Ritratto fotografico di un uomo anziano (circa 80 anni) dall'aspetto riflessivo, visto di profilo vicino a una finestra con luce morbida che ne illumina parzialmente il volto. Obiettivo prime 35mm, bianco e nero film, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo esterno alla finestra.

Frattura d’Anca e Osteosarcopenia: Una Minaccia Nascosta (e Molto Comune!)

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che, purtroppo, riguarda tantissime persone, specialmente con l’avanzare dell’età: le fratture d’anca e una condizione insidiosa chiamata osteosarcopenia. Fidatevi, è più comune di quanto pensiate e le sue conseguenze possono essere davvero pesanti.

Partiamo dalle basi. Una frattura d’anca, lo sappiamo, è un evento traumatico, uno dei tipi più seri di frattura legata all’osteoporosi. Pensate che si stima che entro il 2050 ci saranno oltre 6 milioni di fratture d’anca all’anno nel mondo! È un numero enorme, che ci fa capire quanto sia diffuso il problema, complice anche l’invecchiamento della popolazione.

Quando una persona anziana si frattura l’anca, la priorità è operare rapidamente per permetterle di rimettersi in piedi il prima possibile. Questo è fondamentale per ridurre il rischio di complicazioni mediche e, purtroppo, anche di mortalità, che può arrivare al 36% a un anno dalla frattura. Ma anche per chi sopravvive, il percorso è spesso in salita, con dolore cronico e disabilità dietro l’angolo. Infatti, le fratture d’anca sono tra le prime 10 cause di disabilità a livello globale.

Cos’è l’Osteosarcopenia? Un Pericolo Doppio

Qui entra in gioco un “gigante geriatrico” di cui forse avete sentito parlare meno: l’osteosarcopenia. Cosa significa questa parola un po’ complessa? È la combinazione di due problemi:

  • Osteopenia/Osteoporosi: Ossa che perdono densità, diventando più fragili e suscettibili a fratture (T-score ≤ -1.0 per osteopenia, ≤ -2.5 per osteoporosi).
  • Sarcopenia: Perdita progressiva di massa e forza muscolare. Non si tratta solo di sentirsi più deboli, ma di una vera e propria riduzione delle fibre muscolari.

Avere entrambe queste condizioni contemporaneamente, l’osteosarcopenia appunto, è particolarmente pericoloso. Gli studi ci dicono che chi ne soffre ha un rischio maggiore di cadute, fratture, perdita di autonomia, necessità di ricovero in strutture e, purtroppo, anche di mortalità precoce rispetto a chi ha solo osteoporosi o solo sarcopenia. È come avere un nemico su due fronti: ossa fragili e muscoli che non riescono a sostenerle e proteggerle adeguatamente.

I Risultati Shock dello Studio: Numeri che Fanno Riflettere

Recentemente, uno studio condotto a Hong Kong (una città con un’aspettativa di vita tra le più alte al mondo) su 342 pazienti anziani che avevano subito un intervento per frattura d’anca ha portato alla luce dati davvero allarmanti. Tenetevi forte:

  • Quasi tutti i pazienti (il 98%!) avevano osteopenia o osteoporosi.
  • Una percentuale altissima, l’83,6%, soffriva di sarcopenia (perdita di massa e/o forza muscolare).
  • Di conseguenza, ben l’82,2% dei pazienti presentava osteosarcopenia!

Parliamo di oltre 8 persone su 10! Un dato molto più alto rispetto a studi precedenti condotti in altri paesi (Corea 28.7%, Italia 65.7%), forse proprio a causa dell’elevata età media dei pazienti di Hong Kong e della fragilità comune in chi subisce una frattura d’anca. Questo ci dice che l’osteosarcopenia non è un’eccezione, ma quasi la regola in questi pazienti.

Fotografia realistica di un medico che esegue un test di forza della presa della mano (handgrip strength) su un paziente anziano in un ambiente clinico luminoso. Si vede il dinamometro nella mano del paziente e il medico che osserva. Obiettivo prime, 35mm, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo, illuminazione controllata.

