Immagine medica fotorealistica che mostra una sezione sagittale di un ginocchio con protesi monocompartimentale, evidenziando il Legamento Crociato Anteriore (LCA) sotto tensione a causa di un'elevata Pendenza Tibiale Posteriore (PTS) durante la fase iniziale di un affondo. Utilizzare una lente macro 90mm con profondità di campo ridotta per focalizzare sul legamento teso e sull'interfaccia osso-protesi, illuminazione da studio controllata che crea ombre morbide per dare tridimensionalità.

Protesi al Ginocchio e Affondi: L’Angolo Giusto per Salvare il Tuo Crociato Anteriore!

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che sta molto a cuore a chi, come forse alcuni di voi, ha dovuto affrontare o sta considerando un intervento di protesi al ginocchio. Nello specifico, parliamo di protesi monocompartimentale (UKA), quella soluzione fantastica che permette di sostituire solo la parte danneggiata del ginocchio, preservando il resto. Un’opzione meno invasiva rispetto alla protesi totale (TKA), che sta prendendo sempre più piede. Ma, come in tutte le cose belle, c’è un “ma”: il tasso di revisione, cioè la necessità di rioperare, è un po’ più alto rispetto alla TKA. Perché? Beh, le ragioni sono complesse, ma una parte importante del puzzle riguarda la biomeccanica del ginocchio operato, specialmente il comportamento dei nostri amici legamenti: il Legamento Crociato Anteriore (LCA) e il Legamento Crociato Posteriore (LCP).

L’Importanza dell’Angolo: Cos’è la Pendenza Tibiale Posteriore (PTS)?

Immaginate il chirurgo che prepara l’osso della tibia per accogliere la protesi. Deve fare un taglio, e l’inclinazione di questo taglio sul piano sagittale (guardando il ginocchio di lato) è cruciale. Questa inclinazione si chiama Pendenza Tibiale Posteriore (PTS). Pensatela come la “pendenza” su cui lavorerà la nuova articolazione. Studi precedenti, fatti al computer (in silico) o su modelli da laboratorio (in vitro), avevano già suggerito che una PTS “sbagliata” potesse mettere sotto stress eccessivo LCA e LCP, alterando il modo in cui il ginocchio si muove e funziona. Un angolo troppo accentuato, ad esempio, sembrava aumentare la tensione sull’LCA. Ma cosa succede davvero dentro il nostro corpo, durante movimenti quotidiani o esercizi come un affondo? Fino ad ora, non lo sapevamo con certezza.

La Nostra Indagine: Ginocchia Sotto i Raggi X (in Movimento!)

Ed è qui che entra in gioco la nostra ricerca. Ci siamo chiesti: come varia l’allungamento (e quindi la tensione) dell’LCA e dell’LCP in pazienti con protesi monocompartimentale (sia a piatto fisso, FB, sia a piatto mobile, MB) durante un movimento impegnativo come l’affondo? E, soprattutto, questa variazione è legata alla PTS scelta dal chirurgo?

Per scoprirlo, abbiamo reclutato un gruppo di pazienti con una protesi UKA solo su un ginocchio. L’altro ginocchio, quello sano, ci è servito come termine di paragone perfetto (un controllo “interno”, diciamo). Abbiamo usato una tecnologia pazzesca chiamata sistema di imaging a doppia fluoroscopia (DFIS). In pratica, sono due macchine a raggi X che riprendono il ginocchio in movimento da angolazioni diverse, permettendoci di ricostruire al computer la posizione esatta delle ossa e della protesi in 3D, istante per istante, mentre i pazienti eseguivano un affondo su una gamba sola.

Abbiamo poi ricostruito modelli 3D dettagliatissimi delle ginocchia (sia prima che dopo l’intervento) partendo da scansioni TAC. Su questi modelli, abbiamo identificato i punti precisi dove si attaccano i fasci principali dell’LCA (anteromediale AM e posterolaterale PL) e dell’LCP (anterolaterale AL e posteromediale PM). Usando un algoritmo sofisticato che simula il percorso dei legamenti attorno alle ossa e alla protesi (immaginate un nastro che si avvolge), abbiamo misurato la lunghezza di ogni fascio legamentoso durante tutto l’affondo, da ginocchio dritto (0° di flessione) fino a una flessione profonda (100°). L’allungamento è stato calcolato rispetto alla lunghezza a riposo, in piedi.

Immagine fotorealistica di un laboratorio di biomeccanica. In primo piano, un paziente esegue un affondo su una piattaforma mentre due bracci fluoroscopici (raggi X) sono puntati sul suo ginocchio. Sullo sfondo, schermi mostrano modelli 3D del ginocchio in tempo reale. Utilizzare un obiettivo zoom 35mm per catturare la scena, con una leggera profondità di campo per mantenere il focus sul paziente e sull'attrezzatura. Illuminazione da laboratorio, chiara e funzionale.

Risultati Sorprendenti: Differenze tra Piatto Fisso e Mobile

Cosa abbiamo scoperto? Beh, le cose si fanno interessanti!

