Un primo piano di un coniglio bianco della Nuova Zelanda che annusa incuriosito una piccola ciotola di semi di chia e foglie di tè matcha sparse su una superficie di legno rustico. Macro lens, 85mm, high detail, precise focusing, controlled lighting, shallow depth of field per enfatizzare i superfood.

Conigli Superfood: Matcha e Chia Rivoluzionano Salute e Crescita!

Amici appassionati di benessere animale e scoperte scientifiche, tenetevi forte perché oggi vi porto nel cuore di una ricerca davvero affascinante che ho avuto modo di approfondire! Parliamo di conigli, ma non conigli qualsiasi: i protagonisti sono i teneri conigli bianchi della Nuova Zelanda (NZW), che ci hanno fatto da modello per capire meglio come alcuni “superfood” possano influenzare la salute dei mammiferi, noi inclusi! E quali sono questi superfood? Nientemeno che i famosissimi semi di chia e il pregiato tè matcha. Scommetto che ne avete sentito parlare, magari li usate già nella vostra dieta, ma vi siete mai chiesti cosa potrebbero fare per i nostri amici animali o, più in dettaglio, a livello metabolico e genetico? Bene, mettetevi comodi!

Ma cosa sono esattamente questi superfood?

Prima di tuffarci nei risultati, capiamo un attimo chi sono i nostri protagonisti vegetali.

  • I semi di chia (Salvia hispanica) sono piccole bombe nutrizionali. Originari delle culture mesopotamiche, sono stati riscoperti di recente per il loro incredibile contenuto di acidi grassi ω-3 (soprattutto acido α-linolenico), fibre alimentari, proteine, vitamine e minerali. Pensate che erano quasi scomparsi per secoli!
  • Il tè matcha, invece, è una polvere finissima di tè verde giapponese, ottenuto da foglie giovani della pianta Camellia sinensis coltivate con tecniche speciali. Questo processo massimizza il contenuto di polifenoli, antiossidanti, caffeina, catechine, aminoacidi e vitamine. È molto più concentrato del normale tè verde, una vera e propria miniera di benessere.

Entrambi sono noti per le loro proprietà antiossidanti e c’è un crescente interesse nel loro utilizzo come additivi nei mangimi animali per migliorare la qualità della carne e la salute generale degli animali.

L’esperimento: conigli sotto la lente d’ingrandimento!

Allora, come si è svolto lo studio? Abbiamo preso 18 coniglietti NZW, di circa 30 giorni e con un peso medio di circa 547 grammi, e li abbiamo divisi in tre gruppi per un periodo di circa nove settimane, dallo svezzamento fino all’età di commercializzazione.

  • Il primo gruppo era il nostro controllo: dieta base, senza aggiunte.
  • Il secondo gruppo ha ricevuto la stessa dieta base, ma con l’aggiunta di polvere di semi di chia nell’acqua (0,025 grammi per litro).
  • Il terzo gruppo, sempre con la dieta base, ha beneficiato dell’aggiunta di tè matcha in polvere nell’acqua (0,0125 grammi per litro).

Durante queste settimane, abbiamo monitorato attentamente la loro crescita. Alla fine dell’esperimento, abbiamo analizzato le performance di crescita, il metabolismo, le caratteristiche della carcassa e, qui viene il bello, l’espressione di alcuni geni specifici legati alla famiglia dei fattori di crescita, al metabolismo epatico, al profilo lipidico, all’immagazzinamento del ferro e persino a uno dei recettori dello stress del reticolo endoplasmatico. Insomma, un check-up completo!

Un coniglio bianco della Nuova Zelanda in un ambiente pulito di allevamento, che mangia con gusto da una ciotola contenente la sua razione, con accanto una piccola ciotola di semi di chia e una tazza di tè matcha fumante. Macro lens, 60mm, high detail, precise focusing, controlled lighting.

I risultati: chi ha vinto la sfida del benessere?

E qui arrivano le sorprese più interessanti!
Partiamo dal peso: i coniglietti del gruppo matcha hanno mostrato un aumento significativo del peso corporeo finale rispetto al gruppo di controllo. Un bel +! Anche le caratteristiche della carcassa e le parti edibili erano migliori nel gruppo matcha.
Per quanto riguarda i semi di chia, non ci sono state differenze significative nel peso finale rispetto al controllo, ma attenzione, perché anche loro hanno giocato un ruolo importante. Infatti, le parti commestibili della carcassa sono aumentate significativamente sia nel gruppo chia che nel gruppo matcha rispetto al controllo.

Passiamo al sangue: nel gruppo matcha, abbiamo osservato un aumento significativo del numero di globuli rossi, della concentrazione di emoglobina e della ferritina (che indica le riserve di ferro). Questo è un segnale molto positivo per la salute generale! Nei conigli trattati con chia, questi parametri non hanno mostrato differenze significative rispetto al controllo, ma sono rimasti comunque in range di normalità.

