Radon nelle Scuole: Un Nemico Invisibile si Nasconde nelle Aule di Bornova?
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di invisibile ma potenzialmente pericoloso che potrebbe trovarsi proprio dove i nostri figli passano gran parte della loro giornata: il radon. Sapete, nella vita moderna passiamo circa il 75% del nostro tempo al chiuso. Case, uffici, palestre… e scuole, ovviamente! E proprio in questi ambienti interni possiamo essere esposti a vari rischi, sia naturali che artificiali. Uno di questi è il gas radon, pensate un po’, la seconda causa principale di cancro ai polmoni dopo il fumo.
Proprio per questo, ci siamo chiesti: qual è la situazione nelle scuole? Abbiamo deciso di indagare, concentrandoci su tre scuole elementari nel distretto di Bornova, nella provincia di İzmir, in Turchia. L’obiettivo? Capire quali fossero i livelli di radon indoor e calcolare la dose di radiazioni annuale a cui studenti, insegnanti e personale scolastico sono esposti.
Ma cos’è esattamente questo Radon?
Prima di tuffarci nei risultati, facciamo un passo indietro. Il radon è un gas radioattivo naturale, inodore e incolore. Si forma dal decadimento dell’uranio presente nel suolo e nelle rocce. Dall’esterno, può infiltrarsi negli edifici attraverso crepe nelle fondamenta, pavimenti, tubature… E una volta dentro, tende ad accumularsi, specialmente se la ventilazione non è ottimale. Il problema è che, respirandolo, le particelle radioattive emesse dal radon e dai suoi “figli” (prodotti di decadimento) possono danneggiare le cellule polmonari, aumentando il rischio di cancro nel lungo periodo.
La Nostra Indagine a Bornova
Allora, cosa abbiamo fatto? Per un intero anno, da giugno 2023 a giugno 2024, abbiamo piazzato dei piccoli rilevatori (chiamati LR 115 Type 2) in 41 tra aule e uffici, distribuiti su diversi piani di 5 edifici appartenenti a 3 scuole elementari di Bornova. İzmir, tra l’altro, è una zona sismicamente molto attiva, il che può influenzare le vie di fuga del gas dal sottosuolo.
Ogni mese, abbiamo sostituito i rilevatori e portato quelli usati in laboratorio. Lì, con un processo chimico e l’aiuto di un microscopio, abbiamo contato le “tracce” lasciate dalle particelle alfa emesse dal radon. Più tracce ci sono, maggiore è la concentrazione di radon. Abbiamo calibrato attentamente i nostri strumenti per essere sicuri che i risultati fossero accurati e confrontabili.
Abbiamo raccolto dati mese per mese, analizzando le variazioni stagionali e confrontando i livelli tra i diversi piani degli edifici. Ci interessava capire non solo la concentrazione media, ma anche come fattori come l’altezza dal suolo o il periodo dell’anno potessero influenzare i livelli di radon.