Chi Rischia di Più? Fattori di Rischio e Protettivi

Lo studio ha cercato anche di capire chi fosse più a rischio di sviluppare questa doppia fragilità. E sono emersi due fattori principali:

1. Basso Indice di Massa Corporea (BMI): Le persone con un BMI inferiore a 23 kg/m² avevano una probabilità 4,33 volte maggiore di avere osteosarcopenia, indipendentemente da età e sesso. Questo suggerisce che essere sottopeso è un fattore di rischio significativo.
2. Sesso Maschile: Sorprendentemente, gli uomini avevano una probabilità 3,24 volte maggiore di avere osteosarcopenia rispetto alle donne, anche tenendo conto di età e BMI. Questo contrasta un po’ con l’idea generale che le donne siano più suscettibili, ma è in linea con altre ricerche che indicano una perdita muscolare più rapida negli uomini anziani e una maggiore prevalenza di sarcopenia maschile in caso di fratture da fragilità. Forse c’entrano fattori ormonali (calo del testosterone) o una peggiore mobilità post-intervento negli uomini.

Al contrario, un peso corporeo e un BMI più elevati sembravano avere un ruolo protettivo. Attenzione però, non è un invito a diventare obesi! Si parla del cosiddetto “paradosso dell’obesità”: un peso maggiore può essere protettivo solo se associato a una buona massa muscolare. L’importante è avere muscoli sani, capaci di sostenere il corpo e proteggere le ossa.

Perché Preoccuparsene? Le Conseguenze dell’Osteosarcopenia

Avere ossa e muscoli fragili dopo una frattura d’anca peggiora notevolmente la situazione. La sarcopenia, già di per sé, aumenta il rischio di cadute, rallenta il recupero funzionale e aumenta la mortalità. Dopo una frattura d’anca, molti pazienti perdono ulteriore massa muscolare a causa dell’immobilità e delle difficoltà nella riabilitazione. Se a questo si aggiunge l’osteoporosi, il quadro si complica ulteriormente.

L’osteosarcopenia rende i pazienti più fragili, aumenta la probabilità di nuove cadute e fratture, rende più difficile tornare a una vita autonoma e indipendente, e purtroppo, come detto, accorcia l’aspettativa di vita.

Fotografia realistica di un fisioterapista che guida un paziente anziano in esercizi di equilibrio e forza leggeri, come alzarsi da una sedia senza usare le mani (chair stand test), in una palestra di riabilitazione luminosa. Teleobiettivo zoom, 100mm, fast shutter speed per catturare il movimento, luce naturale.

Cosa Possiamo Fare? Screening e Interventi

La buona notizia è che possiamo fare qualcosa. Lo studio sottolinea l’importanza di non limitarsi a valutare la densità ossea (con la DXA) nei pazienti con frattura d’anca, ma di integrare anche una valutazione della sarcopenia. Questo può essere fatto con strumenti relativamente semplici come:

  • Bioimpedenziometria (BIA): Per misurare la massa muscolare.
  • Test della forza della presa (Handgrip): Per misurare la forza muscolare.
  • Test del cammino o test della sedia (es. 5-time chair stand test): Per valutare la performance fisica.

Identificare precocemente i pazienti con osteosarcopenia è il primo passo per poter intervenire. E come si interviene? Mentre per l’osteoporosi abbiamo farmaci efficaci, per la sarcopenia non esiste ancora una pillola magica approvata. Il trattamento si basa principalmente su:

  • Nutrizione adeguata: Soprattutto un corretto apporto di proteine e vitamina D.
  • Esercizio fisico mirato: In particolare esercizi di resistenza progressiva per stimolare la forza e la massa muscolare.

I servizi dedicati alla gestione delle fratture da fragilità (Fracture Liaison Services – FLS) sono il luogo ideale per implementare questi screening e coordinare gli interventi necessari, coinvolgendo diverse figure professionali (ortopedici, geriatri, fisioterapisti, nutrizionisti).

In conclusione, l’osteosarcopenia è una realtà estremamente comune e pericolosa nei pazienti che hanno subito una frattura d’anca, specialmente se uomini o sottopeso. È fondamentale che noi, come pazienti, familiari e sistema sanitario, ne prendiamo coscienza. Dobbiamo pretendere e implementare screening specifici per la sarcopenia accanto a quelli per l’osteoporosi, per poter offrire a queste persone fragili le migliori strategie di recupero e prevenzione. Ne va della loro qualità di vita e della loro salute futura.

Fonte: Springer

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