Rappresentazione concettuale di un grafo temporale della conoscenza che collega icone luminose di diverse piattaforme social (X, TikTok, Instagram, YouTube) fluttuanti su uno sfondo digitale astratto blu scuro, simboleggiando il complesso flusso di narrazioni cross-platform nel tempo. Wide-angle lens 20mm, sharp focus sulle icone e sulle connessioni luminose, effetto long exposure sulle linee di connessione per indicare il movimento temporale.

Svelare i Segreti delle Narrazioni Online: Come le Storie Viaggiano tra le Piattaforme

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi affascina tantissimo: il modo in cui le storie, le idee, le narrazioni viaggiano nel vasto e complesso universo dei social media. Sapete com’è, no? Un post su X (il vecchio Twitter), un video su TikTok, una foto su Instagram, un filmato su YouTube… spesso parlano della stessa cosa, ma in modi diversi e raggiungendo persone diverse. E chi ci lavora dietro, a volte con scopi non proprio limpidi come diffondere disinformazione, sa benissimo come sfruttare questa dinamica “cross-platform”.

La Sfida: Seguire le Storie nell’Oceano Digitale

Negli ultimi dieci anni, i social media sono esplosi. Sono diventati più grandi, più complessi, con mille funzionalità per tenerci incollati allo schermo. Molti di noi hanno account su più piattaforme, giusto? E questo facilita enormemente il passaggio di informazioni (e purtroppo anche di *disinformazione*) da un social all’altro.

Pensate alle campagne politiche, alle discussioni sui vaccini, alle proteste… le narrazioni si diffondono a macchia d’olio, spesso saltando da una piattaforma all’altra in modo strategico. Attori ben organizzati usano queste dinamiche per amplificare il loro messaggio, raggiungere pubblici specifici e, a volte, inquinare il dibattito pubblico.

Il problema è che, mentre si è studiato molto come la disinformazione si diffonde *su una singola piattaforma*, si sa ancora relativamente poco di come funzionano questi “salti” tra piattaforme diverse. Capire questi meccanismi, questi schemi ricorrenti – che nel nostro studio chiamiamo template narrativi – è fondamentale. Se capiamo le sequenze preferite da chi diffonde certe idee, possiamo anticipare le loro mosse, intervenire in modo mirato e magari spezzare la catena di diffusione.

Immaginate un argomento caldo. Su questo argomento nascono tante conversazioni diverse, tanti “fili” di discorso. Noi li chiamiamo micro-narrazioni. Analizzandole tutte insieme, possiamo capire la macro-narrazione generale, il quadro completo. È un po’ come mettere insieme i pezzi di un puzzle.

Il Nostro Approccio: Grafi Temporali della Conoscenza

Quindi, come facciamo a mappare questo flusso complesso? Qui entra in gioco la parte più “nerd” ma affascinante del nostro lavoro. Abbiamo affrontato due sfide principali:

  • Come modellare le relazioni tra le narrazioni provenienti da piattaforme diverse?
  • Come identificare gli schemi, i “template”, con cui queste narrazioni si muovono nel tempo da una piattaforma all’altra?

Per la prima sfida, abbiamo usato i Grafi Temporali della Conoscenza (Temporal Knowledge Graphs – TKGs). Immaginate una mappa dinamica dove ogni narrazione è un punto (un nodo) e le connessioni tra questi punti (gli archi) rappresentano quanto sono simili o collegate. La cosa fondamentale è che questa mappa cambia nel tempo! Un TKG ci permette di vedere non solo *quali* narrazioni sono collegate, ma anche *quando* e *come* queste connessioni evolvono. Usiamo misure come la similarità semantica (quanto sono simili i significati, calcolata usando modelli linguistici avanzati come `all-mpnet-base-v2`) e la sovrapposizione di entità (quante persone, luoghi, organizzazioni citano in comune, estratte con strumenti come Spacy e Diffbot) per creare questi collegamenti.

Visualizzazione astratta di un grafo temporale della conoscenza con nodi luminosi che rappresentano diverse narrazioni online e linee colorate che si formano e svaniscono nel tempo, simboleggiando le connessioni dinamiche tra le storie su diverse piattaforme social (icone stilizzate di X, TikTok, Instagram, YouTube visibili sullo sfondo). Wide-angle lens 15mm, sharp focus, effetto long exposure sulle linee di connessione.

