Composizione still life fotorealistica: frutta e verdura nigeriana colorata (lattuga, peperone verde) da un lato, e dall'altro capsule di Petri con colonie di lievito pigmentato (Rhodotorula, Candida, arancioni e gialle) e piccole fiale con estratti liquidi di carotenoidi (beta-carotene, licopene, luteina), illuminazione da studio controllata, lente macro 90mm, alta definizione, messa a fuoco selettiva sulle colonie di lievito.

Lieviti Sorprendenti: I Microbi Colorati dalla Frutta e Verdura Nigeriana Rivoluzionano i Pigmenti Naturali

Ciao a tutti, appassionati di scienza e curiosi! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio affascinante nel mondo microscopico, un mondo che si nasconde proprio sotto i nostri occhi, o meglio… sulla nostra frutta e verdura! Parleremo di colori, di salute e di come dei microrganismi incredibilmente talentuosi, i lieviti, potrebbero diventare i nostri prossimi supereroi nella produzione di pigmenti naturali.

Scommetto che molti di voi amano i colori vivaci del cibo: il rosso intenso dei pomodori, l’arancione brillante delle carote, il giallo solare dei peperoni. Questi colori sono spesso dovuti ai carotenoidi, pigmenti naturali fantastici non solo per gli occhi, ma anche per la nostra salute. Sono potenti antiossidanti, aiutano la vista, rinforzano il sistema immunitario… insomma, dei veri alleati!

Il problema? Gran parte dei carotenoidi usati oggi nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica sono prodotti sinteticamente. Funzionano, certo, ma la loro produzione può avere un impatto ambientale e, diciamocelo, l’idea di qualcosa di “chimico” non sempre ci fa sentire tranquilli, specialmente quando si parla di possibili rischi per la salute a lungo termine.

E se ci fosse un modo più naturale, più sostenibile? Qui entrano in gioco i nostri piccoli amici, i lieviti!

La Caccia ai Lieviti Colorati nei Mercati Nigeriani

Immaginatevi di passeggiare tra i banchi vivaci di tre mercati locali a Osogbo, nel sud-ovest della Nigeria: Shasha, Testing Ground e Oke-Baale. È proprio lì che è iniziata la nostra avventura! Abbiamo raccolto campioni freschissimi di frutta e verdura comune:

  • Frutta: arance, banane, ananas, angurie, manghi
  • Verdura: carote, cetrioli, lattuga, peperoni verdi, pomodori

L’obiettivo? Trovare lieviti particolari, quelli capaci di produrre naturalmente carotenoidi. Non tutti i lieviti lo fanno, ma alcuni sono dei veri artisti del colore!

Dopo aver portato i campioni in laboratorio, abbiamo isolato ben 24 ceppi di lieviti diversi. Tra questi, quattro si sono rivelati particolarmente interessanti perché producevano pigmenti visibili. Li abbiamo trovati sulla lattuga e sui peperoni verdi. Questi campioni “speciali” appartenevano principalmente ai generi Rhodotorula e, in un caso, Candida. Nomi un po’ tecnici, lo so, ma teneteli a mente: sono loro i protagonisti della nostra storia! In particolare, abbiamo identificato:

  • Due ceppi di Rhodotorula mucilaginosa (chiamati LETA e LETB) dalla lattuga.
  • Un ceppo di Rhodotorula toruloides (GP-1) dal peperone verde.
  • Un ceppo di Candida haemulonis (GPS-1) sempre dal peperone verde.

Identikit Molecolare: Cosa Abbiamo Scoperto con la GC-MS?

Ok, avevamo i nostri lieviti colorati. Ma che tipo di carotenoidi producevano esattamente? Per scoprirlo, abbiamo usato una tecnica super potente chiamata Gascromatografia-Spettrometria di Massa (GC-MS). Pensatela come un investigatore molecolare incredibilmente preciso: separa le diverse sostanze presenti in un campione e poi le “pesa” (determina la loro massa molecolare, o m/z) per identificarle.

I risultati sono stati entusiasmanti! Ogni lievito produceva un mix complesso di composti (decine!), ma analizzando i picchi principali e le masse molecolari caratteristiche, siamo riusciti a identificare i carotenoidi chiave:

  • Il lievito Rhodotorula mucilaginosa LETA (dalla lattuga) produceva un pigmento arancione chiaro. La sua “impronta digitale” (m/z 441) corrispondeva a quella del β-carotene! Proprio lui, il precursore della vitamina A, famoso per far bene alla vista e alla pelle.
  • Il “cugino” Rhodotorula mucilaginosa LETB (sempre dalla lattuga) produceva un pigmento color crema. Il suo m/z (398) ci ha indicato la presenza di licopene, il potente antiossidante che dà il colore rosso ai pomodori, noto per proteggere da danni cellulari e cardiovascolari.
  • Il lievito Rhodotorula toruloides GP-1 (dal peperone verde) sfoggiava un colore giallo-arancio. Il suo m/z (486) puntava dritto alla luteina, un carotenoide fondamentale per la salute degli occhi, che aiuta a proteggere la macula dalla degenerazione legata all’età.
  • Infine, Candida haemulonis GPS-1 (anche lui dal peperone verde) produceva un pigmento arancione intenso. Il suo m/z (337) corrispondeva al fitoene, un precursore importantissimo nella “fabbrica” dei carotenoidi, da cui poi derivano licopene, β-carotene e altri. Anche lui ha proprietà antiossidanti.

