Una madre africana della Sierra Leone culla con amore il suo neonato. L'immagine, scattata con un obiettivo da ritratto da 35mm, utilizza una palette di colori duotone seppia e grigio per enfatizzare l'intimità e la vulnerabilità. La profondità di campo è ridotta per mantenere il focus sui soggetti, trasmettendo un senso di speranza e la preziosità della vita, in un contesto di lotta contro la mortalità infantile.

Sierra Leone: Un Viaggio Emotivo tra Disuguaglianze e Speranza nella Mortalità Infantile

Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio, un po’ toccante lo ammetto, ma necessario. Parleremo di un tema che stringe il cuore: la mortalità infantile. Immaginate la gioia di una nuova vita, e poi il dolore inimmaginabile di perderla prima ancora che compia un anno. Questo, purtroppo, è ancora una sfida enorme in molte parti del mondo, specialmente nell’Africa sub-sahariana. E oggi ci concentreremo su un paese specifico: la Sierra Leone, analizzando come le disuguaglianze socio-economiche e geografiche abbiano inciso sui tassi di mortalità infantile tra il 2008 e il 2019.

Sapete, quando un bambino muore così presto, non è solo una tragedia familiare, ma un segnale forte che qualcosa, a livello di società e di sistema sanitario, non sta funzionando come dovrebbe. È un indicatore crudo dello sviluppo socio-economico di una popolazione. E nonostante i progressi globali, ci sono ancora troppi piccoli che ci lasciano per cause che, pensateci un attimo, sarebbero assolutamente prevenibili: diarrea, malaria, polmonite, o complicazioni legate alla nascita come parti prematuri o infezioni neonatali.

Un Problema Globale, una Lente sulla Sierra Leone

La maggior parte di queste morti avviene, come dicevo, nell’Africa sub-sahariana. L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 3.2 mira a ridurre drasticamente la mortalità neonatale e sotto i cinque anni. Anche se non si focalizza specificamente sulla mortalità infantile (cioè entro il primo anno), circa due terzi delle morti sotto i cinque anni avvengono proprio in questo primo, delicatissimo, anno di vita. Per darvi un’idea, nel 2021 il tasso globale di mortalità infantile era di 38 decessi ogni 1000 nati vivi, ma nell’Africa sub-sahariana schizzava a 74! In Sierra Leone, nel 2019, eravamo a 75 decessi ogni 1000 nati vivi. Questo significa che 1 bambino su 13 non arrivava al suo primo compleanno. Un dato che fa riflettere, considerando che il tasso di mortalità sotto i cinque anni era di 122/1000, il più alto dell’Africa sub-sahariana, e ben il 69% di queste morti erano proprio decessi infantili.

Certo, c’è stato un calo rispetto al passato (da 156 morti/1000 nel 2013 a 122 nel 2019), ma siamo ancora lontanissimi dall’obiettivo SDG 3.2 di scendere sotto i 25 decessi/1000 nati vivi entro il 2030.

La Free Healthcare Initiative: Un Raggio di Luce?

Nell’aprile 2010, il governo della Sierra Leone, con l’aiuto di ONG e partner internazionali, ha lanciato la Free Healthcare Initiative (FHCI). Un’iniziativa importantissima che offre cure gratuite a donne incinte, neomamme e bambini sotto i cinque anni in tutte le strutture sanitarie pubbliche. Prima di questo, i costi delle cure erano una barriera enorme per molte famiglie. Nonostante la FHCI, però, l’utilizzo dei servizi sanitari non è stato uniforme, con disparità notevoli tra regioni, aree urbane/rurali e livelli di ricchezza. I costi indiretti, come i trasporti per raggiungere le cliniche, continuano a pesare.

Ed è proprio qui che si inserisce lo studio che sto per raccontarvi, che ha analizzato i dati delle indagini demografiche e sanitarie della Sierra Leone (SLDHS) del 2008, 2013 e 2019 per capire meglio queste disuguaglianze.

Un ritratto toccante di una madre della Sierra Leone che tiene in braccio il suo bambino, illuminati da una luce soffusa. L'immagine dovrebbe trasmettere resilienza e speranza, nonostante le sfide. Obiettivo da ritratto 35mm, bianco e nero, profondità di campo per mettere a fuoco madre e figlio.

L’analisi si è concentrata su donne che avevano partorito un bambino vivo nell’anno precedente ciascuna indagine, esaminando sei variabili chiave per valutare le disuguaglianze:

  • Età materna (15-19 anni vs 20-49 anni)
  • Status economico (diviso in cinque quintili di ricchezza)
  • Istruzione materna (nessuna, primaria, secondaria/superiore)
  • Luogo di residenza (rurale, urbano)
  • Sesso del bambino (femmina, maschio)
  • Regione sub-nazionale (Est, Nord, Sud, Ovest, e dal 2019 anche Nord-Ovest)

Per misurare queste disuguaglianze, sono stati usati indicatori come la Differenza (D), il Rapporto (R), la Frazione Attribuibile alla Popolazione (PAF) e il Rischio Attribuibile alla Popolazione (PAR), grazie al software Health Equity Assessment Toolkit (HEAT) dell’OMS.

