Immagine concettuale che fonde un profilo umano stilizzato con onde sonore colorate e filamenti di DNA, a simboleggiare il legame tra personalità, musica e genetica. Illuminazione drammatica, focus selettivo, obiettivo 50mm prime.

Dimmi che Personalità Hai e Ti Dirò Come Vivi la Musica: Il Segreto è nei Geni?

Avete mai sentito un brivido lungo la schiena ascoltando una canzone? O vi siete mai ritrovati con le lacrime agli occhi, travolti da una melodia? Se sì, allora sapete di cosa parlo quando nomino la sensibilità musicale. È quella propensione speciale, quasi magica, a lasciarsi coinvolgere emotivamente ed esteticamente dalla musica. È il modo in cui la musica ci fa sentire qualcosa di profondo.

Per anni, ci siamo chiesti perché alcune persone sembrino avere un filo diretto con le emozioni suscitate dalle note, mentre altre rimangono più distaccate. È solo questione di gusti? O c’è qualcosa di più radicato in noi, magari legato a chi siamo nel profondo, alla nostra personalità?

Ecco, recentemente mi sono imbattuto in uno studio affascinante che ha cercato di svelare questo mistero, andando a indagare proprio il legame tra la nostra personalità – descritta attraverso il famoso modello dei “Big Five” – e questa sensibilità musicale. E la parte più intrigante? Hanno usato uno studio su gemelli per capire quanto contino i geni e quanto l’ambiente in questa connessione. Preparatevi, perché quello che hanno scoperto potrebbe cambiare il modo in cui pensate alla musica e a voi stessi.

Ma cos’è esattamente questa “Sensibilità Musicale”?

Prima di tuffarci nei risultati, cerchiamo di capire meglio questo concetto. Non stiamo parlando di essere musicisti esperti o di conoscere a menadito la teoria musicale (quella è più la “sofisticazione musicale”). La sensibilità musicale, come la intendiamo qui, è qualcosa di più viscerale. Si basa su un questionario chiamato MUSEBAQ, che misura quanto siamo sensibili alle emozioni nella musica, quanto ci impegniamo personalmente con essa, come la musica evoca ricordi e immagini, e quanto siamo attenti nell’ascolto.

Pensate a domande come: “Ascoltare musica mi riempie di emozione” o “La musica può produrre in me sentimenti di meraviglia e fascino”. Ecco, la sensibilità musicale è la tendenza a rispondere “sì!” a queste affermazioni. È una disposizione stabile, una parte di noi che ci porta a cercare la musica per le emozioni e le esperienze estetiche che ci regala. È quasi come avere un “sesto senso” per le vibrazioni emotive della musica.

La Personalità entra in Scena: I Big Five

Ok, ora parliamo di personalità. Uno dei modelli più usati per descriverla è quello dei Big Five. Immaginate cinque grandi “contenitori” che racchiudono i nostri tratti principali:

  • Apertura Mentale (o Apertura all’Esperienza): Quanto siamo curiosi, fantasiosi, attratti da arte e nuove idee.
  • Coscienziosità: Quanto siamo organizzati, responsabili, orientati agli obiettivi.
  • Estroversione: Quanto siamo socievoli, energici, assertivi.
  • Gradevolezza (o Amicalità): Quanto siamo compassionevoli, rispettosi, fiduciosi verso gli altri.
  • Nevroticismo (o Emotività Negativa): Quanto siamo inclini a provare emozioni negative come ansia, tristezza, instabilità emotiva.

Ognuno di questi “domini” ha poi delle “sfaccettature” più specifiche. Ad esempio, l’Apertura Mentale include la sensibilità estetica e la curiosità intellettuale; la Gradevolezza include la compassione e la fiducia.

Già sapevamo che la personalità influenza i nostri gusti musicali (chi è più aperto mentalmente tende ad apprezzare più generi) e anche il nostro coinvolgimento nella musica (l’apertura mentale è legata anche all’allenamento musicale). Ma il legame con la sensibilità emotiva alla musica? Quello era un territorio ancora poco esplorato, soprattutto a livello di sfaccettature e, soprattutto, a livello genetico.

