Psicologia e Bollette Bollenti: Come Sentirsi Sicuri Abbassa i Consumi negli Emirati Arabi
Ragazzi, lasciate che vi racconti una cosa pazzesca che ho scoperto di recente. Riguarda un argomento che tocca tutti noi, specialmente con le estati che diventano sempre più… intense: il consumo energetico. E se vi dicessi che la soluzione per abbassare le bollette, soprattutto in posti dove fa un caldo infernale, potrebbe nascondersi nella nostra testa, nei nostri sentimenti più profondi? Sembra fantascienza, vero? Eppure, mi sono imbattuto in uno studio affascinante condotto negli Emirati Arabi Uniti che suggerisce proprio questo.
Il Caldo Estremo e la Sfida Energetica
Prima di tuffarci nella psicologia, capiamo il contesto. Negli Emirati Arabi Uniti (e in generale nei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo – GCC), il consumo di energia pro capite è tra i più alti al mondo. Il motivo è semplice: fa un caldo pazzesco, quasi tutto l’anno. L’aria condizionata non è un lusso, è una necessità che va 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche per garantire che gli edifici non si deteriorino. Questo significa un consumo enorme di elettricità, principalmente per il raffrescamento.
Aggiungeteci che l’elettricità spesso costa poco grazie ai sussidi statali (beati loro, direte voi!), e capirete che le solite leve per spingere al risparmio, come aumentare i prezzi, funzionano meno. Le opzioni per ridurre i consumi sono limitate: comprare condizionatori più efficienti (se sei il proprietario), alzare un po’ il termostato (magari a 25°C, che comunque è fresco!), o usare meno altri elettrodomestici energivori. Insomma, non è facile convincere le persone a consumare meno quando fuori ci sono 40 gradi all’ombra e l’elettricità costa relativamente poco.
La Carta delle Norme Sociali: Funziona Anche al Caldo?
Qui entrano in gioco le scienze comportamentali. Una delle tecniche più usate per spingere le persone a comportamenti virtuosi (come risparmiare energia) è quella delle norme sociali. In pratica, si fa leva sulla nostra tendenza a conformarci a ciò che fanno gli altri o a ciò che è considerato “giusto” dalla comunità. Avete presente quei messaggi che dicono “I tuoi vicini consumano meno di te”? Ecco, funzionano! Studi condotti principalmente negli USA e in Europa hanno dimostrato che questi messaggi riducono effettivamente i consumi.
Ma la domanda era: funzionano anche in un contesto climatico estremo come quello degli Emirati Arabi? Quando il caldo è soffocante, la voglia di risparmiare energia potrebbe passare in secondo piano rispetto al bisogno di comfort. Forse serviva una spintarella in più, un “trigger” motivazionale aggiuntivo.
L’Ingrediente Segreto: La Sicurezza Emotiva (Attachment Security)
Ed ecco la parte che mi ha davvero intrigato. I ricercatori hanno pensato di combinare il classico messaggio sulle norme sociali con un concetto psicologico profondo: la sicurezza dell’attaccamento (attachment security). Di cosa si tratta? È quel sentimento fondamentale di sentirsi sicuri, protetti, amati, che si sviluppa tipicamente nel legame madre-figlio ma che influenza le nostre relazioni e il nostro modo di vedere il mondo per tutta la vita.
Quando ci sentiamo “sicuri” in questo senso psicologico, siamo più inclini alla fiducia, all’empatia, alla compassione verso gli altri. Si attivano quelle aree del cervello legate alla connessione umana. L’idea geniale è stata: e se stimolare questo senso di sicurezza rendesse le persone più ricettive ai messaggi sulle norme sociali, che in fondo parlano di un comportamento collettivo per un bene comune (come combattere il cambiamento climatico)? Dopotutto, sentirsi connessi agli altri potrebbe spingerci di più a fare la nostra parte per la “tribù”.

L’Esperimento sul Campo: Messaggi alla Porta
Così, hanno messo in piedi un esperimento sul campo (pre-registrato, quindi fatto con tutti i crismi scientifici) coinvolgendo 100 appartamenti nel campus di un’università internazionale negli Emirati Arabi. Hanno diviso le famiglie in tre gruppi per 9 mesi:
- Gruppo di Controllo: Riceveva solo dei semplici consigli su come risparmiare energia.
