Gruppo diversificato di studenti universitari che discutono animatamente attorno a un tavolo rotondo in una biblioteca moderna e luminosa, scambiandosi fogli con appunti e indicando schermi di laptop. Obiettivo 24mm wide-angle, luce ambientale morbida proveniente da grandi finestre, espressioni concentrate ma collaborative, alcuni sorridono leggermente. Sharp focus sui volti e sui materiali di studio.

Peer Feedback Potenziato: Il Supporto Didattico Fa Davvero la Differenza?

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che, ne sono convinto, è cruciale nel mondo dell’apprendimento: il peer feedback, ovvero il feedback tra pari. Sappiamo tutti quanto possa essere potente scambiarsi opinioni e consigli con i propri compagni di studio o colleghi. È un modo fantastico per vedere le cose da prospettive diverse e migliorare il proprio lavoro.

Però, diciamocelo, non sempre è facile dare un feedback utile o, dall’altra parte, capire come usare quello che riceviamo. A volte ci si perde, si danno commenti vaghi o magari si fa fatica a integrare i suggerimenti ricevuti. È un bel grattacapo, vero?

Ecco perché la ricerca si è concentrata su come rendere questo processo più efficace attraverso il supporto didattico (instructional support). Ma quale tipo di supporto funziona meglio? E in quale fase del processo – quando diamo il feedback o quando lo riceviamo?

La Grande Domanda: Il Supporto Serve Davvero? E Come?

Per capirci qualcosa di più, ci siamo immersi in una meta-analisi, un tipo di studio che mette insieme i risultati di tante ricerche diverse per avere un quadro più ampio e robusto. Abbiamo setacciato la letteratura scientifica e analizzato 32 studi che coinvolgevano ben 3806 studenti. L’obiettivo? Verificare se e come diversi tipi di supporto didattico influenzano il processo di peer feedback e i risultati di apprendimento (in particolare, la conoscenza della materia).

Abbiamo distinto il supporto in base a due criteri principali:

  • La fase in cui viene dato: supporto durante la fornitura del feedback (quando lo diamo noi) vs supporto durante la ricezione (quando lo riceviamo).
  • Il tipo di supporto: specifico sul contenuto (legato all’argomento trattato) vs generico (sulla struttura o sul processo del feedback stesso, indipendente dal contenuto).

Risultato Generale: Il Supporto Funziona Eccome!

Partiamo dalla base: il peer feedback con supporto didattico è meglio di quello senza? La risposta è un sonoro ! La nostra meta-analisi ha mostrato un effetto positivo generale e sostanziale (con un valore statistico chiamato Hedge’s g pari a 0.47). Questo significa che, in media, aggiungere un supporto strutturato rende il processo di peer feedback significativamente più efficace. Non è poco, considerando che stiamo confrontando due situazioni in cui il peer feedback è comunque presente! È la prova che guidare gli studenti fa la differenza.

Dove Colpisce di Più il Supporto?

Ok, il supporto aiuta. Ma dove esattamente? Abbiamo analizzato l’impatto su tre aspetti chiave:

  1. Qualità del feedback fornito: Qui l’effetto del supporto è forte e positivo (g = 0.72). Gli studenti guidati riescono a formulare commenti migliori, più utili e pertinenti.
  2. Qualità della ricezione del feedback: Anche qui c’è un effetto positivo (g = 0.69), anche se leggermente inferiore. Chi riceve supporto sembra elaborare meglio il feedback ricevuto, ad esempio migliorando la revisione del proprio lavoro.
  3. Conoscenza della materia: Sorpresa! Su questo fronte, l’effetto generale del supporto non è risultato statisticamente significativo. Sembra che il supporto migliori il *processo* di feedback, ma non si traduca automaticamente in una maggiore conoscenza specifica dell’argomento misurata con test successivi. È un punto interessante su cui riflettere e indagare ulteriormente.

Due studenti universitari seduti uno di fronte all'altro a un tavolo in una biblioteca luminosa. Uno sta mostrando un tablet all'altro, che ascolta attentamente e prende appunti su un quaderno. Obiettivo 35mm, luce naturale dalle finestre, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo delle librerie. Atmosfera collaborativa e concentrata.

Supporto alla Fornitura vs. Supporto alla Ricezione: Chi Vince?

Ora entriamo più nello specifico. È più utile supportare gli studenti mentre *danno* il feedback o mentre lo *ricevono*? I risultati sono stati piuttosto netti:

  • Il supporto durante la fornitura del feedback ha mostrato un effetto positivo medio (g = 0.72 sulla qualità della fornitura e g = 0.69 sulla qualità della ricezione – sì, aiutare a dare feedback migliora anche come poi si usa quello ricevuto!).
  • Il supporto durante la ricezione, invece, non ha mostrato effetti significativi né sui processi né sui risultati. Attenzione però: gli studi che hanno indagato specificamente questo tipo di supporto erano pochissimi! Quindi, più che una bocciatura, potrebbe essere un segnale che serve molta più ricerca su come aiutare efficacemente chi *riceve* il feedback. È una fase complessa, che coinvolge emozioni, interpretazione e decisione.

Supporto Specifico sul Contenuto vs. Supporto Generico: Cosa Scegliere?

