

  • Aumento della frequenza e intensità delle ondate di calore.
  • Vulnerabilità specifica delle aree urbane (effetto isola di calore).
  • Maggior rischio per le popolazioni anziane e vulnerabili.
  • Costi sanitari e sociali significativi.

Finlandia Sotto Scacco: Non Solo Freddo Polare

Lo studio che ho analizzato si è focalizzato su tre città finlandesi: Helsinki, Turku e Oulu, disposte lungo un gradiente sud-nord. Anche lì, dove le estati sono tradizionalmente miti, le ondate di calore già oggi causano un aumento significativo della mortalità tra gli over 65. Eventi passati hanno provocato centinaia di morti in eccesso.

Le proiezioni future, basate su diversi scenari di emissioni (i famosi RCP – Representative Concentration Pathways), non sono rosee. Si stima che la mortalità legata alle ondate di calore nella Finlandia meridionale potrebbe aumentare di dieci volte rispetto ai livelli attuali! Pensateci: dieci volte! Questo anche considerando scenari di riduzione delle emissioni, figuriamoci in quelli peggiori (RCP8.5).

Entro il 2050, il numero annuo di ondate di calore (definite come almeno 4 giorni consecutivi sopra i 25°C) potrebbe aumentare significativamente:

  • Helsinki: +24% (RCP2.6) fino a +112% (RCP8.5)
  • Turku: +18% (RCP2.6) fino a +79% (RCP8.5)
  • Oulu: +4% (RCP2.6) fino a +112% (RCP8.5)

Questo significa passare dalle circa 2 ondate attuali a 2-6 nel 2050, e fino a 10 nel 2100, a seconda dello scenario e della città. Contemporaneamente, la popolazione anziana (soprattutto over 75) è prevista in aumento, specialmente a Oulu, aumentando ulteriormente la vulnerabilità complessiva.

Grafico che mostra l'aumento previsto delle ondate di calore annuali a Helsinki, Turku e Oulu secondo diversi scenari RCP (2.6, 4.5, 8.5) fino al 2100. Fotografia di un display digitale scientifico, obiettivo macro 100mm, alta definizione, illuminazione controllata per evidenziare le curve dei grafici.

La Soluzione? Un Po’ di Fresco Artificiale

Di fronte a questo scenario, cosa si può fare? Le città stanno già sviluppando strategie: sistemi di allerta, piani di prevenzione, revisione dei codici edilizi. Ma una delle soluzioni più dirette ed efficaci a livello individuale e collettivo è il raffrescamento meccanico: aria condizionata (AC) e teleriscaldamento/raffrescamento (DC).

L’aria condizionata è un salvavita comprovato durante le ondate di calore estreme, riducendo mortalità e morbilità. Il DC, dove disponibile, offre vantaggi aggiuntivi come maggiore efficienza energetica ed economie di scala. Lo studio ha quindi analizzato proprio l’efficacia economica di queste due soluzioni.

Ma Quanto Costa Adattarsi? Facciamo Due Conti

Qui entra in gioco l’analisi costi-benefici (CBA). I ricercatori hanno messo sulla bilancia i costi per installare e gestire i sistemi di raffrescamento (AC e DC) per la popolazione vulnerabile (over 65) e i benefici, quantificati principalmente come “vite salvate”.

Per dare un valore economico a una vita salvata, si usa un parametro chiamato Valore di una Vita Statistica (VSL). È un concetto complesso, ma essenziale in queste analisi. Nello studio è stato usato un valore di 2,4 milioni di euro, basato su stime svedesi (non essendocene una specifica per la Finlandia).

Hanno considerato diversi “obiettivi” di riduzione della mortalità (dal 20% al 98% rispetto allo scenario senza interventi) e hanno calcolato:

  • Il costo per vita salvata (costo-efficacia).
  • Il rapporto tra benefici e costi (B/C ratio).
  • Il Valore Attuale Netto (NPV) dell’investimento in raffrescamento.

Il tutto proiettato fino al 2100, tenendo conto dell’incertezza climatica con simulazioni Monte Carlo.

I costi di installazione e gestione sono stati stimati nel dettaglio:

  • Aria Condizionata (AC): Costo medio di installazione circa 3275€ (ammortizzato su 20 anni) + costo energetico annuo (stimato basso, circa 44€/anno con prezzi 2023, ma variabile). Efficienza stimata nel ridurre il rischio di mortalità: 77%.
  • Teleriscaldamento/Raffrescamento (DC): Costi di connessione per edificio (circa 150.000€ a Helsinki, ripartito per appartamento risulta tra 4700€ e 5900€ a seconda della città) + costo annuo per famiglia (circa 170€). Efficienza stimata: 98% (praticamente protezione totale se si resta in casa).

Primo piano di un termostato moderno che mostra una temperatura interna confortevole (es. 22°C) mentre fuori dalla finestra si intravede una giornata estiva molto calda e luminosa. Obiettivo macro 60mm, messa a fuoco precisa sul display del termostato, luce controllata, effetto bokeh sullo sfondo esterno.