I Risultati: Cosa Abbiamo Scoperto?
Ebbene, i risultati sono stati piuttosto interessanti. La concentrazione media di radon indoor che abbiamo misurato nelle scuole di Bornova è stata di 225.4 Bq m⁻³ (Becquerel per metro cubo). Questo è un valore medio, ma le singole misurazioni hanno mostrato una variabilità enorme: da un minimo di 21.3 Bq m⁻³ a un picco di ben 751.2 Bq m⁻³!
Come ce lo aspettavamo, i livelli tendevano ad essere più alti ai piani bassi (piano terra e primo piano) e diminuivano salendo. Questo ha senso, perché il radon proviene principalmente dal terreno.
Abbiamo anche notato una chiara variazione stagionale. I livelli di radon erano generalmente più bassi nei mesi estivi e autunnali (da giugno a novembre 2023) per poi aumentare significativamente durante l’inverno, raggiungendo i picchi nei mesi più freddi, quando probabilmente finestre e porte restano chiuse più a lungo e la ventilazione è ridotta. Con l’arrivo della primavera, le concentrazioni hanno iniziato di nuovo a diminuire.
Confronto con i Limiti e Altri Studi
Ora, questi numeri cosa significano in pratica? In Turchia, l’ente di ricerca TENMAK (ex TAEK) ha stabilito dei livelli di azione: 400 Bq m⁻³ per le abitazioni e 1000 Bq m⁻³ per i luoghi di lavoro. Nel nostro studio, abbiamo trovato che circa il 10% delle misurazioni (44 su 431 totali) superava il limite consigliato per le case (400 Bq m⁻³), specialmente durante i mesi invernali e in alcune specifiche aule. Tuttavia, nessuna misurazione ha superato il limite di 1000 Bq m⁻³ stabilito per i luoghi di lavoro.
Confrontando con altri paesi:
- In Bulgaria, studi simili in asili e scuole hanno trovato medie più basse (125 e 160 Bq m⁻³ rispettivamente).
- In Campania (Italia), uno studio ha rilevato concentrazioni in scuole materne ed elementari che variavano da 11 a 1416 Bq m⁻³, mostrando quindi una grande variabilità anche lì.
- Negli USA, si stima che circa 70.000 aule scolastiche superino il livello di riferimento EPA di 150 Bq m⁻³.
Il nostro valore medio di 225.4 Bq m⁻³ si colloca quindi in una posizione intermedia, ma i picchi rilevati sono sicuramente degni di attenzione.

E la Dose di Radiazioni? C’è da Preoccuparsi?
Ok, la concentrazione è importante, ma quello che conta davvero per la salute è la dose effettiva di radiazioni che una persona assorbe. Questa dipende non solo da quanto radon c’è nell’aria, ma anche da quanto tempo si passa in quell’ambiente.
Abbiamo quindi calcolato la dose efficace annua stimata per studenti, insegnanti e personale scolastico, basandoci sulle ore che presumibilmente passano a scuola (circa 1000 ore/anno per gli studenti, 1200 per gli insegnanti, 2000 per il personale).
La buona notizia è che le dosi calcolate variavano da 0.08 a 5.41 mSv y⁻¹ (milliSievert all’anno), e sono tutte risultate al di sotto del limite raccomandato dalla Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP), che è tra 3 e 10 mSv y⁻¹. In media, abbiamo stimato dosi annue di circa 0.81 mSv per gli studenti, 0.97 mSv per gli insegnanti e 1.62 mSv per il personale.
Quindi, anche se le concentrazioni in alcuni momenti e luoghi erano elevate, il tempo limitato trascorso a scuola fa sì che le dosi annuali rimangano entro livelli considerati accettabili dalle autorità internazionali. Ovviamente, il personale scolastico, passando più ore negli edifici, riceve una dose leggermente superiore rispetto agli studenti.
Cosa Portiamo a Casa da Questo Studio?
Questo studio è stato un primo passo importante per capire la situazione del radon nelle scuole di un distretto densamente popolato come Bornova. Abbiamo visto che, sebbene le dosi medie annuali siano sotto i limiti, esistono picchi di concentrazione non trascurabili, specialmente in inverno e ai piani bassi.
Considerando che in Turchia l’istruzione obbligatoria dura 12 anni, è fondamentale monitorare i livelli di radon non solo nelle elementari, ma anche nelle scuole medie e superiori, dove i ragazzi passano una fetta significativa della loro giovinezza.
È importante ricordare che i nostri calcoli di dose sono stime basate su tempi medi di permanenza. Per chi si trovasse a passare molto tempo in quelle aule con concentrazioni più elevate, la dose individuale potrebbe essere maggiore.
Il nostro lavoro si aggiunge a un crescente corpo di ricerche a livello mondiale. Molti paesi, soprattutto in Nord America ed Europa, stanno prendendo sul serio il problema del radon, implementando monitoraggi e normative per ridurre le concentrazioni negli edifici, specialmente quelli pubblici come le scuole.
Speriamo che questo studio preliminare stimoli ulteriori indagini su scala più ampia in Turchia e contribuisca a sensibilizzare sull’importanza di garantire ambienti scolastici sani e sicuri per tutti. La protezione della salute pubblica, soprattutto quella dei più giovani, deve essere sempre una priorità!

Fonte: Springer