Ritratto fotografico di una persona che ascolta musica con cuffie, espressione concentrata ma emotivamente coinvolta, stile bianco e nero, obiettivo 35mm, profondità di campo.

La Domanda Cruciale: Personalità e Sensibilità Musicale sono Imparentate?

Lo studio norvegese su un campione enorme di quasi 2600 gemelli adulti si è posto proprio questa domanda: la nostra personalità, con tutte le sue sfumature, può spiegare perché alcuni di noi “sentono” la musica più di altri? E se sì, questa connessione è scritta nei nostri geni o è frutto delle nostre esperienze?

Hanno misurato sia la personalità (con il questionario BFI-2, che valuta domini e sfaccettature) sia la sensibilità musicale (con il MUSEBAQ). Poi, hanno iniziato ad analizzare i dati.

I Risultati: Chi “Sente” di Più la Musica?

Le prime analisi hanno confermato quello che forse un po’ sospettavamo: non tutti i tratti di personalità sono ugualmente legati alla sensibilità musicale. Tre domini dei Big Five sono emersi come protagonisti:

  1. Apertura Mentale: Questo è il legame più forte! Le persone più aperte a nuove esperienze, curiose, fantasiose e, soprattutto, con una spiccata sensibilità estetica (una delle sue sfaccettature), tendono ad avere una sensibilità musicale molto più alta. Ha senso, no? Se sei affascinato dalla bellezza e dall’arte in generale, è probabile che tu sia più ricettivo anche al potere emotivo ed estetico della musica.
  2. Gradevolezza: Anche le persone più gradevoli, in particolare quelle con un alto livello di compassione (un’altra sfaccettatura chiave), mostrano una maggiore sensibilità musicale. Questo è interessante! Suggerisce che l’empatia, la capacità di connettersi emotivamente con gli altri, potrebbe estendersi anche alla capacità di connettersi emotivamente con la musica. Essere “toccati” dalla musica potrebbe avere radici simili all’essere “toccati” dalle esperienze altrui.
  3. Emotività Negativa (Nevroticismo): Qui la faccenda si fa un po’ più complessa. Anche chi tende a provare più emozioni negative sembra essere più sensibile alla musica. Non significa necessariamente che amino solo musica triste, ma forse sono più sintonizzati sull’intera gamma delle emozioni che la musica può evocare, comprese quelle malinconiche o intense. Potrebbero usare la musica proprio per esplorare o gestire queste emozioni.

E gli altri due? Estroversione e Coscienziosità hanno mostrato legami molto più deboli o quasi nulli con la sensibilità musicale in questo studio. Sembra che essere l’anima della festa o super organizzati non influenzi molto quanto profondamente la musica ci tocca a livello emotivo ed estetico.

Quando i ricercatori hanno guardato alle sfaccettature più specifiche, due si sono distinte per il loro impatto significativo e sostanziale: la Sensibilità Estetica (dall’Apertura Mentale) e la Compassione (dalla Gradevolezza). Le altre sfaccettature, comprese quelle dell’Emotività Negativa, avevano effetti unici ma molto più modesti. In pratica, essere sensibili alla bellezza e all’arte e avere un cuore compassionevole sembrano essere gli ingredienti principali della personalità che si legano alla nostra capacità di sentire la musica profondamente.

Foto artistica di due gemelli identici adulti, seduti fianco a fianco ma con espressioni leggermente diverse, illuminazione controllata, obiettivo 50mm prime, stile duotone blu e grigio.

Il Colpo di Scena: Entrano in Gioco i Geni!

Qui arriva la parte davvero rivoluzionaria dello studio, resa possibile dall’analisi dei gemelli. Confrontando gemelli identici (che condividono il 100% dei geni) e gemelli non identici (che condividono circa il 50%, come fratelli normali), i ricercatori possono stimare quanto le differenze tra le persone in un certo tratto (come la sensibilità musicale o un tratto di personalità) siano dovute ai geni (ereditabilità) e quanto all’ambiente.

Ebbene, cosa hanno scoperto?

