Microbioma Adolescente: Un Universo Nascosto che Influenza la Nostra Salute Futura
Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi in un viaggio affascinante all’interno del nostro corpo, o meglio, all’interno di quello degli adolescenti. Parleremo di un mondo invisibile ma potentissimo: il microbioma intestinale. Sì, quella miriade di microrganismi che abita il nostro tratto gastrointestinale e che, credetemi, gioca un ruolo da protagonista per la nostra salute. Pensate che la maggior parte delle ricerche si è concentrata sui neonati o sugli adulti, lasciando un po’ in ombra proprio l’adolescenza, un periodo di trasformazioni pazzesche! Ma le cose stanno cambiando, e uno studio recente ha gettato nuova luce su questo tema.
L’Adolescenza: Una Finestra Critica per il Microbioma
L’idea comune è che il microbioma dei bebè cambi tantissimo nei primi anni, stabilizzandosi poi con l’introduzione dei cibi solidi fino a raggiungere una forma “adulta”. Ma se ci pensiamo bene, l’adolescenza è un altro momento di grandi sconvolgimenti, soprattutto ormonali. Estrogeni e testosterone entrano in gioco con prepotenza durante la pubertà, e sappiamo che gli ormoni possono influenzare il microbioma (basti pensare ai cambiamenti durante la gravidanza o la menopausa). E infatti, ricerche precedenti avevano già notato che il microbioma della bocca e della pelle cambia con la maturazione sessuale. Quindi, perché non dovrebbe succedere lo stesso anche nell’intestino?
Questo studio, chiamato HOME (Health Outcomes and Measures of the Environment), ha seguito un gruppo di ragazzi e ragazze dagli 11 ai 14 anni, raccogliendo campioni di feci e una marea di informazioni sul loro stile di vita, la dieta, la crescita e persino fattori socio-economici. L’obiettivo? Capire com’è fatto il microbioma di un adolescente sano e cosa lo influenza, fin dai primi momenti di vita.
Cosa Hanno Scoperto i Ricercatori?
Analizzando il DNA dei microbi presenti nei campioni (con una tecnica chiamata sequenziamento metagenomico), i ricercatori hanno potuto “fotografare” la composizione del microbioma. E qui iniziano le scoperte interessanti!
Innanzitutto, hanno confermato che l’adolescenza è davvero un periodo particolare per il nostro “zoo” intestinale. Ma la cosa che mi ha colpito di più è l’impatto dei fattori socio-demografici. Ad esempio, il reddito familiare è emerso come un predittore costante: un reddito più alto è stato associato a una minore diversità microbica e a differenze nelle quantità relative di alcuni grandi gruppi di batteri, come i Firmicutes (aumentati) e gli Actinobacteria (diminuiti). Questo ci fa riflettere su come l’ambiente socio-economico in cui cresciamo possa plasmare persino i nostri microbi.
Anche l’etnia (intesa come proxy per fattori culturali e razzismo sistemico) è risultata associata a differenze significative. I partecipanti bianchi non ispanici, ad esempio, mostravano meno Actinobacteria e quantità diverse di specifici generi batterici rispetto ai gruppi etnici minoritari. Questo suggerisce che le disuguaglianze sociali potrebbero avere un impatto profondo e biologico.

Un altro aspetto cruciale è la maturazione sessuale. Indipendentemente dall’età anagrafica, lo stadio di sviluppo puberale ha mostrato correlazioni con il microbioma. Nelle ragazze, una maggiore maturazione era legata a una maggiore diversità microbica. In entrambi i sessi, poi, la pubertà si associava a differenze nelle abbondanze relative dei phyla batterici e a profili microbici distinti. Pensate, nelle ragazze, livelli più alti di estradiolo (un ormone femminile) erano associati a più Proteobacteria e a un aumento del famoso Faecalibacterium prausnitzii, un batterio spesso considerato “buono”. Nei ragazzi, uno sviluppo puberale più avanzato era legato a più Actinobacteria e a generi come Bifidobacterium e Dorea.
