Grandangolo, obiettivo 20mm, che cattura un oftalmologo mentre spiega i risultati di scansioni oculari multimodali (come OCT/FFA) su un grande schermo a genitori preoccupati e al loro bambino in una clinica moderna e ben illuminata, messa a fuoco nitida sullo schermo e sull'interazione.

Occhi dei Bambini Sotto Lente: Svelati i Misteri della Neovascolarizzazione Coroideale

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di veramente specifico ma incredibilmente importante: la neovascolarizzazione coroideale (CNV) nei bambini e negli adolescenti. Magari vi state chiedendo: “Cos’è esattamente?”. Beh, immaginate dei piccoli vasi sanguigni anomali che crescono dove non dovrebbero, sotto la retina, proprio nella parte posteriore dell’occhio. Negli adulti, soprattutto dopo i 50 anni, la causa principale è la degenerazione maculare legata all’età (AMD), ma nei più giovani? La faccenda si complica parecchio.

Recentemente mi sono imbattuto in uno studio affascinante condotto in Cina, al Beijing Tongren Hospital, che ha cercato di fare luce proprio su questo: perché viene la CNV ai ragazzi, come si manifesta e, soprattutto, come possiamo trattarla? Hanno analizzato retrospettivamente i dati di 72 giovani pazienti (età media 12 anni, metà maschi e metà femmine) visitati tra il 2014 e il 2024. Credetemi, capire queste cose è fondamentale, perché un problema di vista in giovane età può avere un impatto enorme sulla qualità della vita futura.

Le Cause Misteriose della CNV nei Giovani

Allora, cosa hanno scoperto questi ricercatori? A differenza degli adulti, le cause principali della CNV nei bambini e adolescenti cinesi sono risultate essere:

  • Idiopatica (37,5%): In pratica, in molti casi non si riesce a identificare una causa precisa. È un po’ frustrante, ma è la realtà più comune.
  • Corioretinopatia infiammatoria (31,9%): Infiammazioni della coroide e della retina sono la seconda causa più frequente. Tra queste spiccano la coroidopatia interna puntata (PIC) e la coroidite multifocale (MFC).
  • Anomalie congenite o ereditarie (16,7%): Malattie presenti dalla nascita o trasmesse geneticamente, come la distrofia maculare vitelliforme di Best (BVMD), sono un’altra causa significativa.

È interessante notare che la miopia patologica, una causa comune negli adulti giovani, è risultata molto rara in questo gruppo di bambini (solo 1 caso!). Anche traumi (come lesioni da laser o rotture coroideali) e tumori (osteoma coroideale) hanno contribuito, ma in misura minore.

Un altro dato curioso riguarda l’età: la CNV sembra manifestarsi più spesso nell’adolescenza (13-17 anni) e nell’età scolare (7-12 anni). C’è anche una differenza legata all’età: nei bambini fino a 12 anni, la causa idiopatica è la più comune, seguita da infiammazioni e problemi congeniti. Sopra i 12 anni, invece, l’infiammazione diventa la causa principale, superando quella idiopatica. Sembra quasi che crescendo cambi il “motivo” per cui questi vasi decidono di spuntare dove non dovrebbero.

Macro fotografia, 90mm lens, che mostra un primo piano dettagliato dell'occhio di un bambino durante un esame oftalmologico con una macchina OCT, alta definizione, messa a fuoco precisa, illuminazione clinica controllata, catturando il riflesso della luce di scansione sull'iride.

Come si Presenta la CNV nei Bambini? Caratteristiche Cliniche e Immagini

Ok, abbiamo visto le cause, ma come si “vede” questa CNV? Lo studio ha usato tecniche di imaging avanzate come la fluorangiografia (FFA), l’angiografia con verde indocianina (ICGA) e la tomografia a coerenza ottica (OCT/OCTA) per studiare le lesioni.

Ecco cosa è emerso:

  • Unilateralità: Nella stragrande maggioranza dei casi (quasi il 90%), la CNV colpisce un solo occhio.
  • Localizzazione: Purtroppo, spesso (nel 56% dei casi) la CNV si trova proprio sotto la fovea (subfoveale), l’area centrale della macula responsabile della visione nitida. Questo spiega perché possa compromettere seriamente la vista. Altre localizzazioni sono iuxtafoveale (vicino al centro) ed extrafoveale (più lontano).
  • Tipo di CNV: Dalle immagini FFA, tutte le CNV analizzate erano di tipo “classico” (ben definite e con perdite di colorante evidenti). Con l’OCT/OCTA, tutte le lesioni erano di tipo 2, ovvero i vasi anomali si trovavano nello spazio *sotto* la retina, sopra l’epitelio pigmentato retinico (RPE). Questo è diverso dagli adulti, dove si vedono anche CNV di tipo 1 (sotto l’RPE) o tipo 3.

