Primo piano dinamico di una giovane donna sorridente che guida una e-bike su una strada cittadina al tramonto. Movimento leggermente sfocato per indicare velocità (fast shutter speed), obiettivo zoom 35mm, colori caldi del tramonto, atmosfera positiva e sostenibile. Fotorealistico.

Monopattini, Bici Elettriche o Tradizionali? Ecco Cosa Influenza Davvero le Nostre Scelte Urbane

La giungla urbana e la promessa della micromobilità

Viviamo in città sempre più frenetiche, vero? Traffico, inquinamento, la perenne ricerca di parcheggio… a volte spostarsi diventa un’impresa. Ma negli ultimi anni, abbiamo visto spuntare come funghi nuove soluzioni: parlo della micromobilità. Monopattini elettrici, biciclette a pedalata assistita (le famose e-bike), ma anche le care vecchie bici tradizionali in versione condivisa. Sembrano la risposta perfetta per i brevi spostamenti, un modo per muoversi agilmente rispettando (almeno un po’ di più) l’ambiente.

Questi mezzi compatti, spesso elettrici, promettono di aiutarci a districarci nel caos urbano, magari sostituendo l’auto per quel tragitto casa-lavoro o per raggiungere la fermata della metro. L’idea è affascinante: meno ingorghi, aria più pulita, città più vivibili. Ma, come spesso accade, tra la promessa e la realtà c’è di mezzo… beh, ci siamo noi, con le nostre abitudini, le nostre paure e, soprattutto, le nostre preferenze.

Vi siete mai chiesti cosa ci spinge davvero a scegliere un monopattino piuttosto che una e-bike? O magari a preferire ancora la bici muscolare? È solo una questione di prezzo? O c’entrano anche altri fattori?

Capire cosa vogliamo: l’indagine di Budapest

Ecco, per rispondere a queste domande, un gruppo di ricercatori si è messo al lavoro, concentrandosi sulla città di Budapest, in Ungheria. Hanno voluto scavare a fondo per capire cosa guida le scelte degli abitanti quando si tratta di micromobilità. E come hanno fatto? Niente sfere di cristallo, ma un metodo scientifico rigoroso!

Hanno preparato un questionario ben strutturato, chiedendo alle persone di immaginarsi in diverse situazioni (scenari ipotetici, li chiamano gli esperti) e di scegliere il mezzo preferito tra bici normale, e-bike e monopattino elettrico. In questi scenari, cambiavano alcuni parametri chiave:

  • Il costo del viaggio
  • La disponibilità del mezzo (quanto è facile trovarne uno?)
  • Il livello di sicurezza percepito
  • Quanto il mezzo è considerato ecologico (amico dell’ambiente)

Poi, hanno preso tutte le risposte – ben 2040 osservazioni da 340 partecipanti – e le hanno analizzate con un modello statistico piuttosto sofisticato (il modello Logit Multinomiale o MNL, per gli amici), capace di “pesare” l’importanza di ciascun fattore nelle decisioni delle persone. L’obiettivo era proprio quantificare l’influenza di costo, disponibilità, sicurezza e sostenibilità ambientale sulle nostre preferenze.

Una persona in una moderna piazza di Budapest guarda un display informativo con opzioni di micromobilità (bici, e-bike, monopattino) disponibili nelle vicinanze. Luce diurna brillante. Obiettivo prime 35mm, messa a fuoco nitida sulla persona e sul display, sfondo urbano leggermente sfocato (profondità di campo). Fotorealistico.

I risultati: cosa conta davvero quando scegliamo?

E qui viene il bello! Cosa è emerso da questa analisi? I risultati sono illuminanti e, per certi versi, confermano alcune nostre intuizioni, ma ne rivelano anche di nuove.

Innanzitutto, come potevamo immaginare, il costo ha un impatto negativo: più un’opzione è costosa, meno siamo inclini a sceglierla. Fin qui, nessuna sorpresa. Ma gli altri fattori?

La disponibilità è fondamentale. Se sappiamo di poter trovare facilmente una bici o un monopattino quando ci serve, siamo molto più propensi a considerarlo un’opzione valida. Sembra ovvio, ma quantificarlo aiuta a capire quanto sia cruciale garantire una buona copertura del servizio.

La sicurezza è un altro pezzo da novanta. Sentirci sicuri mentre sfrecciamo (si fa per dire!) per le strade cittadine è una priorità assoluta. Mezzi percepiti come più sicuri hanno un vantaggio enorme nelle nostre preferenze. Anzi, dallo studio emerge che la sicurezza è uno dei fattori con l’impatto positivo più forte!