Fattori della Prima Infanzia e Stile di Vita Attuale
Lo studio ha anche esaminato l’influenza di fattori della primissima infanzia. L’esposizione al fumo di tabacco durante la gravidanza (misurata tramite la cotinina nel siero materno) è risultata associata a cambiamenti nel microbioma adolescenziale, con più Actinobacteria e meno Proteobacteria. Anche l’allattamento al seno ha lasciato un segno: un consumo esclusivo di latte materno per almeno i primi due giorni di vita o un allattamento prolungato oltre i sei mesi erano associati a differenze specifiche nell’abbondanza di alcuni generi e specie batteriche, anche se qui bisogna considerare che lo status socio-economico può confondere un po’ le carte.
E la dieta attuale? I partecipanti, ahimè, non seguivano proprio alla lettera le linee guida per una sana alimentazione (ma chi di noi lo fa sempre, specialmente da teenager?). Comunque, un punteggio più alto nell’Indice di Sana Alimentazione (HEI) era associato a una maggiore diversità batterica e a meno Actinobacteria. Anche l’assunzione di fibre e il consumo di verdura hanno mostrato qualche legame, ma le associazioni con la dieta non sono parse così travolgenti come quelle con i fattori socio-economici o la pubertà. Questo potrebbe dipendere da come è stata misurata la dieta (tre richiami delle 24 ore potrebbero non cogliere abitudini a lungo termine) o dal fatto che forse altri aspetti della dieta, come il consumo di cibi fermentati, potrebbero essere più rilevanti.
Interessante notare che il tipo di parto (cesareo o vaginale) non sembrava avere un impatto significativo sul microbioma a questa età, a differenza di quanto osservato in studi sui neonati. Forse l’effetto si attenua con il tempo?
Variabilità e Profili Microbici
Una cosa che mi affascina sempre è quanto siamo unici. Anche nel microbioma! Lo studio ha visto che la maggior parte della variabilità nella composizione batterica era dovuta alle differenze tra un individuo e l’altro. Tuttavia, analizzando più campioni dalla stessa persona, hanno visto che un singolo campione è generalmente sufficiente per avere un’idea della composizione microbica in un dato momento, il che è una buona notizia per gli studi futuri.
Per identificare dei “profili” microbici comuni, i ricercatori hanno usato una tecnica di machine learning chiamata mappe auto-organizzanti (SOMs). Immaginatele come un modo per raggruppare campioni con microbiomi simili. Sono riusciti a identificare quattro cluster principali, caratterizzati da diverse abbondanze di generi batterici come Bifidobacterium, Bacteroides, Ruminococcus e Flavonifractor. Questo approccio è super innovativo perché permette di visualizzare dati complessi e potrebbe aiutare a confrontare studi diversi in futuro.

Cosa Ci Portiamo a Casa?
Questo studio è una vera miniera d’oro! Ci dice che l’adolescenza non è solo un periodo di transizione psicologica e fisica, ma anche un momento chiave per lo sviluppo del nostro microbioma intestinale. Fattori che spesso trascuriamo, come il contesto socio-economico e le disuguaglianze, sembrano avere un ruolo importante nel plasmare questa comunità microbica. E, naturalmente, la pubertà, con la sua tempesta ormonale, lascia un’impronta ben definita.
Capire questi meccanismi è fondamentale. Il microbioma è implicato in tantissime condizioni, dalle malattie infiammatorie intestinali all’obesità, fino alla salute mentale. Sapere cosa lo influenza durante l’adolescenza potrebbe aprire la strada a interventi mirati per promuovere un microbioma sano e, di conseguenza, una vita più sana. Certo, la ricerca è appena iniziata e ci sono ancora tante domande a cui rispondere, ma studi come questo ci indicano la direzione giusta.
Quindi, la prossima volta che pensate agli adolescenti, ricordatevi che dentro di loro c’è un universo in fermento, un ecosistema complesso che merita tutta la nostra attenzione. E chissà, forse un giorno avremo “diete per il microbioma” personalizzate fin dalla giovane età!
Fonte: Springer
