Misteri Corallini: La Profondità Svela i Segreti dei Simbionti, Non la Dimensione!
Ciao a tutti, appassionati del mondo sommerso! Oggi voglio portarvi con me in un’avventura scientifica nelle acque cristalline dei Caraibi, precisamente al largo di Curaçao. Immaginatevi lì, sospesi nell’azzurro, ad osservare da vicino la vita segreta che brulica attorno ai nostri amati coralli. Per anni, abbiamo pensato che più grande fosse una colonia di corallo ramificato, più animaletti simbionti avrebbe ospitato. Logico, no? Più spazio, più inquilini. Ma cosa succede con i coralli che non hanno quella complessa struttura a rami, come quelli massicci o a placche? È quello che un gruppo di ricercatori, e idealmente io con loro, si è chiesto.
Un Mondo Nascosto da Esplorare
Le barriere coralline tropicali sono un vero e proprio condominio di biodiversità. Moltissime specie vivono in simbiosi con un ospite fisso, il corallo appunto. Questi piccoli organismi, che chiamiamo simbionti faunistici (pensate a gamberetti, molluschi, vermi), dipendono dai coralli per cibo, riparo o per riprodursi. Alcuni possono essere un po’ invadenti, danneggiando il corallo con le loro attività. Ma molti altri sono dei veri e propri angeli custodi, offrendo protezione e migliorando la salute e la sopravvivenza del loro ospite corallino. Pensate che un maggior numero di specie di decapodi simbionti può aiutare a rimuovere i sedimenti dalla superficie del corallo, un servizio non da poco! E avere più specie di granchi guardiani può fare la differenza contro i predatori, come le stelle marine.
La forma del corallo è fondamentale. I coralli ramificati, con la loro struttura intricata, offrono un sacco di nicchie e opportunità. E sì, per loro, più grande è la colonia, più ricca e abbondante è la comunità di simbionti. Ma i coralli a placche o massicci? Loro hanno una morfologia più semplice, meno “appartamentini” da offrire. E, di conseguenza, sono stati un po’ trascurati dalla ricerca.
I Protagonisti della Nostra Indagine Caraibica
Nei Caraibi, la situazione delle barriere coralline è cambiata molto. Specie che prima dominavano, come Acropora e Orbicella, sono diminuite drasticamente a causa di malattie e aumento delle temperature. Al loro posto, sono diventate più abbondanti specie come Agaricia agaricites (un corallo submassiccio con forme variabili), Porites astreoides e Siderastrea siderea (entrambi massicci). Proprio queste tre specie, ora così comuni, sono state le protagoniste del nostro studio a Curaçao. Volevamo capire se, anche per loro, le dimensioni della colonia contassero per l’abbondanza e la diversità dei simbionti, e che ruolo giocasse la profondità.
Ci siamo immersi a due profondità diverse, 6 e 15 metri, esaminando ben 585 colonie di corallo e registrando la bellezza di 4.969 osservazioni di simbionti, appartenenti a più di 15 specie diverse! Tra gli “inquilini” c’erano cirripedi, vermi policheti, granchi galligeni, bivalvi perforatori e piccoli pesci blennidi.
Dimensioni della Colonia: Un Falso Mito?
E qui arriva la prima, grande sorpresa! Per tutte e tre le specie di corallo che abbiamo studiato, il numero di simbionti individuali non era correlato alle dimensioni della colonia. Avete capito bene: colonie piccole potevano ospitare tanti simbionti quanto quelle grandi, e viceversa. Questo è un risultato che fa riflettere, perché si discosta da quanto osservato nei coralli ramificati, dove la regola “più grande è meglio” sembrava valere.
Evidentemente, per questi coralli non ramificati, la semplice superficie o il volume non sono i fattori chiave che determinano quanti amici ospitare. Forse altre caratteristiche della colonia, o fattori ambientali, giocano un ruolo più importante.
L’Importanza della Profondità
Se le dimensioni non contano, cosa dire della profondità? Beh, qui le cose si fanno interessanti. La profondità ha influenzato significativamente l’abbondanza dei simbionti nei coralli massicci Porites astreoides e Siderastrea siderea, ma non in Agaricia agaricites.
Per P. astreoides, a 6 metri di profondità ospitava in media circa 9 simbionti, mentre a 15 metri questo numero scendeva a quasi 4. Un calo simile, e ancora più marcato, lo abbiamo visto in S. siderea: da circa 4 simbionti a 6 metri a meno di uno (in media 0.35) a 15 metri! In pratica, più si andava fondo, meno simbionti trovavamo su questi due coralli.
