Fotografia ritratto di un uomo anziano (70 anni circa) dall'aria intellettuale e gentile, forse Martin Downer. Luce laterale morbida che evidenzia le linee del viso. Sfondo leggermente sfocato che potrebbe suggerire uno studio o una libreria. Stile bianco e nero filmico, obiettivo prime 35mm, profondità di campo media per mantenere il soggetto a fuoco ma ammorbidire lo sfondo.

Martin Downer: Il Dentista Jazzista Che Scriveva Romanzi e Cambiava la Salute Pubblica

Sapete, a volte ci imbattiamo in storie di persone che sembrano uscite da un romanzo. Figure poliedriche, capaci di eccellere in campi diversissimi, quasi a sfidare l’idea che ci si debba specializzare in una cosa sola. Ecco, quando penso a Martin Craig Downer (1931-2017), mi viene in mente proprio questo: un uomo che è stato un faro nella sanità pubblica dentale, ma che nascondeva anime da musicista e persino da romanziere. Mica male, vero?

Un Pilastro della Salute Dentale Pubblica

Immaginate la scena: siamo nel Regno Unito del dopoguerra e poi negli anni ’60, ’70, ’80… un periodo di grandi cambiamenti, anche nella sanità. Martin Downer non è stato uno spettatore passivo. Dopo gli studi a Liverpool e le prime esperienze lavorative, si tuffa nel mondo della sanità pubblica. Diventa Chief Dental Officer (CDO) prima a Kensington e Chelsea, poi scala le gerarchie fino ai Dipartimenti della Salute in Scozia e Inghilterra. Pensate alla responsabilità: gestire servizi odontoiatrici, cliniche scolastiche, programmi di prevenzione in un’epoca in cui la salute dentale, ammettiamolo, non era sempre al top delle priorità come oggi.

Mi colpisce leggere del suo impegno a Kensington e Chelsea già negli anni ’60. Non si limitava a curare, ma spingeva tantissimo sull’educazione alla salute orale. Organizzava campagne coinvolgendo personale infermieristico, scuole, persino le mamme, per insegnare le basi: dieta sana, igiene orale, controlli regolari. E lo faceva con creatività, usando poster, volantini, mostre, filmati, persino un clown di nome Pierre che insegnava ai bambini una canzoncina sul lavarsi i denti! Sembra quasi una scena da film, eppure era la realtà del suo lavoro quotidiano.

E poi la ricerca. Downer non era solo un amministratore, era un uomo di scienza. Consegue un Diploma in Dental Public Health (DDPH), uno dei primissimi a ottenerlo, e poi un PhD a Manchester. La sua tesi? Un’analisi sulla validità della diagnosi della carie. Sembra tecnico, ma pensateci: come fai a pianificare interventi di salute pubblica se non hai metodi affidabili per misurare il problema? Il suo lavoro sulla diagnosi della carie e, più avanti, sullo screening del cancro orale ha lasciato un segno a livello internazionale. Collaborando con esperti come Paul Speight, ha contribuito a creare gruppi di lavoro, pubblicato decine di articoli, partecipato a conferenze mondiali, influenzando le linee guida sullo screening del cancro orale nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Non si trattava solo di trovare il cancro presto, ma di capire se lo screening fosse davvero efficace, considerando i costi, i falsi positivi e la storia naturale della malattia. Un approccio rigoroso e basato sull’evidenza, fondamentale in sanità pubblica.

Fotografia macro, obiettivo 80mm, di grafici e tabelle complesse riguardanti dati epidemiologici sulla salute dentale e tassi di screening del cancro orale. Illuminazione controllata da studio, alta definizione, messa a fuoco precisa sui dettagli numerici.

La sua carriera accademica culmina con la cattedra di Politiche per la Salute Orale all’Eastman Dental Institute. Lì, insieme a Ruth Holt, forma una nuova generazione di specialisti in sanità pubblica dentale, molti provenienti dall’estero, confermando il suo impegno per costruire competenze a livello globale. Era anche un programmatore talentuoso, capace di sviluppare software per l’analisi dei dati delle sperimentazioni cliniche dentali negli anni ’70 e ’80 – un pioniere anche in questo!

