Bullismo Multiplo e Rischio Suicidio: Cosa Ci Dice uno Studio su Studenti Cinesi?
Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi dentro una ricerca che mi ha colpito molto, pubblicata su Springer, che getta luce su un argomento tanto delicato quanto cruciale: il legame tra essere vittima di bullismo, in forme diverse e combinate, e l’ideazione suicidaria tra i giovani. Lo studio si concentra su studenti universitari e delle scuole superiori in Cina, ma le riflessioni che ne derivano, credetemi, parlano a tutti noi.
Parliamoci chiaro: il rischio di suicidio tra gli adolescenti e i giovani adulti è un’ombra che si allunga a livello globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ricorda che è una delle principali cause di morte tra i 15 e i 19 anni. Capire cosa scateni l’ideazione suicidaria – cioè il pensare al suicidio, pianificarlo, anche senza arrivare all’atto – è fondamentale. È il campanello d’allarme più forte che abbiamo.
Cos’è il Poli-Bullismo?
Quando pensiamo al bullismo, spesso ci viene in mente quello scolastico: prese in giro, aggressioni fisiche, esclusione. Ma la realtà è più complessa. Esiste il bullismo in famiglia (violenze domestiche, abusi da parte dei genitori, bullismo tra fratelli) e, nell’era digitale, il temibile cyberbullismo. Lo studio parla di “poli-bullismo” (poly-bullying victimization), che significa essere vittima di più tipi di bullismo contemporaneamente, magari in contesti diversi (scuola, casa, online). Immaginate il peso cumulativo di queste esperienze negative… è devastante. Essere bersaglio su più fronti non è come subire un singolo episodio: l’impatto sulla salute mentale si moltiplica.
Lo Studio Cinese: Un’Indagine Approfondita
I ricercatori hanno fatto un lavoro imponente, analizzando i dati di oltre 17.000 studenti: 5.700 universitari dalla provincia del Qinghai e quasi 12.000 studenti delle superiori dallo Shandong. Due regioni diverse, con contesti culturali ed economici differenti, il che rende i risultati ancora più interessanti. L’obiettivo? Capire se e come il subire uno o più tipi di bullismo (scolastico, familiare, cyber) fosse collegato all’ideazione suicidaria, e che ruolo giocassero in tutto questo la disperazione (hopelessness) e la qualità delle relazioni interpersonali.
Risultati Sorprendenti: Differenze tra Scuola e Università, Maschi e Femmine
E qui le cose si fanno davvero interessanti. Come c’era da aspettarsi, essere vittima di bullismo, in qualsiasi forma, aumenta significativamente il rischio di ideazione suicidaria. Ma le sfumature sono fondamentali.
- Effetto Dose-Risposta: Più tipi di bullismo si subiscono, più alto è il rischio di pensare al suicidio. Questo è emerso chiaramente, specialmente tra gli studenti universitari maschi.
- Il Cyberbullismo “Solitario”: Attenzione a questo dato: subire solo cyberbullismo non è risultato significativamente associato all’ideazione suicidaria negli studenti universitari. Invece, tra gli studenti delle scuole superiori, il legame era forte e chiaro, sia per le ragazze (OR: 1.70) che, ancora di più, per i ragazzi (OR: 2.69). Forse i più giovani, con meno strumenti emotivi e sociali, sono più vulnerabili all’impatto isolante e pervasivo del bullismo online? È un’ipotesi su cui riflettere.
- Bullismo Scolastico e Genere (Università): Tra gli universitari, subire solo bullismo scolastico sembrava pesare di più sulle ragazze (OR: 2.38) che sui ragazzi (OR: 1.33, non statisticamente significativo).
- La Combo Micidiale (Università): La combinazione più pericolosa per gli universitari? Essere vittima di bullismo sia a scuola che in famiglia. Qui il rischio di ideazione suicidaria schizzava alle stelle, sia per le ragazze (OR: 4.21) che per i ragazzi (OR: 3.31). Questo dato è potentissimo: ci dice che quando nemmeno casa è un luogo sicuro, le conseguenze psicologiche possono essere drammatiche.

