Professione Traduttore di Scienza: Sveliamo i Compiti Chiave per Portare la Ricerca nella Vita Reale
Ammettiamolo, quante volte abbiamo sentito parlare di scoperte scientifiche incredibili che sembrano promettere mari e monti, per poi vederle svanire nel nulla o rimanere confinate nelle pagine di riviste accademiche illeggibili ai più? Ecco, oggi voglio portarvi dietro le quinte di un mondo affascinante, quello che cerca di colmare proprio questo divario: il mondo della ricerca traslazionale, e più nello specifico, della figura del Professionista della Traduzione/Implementazione. Un nome un po’ altisonante, lo so, ma fidatevi, il suo lavoro è cruciale per trasformare le idee geniali in soluzioni concrete per tutti noi.
Ricerca che non resta sulla carta: un sogno possibile?
Tradizionalmente, quando si parlava di ricerca traslazionale, si pensava subito agli sforzi per trasformare le scoperte di laboratorio in nuove terapie mediche. Un obiettivo nobilissimo, certo! Ma oggi il concetto si è allargato a macchia d’olio. Parliamo di un ventaglio di attività pensate per affrontare problemi specifici in contesti diversissimi: dallo sviluppo della forza lavoro all’educazione, dalla salute fisica a quella mentale. Immaginate un po’: non solo pillole magiche, ma anche programmi educativi più efficaci, strategie per migliorare il benessere nelle aziende, interventi per supportare le comunità.
In questo articolo, ci tufferemo proprio nell’aspetto della “traduzione”. Cosa significa? Beh, Wilson (2011) la definisce come l’insieme dei passaggi necessari per usare efficacemente le pratiche basate sull’evidenza (cioè, quelle che la ricerca ha dimostrato funzionare) per risolvere problemi specifici. Altri, come Wandersman e colleghi (2008), la vedono come la conversione della conoscenza scientifica in prodotti “amichevoli” per chi lavora sul campo, pronti per essere implementati. Insomma, si tratta di prendere il “cervellotico” linguaggio della ricerca e trasformarlo in qualcosa di comprensibile e, soprattutto, utilizzabile.
Chi è il Professionista della Traduzione/Implementazione?
Qui entra in gioco il nostro eroe: il Professionista della Traduzione/Implementazione. Per capirci meglio, pensate a figure come gli Implementation Support Practitioners (ISPs). Sono la stessa cosa, o quasi. Sono quelle persone che si rimboccano le maniche per far sì che le buone idee non restino solo sulla carta. Il loro compito è un mix sapiente di competenze: devono saper creare connessioni, capire a fondo i contesti, ispirare il cambiamento, abilitare le persone e, infine, trasformare le situazioni.
Ma come si fa a definire con precisione cosa fa ogni giorno una figura così poliedrica? Ecco che ci viene in aiuto una tecnica chiamata DACUM, acronimo che sta per “Developing a Curriculum”. Sembra roba da scuole, e in effetti nasce lì, ma è un metodo potentissimo di analisi del lavoro usato dai professionisti dello sviluppo della forza lavoro per identificare le attività specifiche, misurabili e osservabili svolte da un lavoratore. E indovinate un po’? È stato applicato proprio al lavoro del nostro Professionista della Traduzione/Implementazione.
Il Metodo DACUM: Mettiamo a Nudo la Professione
Vi racconto come funziona, perché è davvero interessante. Il DACUM si basa su due attori principali: un panel di esperti del settore (i cosiddetti Subject Matter Experts, o SMEs), che conoscono il lavoro come le loro tasche, e un facilitatore DACUM esperto, che guida il processo. Solitamente, in un workshop di un paio di giorni, il facilitatore spreme ben bene il cervello degli esperti attraverso attività di brainstorming per identificare le principali aree di responsabilità, chiamate “duties” (doveri, mansioni). Una “duty” è un’ampia area di lavoro che raggruppa una serie di compiti correlati. Pensate a un titolo per un capitolo del manuale del “bravo professionista”.
Ogni “duty” contiene poi una serie di “tasks” (compiti). Un compito, per essere definito tale secondo il DACUM, deve produrre un prodotto, un servizio o una decisione, essere un’attività assegnabile, osservabile, misurabile, svolgersi in un breve periodo e consistere in due o più passaggi. Non è una cosa da poco, eh? Tutto viene vagliato con attenzione per creare affermazioni chiare, specifiche e standardizzate. Il risultato finale è una “DACUM Research Chart”, una sorta di mappa del tesoro che dettaglia doveri e compiti, ma anche conoscenze e abilità richieste, strumenti necessari, comportamenti lavorativi e persino tendenze future e preoccupazioni del settore.
