Taoismo e Big Data: Un Matrimonio Inaspettato che Rivoluziona l’Innovazione in Cina?
Amici, vi siete mai chiesti se una filosofia millenaria, nata tra montagne nebbiose e antichi templi, potesse avere qualcosa a che fare con l’innovazione più spinta del nostro secolo, quella dei Big Data? Sembra un accostamento azzardato, quasi un ossimoro. Eppure, tenetevi forte, perché sto per raccontarvi una storia affascinante che arriva direttamente dalla Cina e che potrebbe farvi vedere le cose da una prospettiva completamente nuova. Parliamo di come il pensiero Taoista stia, in modi sottili ma potenti, soffiando sulle vele dell’innovazione tecnologica nel campo dei Big Data.
Ma cos’è esattamente il Taoismo e perché ne parliamo in relazione ai Big Data?
Prima di addentrarci nel cuore della questione, facciamo un piccolo passo indietro. Il Taoismo, per chi non lo sapesse, è una delle filosofie e tradizioni spirituali più antiche e influenti della Cina, il cui testo fondamentale è il Tao Te Ching, attribuito al leggendario filosofo Lao Tzu. Al centro del Taoismo c’è il “Tao”, traducibile come “la Via” o “il Principio”, che rappresenta l’armonia fondamentale dell’universo. Concetti come il Wu Wei (agire senza sforzo, in armonia con il flusso naturale delle cose), l’importanza dell’intuizione, della meditazione e della creatività sono pilastri di questo pensiero. Pensate alla metafora “il bene supremo è come l’acqua”: l’acqua si adatta, fluisce, svuota la mente e accoglie i paradossi, favorendo una mentalità creativa. Vi suona familiare quando pensiamo ai processi di problem-solving nell’innovazione?
Il Contesto Cinese: I Big Data come Motore di Sviluppo
Dal 2008, la Cina ha puntato fortissimo sui Big Data, considerandoli una forza trainante per lo sviluppo economico. Il governo ha emanato una serie di direttive e piani, come il “14° Piano Quinquennale per lo Sviluppo Industriale dei Big Data”, per spingere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica in questo settore. I Big Data, infatti, non sono solo una questione di aggiornare macchinari, ma anche di rimodellare il pensiero umano, ed è qui che la nostra storia si fa interessante.
Mi sono imbattuto in uno studio recente che ha sollevato una domanda intrigante: il pensiero Taoista, che ha plasmato la mentalità cinese per millenni, può influenzare l’innovazione tecnologica dei Big Data? L’idea è che concetti come il Wu Wei incoraggino un agire deciso ma in armonia con le leggi naturali, la pazienza, il rispetto dell’individualità – tutti elementi che, a ben vedere, possono creare un terreno fertile per l’innovazione.
L’Ingrediente Segreto: il Capitale Psicologico Positivo (PsyCap)
Qui le cose si fanno davvero succose. Lo studio suggerisce che l’influenza del Taoismo sull’innovazione dei Big Data passi attraverso un concetto psicologico moderno: il Capitale Psicologico Positivo, o PsyCap. Non si tratta di capitale finanziario o di impianti, ma di una forma di “capitale morbido” che risiede nelle qualità psicologiche dei dipendenti. Il PsyCap si basa su quattro pilastri fondamentali:
- Autoefficacia (o fiducia in sé stessi): Lavorare con l’innovazione dei Big Data richiede test ripetuti, costruzione di modelli predittivi complessi, iterazioni continue. È un processo sfidante. Il Taoismo, con la sua enfasi sull’equilibrio interiore (“c’è un equilibrio tra esistenza e non-esistenza, tra lungo e corto…”), può aiutare a rafforzare le convinzioni interiori di fronte alle difficoltà, alimentando la fiducia e la persistenza necessarie.