Primo piano macro di frutta e verdura fresca e colorata (arance, pomodori, peperoni verdi, lattuga) su un banco di mercato nigeriano, illuminazione controllata, lente macro 100mm, alta definizione.

Per essere sicuri al 100% dell’identità dei nostri lieviti campioni, abbiamo anche analizzato il loro DNA (usando la regione ITS, un marcatore genetico comune) e confrontato le sequenze con i database internazionali (GenBank). Conferma totale! Abbiamo persino ottenuto i numeri di accesso ufficiali per questi ceppi specifici (PPO78657.1, PPO78678.1, PPO78659.1, PPO78660.1).

Perché Questi Colori Sono Importanti?

Ve l’ho già accennato, ma vale la pena ripeterlo: questi carotenoidi sono delle vere gemme per la nostra salute.

  • β-carotene: Vitamina A “on demand”, antiossidante, salute di pelle e occhi.
  • Licopene: Super antiossidante, potenziale protettore cardiovascolare e antitumorale, scudo contro i danni UV.
  • Luteina: Guardiana della vista, protegge da cataratta e degenerazione maculare.
  • Fitoene: Il “mattone” iniziale per altri carotenoidi, anch’esso antiossidante.

Avere una fonte naturale e sostenibile per produrli, come questi lieviti, è una prospettiva davvero interessante!

Quanto Ne Producono Davvero?

Ovviamente, una cosa è produrre il colore, un’altra è produrne abbastanza per un uso industriale. Abbiamo misurato la “resa volumetrica”, cioè quanti milligrammi di carotenoide ogni litro di coltura di lievito riusciva a produrre:

  • R. mucilaginosa LETA (β-carotene): 5.1 mg/L
  • R. mucilaginosa LETB (licopene): 4.3 mg/L
  • R. toruloides GP-1 (luteina): 1.8 mg/L
  • C. haemulonis GPS-1 (fitoene): 2.2 mg/L

Questi numeri potrebbero non dirvi molto, ma confrontandoli con altri studi su lieviti produttori di carotenoidi, sono risultati promettenti! Certo, ci sono ceppi super-ottimizzati che producono di più, ma per essere lieviti “selvatici” isolati direttamente dalla natura, è un ottimo punto di partenza. La resa del β-carotene da LETA (5.1 mg/L) è persino superiore a quella riportata in alcuni studi recenti per altri lieviti!

Colonie di lievito pigmentato (arancione, giallo, crema) in capsule di Petri su un banco di laboratorio, accanto a provette e un microscopio, messa a fuoco precisa, lente macro 60mm.

Il Futuro è Colorato (e Naturale!)

Cosa significa tutto questo? Significa che abbiamo identificato delle nuove, potenziali “bio-fabbriche” naturali di carotenoidi preziosi, proprio lì, sulla lattuga e sui peperoni verdi dei mercati nigeriani! Questi lieviti indigeni rappresentano un’alternativa economica, sostenibile e potenzialmente più sicura ai pigmenti sintetici.

Pensate alle implicazioni:

  • Salute Pubblica: Offrire integratori e additivi alimentari più naturali e salutari.
  • Sostenibilità: Ridurre la dipendenza dalla chimica di sintesi e sfruttare processi biologici a basso impatto.
  • Economia Locale: Potenzialmente, sviluppare una produzione locale in Nigeria (e magari in altre parti dell’Africa sub-sahariana), creando nuove opportunità e riducendo la necessità di importare additivi costosi.

Certo, la strada è ancora lunga. Il prossimo passo fondamentale sarà purificare questi carotenoidi prodotti dai lieviti e studiare come ottimizzare la loro produzione su scala più ampia. Bisognerà anche valutare nel dettaglio le concentrazioni esatte ottenute (la GC-MS ci ha dato un’idea della composizione, ma non la quantità precisa di ogni singolo carotenoide nel mix).

Ma l’entusiasmo è tanto! Questa ricerca apre una finestra su un futuro in cui potremmo ottenere colori vibranti e salutari per i nostri alimenti e prodotti cosmetici in modo più rispettoso dell’ambiente e della nostra salute, grazie al lavoro instancabile di questi microrganismi sorprendenti.

Non è incredibile pensare a quanta ricchezza si nasconda in luoghi inaspettati, come sulla superficie di una semplice foglia di lattuga? La natura non smette mai di stupirci!

Fonte: Springer

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