Il Ruolo della Disperazione: Un Ponte Pericoloso
Lo studio ha indagato anche il ruolo della disperazione, quel sentimento cupo che ti fa vedere tutto nero e senza via d’uscita. Ebbene, è emerso che la disperazione agisce come un mediatore. Cosa significa? In parole semplici, il bullismo (in certe forme) non porta direttamente all’ideazione suicidaria, ma lo fa attraverso l’aumento della disperazione. È come se il bullismo costruisse un ponte di disperazione che conduce a pensieri più oscuri.
Interessante notare le differenze di genere anche qui, tra gli universitari (per cui erano disponibili i dati sulla disperazione):
- Nelle ragazze, la disperazione mediava significativamente il legame tra ideazione suicidaria e bullismo familiare (da solo o combinato con quello scolastico).
- Nei ragazzi, la disperazione giocava un ruolo mediatore importante soprattutto quando erano presenti combinazioni multiple di bullismo (famiglia+scuola, famiglia+cyber, famiglia+scuola+cyber). Addirittura, nel caso della triplice vittimizzazione, quasi il 30% dell’effetto sull’ideazione suicidaria passava attraverso la disperazione!
E le Relazioni Interpersonali? Un Quadro Complesso
Ci si aspetterebbe che avere buone relazioni con famiglia, insegnanti e compagni possa fare da scudo contro gli effetti del bullismo. Sorprendentemente, l’analisi statistica principale (moderazione) non ha confermato un ruolo protettivo significativo delle relazioni interpersonali nel mitigare il legame tra poli-bullismo e ideazione suicidaria negli universitari. Tuttavia, analizzando i dati per sottogruppi (stratificazione), si è visto che le associazioni tra bullismo e SI erano più forti tra chi riportava relazioni peggiori. Un’analisi di sensibilità ha persino suggerito un possibile effetto “cuscinetto” delle buone relazioni familiari/con gli insegnanti per i ragazzi universitari, ma è un dato da prendere con le pinze. Forse la misura usata per le relazioni era troppo generica? O forse l’impatto del poli-bullismo è così forte da sovrastare, in alcuni casi, anche il supporto sociale? È un altro punto che merita approfondimenti.

Cosa Portiamo a Casa da Questo Studio?
Questa ricerca, pur con i limiti di uno studio trasversale (che osserva una situazione in un dato momento, senza poter stabilire nessi causa-effetto certi), ci lascia messaggi importanti:
1. Il Poli-Bullismo è una Minaccia Seria: Non possiamo considerare il bullismo come un fenomeno isolato. Le diverse forme (scolastica, familiare, online) spesso coesistono e il loro impatto cumulativo è particolarmente dannoso.
2. Le Differenze Contano: L’età (scuola superiore vs. università) e il genere influenzano come si vive il bullismo e quali sono le conseguenze. Le ragazze universitarie sembrano più vulnerabili al bullismo scolastico e familiare combinato; i ragazzi delle superiori al cyberbullismo; i ragazzi universitari mostrano un forte legame dose-risposta e una mediazione significativa della disperazione nelle forme multiple di bullismo.
3. La Disperazione è un Segnale Chiave: Monitorare e intervenire sui livelli di disperazione nei giovani vittime di bullismo potrebbe essere cruciale per prevenire l’ideazione suicidaria.
4. Servono Interventi Mirati: Non basta un approccio “taglia unica”. Le strategie di prevenzione e supporto devono essere sensibili al genere, all’età e al tipo specifico di bullismo subito. Bisogna considerare il contesto familiare, scolastico e online.

Insomma, questo studio ci ricorda quanto sia complesso il mondo interiore dei giovani che affrontano il bullismo. Non possiamo voltarci dall’altra parte. Ascoltare, comprendere le diverse sfaccettature del problema e agire con interventi mirati e sensibili è un dovere che abbiamo tutti. La salute mentale dei nostri ragazzi è una priorità assoluta.
Fonte: Springer