Invece, A. agaricites sembrava non curarsene: il numero medio di simbionti era simile sia in superficie (circa 7.24) che più in profondità (circa 7.53).
Questo ci dice che la profondità è un fattore ambientale cruciale, ma il suo effetto varia a seconda della specie di corallo ospite. Perché questa differenza? A. agaricites, ad esempio, tende a preferire acque un po’ più profonde, e la sua abbondanza picca proprio intorno ai 15 metri. Forse questo influenza la disponibilità di “case” per i simbionti in modo diverso rispetto agli altri due coralli, la cui densità tende a diminuire con la profondità.
Comunità Semplificate in Profondità
Un’altra scoperta curiosa riguarda la composizione delle comunità di simbionti. Su tutte e tre le specie di corallo, la maggior parte delle colonie ospitava solo uno o due tipi di simbionti. E questa tendenza a comunità “semplificate” diventava ancora più evidente a maggiori profondità.
Per esempio, la percentuale di colonie di P. astreoides senza alcun simbionte passava dal 4% a 6 metri al 23% a 15 metri. Per S. siderea, il balzo era ancora più impressionante: dal 25.7% al 66.3%! Invece, per A. agaricites, la percentuale di colonie “vuote” rimaneva bassa e costante (circa 4-5%) a entrambe le profondità.
Questo suggerisce che le condizioni più profonde potrebbero essere meno favorevoli per l’insediamento o la sopravvivenza di molte specie di simbionti. Forse la luce, la disponibilità di nutrienti, o la capacità delle larve dei simbionti di raggiungere e colonizzare gli ospiti giocano un ruolo. Abbiamo anche analizzato le co-occorrenze tra specie di simbionti, cioè se tendono a vivere insieme o a escludersi a vicenda. Non abbiamo trovato interazioni negative forti, il che suggerisce che la competizione diretta tra simbionti non sia il fattore principale che modella queste comunità semplici.
Cosa Abbiamo Imparato e Dove Andiamo Ora?
Questo studio ci ha mostrato che le dinamiche delle comunità di simbionti sui coralli non ramificati sono complesse e affascinanti. La profondità emerge come un fattore chiave, più delle dimensioni della colonia, nel plasmare queste comunità, almeno per alcune specie di corallo.
Abbiamo visto che solo poche specie di simbionti erano veramente abbondanti, tra cui cirripedi del genere Ceratoconcha, il verme albero di Natale Spirobranchus giganteus, bivalvi del genere Leiosolenus, e granchi galligeni specifici per i loro ospiti.
Perché la profondità ha questo effetto? Le ipotesi sono molte:
- Disponibilità dell’ospite: Come abbiamo visto, la densità di alcuni coralli cambia con la profondità.
- Insediamento larvale: Le larve dei simbionti potrebbero avere preferenze di profondità o difficoltà a insediarsi in zone più profonde.
- Disponibilità di nutrienti: Questa potrebbe variare con la profondità e influenzare diversamente i simbionti a seconda del loro modo di alimentarsi (filtratori, mangiatori di muco corallino, ecc.).
- Fattori ambientali: Flusso d’acqua, energia del moto ondoso, concentrazione di clorofilla-a sono tutti elementi che cambiano con la profondità e possono influenzare chi vive dove.
È chiaro che c’è ancora tanto da scoprire. La fauna simbionte dei coralli non ramificati è un campo di studio ancora in gran parte inesplorato. Future ricerche dovrebbero indagare una gamma più ampia di profondità, magari spingendosi nelle zone mesofotiche (le “zone crepuscolari” del reef), e considerare l’interazione complessa di tutti questi fattori ambientali.
Capire cosa modella queste comunità è fondamentale, specialmente in un’epoca in cui le barriere coralline sono sotto stress. La proliferazione di specie come A. agaricites, P. astreoides e S. siderea sta creando nuovi assetti ecologici, e comprendere le loro interazioni con i simbionti è un pezzetto importante del puzzle per la conservazione della biodiversità marina.
Spero che questo viaggio nel mondo dei simbionti corallini vi abbia incuriosito. È un promemoria di quanto ancora ci sia da imparare sugli oceani e sulle creature incredibili che li abitano. Alla prossima immersione nella scienza!
Fonte: Springer