Nel caso specifico che stiamo analizzando, un team del Center on Education and Training for Employment (un centro di ricerca traslazionale in un’università americana) ha usato il DACUM per sviscerare il ruolo del “Translation/Implementation Professional”. Il panel era composto da undici professionisti del Centro, gente con esperienza da vendere e, in molti casi, con titoli di studio di altissimo livello. E dopo quattro giorni intensi di lavoro (due ad agosto e due a ottobre 2023), ecco cosa è emerso!
I Pilastri del Lavoro: Le “Duties” Fondamentali
I nostri esperti hanno identificato ben sette “duties” chiave per un Professionista della Traduzione/Implementazione. Possiamo raggrupparle in due macro-categorie, un po’ come suggerito da Abernethy e Wheeler (2011) per la ricerca traslazionale in generale.
Le Attività di Supporto: Le Fondamenta Invisibili
Queste sono le mansioni che, pur non essendo il “cuore” della traduzione stessa, sono indispensabili per farla funzionare. Senza queste, il castello crolla.
- Sviluppare Capacità di Traduzione Interna: Immaginate un’orchestra. Non basta avere un bravo direttore, servono musicisti capaci! Questa duty riguarda proprio il capire e trasferire le conoscenze e le abilità necessarie affinché i colleghi possano svolgere al meglio il loro ruolo. Si va dall’identificare le competenze chiave al creare opportunità di apprendimento, fino al coaching e al mentoring. Diciassette task specifici sono stati identificati qui!
- Sviluppare Progetti: Le idee sono belle, ma spesso servono fondi per realizzarle. Questa duty comprende quattordici task, come identificare potenziali finanziamenti, analizzare i requisiti delle opportunità di finanziamento e, ovviamente, preparare le proposte di progetto. È un’arte, quella del grant-writing, fondamentale per dare gambe alle iniziative.
- Gestire le Operazioni Finanziarie: Una volta ottenuti i fondi, bisogna saperli gestire! Nove task qui, che vanno dalla preparazione di report finanziari all’aggiornamento delle proiezioni di budget e al monitoraggio delle spese. Bisogna essere dei bravi amministratori e rispettare un sacco di normative.
Il Cuore Pulsante: Le Attività di Traduzione Vere e Proprie
E ora veniamo al succo, alle mansioni che costituiscono l’essenza stessa del lavoro di traduzione e implementazione.
- Gestire Progetti (Conduct Project Management): Un progetto è un’attività a tempo limitato che produce un prodotto, un servizio o un risultato. La gestione del progetto implica l’uso di conoscenze, abilità e strumenti per completare i task e raggiungere gli obiettivi. Qui i task sono ben diciassette! Si parte dal “Preparare la Struttura di Scomposizione del Lavoro” (Work Breakdown Structure, cioè spezzettare un progetto complesso in parti gestibili), per poi assemblare il team di progetto, definire ruoli e responsabilità, mantenere la documentazione e preparare report sullo stato di avanzamento. Un vero e proprio direttore d’orchestra!
- Condurre Ricerca Traslazionale (Conduct Translational Research): Attenzione, non è la ricerca fine a se stessa per creare nuova conoscenza. Qui la ricerca è al servizio della risoluzione di problemi. Si tratta di capire lo “stato dell’arte” rispetto a un problema specifico (ad esempio, quali sono gli interventi più efficaci per la salute mentale nelle comunità rurali?). Diciassette task anche qui, che includono la formulazione del problema, la revisione della letteratura esistente e la pianificazione ed esecuzione della ricerca mirata. L’obiettivo è facilitare un processo che permetta agli interessati di definire un problema e capire quali programmi o pratiche basate sull’evidenza hanno già dato buoni risultati.
- Tradurre i Risultati della Ricerca in Soluzioni (Translate Research Findings into Solutions): Questo è il vero e proprio atto di “traduzione”. Diciotto task descrivono un processo ciclico, con una forte enfasi sulla valutazione e sulla sostenibilità. Si va dal definire potenziali soluzioni, al descrivere la soluzione scelta, fino allo sviluppo di un piano di sostenibilità centrato sui partner. Si considerano alternative, si seleziona, si implementa e si valuta la soluzione preferita per un problema predeterminato.