Quindi, la CNV pediatrica ha un “identikit” abbastanza preciso: tende a essere monolaterale, a localizzarsi pericolosamente vicino al centro della visione e ad avere caratteristiche specifiche nelle immagini diagnostiche (classica/tipo 2). Riconoscere questi pattern è cruciale per una diagnosi tempestiva.

La Speranza nel Trattamento: Gli Anti-VEGF Funzionano!

E arriviamo alla parte più incoraggiante: il trattamento. La terapia di prima linea per la CNV attiva (cioè quella che sta causando problemi come liquidi o sanguinamenti) sono i farmaci anti-VEGF. Si tratta di iniezioni fatte direttamente nell’occhio (intravitreali) che bloccano il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), una molecola che stimola la crescita di questi vasi anomali.

Nello studio, 26 occhi con CNV attiva sono stati trattati con anti-VEGF (principalmente ranibizumab e conbercept) e seguiti per circa 15 mesi in media. I risultati? Davvero positivi!

  • Miglioramento della vista: L’acuità visiva corretta (BCVA) è migliorata significativamente, passando da una media di 0.75 logMAR (che non è un gran vedere) a 0.63 logMAR (un miglioramento tangibile). Quasi il 40% dei pazienti ha guadagnato almeno 2 linee di vista sulla tabella ottotipica!
  • Numero di iniezioni: In media, sono state necessarie solo 2.12 iniezioni per stabilizzare la situazione. Molti occhi (quasi il 60%) si sono stabilizzati dopo sole due iniezioni. Questo è molto meno rispetto a quanto serve spesso negli adulti con AMD.
  • Recidive: Ci sono state solo 3 recidive (tutte in casi legati a PIC), ma si sono risolte con un’ulteriore iniezione.
  • Sicurezza: Non sono state riportate complicazioni oculari o sistemiche significative legate alla terapia. Questo è fondamentale quando si trattano bambini.

Questi dati ci dicono che la CNV nei bambini risponde bene agli anti-VEGF, permettendo un recupero visivo importante con un numero relativamente basso di trattamenti. Forse un approccio “2 iniezioni + controllo ed eventuale altra iniezione al bisogno (PRN)” potrebbe essere ottimale, ma servono studi più ampi per confermarlo.

Fotografia ritratto, obiettivo 50mm prime, che cattura l'espressione speranzosa di un paziente adolescente che guarda verso il futuro dopo un trattamento oculistico riuscito, luce naturale morbida, profondità di campo che sfoca lo sfondo della clinica.

Cosa Portiamo a Casa? Sfide e Prospettive

Questo studio cinese ci offre uno spaccato prezioso sulla CNV pediatrica, sottolineando quanto sia diversa da quella dell’adulto. Le cause principali (idiopatica, infiammatoria, congenita) e le caratteristiche (unilaterale, subfoveale, tipo 2) sono specifiche.

La sfida più grande resta la diagnosi precoce. I bambini spesso non si lamentano chiaramente di un calo della vista o magari non viene dato il giusto peso ai loro sintomi. A volte si pensa subito a un cambio di occhiali, ma è essenziale un esame approfondito del fondo oculare con pupilla dilatata se un bambino riferisce problemi di vista.

Certo, lo studio ha i suoi limiti (è retrospettivo, fatto in un solo centro, alcuni dati mancano), ma apre la strada a ricerche future, magari multicentriche e prospettiche, per capire ancora meglio i fattori di rischio e ottimizzare le strategie terapeutiche.

In conclusione, anche se la CNV nei bambini è rara, è una condizione seria che può minacciare la vista. La buona notizia è che comprendendone meglio le cause e le caratteristiche, e grazie a trattamenti efficaci come gli anti-VEGF, possiamo intervenire tempestivamente e offrire a questi giovani pazienti la possibilità di preservare la loro preziosa vista. È un campo in cui la ricerca continua a fare passi da gigante, e questo è davvero entusiasmante!

Fonte: Springer

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