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Masturbazione e Sensi di Colpa nel Matrimonio: Quando il Piacere Solitario Incontra la Vita di Coppia (Studio Cinese)

Ciao a tutti! Oggi affrontiamo un argomento che spesso rimane avvolto nel silenzio, quasi un tabù, specialmente quando si parla di vita coniugale: la masturbazione. Sì, avete capito bene. Non è un’attività esclusiva dei single o degli adolescenti. Uno studio recente getta luce su questa pratica tra gli uomini cinesi eterosessuali sposati, esplorando non solo quanto sia diffusa, ma anche i sentimenti di colpa ad essa associati e come tutto ciò si intrecci con la frequenza dei rapporti sessuali con la partner. Pronti a scoprire cosa è emerso?

Un’abitudine più comune di quanto si pensi

Lo studio, condotto in un ambulatorio cinese su uomini che cercavano consulenza per questioni sessuali o di fertilità, ha rivelato dati piuttosto sorprendenti. Pensate che circa il 71,2% degli uomini intervistati (parliamo di 334 su 469) ha ammesso di praticare la masturbazione solitaria. Questo sfata un po’ il mito che, una volta sposati, questa pratica scompaia magicamente. Anzi, sembra essere una realtà piuttosto consolidata anche all’interno del matrimonio.

È interessante notare che lo studio è stato condotto durante la pandemia di COVID-19. Sappiamo tutti come quel periodo abbia stravolto le nostre vite, e la sfera sessuale non ha fatto eccezione. Altre ricerche avevano già indicato una tendenza all’aumento della masturbazione e dell’uso di sex toys, forse come compensazione per la diminuzione dei rapporti di coppia dovuta a stress, isolamento e paura del contagio. Chissà, forse anche questo contesto ha contribuito ai numeri osservati.

L’ombra del senso di colpa

Qui le cose si fanno ancora più interessanti, e forse un po’ più complesse. Tra coloro che praticavano la masturbazione, ben il 76,6% (256 uomini) ha riferito di provare almeno un certo grado di senso di colpa. Un numero altissimo, decisamente superiore a quanto riportato in studi condotti, ad esempio, in Italia.

Perché così tanta colpa? Le ragioni possono essere molteplici. La cultura cinese, ad esempio, ha una lunga storia di condanna verso la masturbazione, associata all’idea di una “perdita eccessiva di seme” (legata alla sindrome di Shen-Kui, con sintomi fisici e psicologici). Anche se oggi la visione è cambiata e si riconoscono i benefici della masturbazione, certi retaggi culturali possono lasciare un segno profondo, generando vergogna o disagio, specialmente in uomini sposati che potrebbero percepirla come una sorta di “tradimento” o mancanza verso la partner.

Primo piano di un uomo cinese di mezza età con espressione pensierosa e combattuta, seduto da solo in una stanza con luce soffusa, obiettivo 35mm, bianco e nero, profondità di campo.

Inoltre, lo studio ha trovato una correlazione tra il senso di colpa e fattori come la giovane età, ma soprattutto, livelli più alti di ansia (misurata con la scala GAD-7) e depressione (scala PHQ-9). Sembra quasi che il senso di colpa per la masturbazione possa essere un campanello d’allarme per un disagio psicologico più ampio. Chi prova più colpa tende anche a mostrare maggiori sintomi ansioso-depressivi.

Chi si masturba di più (e chi prova più colpa)?

Lo studio ha cercato di identificare anche dei fattori associati alla frequenza della masturbazione e all’intensità del senso di colpa. È emerso che:

  • La frequenza della masturbazione è debolmente associata a un’età più giovane e a un livello di istruzione più elevato. Forse chi è più istruito ha maggiore accesso a informazioni sulla sessualità, riducendo paure e tabù, o semplicemente è più disposto a parlarne.
  • Il senso di colpa, come accennato, è debolmente correlato all’età più giovane e a punteggi più alti di ansia e depressione.

Questi dati suggeriscono che non si tratta solo di un comportamento, ma di un’esperienza complessa influenzata da età, background culturale/educativo e stato psicologico.

Masturbazione e sesso di coppia: Amici o nemici?

Ed eccoci alla domanda cruciale: la masturbazione “ruba” spazio al sesso di coppia (modello compensatorio) o lo integra, magari stimolando il desiderio generale (modello complementare)? Beh, la risposta che emerge da questo studio è… complicata! Sembra esserci un doppio binario, con il senso di colpa a fare da ago della bilancia.

I ricercatori hanno trovato che:

  • Una frequenza di masturbazione moderata (meno di una volta al mese o una volta al mese) era associata a una maggiore frequenza di rapporti sessuali con la partner. Anche provare un po’ di senso di colpa era associato positivamente alla frequenza dei rapporti. Questo supporterebbe il modello complementare: un po’ di autoerotismo e un leggero “pizzico” di colpa sembrano andare di pari passo con una vita sessuale di coppia più attiva.
  • Tuttavia, quando il senso di colpa diventava molto forte (“very big sense of guilt”), l’associazione si invertiva: questi uomini riportavano una minore frequenza di rapporti sessuali con la partner. Questo, invece, va nella direzione del modello compensatorio, o forse indica che un forte senso di colpa è talmente invalidante da impattare negativamente su tutta la sfera sessuale, inclusa quella di coppia.

È affascinante vedere come il senso di colpa giochi un ruolo così centrale. Non è tanto la masturbazione in sé, quanto il come la si vive a fare la differenza. Un forte senso di colpa, magari legato ad ansia e depressione preesistenti, sembra essere il vero problema, potenzialmente danneggiando l’intimità di coppia.

Immagine simbolica di due mani, una maschile e una femminile, quasi che si toccano ma separate da una linea sfocata al centro, rappresentando la connessione e la distanza nella coppia, obiettivo macro 80mm, luce controllata, alto dettaglio.

Cosa ci portiamo a casa?

Questo studio, pur con i suoi limiti (è retrospettivo, su un campione specifico di pazienti ambulatoriali cinesi, e non può stabilire cause ed effetti), ci offre spunti di riflessione importanti.
Innanzitutto, la masturbazione è una pratica comune anche tra gli uomini sposati, e non va demonizzata a priori.
In secondo luogo, il senso di colpa associato è un fenomeno rilevante, diffuso e potenzialmente legato a disagi psicologici come ansia e depressione.
Infine, la relazione tra masturbazione e sesso di coppia non è lineare, ma complessa e mediata proprio dal vissuto emotivo (il senso di colpa). Un’eccessiva colpa sembra essere dannosa per l’intimità coniugale.

Questi risultati sottolineano l’importanza, per medici e terapeuti, di affrontare apertamente l’argomento della masturbazione e dei relativi sentimenti di colpa con i pazienti, specialmente uomini sposati. Capire il vissuto individuale può essere cruciale per affrontare eventuali problemi nella sfera sessuale e relazionale della coppia. C’è ancora molto da capire, magari esplorando le ragioni specifiche della colpa o seguendo le coppie nel tempo, ma intanto abbiamo un tassello in più per comprendere la complessa mappa della sessualità umana all’interno del matrimonio.

Fonte: Springer

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