- Gruppo Norma Sociale Standard: Riceveva i consigli + un messaggio che confrontava il loro consumo con quello dei vicini (con tanto di faccina sorridente o triste!).
- Gruppo Norma Sociale Potenziata: Riceveva tutto quanto sopra + un’immagine specificamente scelta per stimolare (o “attivare”, in gergo tecnico si dice priming) quel senso di sicurezza emotiva. L’immagine scelta, dopo vari test, rappresentava la Terra come una madre protettiva, evocando quel legame primordiale.
Per 4 settimane, una volta a settimana, i ricercatori appendevano questi messaggi (girati, per privacy) alla porta di ogni appartamento. Poi hanno smesso con i messaggi ma hanno continuato a monitorare i consumi per altri 7 mesi.
Risultati Sorprendenti: Sentirsi Sicuri Fa Risparmiare di Più!
E qui viene il bello. I risultati sono stati netti.
- Il gruppo “Norma Sociale Standard” ha ridotto i consumi del 6.11% rispetto al gruppo di controllo. Mica male, conferma che le norme sociali funzionano anche sotto il sole cocente!
- Ma il gruppo “Norma Sociale Potenziata”, quello con l’aggiunta della sicurezza emotiva, ha fatto molto meglio: una riduzione del 9.98%! Quasi il 10%! La differenza tra i due gruppi era statisticamente significativa.
Ma non finisce qui. Il messaggio “potenziato”:
- È stato più efficace proprio con le famiglie che erano già brave a risparmiare, evitando il cosiddetto “effetto boomerang” (quando chi è già virtuoso, scoprendolo, si rilassa e inizia a consumare di più).
- Ha funzionato meglio proprio nei giorni più caldi, quando la tentazione di sparare l’aria condizionata al massimo è più forte.
- L’effetto del risparmio è durato il doppio del tempo dopo la fine dell’invio dei messaggi: 20 settimane contro le 8 del gruppo standard! Una persistenza notevole.
L’Imprevisto COVID-19
C’è stato un imprevisto interessante: verso la fine del periodo di monitoraggio è scattato il lockdown per il COVID-19. Da quel momento in poi, le differenze di consumo tra i gruppi si sono annullate. Questo suggerisce che eventi esterni così potenti, che cambiano radicalmente le abitudini (tutti a casa, sempre!) e magari generano stress ed emozioni negative, possono vanificare l’effetto di questi “pungoli” comportamentali. O forse, semplicemente, stando sempre in casa c’era meno margine per ridurre i consumi spegnendo l’AC uscendo. È un punto su cui riflettere.

Cosa Ci Portiamo a Casa?
Questo studio, secondo me, è importantissimo per diverse ragioni. Primo, dimostra che le strategie basate sulle norme sociali possono funzionare anche in condizioni climatiche estreme, non solo nei climi temperati dove sono state testate di più. Secondo, e questa è la vera chicca, ci dice che combinare le norme sociali con stimoli psicologici che toccano le nostre corde emotive più profonde, come il bisogno di sicurezza e connessione, può potenziare enormemente l’efficacia degli interventi. Un risparmio del 10% è paragonabile all’effetto di un aumento significativo del prezzo dell’elettricità, ma ottenuto con un metodo “dolce”.
È un esempio brillante di come la psicologia possa dare un contributo concreto alla lotta contro il cambiamento climatico, suggerendo interventi più efficaci e magari più accettabili socialmente rispetto ad altre misure. Certo, lo studio ha i suoi limiti: è stato fatto in un solo posto, con un gruppo specifico di persone (staff universitario internazionale), senza dati socio-demografici precisi. Quindi, come dicono sempre gli scienziati seri, i risultati vanno interpretati con cautela e servono altre ricerche.
Però, l’idea che far leva sul nostro bisogno innato di sentirci sicuri e connessi possa spingerci a prenderci più cura della nostra “casa comune”, il pianeta, beh, la trovo affascinante e piena di speranza. Non trovate anche voi?
Fonte: Springer