  • La sensibilità musicale è altamente ereditabile: Circa il 64% delle differenze tra le persone nel modo in cui sentono la musica sembra dipendere dai loro geni! L’ambiente non condiviso (esperienze uniche di vita, errori di misurazione) spiega il resto.
  • Anche i tratti di personalità sono ereditabili: Coerentemente con studi precedenti, anche Apertura Mentale, Gradevolezza ed Emotività Negativa hanno mostrato una significativa influenza genetica (dal 47% al 63%).
  • La connessione tra personalità e sensibilità musicale è PRINCIPALMENTE genetica: Questa è la scoperta chiave! Quando i ricercatori hanno analizzato *perché* questi tratti di personalità sono legati alla sensibilità musicale, hanno scoperto che la sovrapposizione è dovuta in gran parte a fattori genetici condivisi. A seconda del tratto, i geni spiegavano dal 50% fino quasi al 100% della covarianza osservata tra personalità e sensibilità musicale!

In particolare, la correlazione genetica tra sensibilità musicale e Apertura Mentale è risultata molto forte (circa 0.63-0.69 a seconda che si guardi al dominio o alla sfaccettatura della sensibilità estetica). Questo significa che molti dei geni che influenzano la nostra apertura mentale e la nostra sensibilità alla bellezza influenzano ANCHE la nostra sensibilità alla musica. I legami genetici con Gradevolezza/Compassione ed Emotività Negativa erano più bassi, ma comunque significativi, suggerendo che anche qui ci sono delle basi biologiche condivise, seppur diverse.

Cosa significa tutto questo in parole povere? Che la tendenza a essere aperti mentalmente, compassionevoli e emotivamente ricettivi non *causa* direttamente la sensibilità musicale (o viceversa), ma piuttosto che entrambi questi aspetti di noi potrebbero attingere a sistemi biologici ed emotivi comuni, in gran parte modellati dai nostri geni.

Un “Cuore Affettivo” Condiviso?

L’immagine che emerge è affascinante: sembra esserci un “cuore affettivo ed estetico” condiviso che lega la nostra personalità alla nostra sensibilità musicale. Le persone che sono geneticamente predisposte ad essere più aperte all’estetica, più empatiche, e forse più in contatto con le proprie emozioni (anche quelle negative), sono anche quelle che tendono a sperimentare la musica in modo più profondo e coinvolgente.

Questo non vuol dire che l’ambiente non conti nulla. C’erano anche piccole influenze ambientali (non condivise) che contribuivano al legame, specialmente con Apertura Mentale ed Emotività Negativa. E, cosa importante, circa due terzi della varianza totale nella sensibilità musicale non erano spiegati dalla personalità. C’è ancora molto altro che contribuisce a come viviamo la musica (forse altre abilità cognitive, la capacità di attenzione, l’empatia specifica, le nostre esperienze di vita…).

Visualizzazione astratta di connessioni neurali luminose che si intrecciano con onde sonore stilizzate, colori vibranti su sfondo scuro, alto dettaglio, focus preciso.

Cosa ci Portiamo a Casa?

Questo studio ci offre una prospettiva nuova e profonda sulla nostra relazione con la musica. Ci dice che il modo in cui “sentiamo” la musica non è casuale, ma è intrecciato con la trama stessa della nostra personalità, e che gran parte di questo intreccio ha radici biologiche, genetiche.

L’Apertura Mentale (soprattutto la sensibilità estetica) e la Gradevolezza (soprattutto la compassione) sembrano essere particolarmente importanti in questo legame. Quindi, la prossima volta che vi sentite profondamente toccati da una melodia, sappiate che probabilmente state attingendo a quelle stesse qualità che vi rendono curiosi del mondo, sensibili alla bellezza e connessi emotivamente agli altri.

Certo, ci sono ancora tante domande aperte. Questo studio si è concentrato su un campione specifico (norvegesi, età media) e si è basato su auto-valutazioni. Serviranno altre ricerche per confermare questi risultati in popolazioni diverse e magari usando misure più oggettive. Ma intanto, ci lascia con una consapevolezza affascinante: la musica non è solo qualcosa che ascoltiamo, ma qualcosa che risuona con le corde più profonde del nostro essere, quelle plasmate dalla natura e, in parte minore, dalle nostre esperienze uniche. E capire questo legame ci aiuta a capire un po’ meglio sia la magia della musica, sia la complessità affascinante di chi siamo.

Fonte: Springer

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