Scoprire i Template: Community Detection e Sequential Mining

Una volta costruito il nostro grafo temporale, come troviamo gli schemi ricorrenti? Qui usiamo due tecniche principali:

  1. Temporal Community Detection: Applichiamo algoritmi che trovano gruppi di narrazioni strettamente interconnesse nel tempo. Ogni “community” che emerge rappresenta una macro-narrazione, un tema generale discusso attraverso tante micro-narrazioni diverse. La figata è che questi algoritmi (basati su lavori come quelli di Mucha et al. e Traag et al., ma adattati per permettere ai nodi di appartenere a diverse community in momenti diversi) tengono conto dell’evoluzione temporale.
  2. Sequential Pattern Mining: Una volta identificate le community (le macro-narrazioni), andiamo a vedere la sequenza di piattaforme da cui provengono le micro-narrazioni che le compongono. Ad esempio, per una certa macro-narrazione, potremmo scoprire che molte storie iniziano su X, poi passano a TikTok e infine arrivano su Instagram. Usando algoritmi di “sequential mining” (che, a differenza di quelli per itemset frequenti come Apriori, mantengono l’ordine temporale!), estraiamo le sequenze di piattaforme più frequenti e significative. Questi sono i nostri template narrativi.

Per ogni template (es. X -> TikTok -> Instagram), calcoliamo due metriche chiave:

  • Supporto: Quanto è frequente questa sequenza specifica nell’intero dataset? (Probabilità di trovare quella sequenza)
  • Confidenza: Se una narrazione appare sulla piattaforma iniziale (antecedente, es. X), qual è la probabilità che appaia poi sulle piattaforme successive (conseguente, es. TikTok e Instagram)?

Questo ci permette di identificare diversi tipi di template, ad esempio:

  • Template associativi rari: Basso supporto ma alta confidenza. Sequenze non comunissime, ma quando la prima parte si verifica, è molto probabile che segua il resto.
  • Template frequenti: Alto supporto e alta confidenza. Sequenze molto comuni e affidabili.

Primo piano di uno schermo di computer che mostra righe di codice per l'analisi di dati social e, accanto, una visualizzazione grafica di sequenze di icone di piattaforme social (es. TikTok -> YouTube -> Instagram) con valori di ‘supporto’ e ‘confidenza’ associati. Macro lens 70mm, high detail, precise focusing sullo schermo, illuminazione controllata da ufficio.” /></p>
<h4>Un Caso Studio: Le Elezioni Presidenziali Taiwanesi del 2024</h4>
<p>Per mettere alla prova il nostro approccio, abbiamo analizzato un bel po’ di dati (migliaia di post da Instagram, TikTok, X e YouTube) relativi alle elezioni presidenziali di Taiwan del 2024. Un contesto molto caldo, con forti tensioni tra Taiwan e la Cina e preoccupazioni per possibili campagne di disinformazione.</p>
<p>Abbiamo raccolto post usando keyword come #Taiwan, #TaiwanElection e poi abbiamo espanso la ricerca in modo simile a una valanga (snowball sampling), traducendo anche contenuti non in inglese. Abbiamo estratto le micro-narrazioni da questi post (usando la potenza di GPT-4, che è ottimo anche con dati multimodali come le immagini di Instagram!).</p>
<p>Poi abbiamo costruito il nostro TKG e applicato le tecniche di community detection e sequential mining. Cosa abbiamo scoperto?</p>
<p>Abbiamo identificato diverse macro-narrazioni (community) principali: alcune focalizzate sul processo di voto, altre sui risultati, altre sulle tensioni politiche con la Cina, altre ancora sulle conseguenze diplomatiche.</p>
<p>E, soprattutto, abbiamo trovato i <b>template narrativi</b> preferiti dagli attori Pro-Taiwan e Pro-Cina!</p>
<p>Ad esempio, abbiamo trovato un template “raro ma associativo” (basso supporto, alta confidenza) del tipo <b>X -> TikTok -> Instagram</b>. Questo schema è stato usato sia da account Pro-Taiwan (magari per parlare di indipendenza o denunciare la disinformazione cinese) sia da account Pro-Cina/Anti-Taiwan (magari per criticare il governo taiwanese o promuovere la riunificazione). Anche se i messaggi specifici (micro-narrazioni) erano diversi, la sequenza di piattaforme usata per diffondere la macro-narrazione sulla sovranità di Taiwan era la stessa.</p>
<p>Abbiamo anche trovato template “frequenti” (alto supporto, alta confidenza) come <b>TikTok -> YouTube -> Instagram</b> e <b>YouTube -> TikTok -> Instagram</b>. Anche questi sono stati usati da entrambe le parti per diffondere le loro macro-narrazioni, che potevano riguardare le elezioni ma anche altri interessi geopolitici della Cina o le relazioni internazionali di Taiwan.</p>
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