- Speranza: L’innovazione è piena di incognite e sfide, come la progettazione di algoritmi efficaci. Chi è pieno di speranza è più motivato e determinato. Il Taoismo, che promuove la realizzazione spirituale e il benessere interiore, incoraggia a guardare al futuro con fiducia. Il Tao Te Ching dice: “essere capaci di sconfiggere gli altri è considerato forza; essere capaci di sconfiggere sé stessi è veramente forte”. Questo ispira a coltivare la speranza, anche nei momenti difficili.
- Ottimismo: I fallimenti nell’innovazione sono inevitabili. Un modello predittivo può non funzionare, una variabile può essere sbagliata. Gli ottimisti tendono ad attribuire gli eventi positivi a cause interne e durature, e quelli negativi a fattori esterni e temporanei. Il Taoismo insegna che “sventure e benedizioni dipendono l’una dall’altra”, come nella famosa favola del vecchio che perse il cavallo, solo per vederlo tornare con un’intera mandria. Questo atteggiamento aiuta a mantenere l’ottimismo e a vedere un fallimento come un’opportunità di apprendimento.
- Resilienza: La capacità di riprendersi rapidamente dalle battute d’arresto è cruciale. Il Taoismo considera successo e fallimento, onore e disgrazia come relativi e transitori. Questa comprensione aiuta a superare le sfide, rafforzando la resilienza. “La sfortuna porta felicità e la felicità porta disastro” suggerisce di affrontare con calma sia gli ostacoli che le fortune.
In pratica, il pensiero Taoista sembra nutrire queste quattro qualità nei dipendenti delle aziende, rendendoli più pronti e capaci di affrontare le montagne russe dell’innovazione nei Big Data. Non è affascinante pensare come una saggezza antica possa fornire strumenti così moderni?
Oltre il PsyCap: Finanza Digitale ed Economia Digitale come Acceleratori
Ma non è tutto. Lo studio ipotizza che il Taoismo non agisca solo a livello individuale attraverso il PsyCap, ma influenzi anche due macro-aree che sono vitali per l’innovazione dei Big Data: la finanza digitale e l’economia digitale.
La finanza digitale, pensiamo a WeChat Pay, è l’integrazione profonda di tecnologie come AI, blockchain, cloud computing e Big Data (collettivamente ABCDI) con i servizi finanziari. L’economia digitale, come il bike sharing, è l’integrazione di queste stesse tecnologie con l’economia più ampia. Entrambe richiedono test e miglioramenti continui.
Come entra in gioco il Taoismo? Beh, se il Taoismo rafforza l’autoefficacia e la motivazione, può contribuire positivamente anche all’innovazione nella finanza digitale e nell’economia digitale. E queste, a loro volta, spingono l’innovazione dei Big Data in modi specifici:
- Finanza Digitale:
- Maggiori risorse finanziarie: L’innovazione Big Data è costosa e rischiosa. La finanza digitale può attrarre capitali più rapidamente e a costi inferiori, fornendo il carburante necessario.
- Migliore propensione al rischio: Di fronte a sfide come la disintermediazione bancaria da parte di wallet digitali, il Taoismo (“bisogna approfittare di qualcosa quando non c’è ancora”) può incoraggiare i leader ad adottare strategie proattive e a migliorare la loro capacità di assumersi rischi calcolati, finanziando così l’innovazione.
- Supporto flessibile all’innovazione: Il Tao Te Ching dice: “Il morbido vince il duro nel mondo come un cavaliere gentile controlla un cavallo al galoppo”. Questa idea di flessibilità può ispirare le imprese finanziarie a scegliere i servizi più adatti per chi implementa innovazioni Big Data.
- Economia Digitale:
- Diffusione della conoscenza: L’innovazione Big Data si basa sulla ricombinazione di conoscenze esistenti. L’economia digitale, generando nuovi prodotti e modelli di business, crea e diffonde nuova conoscenza.
- Fornitura di talenti digitali: Lo sviluppo dell’economia digitale aumenta la domanda (e quindi l’offerta) di talenti digitali, essenziali per l’innovazione Big Data.
