Massiccio dell’Itremo: Il Mio Viaggio nel Cuore Verde del Madagascar, tra Orchidee Rare e Piante Mai Viste!
Amici appassionati di natura e scoperte, oggi voglio portarvi con me in un’avventura botanica pazzesca, nel cuore pulsante del Madagascar: l’Area Protetta del Massiccio dell’Itremo. Preparatevi, perché quello che sto per raccontarvi ha dell’incredibile!
Un’Isola di Tesori Verdi: Il Madagascar e la Sua Unicità
Prima di tuffarci nell’Itremo, spendiamo due parole sul Madagascar. Questisola è un vero e proprio scrigno di biodiversità, talmente ricca e unica da essere definita un paese “megadiverso” e un “hotspot” di biodiversità. Pensate, il suo lungo isolamento dal resto del mondo ha permesso alla flora e alla fauna di evolvere in modi spettacolari, regalandoci un tasso di endemismo da capogiro. Moltissime specie, infatti, si trovano solo ed esclusivamente lì! Purtroppo, come spesso accade, tanta bellezza è anche fragile. Deforestazione per l’agricoltura, disboscamento, attività minerarie, incendi e cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova questo patrimonio. Per fortuna, c’è chi non sta a guardare! Il Madagascar si è impegnato ad aumentare le sue aree protette, e la creazione dell’Area Protetta del Massiccio dell’Itremo, grazie al contributo dei Royal Botanic Gardens, Kew (RBG Kew) e Kew Madagascar (KM), va proprio in questa direzione.
Itremo: Un Santuario Naturale da Proteggere
Il Massiccio dell’Itremo non è un posto qualsiasi. Era già stato identificato come sito prioritario per la conservazione per il suo paesaggio eccezionale e la sua straripante biodiversità. Dopo un primo status di protezione temporanea ottenuto nel 2008 grazie al Missouri Botanical Garden, dal 2010 RBG Kew si è rimboccata le maniche per garantirne la protezione permanente, obiettivo raggiunto nel 2015. L’obiettivo? Semplice ma ambizioso: “Conservare e mantenere la biodiversità nel suo stato attuale per assicurare la sostenibilità delle funzioni ecologiche e migliorare il tenore di vita della popolazione locale attraverso una gestione sostenibile e razionale delle risorse naturali”. E non è finita qui: l’Itremo è uno degli 853 siti al mondo riconosciuti dall’Alliance for Zero Extinction, grazie alla presenza di una specie in pericolo come il Podocarpus capuronii.
Ma dove si trova esattamente questo paradiso? Siamo negli Altipiani Centrali del Madagascar, a circa 117 km a ovest di Ivato-Ambositra. L’area copre ben 24.788 ettari, divisa in due blocchi, e ospita una miriade di specie vegetali. Immaginatevi un paesaggio variegato: per il 70% praterie, poi affioramenti rocciosi (10,5%), boschi di “tapia” (un tipo di albero locale, 6,4%), foreste a galleria umide (1,3%) e zone umide (0,4%). La geologia, con le sue rocce sedimentarie metamorfosate come quarzite e marmo, e il clima, umido e temperato d’estate ma freddo e secco d’inverno, creano le condizioni perfette per questa incredibile diversità e per l’alto tasso di endemismo.
La Checklist delle Meraviglie: Un Lavoro Mastodontico
E qui viene il bello! Per oltre due decenni, i ricercatori di RBG Kew e KM hanno setacciato l’area, inventariando ogni singola pianta. Il risultato? Una checklist dettagliatissima delle specie vegetali del Massiccio dell’Itremo. Un lavoro immenso, pensato per condividere questa conoscenza con ricercatori, decisori politici e, ovviamente, con tutti noi curiosi. Certo, la ricerca non si ferma mai, quindi è probabile che in futuro ci saranno aggiornamenti, nuove scoperte o cambiamenti nei nomi scientifici.
La checklist è stata compilata usando sistemi rigorosi come il Botanical Research and Herbarium Management System (BRAHMS) e segue standard internazionali. Per ogni specie, troverete un sacco di informazioni: famiglia, genere, specie, eventuali sottospecie o varietà (tutto in ordine alfabetico!), sinonimi, nomi comuni o vernacolari (quando conosciuti), distribuzione globale e nelle regioni del Madagascar, altitudine, habitat, ecologia, periodo di fioritura e, importantissimo, lo stato di conservazione secondo le categorie IUCN.
I Numeri da Record dell’Itremo
Tenetevi forte: la checklist include ben 747 taxa accettati! Parliamo di 736 specie, 1 ibrido, 3 sottospecie e 7 varietà, appartenenti a 352 generi e 103 famiglie. Un vero e proprio universo botanico!
Le famiglie più “popolose”? Al primo posto le Poaceae (le graminacee, con 111 specie), seguite dalle Orchidaceae (le orchidee, con 83 specie – che meraviglia!) e dalle Asteraceae (la famiglia delle margherite, con 75 specie). Ma la top 10 continua con Cyperaceae (63), Rubiaceae (38), Fabaceae (36), Apocynaceae (34), Lamiaceae (24), Euphorbiaceae (14) e Asphodelaceae (12).
E i generi con più specie? Domina Cyperus (Cyperaceae) con 32 specie. Seguono Helichrysum (Asteraceae, 27), Cynorkis (Orchidaceae, 15), Angraecum (Orchidaceae, 13), Cynanchum (Apocynaceae, 13), Senecio (Asteraceae, 12), Aloe (Asphodelaceae, 10), e poi Kalanchoe, Eragrostis, Panicum ed Eulophia con 9 specie ciascuno.