Il Ritmo Nascosto: Sassofono, Jazz e Top of the Pops

E qui arriva il bello, il colpo di scena che rende la sua figura così affascinante. Quest’uomo di scienza, questo amministratore rigoroso, era anche un musicista! Fin da studente, suonava il clarinetto e poi il sassofono. E non parliamo di un hobby casalingo. Suonava in una band jazz semi-professionista, calcando palchi importanti come il mitico Cavern Club di Liverpool. Pensate, era nella band che suonò la sera dell’inaugurazione del Cavern nel 1957! Si dice persino che una volta i Beatles abbiano suonato come band di supporto durante un loro intervallo. Roba da non credere!

Dopo la laurea, continua a suonare professionalmente per qualche anno, soprattutto a Londra, con band come la Charlie Galbraith’s All Star Jazz Band e i London City Stompers. Ha inciso dischi, collaborato con figure note come George Melly e, tenetevi forte, è persino apparso a Top of the Pops con un brano che entrò nella top 20, “Too many beautiful girls”. Immaginatevelo: il futuro Chief Dental Officer d’Inghilterra che suona il sax in TV nel programma musicale più famoso! Se siete curiosi, pare che la All Star Jazz Band sia su Spotify. Potreste sentire il futuro professore soffiare nel suo sax.

Questa sua anima jazz, questo amore per la musica, traspare anche nel suo carattere. Chi lo conosceva bene lo descrive come una persona conviviale, gentile, con una grande gioia di vivere e senso dell’umorismo. Le risate nei bar e ristoranti durante i viaggi di lavoro erano, a quanto pare, all’ordine del giorno.

Primo piano delle chiavi di un sassofono tenore vintage, illuminate da luci calde da palcoscenico che creano riflessi dorati. Sfondo leggermente sfocato che suggerisce l'atmosfera intima di un jazz club fumoso. Obiettivo prime 50mm, profondità di campo ridotta, duotone ambra e blu profondo.

Dalla Sanità alla Pagina Scritta: Il Romanziere

Come se non bastasse, in pensione Martin Downer non si è certo messo a riposo sugli allori. Ha studiato scrittura creativa alla Bath Spa University e, sotto il nome di Martin Craig-Downer, ha pubblicato diversi romanzi e raccolte di racconti. Titoli come The tank room (ambientato nella Liverpool degli anni ’50, con tanto di jazz, artisti e amori complicati), Over there (che segue le vicende di diverse famiglie attraverso la Seconda Guerra Mondiale fino al XXI secolo) e Scenes behind the power. Ha persino contribuito a un’antologia di racconti.

È incredibile pensare come la stessa mente che analizzava dati epidemiologici e strategie sanitarie potesse poi tessere trame narrative complesse, esplorare relazioni umane e creare mondi immaginari. Forse la disciplina della ricerca e l’attenzione ai dettagli gli sono servite anche nella scrittura? O forse la creatività della musica e della scrittura gli davano una prospettiva diversa sui problemi della sanità pubblica? Mi piace pensare che questi mondi, apparentemente così distanti, si siano nutriti a vicenda.

Un’Eredità Complessa (e Senza Onorificenze Nazionali)

Martin Downer ci ha lasciati nel 2017. La sua eredità nel campo della salute dentale pubblica è immensa: la ricerca pionieristica, le politiche influenzate, i professionisti formati (alcuni dei quali, come Andy Blinkhorn e Iain Mackie, sono diventati a loro volta professori), il suo ruolo di editore per la rivista Community Dental Health.

Eppure, c’è un dettaglio che fa riflettere: nonostante sia stato probabilmente il CDO più longevo del Regno Unito e nonostante i suoi enormi contributi, non ha mai ricevuto un’onorificenza nazionale. Qualcuno suggerisce che questo sia quasi un tributo alla sua integrità: era un uomo che non aveva paura di sfidare le politiche governative quando non le riteneva giuste, piuttosto che limitarsi a eseguire ordini. Pensiamo ai conflitti sul contratto dei dentisti alla fine degli anni ’80: lui, pur essendo il CDO, non si fece paladino della posizione governativa.

Insomma, la storia di Martin Downer è quella di un uomo straordinario. Unisce il rigore scientifico, l’impegno civile, la passione artistica e una vena narrativa. Ci ricorda che le persone sono spesso molto più complesse e sfaccettate di quanto le etichette professionali lascino intendere. Una vita davvero piena, vissuta su più palcoscenici, dalla clinica odontoiatrica al palco del jazz club, fino alle pagine di un romanzo. Davvero affascinante.

Fonte: Springer

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