- Tecnologia “trial-and-error”: L’innovazione richiede test. L’economia digitale spinge lo sviluppo di tecnologie di simulazione digitale, che permettono un “trial-and-error virtuale” riducendo i costi rispetto ai test nel mondo fisico.
In sostanza, il Taoismo lubrifica gli ingranaggi della finanza digitale e dell’economia digitale, che a loro volta diventano potenti alleati dell’innovazione nei Big Data. Un effetto a cascata, se vogliamo.
Le Prove sul Campo: Cosa Dicono i Numeri?
Ora, potreste chiedervi: “Bello il ragionamento, ma ci sono prove concrete?”. Lo studio ha cercato di quantificare questa influenza. Come? Utilizzando il numero di luoghi di culto Taoisti in una regione come variabile proxy per la diffusione del pensiero Taoista (più templi, più influenza, è l’idea). Per misurare l’innovazione Big Data, hanno contato il numero di brevetti tecnologici relativi ai Big Data autorizzati e richiesti. Incrociando questi dati con altri fattori economici e sociali, e utilizzando modelli econometrici sofisticati (con tanto di variabili strumentali per gestire la potenziale endogeneità, roba da addetti ai lavori!), i risultati sembrano confermare le ipotesi.
Le analisi statistiche mostrano una correlazione positiva: le città con una maggiore “presenza” Taoista tendono ad avere livelli più alti di innovazione tecnologica nei Big Data. E non solo: i risultati supportano anche il ruolo di mediazione della finanza digitale e dell’economia digitale. Insomma, sembra che questa antica filosofia abbia davvero un peso specifico nell’era digitale cinese.
Orizzonti Più Ampi: Taoismo, Cambiamento Climatico e Ricerca Futura
Le implicazioni di questa ricerca, secondo me, vanno oltre i Big Data. Il Taoismo, con la sua enfasi sull’armonia tra umanità e natura (“l’unità tra cielo e umanità”), potrebbe giocare un ruolo anche nell’affrontare sfide globali come il cambiamento climatico. L’innovazione tecnologica “climate-friendly” è cruciale, e se il Taoismo favorisce una mentalità innovativa e pro-ambientale, allora potremmo avere un alleato in più. Pensate alla finanza climatica: anche qui servono test continui e si affrontano fallimenti. Il Taoismo potrebbe influenzare positivamente anche queste iniziative.
Certo, lo studio ha i suoi limiti, come la misurazione precisa della finanza digitale, che è un campo ancora in evoluzione. Ma apre la strada a filoni di ricerca affascinanti. Immaginate di poter costruire indici più completi per la finanza digitale o per l’innovazione “verde” e testare queste idee su scala ancora più vasta!
Quindi, Qual è il Messaggio da Portare a Casa?
Beh, per me, la lezione più grande è che l’innovazione non nasce solo da laboratori asettici e fogli di calcolo. La cultura, la filosofia, il modo in cui le persone pensano e si sentono, giocano un ruolo fondamentale. Questo studio ci offre una prospettiva nuova e stimolante:
- Per i decisori politici: Promuovere lo sviluppo verde e low-carbon richiede innovazione. Introdurre concetti chiave del pensiero Taoista, magari attraverso scambi culturali, potrebbe essere un modo per facilitare l’innovazione tecnologica e finanziaria necessaria.
- Per le imprese: L’innovazione è la chiave per la competitività. Integrare principi Taoisti nella cultura aziendale potrebbe migliorare il PsyCap dei dipendenti, motivandoli e aumentando il loro impegno.
- Per i paesi in via di sviluppo: La transizione verso modelli economici guidati dalla tecnologia è essenziale per ridurre le emissioni. Promuovere il pensiero Taoista potrebbe aiutare le imprese in questa trasformazione.
Chi l’avrebbe mai detto che Lao Tzu potesse darci una mano con i Big Data e, forse, persino con il clima? A volte, le risposte più innovative si trovano guardando al passato con occhi nuovi. E questa, amici miei, è una storia che vale la pena continuare a esplorare.
Fonte: Springer