Tendenze Generali: Luci e Ombre

La buona notizia è che il tasso nazionale di mortalità infantile (IMR) in Sierra Leone è sceso da 111,1 decessi ogni 1000 nati vivi nel 2008 a 77,4 nel 2019. Un miglioramento notevole, avvenuto soprattutto tra il 2013 e il 2019. Però, le differenze rimangono marcate. Il quintile più povero ha sempre registrato i tassi più alti, mentre il più ricco i più bassi. Stessa cosa per l’istruzione: le madri senza istruzione hanno visto tassi di mortalità infantile più elevati per i loro figli. Nonostante queste ingiustizie, tutti i gruppi hanno mostrato una riduzione dell’IMR nel tempo, segno che qualche progresso c’è stato in tutto il paese.

A livello provinciale, la situazione è complessa. Nel 2019, la provincia del Nord-Ovest (per cui non c’erano dati precedenti) ha mostrato il tasso più alto (101,0/1000), mentre la provincia del Nord il più basso (53,9/1000). Inizialmente, i tassi più alti erano nelle province Orientale e Settentrionale.

Disuguaglianze Sotto la Lente

Vediamo più da vicino come sono cambiate le disuguaglianze:

  • Età materna: la disuguaglianza tra figli di madri più giovani e più anziane è diminuita (da 20,1/1000 nel 2008 a 14,7/1000 nel 2019).
  • Status economico: la forbice tra i figli delle madri più ricche e più povere si è ridotta (da 54,9/1000 nel 2008 a 30,4/1000 nel 2019). Se si eliminasse questa disparità, l’IMR sarebbe potuto essere inferiore di ben 17,1/1000 punti nel 2019!
  • Istruzione materna: anche qui, la disuguaglianza tra i figli di madri con diversi livelli di istruzione è calata (da 28,9/1000 nel 2008 a 9,7/1000 nel 2019). Colmare questo divario avrebbe potuto ridurre l’IMR di 8,1/1000 punti nel 2019.
  • Residenza urbano/rurale: qui, ahimè, la disuguaglianza è aumentata (da 7,4/1000 nel 2008 a 13,8/1000 nel 2019). Affrontare questa disparità avrebbe potuto abbassare l’IMR di 9,1/1000 punti nel 2019.
  • Sesso del bambino: la disuguaglianza tra maschi e femmine è leggermente diminuita, ma i valori di PAF e PAR sono risultati zero in tutti gli anni, indicando che, statisticamente, i tassi di mortalità erano equivalenti.
  • Disuguaglianze provinciali: questo è un tasto dolente. Le disuguaglianze tra le regioni sono peggiorate nel tempo. L’indicatore D è passato da 26,9/1000 nel 2008 a un preoccupante 47,0/1000 nel 2019. Pensate che se si eliminassero queste disuguaglianze provinciali, l’IMR sarebbe potuto essere inferiore di 23,5/1000 punti nel 2019! Nel 2019, i bambini nelle province con i tassi di mortalità più alti avevano l’80% di probabilità in più di morire rispetto a quelli nelle province con i tassi più bassi.

Una scena di vita quotidiana in una comunità rurale della Sierra Leone, con capanne tradizionali e persone che svolgono attività. L'immagine dovrebbe evidenziare il contrasto tra la bellezza del luogo e le possibili difficoltà di accesso ai servizi. Obiettivo grandangolare 24mm, luce naturale, colori caldi ma realistici.

Perché Queste Differenze? Le Radici del Problema

Diciamocelo chiaramente: un basso status socio-economico, una scarsa istruzione materna, gravidanze in età adolescenziale e la residenza in aree rurali (specialmente nella provincia del Nord-Ovest) sono tutti fattori associati a una maggiore mortalità infantile. La FHCI, introdotta nel 2010, ha probabilmente contribuito al miglioramento generale osservato tra il 2013 e il 2019, aumentando l’utilizzo dei servizi sanitari. Tuttavia, la Sierra Leone è ancora lontana dagli standard internazionali.