- Diffondere Risultati e Best Practice (Disseminate Translation Findings and Best Practices): Una volta che si è trovato qualcosa che funziona, perché tenerlo per sé? Questa duty, con i suoi dodici task, si concentra sul condividere le scoperte e le pratiche migliori, affinché possano essere utili anche in altri contesti. Si tratta di identificare applicazioni più ampie, articolare i risultati della traduzione e persino cercare riconoscimenti per il lavoro svolto. Spesso si traduce in pubblicazioni, presentazioni o comunicazioni attraverso vari canali.
Un Modello per Risolvere Problemi: Dalla Teoria alla Pratica
Quello che emerge con forza da questa analisi DACUM è che il processo di traduzione si basa su un modello di pianificazione razionale o di risoluzione dei problemi. Ve lo ricordate? Solitamente ha cinque passaggi fondamentali:
- Definizione del problema.
- Generazione di soluzioni alternative.
- Selezione della soluzione.
- Implementazione.
- Valutazione.
Il DACUM conferma questi passaggi come fondamento del processo di traduzione, aggiungendo però dettagli importanti, come la necessità di condurre ricerche per capire lo stato dell’arte rispetto a un problema specifico e quella di promuovere politiche che espandano l’implementazione di interventi efficaci. Pensate a un team che si riunisce per affrontare, ad esempio, il problema dell’uso di oppioidi tra gli adolescenti in una comunità. Il Professionista della Traduzione/Implementazione facilita il processo: definire il problema, considerare approcci alternativi, selezionare una risposta specifica, e poi magari scrivere richieste di finanziamento per supportare l’implementazione e la valutazione. È un lavoro che va ben oltre le competenze di un project manager tradizionale o di un ricercatore accademico puro.
Implicazioni Esplosive: Nuove Carriere e Sfide Future
Tutto questo cosa significa? Beh, prima di tutto che c’è bisogno di chiarire la relazione tra ricerca traslazionale, traduzione e implementazione. La ricerca traslazionale è l’ombrello grande. La traduzione è una componente specifica, focalizzata sull’usare la ricerca per risolvere problemi concreti, e l’implementazione è strettamente legata a questo, essendo l’atto di mettere in pratica le soluzioni.
L’analisi DACUM ci dice che i Professionisti della Traduzione/Implementazione svolgono due tipi di attività: quelle che supportano la traduzione e quelle che costituiscono la traduzione. E questo ha implicazioni enormi per la formazione. Per formare la prossima generazione di questi professionisti, non basterà la classica preparazione accademica focalizzata sulla ricerca. Serviranno corsi su come funzionano le comunità locali, sull’engagement comunitario, sulla scienza dell’implementazione, sulla facilitazione, e molto altro. Si aprono nuove traiettorie di carriera per chi, tradizionalmente, sarebbe finito solo in accademia. Ci saranno sempre più opportunità in agenzie governative, organizzazioni no-profit, fondazioni, e ovunque si voglia facilitare il cambiamento sociale e la risoluzione di problemi a livello locale.
Certo, ci sono anche sfide all’orizzonte. Gli esperti del DACUM hanno identificato alcune “tendenze e preoccupazioni future”: la proliferazione dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla pratica della traduzione, l’importanza di abbracciare prospettive di equità e giustizia, la polarizzazione politica, il passaggio al lavoro ibrido/remoto, la mancanza di una comprensione comune di cosa siano traduzione e ricerca traslazionale, e la difficoltà nel trovare e trattenere talenti in un mercato del lavoro competitivo.
Allora, cosa ci portiamo a casa?
Che il lavoro del Professionista della Traduzione/Implementazione è complesso, sfaccettato, ma assolutamente fondamentale. È la figura chiave che permette alla scienza di uscire dai laboratori e dalle biblioteche per entrare nella vita reale, per affrontare problemi critici e migliorare la nostra capacità di rispondere a questioni sociali complesse. Non è un lavoro da poco, e spero, con questo piccolo viaggio, di avervene fatto apprezzare l’importanza e il fascino. Perché, in fondo, una ricerca che cambia davvero le cose è il sogno di tutti noi, no?
Fonte: Springer