I Risultati Parlano Chiaro: Agire Conviene!

Ebbene, i risultati sono stati sorprendenti, soprattutto per delle città nordiche:

  • Il costo dell’inazione è altissimo: Non fare nulla costerebbe miliardi di euro in termini di vite perse (valutate con il VSL). Si parla di cifre che vanno da 1,8 miliardi di euro (Oulu, scenario RCP2.6) a ben 18 miliardi (Helsinki, scenario RCP8.5) sull’intero periodo 2022-2100!
  • Il raffrescamento è economicamente vantaggioso: In tutti gli scenari e per tutte le città, i benefici del raffrescamento superano ampiamente i costi. Il rapporto benefici/costi varia da 1,8 (Oulu, RCP2.6, obiettivo 98%) a addirittura 18 (Turku, RCP8.5, obiettivo 20%). Un investimento che rende, eccome!
  • Costo per vita salvata ragionevole: Varia a seconda della città e dello scenario, da un minimo di 38.200 € (Turku) a un massimo di 416.000 € (Oulu). Valori considerati accettabili in molte analisi di politiche sanitarie.
  • Obiettivo ottimale? Salvare tutti: L’analisi suggerisce che, dato l’alto valore attribuito alla vita umana (VSL), la strategia socialmente ottimale è puntare a ridurre quasi del 100% la mortalità aggiuntiva da ondate di calore, estendendo il raffrescamento a tutta la popolazione vulnerabile.
  • Differenze tra città: Helsinki risulta la città dove l’adattamento è più costo-efficace (più vite salvate per euro speso), seguita da Turku. Oulu, essendo più a nord e con meno mortalità di base, ha costi per vita salvata più alti, ma l’intervento resta comunque vantaggioso in termini di NPV.

Non è Tutto Oro Quel Che Luccica: I Fattori Chiave e i Limiti

Certo, l’analisi ha le sue complessità e incertezze. Due fattori si sono rivelati cruciali:

  1. Il Valore della Vita Statistica (VSL): Se il valore usato fosse molto più basso (sotto 0,5-1,3 milioni di euro a seconda dei casi), l’investimento in raffrescamento potrebbe non risultare più conveniente, specialmente per Oulu negli scenari più miti. Questo sottolinea quanto sia importante definire questo valore a livello sociale.
  2. Il Tasso di Sconto: Applicare un tasso di sconto elevato (cioè dare meno peso ai benefici futuri rispetto ai costi presenti) può rendere l’adattamento meno attraente. Se il tasso superasse il 7%, ad esempio, l’NPV per Oulu (RCP2.6, target 98%) diventerebbe negativo.

Inoltre, lo studio si è concentrato sulla mortalità, tralasciando altri impatti sulla salute (malattie, ricoveri) e sul benessere, che se inclusi rafforzerebbero ulteriormente la necessità di agire. Non ha nemmeno considerato a fondo gli impatti ambientali del raffrescamento (consumo energetico, emissioni), anche se in Finlandia gran parte del teleriscaldamento/raffrescamento usa fonti rinnovabili.

Infine, è chiaro che il raffrescamento meccanico non è l’unica soluzione. Strategie come l’aumento del verde urbano (alberi, tetti verdi), l’uso di materiali riflettenti negli edifici, e una migliore pianificazione urbana sono fondamentali e vanno integrate.

Immagine composita che mostra diverse soluzioni di adattamento urbano al caldo: un tetto verde lussureggiante, una strada alberata con ampia ombra, una facciata di edificio con vernice bianca riflettente. Fotografia architettonica, obiettivo grandangolare 24mm, luce solare brillante, colori vividi, alta definizione.

Quindi, Che Fare? Un Appello all’Azione (e al Buon Senso)

Cosa ci portiamo a casa da tutto questo? Che le ondate di calore sono un problema serio e crescente anche nelle città del nord Europa, e che ignorarlo sarebbe un errore costosissimo in termini di vite umane ed economici.

Investire nel raffrescamento, specialmente nel teleriscaldamento/raffrescamento (DC) per la sua efficienza, è una strategia di adattamento economicamente valida e socialmente desiderabile. La raccomandazione che emerge forte e chiara è quella di promuovere attivamente l’estensione delle reti DC, mirando a coprire tutta la popolazione vulnerabile, magari partendo da edifici pubblici come ospedali e case di riposo.

Servono politiche mirate, forse incentivi per l’installazione di sistemi di raffrescamento negli edifici privati, e un forte supporto da parte dello stato per aiutare i comuni in questo sforzo. E, naturalmente, continuare la ricerca per affinare le stime, valutare meglio gli impatti ambientali e integrare il raffrescamento con altre strategie sostenibili.

Insomma, anche se può sembrare controintuitivo pensare all’aria condizionata in Finlandia, i dati suggeriscono che è una misura di buon senso, un investimento necessario per proteggere le vite dei cittadini più fragili di fronte a un clima che cambia.

Fonte: Springer

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