Fattori come la gravidanza adolescenziale e la povertà aumentano il rischio di mortalità, una realtà comune in molti paesi a basso e medio reddito. Queste disparità sono spesso aggravate da norme culturali e stigma sociale. Le madri senza istruzione formale potrebbero non essere a conoscenza delle pratiche sanitarie essenziali o del valore dell’accesso ai servizi sanitari preventivi. Per affrontare queste sfide, servono strategie complete che migliorino l’accesso all’educazione sulla salute riproduttiva, a cure sanitarie accessibili e al supporto nutrizionale, promuovendo al contempo opportunità educative ed emancipazione economica per le donne.

Il Divario Urbano-Rurale e le Disparità Provinciali

Il divario nell’IMR tra aree urbane e rurali e tra le province in Sierra Leone non è un caso isolato; studi simili in Gambia e Nigeria mostrano tendenze analoghe. Le disparità geografiche nelle infrastrutture sanitarie, nei servizi essenziali e nelle condizioni socio-economiche sono esacerbate da barriere nei trasporti e da reti stradali inadeguate. Questo contribuisce a livelli più alti di povertà, minore istruzione e accesso limitato alle risorse, con un impatto diretto sulla salute. Inoltre, alcune pratiche tradizionali, più diffuse nelle comunità rurali, possono influenzare negativamente i comportamenti delle madri riguardo alla ricerca di assistenza sanitaria.

Le disuguaglianze provinciali evidenziano i progressi disomogenei. Province come quella del Nord-Ovest sono rimaste indietro. Il notevole calo dell’IMR nella provincia del Nord rispetto a quella del Nord-Ovest può essere attribuito a investimenti mirati nelle infrastrutture sanitarie del Nord, che hanno migliorato l’accesso a personale qualificato per il parto, cure prenatali, vaccinazioni e servizi postnatali. Al contrario, province come il Nord-Ovest continuano ad avere un IMR più alto a causa di persistenti limiti infrastrutturali, distribuzione inadeguata di operatori sanitari qualificati, cattive reti di trasporto, oltre a livelli più elevati di povertà e minore istruzione materna.

È interessante notare che, sebbene lo studio non misuri direttamente l’accesso ai servizi sanitari, le disuguaglianze provinciali osservate suggeriscono variazioni significative. L’aumento dell’indice di disparità e il peggioramento del PAF indicano che alcune regioni hanno probabilmente un accesso più scarso a servizi critici. Questo divario crescente tra le province con i migliori e i peggiori risultati sanitari riflette probabilmente una distribuzione iniqua delle risorse e dei servizi sanitari.

Personale sanitario in una clinica modesta ma pulita in Sierra Leone che assiste una madre e il suo neonato. L'immagine deve suggerire dedizione e l'importanza dell'accesso alle cure. Obiettivo da 50mm, illuminazione interna morbida, dettagli precisi sulle interazioni.

Guardando al Futuro: Cosa Possiamo Fare?

Lo studio ci dice che per migliorare davvero la situazione in Sierra Leone, non basta la FHCI. Servono altre iniziative per promuovere l’istruzione femminile, combattere la povertà e rafforzare i sistemi sanitari in tutte le province. Sono essenziali interventi mirati che si rivolgano alle popolazioni più vulnerabili: le madri adolescenti, le famiglie che vivono in povertà e i residenti delle aree rurali, in particolare nella provincia del Nord-Ovest.

Per ridurre le disuguaglianze legate al luogo di residenza, gli interventi mirati per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria nelle comunità rurali dovrebbero includere il potenziamento delle opzioni di trasporto per le madri e la formazione di operatori sanitari comunitari rurali per fornire educazione essenziale sulla salute materna e infantile.

Anche le variazioni dell’IMR in base al sesso del bambino, con i maschi che mostrano tassi di mortalità costantemente più elevati (una tendenza globale), richiedono attenzione. Interventi mirati dovrebbero affrontare i fattori culturali e sociali sottostanti che contribuiscono a queste disparità.

Punti di Forza e Limiti dello Studio (Perché la Trasparenza è Importante)

Utilizzare i dati delle indagini demografiche e sanitarie (DHS) ha molti vantaggi: sono rappresentativi a livello nazionale, hanno campioni ampi e una metodologia standardizzata. Tuttavia, ci sono anche dei limiti: la natura trasversale degli studi DHS non permette di stabilire relazioni causali definitive, e la mancanza di informazioni dettagliate su alcuni fattori di rischio può limitare la profondità dell’analisi.

In conclusione, questo studio ci offre uno spaccato importante sulla situazione della mortalità infantile in Sierra Leone, evidenziando come le disuguaglianze socio-economiche e geografiche giochino un ruolo cruciale. C’è ancora molta strada da fare, ma identificare chiaramente i gruppi più vulnerabili e le aree più problematiche è il primo passo per sviluppare interventi efficaci e, speriamo, per salvare più vite innocenti. Ogni bambino merita la possibilità di crescere sano e forte, ovunque nasca.

Fonte: Springer

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