E l’anima green? Conta eccome! La compatibilità ambientale è un fattore che influenza positivamente e in modo significativo le nostre scelte. Vogliamo muoverci in modo sostenibile, e siamo più attratti dalle opzioni che percepiamo come ecologiche.

Intrecci interessanti e la star indiscussa (a Budapest)

Ma non è finita qui. L’analisi ha rivelato anche delle correlazioni interessanti tra i diversi fattori:

  • Sicurezza ed Ecologia: C’è una correlazione positiva. Chi dà importanza alla sicurezza tende a preferire anche mezzi più ecologici. Vogliamo viaggiare sicuri e puliti!
  • Disponibilità ed Ecologia: Anche qui, correlazione positiva. Mezzi che sono sia facili da trovare sia amici dell’ambiente hanno una marcia in più.
  • Ecologia e Costo: Qui la correlazione è positiva, ma in un senso diverso. Sembra esserci la percezione (o la realtà) che le opzioni più ecologiche possano essere anche un po’ più costose. Siamo disposti a pagare un extra per la sostenibilità? Forse sì, ma rendere le opzioni green più accessibili economicamente potrebbe essere la chiave di volta.

E qual è il mezzo che, tenendo conto di tutto, è risultato il preferito nel contesto specifico di Budapest? Rullo di tamburi… la bicicletta elettrica (e-bike)! Sembra che, per gli abitanti della capitale ungherese intervistati, l’e-bike rappresenti il miglior compromesso tra i vari fattori considerati.

Gruppo di persone diverse (età, genere) che utilizzano felicemente e-bike e monopattini elettrici su una pista ciclabile dedicata lungo un fiume in una città europea. Tempo soleggiato. Obiettivo teleobiettivo zoom 100mm per comprimere la prospettiva, fast shutter speed per congelare il movimento. Fotorealistico.

Cosa ci portiamo a casa da questa ricerca?

Questa analisi, anche se focalizzata su Budapest, ci offre spunti preziosi che vanno ben oltre i confini ungheresi. Cosa impariamo?

Per noi utenti, diventiamo più consapevoli di cosa guida le nostre scelte. Possiamo valutare meglio le opzioni disponibili, considerando non solo il prezzo ma anche quanto ci sentiamo sicuri, quanto è facile trovare il mezzo e quanto impatta sull’ambiente.

Per gli operatori dei servizi di micromobilità, i messaggi sono chiari: investire in sicurezza (manutenzione, magari caschi inclusi?), garantire una buona disponibilità nei punti giusti e comunicare i benefici ambientali può fare la differenza per attrarre e mantenere gli utenti. E, ovviamente, lavorare sulle tariffe per renderle competitive.

Per le amministrazioni cittadine e i policymaker, questi dati sono oro colato. Capire le preferenze reali aiuta a pianificare meglio le infrastrutture (piste ciclabili sicure, parcheggi dedicati), a definire regolamenti sensati e a incentivare le forme di mobilità più sostenibili. Promuovere la micromobilità giusta può davvero contribuire a ridurre traffico e inquinamento.

Uno sguardo al futuro (e i limiti dello studio)

Ovviamente, come ogni ricerca, anche questa ha i suoi limiti. Si basa su preferenze dichiarate in scenari ipotetici, che non sempre coincidono perfettamente con i comportamenti reali. Inoltre, il modello statistico usato (MNL) ha delle semplificazioni. Futuri studi potrebbero usare modelli più complessi (come il Mixed Logit) per cogliere sfumature ulteriori o includere altri fattori come il comfort, le condizioni meteo, o l’integrazione con i mezzi pubblici (il famoso concetto di Mobility-as-a-Service, MaaS).

Sarebbe interessante anche ampliare l’indagine ad altre città con contesti culturali e urbani diversi, e magari intervistare non solo chi già usa questi mezzi, ma anche chi non li usa, per capire le barriere all’adozione.

Nonostante questo, lo studio aggiunge un tassello importante alla nostra comprensione della micromobilità. Ci ricorda che le scelte di mobilità sono un mix complesso di fattori pratici, economici, emotivi (la sicurezza!) ed etici (l’ambiente). Capire questo mix è il primo passo per disegnare le città del futuro: più agili, più pulite, più a misura d’uomo. E voi, cosa vi spinge a scegliere un mezzo piuttosto che un altro?

Fonte: Springer

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