E gli ormoni dello stress e del metabolismo? Qui entrambi i nostri superfood hanno brillato: sia i conigli trattati con semi di chia sia quelli con tè matcha hanno mostrato una diminuzione significativa dei livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e di insulina nel plasma, rispetto al gruppo di controllo. Questo è un dato importantissimo, perché livelli più bassi di cortisolo e una migliore sensibilità insulinica sono associati a una salute metabolica superiore.

Per quanto riguarda il profilo lipidico, ancora buone notizie! Colesterolo totale, lipoproteine a bassa densità (LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e trigliceridi sono diminuiti nei gruppi chia e matcha, mentre le lipoproteine ad alta densità (HDL, il “colesterolo buono”) sono aumentate significativamente in entrambi i gruppi trattati. Anche la creatinina, un indicatore della funzione renale, è diminuita in entrambi i gruppi sperimentali.

Dentro le cellule: cosa ci dicono i geni?

Ora, la parte che forse mi affascina di più: l’espressione genica nel fegato. Il fegato, sapete, è una vera e propria centrale metabolica.
Nel gruppo matcha, abbiamo visto un aumento dell’espressione (up-regulation) di geni come:

  • IGF1: un fattore di crescita importantissimo, il che si collega bene con l’aumento di peso osservato.
  • APOA2: implicato nel metabolismo dei trigliceridi e degli acidi grassi.
  • IRP1: una proteina che regola il ferro, coerente con l’aumento della ferritina.
  • A1BG: una glicoproteina plasmatica coinvolta anche nella crescita.
  • SLC27A5: coinvolto nell’assorbimento degli acidi grassi epatici e nel riciclo degli acidi biliari.

Un dato molto interessante riguarda il gene Leptina: la sua espressione è risultata significativamente ridotta (down-regulated) sia nel gruppo chia che nel gruppo matcha. La leptina è un ormone prodotto dal tessuto adiposo che regola l’appetito e il dispendio energetico. Una sua riduzione, in questo contesto, potrebbe essere correlata a una minore quantità di tessuto adiposo osservata dal team di ricerca tra gli organi dei conigli trattati, il che è positivo!

E c’è un altro gene che merita attenzione: GRP78 (Glucose-Regulated Protein 78). Questo gene è un marcatore dello stress del reticolo endoplasmatico e la sua espressione è spesso aumentata in condizioni di stress cellulare, obesità, fegato grasso e persino in alcuni tipi di cancro. Ebbene, l’espressione di GRP78 è risultata significativamente ridotta sia nei conigli trattati con chia che in quelli trattati con matcha! Questa è una notizia fantastica, perché suggerisce che questi due alimenti, nelle concentrazioni testate, non solo non inducono stress a livello epatico, ma potrebbero addirittura contribuire a ridurlo, promuovendo un ambiente cellulare più sano e potenzialmente riducendo l’incidenza di patologie.

Per il gene SLC27A5, c’è stata una differenza: up-regolato nel matcha, ma down-regolato nel gruppo chia rispetto al controllo. Questo indica che i due superfood possono avere meccanismi d’azione parzialmente distinti su alcuni pathway metabolici.

Ma quindi, cosa significa tutto questo per i nostri amici conigli (e forse per noi)?

Questo studio ci offre nuove, preziose informazioni sul ruolo che i semi di chia e, soprattutto, il tè matcha possono avere sui processi fisiologici e biologici nel fegato. I risultati indicano chiaramente che l’integrazione con tè matcha può migliorare significativamente le performance di crescita, le caratteristiche della carcassa, l’ematologia (specialmente per quanto riguarda il ferro) e la funzione endocrina nei conigli. Entrambi gli integratori hanno mostrato effetti positivi sul profilo lipidico e sulla riduzione degli ormoni dello stress.

La down-regolazione del gene GRP78 è particolarmente promettente, suggerendo che queste sostanze naturali potrebbero contribuire a mantenere un fegato sano e a ridurre lo stress cellulare, che è un fattore di rischio per molte malattie. Il fatto che i conigli trattati consumassero anche meno mangime (come osservato dal team di ricerca) pur crescendo bene (specialmente quelli con matcha) suggerisce un miglioramento dell’efficienza di conversione alimentare.

Insomma, sembra proprio che l’aggiunta di questi antiossidanti naturali alla dieta possa portare a un organismo biologicamente più sano e vitale. Certo, siamo partiti dai conigli, ma essendo loro un buon modello per i mammiferi, queste scoperte aprono la strada a ulteriori riflessioni anche per il benessere umano. Una vera e propria rivoluzione verde nel piatto dei nostri amici animali, con spunti che, chissà, potrebbero tornare utili anche a noi!

Fonte: Springer

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