E l’altra distinzione? Meglio un aiuto mirato sull’argomento (supporto specifico) o uno sulla struttura e le modalità del feedback (supporto generico)? Qui le cose si fanno interessanti, soprattutto guardando alla fase di fornitura:

  • Il supporto specifico sul contenuto (durante la fornitura) migliora significativamente la qualità del feedback dato (g = 0.75), ma non sembra influenzare la conoscenza della materia.
  • Il supporto generico (durante la fornitura) migliora anch’esso la qualità del feedback dato (g = 0.70) e, udite udite, ha anche un impatto positivo sulla conoscenza della materia (g = 0.55)!

Questo è un risultato affascinante! Sembra che fornire una struttura chiara su *come* dare feedback (es. “prima i punti di forza”, “poi le aree di miglioramento”, “infine suggerimenti concreti”) non solo aiuti a formulare commenti migliori, ma liberi anche risorse cognitive che permettono agli studenti di concentrarsi meglio sul contenuto stesso, imparando di più. Per chi insegna, il supporto generico potrebbe essere un’opzione molto interessante perché è versatile e riutilizzabile in diversi contesti.

Per quanto riguarda la fase di ricezione, né il supporto specifico né quello generico hanno mostrato effetti significativi, ma vale la stessa cautela di prima: pochissimi studi disponibili.

Primo piano di un foglio di carta con una checklist o una rubrica per dare feedback. Accanto, una mano sta spuntando una casella con una penna. Macro lens 60mm, high detail, luce da studio controllata, focus sulla punta della penna e sul testo della checklist.

Il Mistero della Ricezione del Feedback

Vale la pena sottolineare ancora questo punto: la fase di ricezione del feedback è cruciale, ma sembra la più difficile da supportare efficacemente, o almeno, quella meno studiata. Ricevere un commento, capirlo, valutarne l’accuratezza, decidere se e come usarlo per migliorare… è un processo mentale complesso. Forse servono approcci di supporto più sofisticati o diversi da quelli usati finora. È un campo aperto per la ricerca futura!

Cosa Ci Portiamo a Casa? Implicazioni Pratiche

Tirando le somme, cosa significa tutto questo per chi insegna, forma o semplicemente vuole usare il peer feedback in modo più efficace? Ecco qualche spunto:

  • Usate il supporto didattico! Non lasciate il peer feedback completamente libero, guidare il processo porta benefici tangibili.
  • Concentratevi sulla fase di fornitura: Supportare gli studenti su *come dare* un buon feedback sembra essere particolarmente efficace, migliorando sia la qualità dei commenti prodotti sia, indirettamente, la capacità di usare il feedback ricevuto.
  • Considerate il supporto generico: Fornire schemi, domande guida, o prompt su come strutturare il feedback (es. feed up, feed back, feed forward) è una strategia potente che sembra giovare sia alla qualità del feedback sia all’apprendimento dei contenuti. Ed è pure flessibile!
  • Non ignorate la ricezione, ma siate cauti: Al momento, non abbiamo prove forti sull’efficacia del supporto specifico per la ricezione. Servono più studi per capire come aiutare al meglio gli studenti in questa fase delicata.
  • Allineate il supporto agli obiettivi: Se l’obiettivo primario è migliorare la qualità dei commenti, sia il supporto specifico che quello generico (durante la fornitura) vanno bene. Se volete anche potenziare l’apprendimento della materia, il supporto generico sembra avere una marcia in più.

Infografica stilizzata che mostra il flusso del peer feedback con icone che rappresentano lo studente che crea, lo studente che dà feedback (con una lente d'ingrandimento), lo studente che riceve feedback (con un punto interrogativo e una lampadina), e la revisione finale. Frecce indicano il flusso e piccole icone 'supporto' (es. un ingranaggio o un libro guida) sono posizionate strategicamente nella fase di fornitura. Colori vivaci ma professionali.

Limiti e Prossimi Passi

Come ogni ricerca, anche la nostra meta-analisi ha dei limiti. Abbiamo incluso solo studi pubblicati su riviste scientifiche e, come detto, il numero di studi su alcuni aspetti specifici (soprattutto legati alla ricezione) è ancora basso. Inoltre, abbiamo dovuto usare categorie abbastanza ampie per il tipo di supporto e per le misure di risultato.

C’è bisogno di più ricerca! Soprattutto studi sperimentali che indaghino in modo mirato l’efficacia di diversi tipi di supporto (es. rubriche vs. sentence starters vs. training) sulla fase di ricezione e che magari usino misure più dirette dei processi cognitivi coinvolti (non solo il risultato finale della revisione).

In Conclusione

Il peer feedback è una risorsa preziosa, ma possiamo renderla ancora più potente. Aggiungere un supporto didattico ben pensato, specialmente durante la fase in cui gli studenti forniscono feedback ai loro pari, fa una differenza significativa. Il supporto generico, in particolare, emerge come una strategia promettente per migliorare sia la qualità del processo che l’apprendimento dei contenuti. La strada per capire come supportare al meglio la ricezione del feedback è ancora lunga, ma la ricerca sta andando avanti. E voi, come usate il supporto nel peer feedback?

Fonte: Springer

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