  • Nei pazienti con protesi a piatto fisso (FB), abbiamo notato che entrambi i fasci del LCP (AL e PM) erano significativamente più allungati rispetto al ginocchio sano per quasi tutta la durata dell’affondo. L’LCA, invece, non mostrava differenze significative. Questo suggerisce che questo tipo di protesi potrebbe mettere più sotto stress il crociato posteriore.
  • Nei pazienti con protesi a piatto mobile (MB), la storia era diversa. Qui era l’LCA (sia AM che PL) ad essere significativamente più allungato rispetto al ginocchio sano, ma soprattutto durante la fase intermedia della flessione (tra 30° e 70° circa). Il PCL, in questo caso, si comportava in modo simile al ginocchio sano. Quindi, con le protesi MB, sembra essere il crociato anteriore a subire una tensione anomala.

Questi risultati ci dicono che il design della protesi (FB vs MB) ha un impatto diverso sul comportamento dei legamenti crociati durante un’attività sotto carico come l’affondo.

Il Legame Cruciale: PTS e Tensione sull’LCA

Ma la scoperta forse più importante riguarda il collegamento tra la Pendenza Tibiale Posteriore (PTS) e l’allungamento dell’LCA. Abbiamo analizzato se ci fosse una correlazione tra la misura della PTS (che abbiamo calcolato sui modelli 3D post-operatori) e la differenza di allungamento dell’LCA tra ginocchio operato e ginocchio sano, specialmente nella fase iniziale dell’affondo (0-30° di flessione), quando l’LCA è più sollecitato per stabilizzare il ginocchio.

Ebbene sì! Abbiamo trovato una correlazione positiva significativa: sia nei pazienti con protesi FB che in quelli con protesi MB, una PTS maggiore era associata a un maggiore allungamento (e quindi tensione) dell’LCA rispetto al ginocchio controlaterale sano, proprio in quella fase critica di inizio flessione. In parole povere: più il taglio sulla tibia è “inclinato all’indietro”, più l’LCA viene tirato durante movimenti come l’inizio di un affondo.

Non abbiamo invece trovato una correlazione significativa tra PTS e comportamento del PCL nella fase di flessione profonda (60-100°), ma questo potrebbe dipendere dal fatto che l’affondo non raggiungeva flessioni estreme dove il PCL è massimamente stressato.

Grafico scientifico che mostra la correlazione positiva tra Pendenza Tibiale Posteriore (asse X) e l'aumento percentuale dell'allungamento del LCA (asse Y). Punti dati sparsi con una linea di regressione che sale da sinistra a destra. Stile pulito, etichette chiare. Focus sui dati, alta precisione.

Cosa Significa Tutto Questo per Pazienti e Chirurghi?

Queste scoperte hanno implicazioni pratiche importanti.

1. Evitare una PTS Eccessiva: Il nostro studio conferma, questa volta con dati in vivo durante un movimento funzionale, che una Pendenza Tibiale Posteriore eccessiva dovrebbe essere evitata. Mettere l’LCA sotto stress anomalo potrebbe, a lungo termine, portare a un suo indebolimento, a instabilità e potenzialmente contribuire a quel maggior tasso di revisione delle protesi UKA. Preservare la funzione naturale dell’LCA è fondamentale.
2. Considerare il Design della Protesi: Abbiamo visto che le protesi FB e MB influenzano diversamente i legamenti. Le FB sembrano stressare di più il PCL, mentre le MB l’LCA (soprattutto a metà flessione). Questo potrebbe avere implicazioni nella scelta del tipo di protesi più adatta a un paziente, magari considerando anche lo stato pre-operatorio dei suoi legamenti. Ad esempio, una protesi MB potrebbe non essere l’ideale se l’LCA è già un po’ sofferente.
3. Obiettivi Chirurgici più Precisi: Basandoci sui nostri dati e sulla letteratura esistente, suggeriamo che una PTS intorno ai potrebbe essere più appropriata per le protesi FB, mentre una PTS intorno ai potrebbe essere migliore per le protesi MB, per cercare di ripristinare una funzione legamentosa il più normale possibile. Ovviamente, ogni ginocchio è una storia a sé, ma questi valori possono essere un riferimento utile. La precisione nel taglio tibiale, magari aiutata da tecnologie come la robotica (usata per le FB nel nostro studio), diventa ancora più cruciale.

Limiti e Prospettive Future

Come ogni studio, anche il nostro ha dei limiti. Abbiamo analizzato solo l’affondo, e sarebbe interessante vedere cosa succede durante altre attività. Inoltre, abbiamo seguito i pazienti per 6-12 mesi; studi a lungo termine ci diranno se queste differenze nell’allungamento legamentoso si traducono effettivamente in problemi clinici o revisioni. Infine, abbiamo usato metodi indiretti per localizzare i legamenti, anche se validati.

Primo piano macro di una componente tibiale di una protesi monocompartimentale di ginocchio (tipo Oxford, piatto mobile) appoggiata su un telo chirurgico sterile. Luce da studio controllata per evidenziare la finitura lucida del metallo e la superficie in polietilene. Lente macro 105mm, alta definizione, messa a fuoco precisa sulla superficie articolare.

In conclusione, questo viaggio all’interno del ginocchio operato ci ha mostrato quanto sia delicato l’equilibrio biomeccanico e come un dettaglio tecnico come la Pendenza Tibiale Posteriore possa influenzare significativamente la salute del Legamento Crociato Anteriore. Evitare una PTS eccessiva sembra essere una strategia chiave per proteggere l’LCA e, speriamo, migliorare la durata e il successo delle protesi monocompartimentali di ginocchio. La ricerca continua, ma ogni passo avanti ci aiuta a offrire soluzioni sempre migliori per chi soffre di artrosi al ginocchio!

Fonte: Springer

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