Le graminacee, come c’era da aspettarsi, amano le praterie. Le orchidee, invece, prediligono le foreste a galleria umide e i boschi di tapia. Le Asteraceae? Delle vere giramondo, si trovano un po’ ovunque! È interessante notare che i nomi vernacolari sono meno conosciuti per le piante erbacee come graminacee, orchidee e ciperacee; solo il 26% di queste ha un nome locale registrato.
Endemismi da Urlo e Minacce Reali
Ora, il dato che mi fa battere forte il cuore: ben 499 taxa sono endemici del Madagascar! E di questi, 70 sono endemici locali, cioè si trovano solo nel Massiccio dell’Itremo o nelle immediate vicinanze. Addirittura 11 specie vivono *esclusivamente* nell’Itremo! Questo sì che è un tesoro. Tra le specie non endemiche del Madagascar, la stragrande maggioranza (97%) è nativa, e solo un piccolo 3% (7 specie) è introdotta e considerata invasiva. Questo è un buon segno: significa che l’area non è eccessivamente minacciata dalle attività umane, almeno per ora.
Purtroppo, però, le minacce ci sono. Delle 747 specie analizzate, il 29% (216 specie) è considerato minacciato:
- 10 specie (1%) sono Criticamente Minacciate (CR)
- 117 specie (16%) sono Minacciate (EN)
- 89 specie (12%) sono Vulnerabili (VU)
Circa il 71% non è attualmente considerato minacciato, ma per 52 specie mancano ancora dati sufficienti per una valutazione.
Le principali gatte da pelare? Gli incendi (spesso causati involontariamente da apicoltori, pescatori di anguille o campeggiatori, ma a volte anche dolosi), l’estrazione mineraria artigianale e l’invasione di specie aliene come i pini (Pinus spp.).
Un Tesoro Più Ricco di Quanto si Pensasse
I risultati di questo studio sono sbalorditivi. Con le sue 747 specie, l’Itremo si conferma un’area di eccezionale ricchezza, superando altri massicci degli Altipiani Centrali come Ankaratra-Manjakatompo (510 specie) e Ibity (290 specie).
Dopo le Poaceae, le Orchidaceae sono la famiglia più rappresentata, e non c’è da stupirsi, visto che sono la famiglia di piante più ricca di specie in tutto il Madagascar! La loro identificazione è resa più agevole da numerose pubblicazioni e guide. Anche le Asteraceae e le Cyperaceae sono ben rappresentate e studiate. Le Rubiaceae (la famiglia del caffè), quinta in questa checklist, includono anche quattro specie non ancora descritte scientificamente raccolte nell’area! E c’è pure una specie di Acanthaceae non ancora descritta, Lasiocladus sp., avvistata e fotografata.
Gli affioramenti rocciosi granitici dell’Itremo sono l’habitat ideale per le Aloe, con ben 10 specie (incluse 2 varietà), un numero paragonabile a quello del Massiccio dell’Ibity. Purtroppo, quasi tutte le specie di Aloe dell’Itremo sono a rischio estinzione.
La presenza di 499 specie endemiche del Madagascar (il 67% del totale dell’Itremo!) e di 70 endemismi locali, come Tristachya betsileensis o Bulbostylis itremoensis, rafforza l’idea di includere l’area tra le Tropical Important Plant Area (TIPA) o le Key Biodiversity Area (KBA). Addirittura due delle cinque famiglie endemiche del Madagascar, Asteropeiaceae e Sarcolaenaceae, sono presenti qui! Questa ricchezza spinge Kew Madagascar a promuovere la conservazione coinvolgendo le comunità locali.
Cosa Ci Riserva il Futuro?
Questa checklist è una miniera d’oro di informazioni, una base di partenza fondamentale per capire la diversità e lo stato di conservazione delle piante dell’Itremo. Il fatto che quasi il 29% delle specie sia minacciato ci dice che c’è tanto lavoro da fare. Bisogna capire se queste specie sono davvero rare ovunque o se semplicemente non sono state raccolte abbastanza.
Servono ulteriori ricerche per comprendere il valore economico delle specie native e i processi evolutivi dei loro habitat, così da sviluppare pratiche di gestione sostenibile. È cruciale anche studiare meglio le specie invasive per sviluppare tecniche di eradicazione efficaci e ripristinare gli habitat naturali. In questo senso, le collezioni viventi negli orti botanici (come il Parco Botanico e Zoologico di Tsimbazaza in Madagascar) e la conservazione dei semi (pensate, 112 specie native dell’Itremo sono già conservate nella Millennium Seed Bank!) sono strategie preziose.
Il Massiccio dell’Itremo ha bisogno di una strategia di protezione forte per preservare le sue specie uniche. Recentemente, il team di Kew Madagascar ha avviato studi sperimentali sulla risposta della vegetazione agli incendi e ai disturbi, per capire meglio la storia dei diversi tipi di vegetazione. Boschi di tapia, foreste a galleria umide, praterie e affioramenti rocciosi: tutti questi habitat meritano di essere considerati target di conservazione.
Insomma, amici, l’Itremo è un gioiello che brilla di luce propria, un laboratorio naturale che ci insegna quanto sia preziosa e fragile la biodiversità. Speriamo che questo enorme lavoro di catalogazione sia il primo passo per garantire un futuro a questo angolo di paradiso.
Fonte: Springer