Piedi Piatti a Pechino? La Vera Sorpresa è Come Camminano Ragazzi e Ragazze!
Avete mai pensato seriamente ai vostri piedi? No, dico davvero. Quelle due appendici che ci portano in giro tutto il giorno, spesso maltrattate dentro scarpe scomode, date quasi per scontate. Beh, io sì, ci ho pensato parecchio ultimamente, soprattutto dopo essermi imbattuto in uno studio affascinante che arriva direttamente da Pechino. E no, non parla di inquinamento o di tecnologia, ma proprio di piedi! In particolare, dei piedi degli studenti dell’ultimo anno delle superiori nel distretto di Tongzhou.
La domanda iniziale era semplice: quanti di questi ragazzi e ragazze hanno i piedi piatti? Ma quello che hanno scoperto va ben oltre una semplice percentuale. Preparatevi, perché la vera sorpresa non è *se* hanno i piedi piatti, ma *come* i loro piedi lavorano in modo diverso a seconda che siano maschi o femmine.
Cos’è il Piede Piatto, in parole povere?
Prima di tuffarci nei risultati, rinfreschiamoci la memoria. Il piede piatto è quella condizione in cui l’arco plantare mediale, quella curva che normalmente abbiamo sotto la pianta del piede, è ridotto o completamente assente. In pratica, tutta (o quasi) la pianta del piede tocca terra quando siamo in piedi. È una cosa comune, spesso non dà sintomi, ma a volte può causare fastidi, affaticamento e influenzare il nostro modo di camminare e la nostra postura [1, 2].
Nei bambini e negli adolescenti, l’arco del piede si sviluppa gradualmente. Non è un processo sempre lineare e la sua maturazione completa avviene di solito verso i 10-13 anni [6]. Ma cosa succede negli adolescenti più grandi, quelli che stanno per affacciarsi all’età adulta? Ecco, qui le ricerche scarseggiavano un po’, soprattutto su larga scala [7].
Lo Studio di Pechino: Cosa Hanno Scoperto?
Tra il 2019 e il 2021, i ricercatori hanno coinvolto ben 1217 studenti (756 maschi e 461 femmine) tra i 17 e i 23 anni, tutti impegnati nella preparazione per l’esame di ammissione all’università [Dettagli Metodologici]. Hanno usato uno strumento fichissimo, uno scanner per la pressione plantare chiamato GAITVIEW, per misurare come questi ragazzi distribuivano il peso sui piedi, sia da fermi (fase statica) che camminando (fase dinamica).
Il primo dato che salta all’occhio è la prevalenza del piede piatto: in generale, il 5.5% degli studenti ne soffriva. E qui arriva la prima (mezza) sorpresa: non c’era una differenza significativa tra maschi e femmine. I ragazzi avevano una prevalenza del 5.3%, le ragazze del 5.9% [Risultati Prevalenza]. Quindi, da questo punto di vista, parità quasi totale. Anche il tipo di piede (piatto, normale, cavo) era molto simile tra piede destro e sinistro in quasi tutti i partecipanti.
Un dato interessante riguarda l’indice di massa corporea (BMI): gli studenti con un BMI più alto (≥ 25 kg/m²) avevano una probabilità maggiore di avere i piedi piatti (8.3% contro 4.9% di chi aveva un BMI più basso), confermando che il peso corporeo gioca un ruolo [Risultati BMI].
La Vera Notizia Bomba: La Pressione Plantare
E qui casca l’asino, o meglio, qui il piede poggia in modo diverso! Se la prevalenza del piede piatto era simile, la distribuzione della pressione plantare – cioè come il peso del corpo si scarica sulle diverse zone del piede – mostrava delle differenze nette tra maschi e femmine. E queste differenze si vedevano sia da fermi che in movimento.
Fermi Tutti! Le Differenze da Fermo
Quando i ragazzi stavano semplicemente in piedi sullo scanner, sono emerse queste differenze significative (P<0.05):
- Area di Contatto: I maschi avevano un’area di appoggio del piede significativamente più grande rispetto alle femmine. Logico, direte voi, magari hanno piedi più grandi in generale. Vero, ma non è solo questo.
- Pressione sull’Alluce e Altre Dita: Le femmine mostravano una pressione mediamente più alta sulla punta, sia sull’alluce che sulle altre dita (dal 2° al 5°).
- Pressione sui Metatarsi Centrali e Mesopiede: I maschi, invece, caricavano di più sulla zona centrale del piede, in particolare sui metatarsi dal 2° al 4° e sulla parte centrale (mesopiede).
Queste differenze rimanevano valide anche quando si analizzavano separatamente i ragazzi con piede piatto, normale o cavo. Quindi, non dipendeva solo dalla forma dell’arco! [Risultati Statici]
E in Movimento? Cambia Tutto (o Quasi)
Quando i ragazzi camminavano sul tappetino dello scanner, le differenze di genere si confermavano e, in parte, cambiavano (P<0.05):
- Area di Contatto: Anche camminando, i maschi mantenevano un’area di contatto maggiore.
