Paesaggio grandangolare, 10mm, vista serena del Wuhan Garden Expo Park che fonde paesaggi naturali con sovrapposizioni digitali sottili rappresentanti l'analisi dei dati e il feedback dei visitatori che fluisce nella scena, lunga esposizione per acqua e nuvole setose, focus nitido.

Parchi e Intelligenza Artificiale: Ascoltiamo Davvero i Visitatori? Il Caso di Wuhan

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi affascina tantissimo: come la tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning, ci sta aiutando a capire meglio cosa pensiamo e proviamo quando visitiamo luoghi come i parchi. Nello specifico, vi porto in un viaggio virtuale fino a Wuhan, in Cina, per scoprire cosa hanno rivelato migliaia di recensioni online sul Wuhan Garden Expo Park.

Perché i parchi suburbani sono così importanti?

Prima di tuffarci nei dati, fermiamoci un attimo a pensare. Con le città che crescono a dismisura, i parchi suburbani sono diventati delle vere e proprie oasi. Non sono solo pezzi di verde che abbelliscono la periferia, ma spazi vitali dove possiamo riconnetterci con la natura, fare una pausa dalla frenesia quotidiana e migliorare la nostra qualità di vita. In Cina, come in molte altre parti del mondo, la creazione e la gestione di questi parchi sono diventate prioritarie. Ma come facciamo a sapere se questi parchi funzionano davvero bene? Se piacciono alla gente? Qui entra in gioco la percezione dei visitatori.

Il vecchio modo di chiedere: questionari e interviste

Tradizionalmente, per capire cosa pensassero le persone di un parco, si usavano questionari o interviste. Metodi validi, certo, ma con dei limiti: spesso si riesce a coinvolgere poche persone, le risposte possono essere influenzate da chi fa le domande e i risultati non sono sempre aggiornatissimi. Insomma, si rischia di avere un quadro parziale.

La rivoluzione dei dati: ascoltare le voci online

E se potessimo “ascoltare” migliaia di persone contemporaneamente, in modo spontaneo e continuo? È qui che entra in gioco la magia dei dati generati dagli utenti (User Generated Content – UGC), come le recensioni lasciate su piattaforme online. Pensateci: quante volte avete letto o scritto una recensione su un hotel, un ristorante o, appunto, un parco? Queste recensioni sono miniere d’oro di informazioni!
Questo studio ha fatto proprio questo: ha raccolto ben 5213 recensioni del Wuhan Garden Expo Park da Xiecheng.com (una specie di TripAdvisor cinese molto popolare) scritte tra il 2015 e il 2024. Dopo una bella pulizia dei dati (via i duplicati, i commenti vuoti, ecc.), sono rimaste 3099 recensioni valide. Un campione enorme rispetto ai metodi tradizionali!

Il “cervello” artificiale che analizza: entra in scena LDA

Ma come si fa a dare un senso a migliaia di commenti scritti in linguaggio naturale? Con il machine learning! Nello specifico, i ricercatori hanno usato un modello chiamato Latent Dirichlet Allocation (LDA). Non spaventatevi per il nome! Immaginatelo come un algoritmo super intelligente capace di leggere tutti i testi e capire quali sono gli argomenti principali (i “topic”) di cui la gente parla, senza che nessuno glielo dica prima. È un po’ come se sfogliasse migliaia di pagine di diario e trovasse i temi ricorrenti.
Questo approccio è fantastico perché è oggettivo: non si basa sulle idee preconcette dei ricercatori su cosa dovrebbe essere importante in un parco, ma lascia che siano i dati stessi a parlare.

Immagine macro, 80mm, con flussi di dati digitali luminosi che si intrecciano con frammenti di recensioni scritte a mano su carta materica, illuminazione controllata che enfatizza il passaggio dall'analisi analogica a quella digitale, alta definizione.

Cosa è emerso dall’analisi? Le 4 dimensioni della percezione

L’analisi LDA ha identificato quattro grandi temi, quattro dimensioni principali che modellano l’esperienza dei visitatori nel Wuhan Garden Expo Park:

  • Qualità del Servizio e Valutazione Generale (36.1% dell’attenzione): Questo è l’argomento di cui si parla di più! Riguarda l’esperienza complessiva, il rapporto qualità-prezzo (“cost-effectiveness”, “worth it”), le infrastrutture e quanto il parco sia ritenuto “interessante”.
  • Paesaggio Naturale (26.8% dell’attenzione): Ovviamente, la natura gioca un ruolo chiave. Qui rientrano i commenti sulla bellezza del paesaggio (“scenery”, “nature”), sugli elementi naturali specifici come il fiume Yangtze e sulla sensazione di contatto con l’ambiente.
  • Attività Ricreative e Intrattenimento (23.7% dell’attenzione): Cosa si può fare nel parco? Questa dimensione cattura le opinioni sul divertimento (“fun”), sulle attività per bambini (“children”, “kids”) e sulle opportunità di svago e gioco (“play”).
  • Esperienze Culturali ed Educative (13.4% dell’attenzione): L’aspetto meno discusso, ma comunque presente. Riguarda musei (“museum”), giardini tradizionali (“traditional garden”), e il valore culturale o educativo percepito (“civilization”).

È interessante notare come queste dimensioni non siano completamente separate, ma interconnesse. Ad esempio, un bel paesaggio contribuisce alla valutazione generale, e le attività culturali possono arricchire l’intrattenimento.

Attenzione vs. Soddisfazione: dove il parco brilla e dove deve migliorare

Ma non basta sapere di cosa parlano i visitatori. Vogliamo anche sapere se ne parlano bene o male. Qui entra in gioco l’analisi del sentiment, un’altra tecnica che permette di calcolare un punteggio di “soddisfazione” per ogni recensione e, di conseguenza, per ogni dimensione.
Mettendo insieme l’attenzione (quanto se ne parla) e la soddisfazione (come se ne parla), otteniamo un quadro potentissimo. Ecco i risultati per Wuhan:

  • Qualità Servizio/Valutazione Generale: Altissima attenzione (36.1%) e alta soddisfazione (punteggio 19.19). Bingo! I visitatori ci tengono molto e il parco sembra rispondere bene alle aspettative.
  • Paesaggio Naturale: Alta attenzione (26.8%) e soddisfazione moderata (17.74). Il cuore del parco è apprezzato, ma forse c’è margine per valorizzarlo ancora di più.
  • Attività Ricreative/Intrattenimento: Attenzione relativamente alta (23.7%) ma… soddisfazione più bassa (13.81). Questo è un campanello d’allarme! La gente cerca divertimento, ma forse quello offerto non è all’altezza delle aspettative. Qui c’è chiaramente da lavorare.
  • Esperienze Culturali/Educative: Bassa attenzione (13.4%) ma… soddisfazione più alta (19.44)! Questo è super interessante. Sembra un “gioiello nascosto”. Pochi ne parlano, forse perché non è l’attrattiva principale che cercano o non è ben promossa, ma chi ne fruisce ne è molto contento. Un potenziale enorme da sfruttare!

Grafico concettuale visualizzato come un paesaggio, wide-angle 15mm, diviso in quattro quadranti con diverse condizioni di luce a simboleggiare i livelli di attenzione e soddisfazione dei visitatori per le diverse dimensioni del parco (es. sole pieno per alta attenzione/alta soddisfazione), focus nitido.

Cosa ci insegna tutto questo? Implicazioni pratiche

Questi risultati non sono solo numeri affascinanti, ma forniscono indicazioni concrete per chi gestisce il parco. Ad esempio:

  • Bisogna continuare a curare la qualità generale e i servizi, perché è l’aspetto più importante per i visitatori.
  • È fondamentale intervenire sulle attività ricreative e di intrattenimento per capire cosa non va e migliorare l’offerta, visto che l’interesse c’è ma la soddisfazione langue.
  • Si potrebbe investire di più nella promozione delle esperienze culturali ed educative, visto che piacciono molto a chi le prova. Magari molti visitatori non sanno nemmeno che esistono o non ne percepiscono il valore.
  • Serve un approccio bilanciato, che tenga conto di tutte queste dimensioni e delle loro interconnessioni.

L’uso del machine learning offre quindi una bussola basata sui dati per prendere decisioni più informate e migliorare davvero l’esperienza di chi visita il parco.

Il futuro è nell’ascolto (intelligente)

Questo studio è un esempio brillante di come l’intelligenza artificiale possa rivoluzionare il modo in cui facciamo ricerca nel turismo e non solo. Ci permette di analizzare quantità enormi di feedback spontaneo, scoprendo sfumature e pattern che altrimenti ci sfuggirebbero.
Certo, ci sono dei limiti: chi scrive recensioni online non rappresenta *tutti* i visitatori, e questo è solo il caso di un parco specifico. Inoltre, interpretare i risultati dell’AI richiede comunque intelligenza umana!
Ma la strada è tracciata. Immaginate di poter monitorare quasi in tempo reale il “polso” dei visitatori, capire come cambiano le loro preferenze, magari anche in base alla stagione o a eventi specifici. Il futuro della gestione dei parchi (e di tanti altri servizi) passa anche da qui: da un ascolto più profondo, ampio e intelligente, reso possibile dalla tecnologia.

Scatto con teleobiettivo zoom, 200mm, che cattura manager di un parco mentre osservano uno schermo trasparente futuristico con dati sul sentiment dei visitatori in tempo reale sovrapposti a una mappa del parco, tracciamento del movimento per suggerire aggiornamenti dinamici, profondità di campo che sfoca il parco sullo sfondo.

Spero che questo viaggio nel mondo delle percezioni dei visitatori e dell’AI vi sia piaciuto! È incredibile pensare a come i dati che lasciamo online possano contribuire a rendere i nostri luoghi preferiti ancora migliori.

Fonte: Springer

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