- Pressione sulle Dita: Le femmine continuavano a caricare di più sulle dita (alluce e 2°-5° dito), proprio come da ferme.
- Pressione sul 5° Metatarso: E qui la novità dinamica! Mentre da fermi la pressione sui metatarsi centrali (2°-4°) era maggiore nei maschi, camminando la differenza significativa si spostava sul 5° metatarso (quello del mignolo), dove i maschi esercitavano una pressione decisamente più alta.
Questo spostamento della pressione verso la parte esterna dell’avampiede (laterale) durante la camminata, più marcato nei maschi, è un dato molto interessante e suggerisce strategie di appoggio e spinta diverse tra i sessi [Risultati Dinamici]. Anche queste differenze dinamiche erano presenti in tutti i tipi di piede (piatto, normale, cavo).
Ma Perché Queste Differenze?
Bella domanda! Lo studio non dà risposte definitive, ma apre diverse piste di riflessione basate anche su ricerche precedenti:
- Anatomia e Biomeccanica: Differenze nella struttura ossea, nella forza muscolare, nella lassità dei legamenti (le femmine tendono ad avere legamenti più “morbidi”) e nella composizione corporea potrebbero giocare un ruolo [15, 32, 33].
- Abitudini Motorie: I maschi e le femmine in questa fascia d’età potrebbero avere livelli e tipi di attività fisica diversi, che influenzano lo sviluppo muscolare e le strategie di movimento [25, 47]. Lo studio ipotizza che le femmine, forse più sedentarie, carichino di più sulle dita.
- Postura e Baricentro: Si ipotizza che le femmine possano avere un baricentro leggermente più avanzato, ma servono altri studi per confermarlo.
- Calzature? Lo studio non lo analizza specificamente, ma sappiamo che tipi diversi di scarpe (pensiamo ai tacchi, anche se magari non comunissimi in questa fascia d’età per l’attività quotidiana) possono influenzare la postura e la pressione plantare [34].
- Sviluppo: Questi ragazzi sono in una fase di transizione cruciale tra adolescenza ed età adulta, e i pattern di sviluppo potrebbero differire leggermente tra i sessi [31].
È interessante notare che lo studio ha trovato anche una prevalenza leggermente maggiore di piede cavo (l’opposto del piede piatto) nelle femmine, anche se significativa solo per il piede sinistro. Questo sembra contraddire l’idea della maggior lassità legamentosa che porta al piede piatto, ma sottolinea come lo sviluppo del piede sia complesso e influenzato da tanti fattori [Discussione Piede Cavo].
A Cosa Serve Sapere Tutto Questo?
Capire queste differenze non è solo una curiosità scientifica. Ha implicazioni pratiche importanti:
- Diagnosi Precoce: Identificare pattern di pressione anomali, specifici per genere, potrebbe aiutare a individuare precocemente problemi ai piedi o agli arti inferiori, anche prima che compaiano sintomi come il dolore [16, 17, 18].
- Prevenzione: Conoscere queste differenze può guidare interventi preventivi mirati. Ad esempio, esercizi specifici o consigli sulle calzature potrebbero essere personalizzati in base al genere e al tipo di appoggio.
- Riabilitazione e Sport: Anche in ambito sportivo o riabilitativo, tenere conto di queste diverse biomeccaniche può ottimizzare l’allenamento e ridurre il rischio di infortuni [37, 38].
Piccola Nota a Margine (I Limiti dello Studio)
Come ogni ricerca, anche questa ha i suoi limiti. È stata condotta in un solo distretto di Pechino, quindi i risultati potrebbero non essere generalizzabili a tutti gli studenti cinesi o del mondo. È uno studio “fotografico” (cross-sezionale), che non segue i ragazzi nel tempo per vedere come cambiano. Inoltre, non ha misurato altri fattori importanti come la mobilità delle articolazioni [Limitazioni]. Ma resta comunque un tassello importante nella comprensione di come funzionano i nostri piedi.
In Conclusione: Piedi da Tenere d’Occhio!
Quindi, la prossima volta che vedrete un gruppo di adolescenti camminare, pensateci: anche se magari hanno tutti un’andatura simile a prima vista, sotto le scarpe i loro piedi stanno probabilmente lavorando in modo sottilmente diverso, soprattutto se confrontate ragazzi e ragazze. Lo studio di Pechino ci ricorda che, anche se la prevalenza del piede piatto può essere simile, il modo in cui usiamo i nostri piedi è influenzato dal genere, con potenziali conseguenze sulla salute a lungo termine. Un motivo in più per prenderci cura dei nostri piedi e non darli mai per scontati!
Fonte: Springer