Missione eLearning in Etiopia: Le Sfide (e le Speranze) dei Prof Universitari a Gondar
Ciao a tutti! Oggi voglio portarvi con me in un viaggio un po’ diverso dal solito. Parliamo di istruzione, tecnologia e di come queste due cose si incontrano (o scontrano) in contesti lontani dai nostri riflettori abituali. Mi sono imbattuto in uno studio affascinante che getta luce su una realtà specifica: quella degli istruttori universitari in Etiopia, in particolare all’Università di Gondar, e la loro avventura nel mondo della creazione di contenuti online.
Sapete, nel mondo occidentale siamo ormai abituati a parlare di eLearning, MOOC, piattaforme digitali come se fossero la normalità. USA, Regno Unito, Cina, India… lì l’istruzione online è una realtà consolidata, accelerata anche dalla pandemia. Ma cosa succede quando ci spostiamo in contesti dove le infrastrutture digitali non sono così scontate? Ecco, l’Africa subsahariana, e l’Etiopia in particolare, ci presentano un quadro molto diverso.
Un Divario Digitale Che Pesa sull’Istruzione
Pensate che in Etiopia il tasso lordo di iscrizione all’istruzione superiore è solo dell’8,1%! Bassissimo, anche rispetto ad altri paesi a basso reddito. Questo ci fa già capire che ci sono sfide strutturali enormi: infrastrutture digitali carenti, poca alfabetizzazione tecnologica, supporto istituzionale insufficiente. Il governo etiope ci sta provando, eh, con riforme e proclami che sottolineano l’importanza dell’online (come la Higher Education Proclamation 650/2009). Ma la realtà sul campo, nelle università pubbliche come quella di Gondar, è che l’integrazione dell’eLearning è ancora agli inizi, lenta e piena di ostacoli proprio nella fase cruciale: la creazione e progettazione dei contenuti da parte dei docenti.
La cosa interessante è che mentre molti studi si sono concentrati sulle percezioni degli studenti o hanno mescolato le voci di studenti e docenti, mancava uno sguardo approfondito proprio su cosa vivono gli istruttori: quali sono le loro difficoltà concrete? E cosa, nonostante tutto, li spinge a provarci? Questo studio ha cercato di colmare proprio questo vuoto, parlando direttamente con 59 persone tra docenti, figure chiave e focus group all’Università di Gondar. E quello che emerge è un mix complesso di frustrazioni e aspirazioni.
Gli Ostacoli: Un Percorso a Tappe Forzate
Immaginatevi nei panni di un professore universitario a Gondar. Volete portare innovazione nella didattica, magari creare dei materiali online per i vostri studenti, ma vi scontrate con una serie di muri. Lo studio li ha divisi in due grandi categorie: personali e istituzionali.
Ostacoli Personali:
- Tecnofobia e Analfabetismo Digitale: Non tutti sono “nativi digitali” o hanno avuto modo di familiarizzare con gli strumenti necessari. C’è chi ammette candidamente: “Non sono abituato a usare le tecnologie… preferisco l’insegnamento faccia a faccia”. La mancanza di competenze digitali è un freno enorme.
- Non Sapere Come Fare: Anche volendo, molti docenti semplicemente non sanno da dove iniziare per creare contenuti online efficaci. “Non so nulla di contenuti online”, confessa uno. Serve formazione specifica.
- Impressione Negativa: Se l’infrastruttura è carente (internet lento, elettricità a singhiozzo), è facile sviluppare una percezione negativa dell’eLearning, vedendolo come inutile o addirittura dannoso per l’apprendimento. “Senza elettricità diffusa e buon accesso a internet, il contenuto online qui è inutile”, dice un partecipante.
- Paura di Sbagliare (e di Fare Brutta Figura): Questa mi ha colpito molto. C’è la paura di creare contenuti di bassa qualità, di non essere all’altezza delle aspettative di studenti e colleghi. Una sorta di “atelofobia” (paura dell’imperfezione) e “aticifobia” (paura del fallimento) che blocca sul nascere molte iniziative. “Temo che studenti e colleghi mi giudicheranno negativamente se creo contenuti scadenti”.
Ostacoli Istituzionali:
- Infrastruttura Insufficiente: Questo è forse il problema più evidente. Mancanza di computer adeguati per i docenti, capacità dei server limitata, connessioni internet inaffidabili e interruzioni continue di corrente elettrica. “Ci sono almeno sette interruzioni di corrente al giorno”, racconta un gruppo. Come si può pensare di sviluppare e fruire di contenuti online in queste condizioni?
- Assenza di Curriculum e Politiche eLearning: Manca una cornice istituzionale chiara. Non c’è una politica eLearning definita, né un curriculum che integri queste modalità. Si naviga a vista, e questo porta a scarso impegno e priorità da parte della leadership universitaria, spesso vincolata da limiti di budget e infrastrutturali.
Ma C’è Speranza! Le Motivazioni che Spingono Avanti
Nonostante questo quadro complesso e pieno di sfide, lo studio ha identificato anche delle forze positive, delle motivazioni che spingono gli istruttori a non arrendersi e a guardare all’eLearning come un’opportunità.
- Iniziative di Sviluppo delle Capacità eLearning: Qualcosa si muove! L’Università di Gondar ha creato un team eLearning all’interno del dipartimento ICT per sviluppare sistemi e formare il personale. Si parla anche di “eLearning champions”, docenti formati (alcuni addirittura grazie a collaborazioni internazionali, come con l’Arizona State University) pronti a supportare i colleghi. C’è la consapevolezza che il mondo va avanti (“Questo è l’effetto finale della globalizzazione”) e che l’università deve adeguarsi per restare competitiva.
- Servizi di Supporto e Assistenza: La presenza di questo team ICT e dei campioni eLearning è vista come un potenziale facilitatore enorme. Offrire supporto tecnico e pedagogico mirato può fare la differenza per superare le barriere individuali.
- Aumentare la Consapevolezza sull’Istruzione Online: La pandemia da COVID-19, paradossalmente, ha acceso i riflettori sulla necessità dell’eLearning. Anche il Ministero dell’Educazione etiope sta spingendo in questa direzione, e l’università stessa usa i suoi canali (social media, ecc.) per diffondere informazioni e sensibilizzare docenti e studenti sull’importanza e le potenzialità dell’istruzione online. C’è un tentativo di cambiare mentalità e atteggiamenti.
Cosa Ci Dice Tutto Questo?
Questa ricerca ci offre uno spaccato prezioso su una realtà complessa. Ci mostra come l’introduzione dell’eLearning non sia solo una questione tecnologica, ma profondamente intrecciata con fattori personali, culturali, infrastrutturali e politici. Le difficoltà dei docenti di Gondar non sono solo “loro”, ma riflettono sfide sistemiche più ampie che molti paesi in via di sviluppo affrontano.
La mancanza di competenze digitali, la paura di sbagliare, l’assenza di infrastrutture adeguate e di politiche chiare creano un circolo vizioso difficile da spezzare. Tuttavia, le motivazioni esistono: la spinta della globalizzazione, le iniziative istituzionali (anche se iniziali), la crescente consapevolezza e la volontà di alcuni individui di fare da pionieri sono segnali di speranza.
Lo studio sottolinea giustamente che non basta fornire tecnologia. Serve formazione continua, supporto psicologico per affrontare le paure legate alla performance, e soprattutto serve una strategia istituzionale chiara, con politiche eLearning ben definite e integrate nel sistema educativo. Solo così si potrà davvero sbloccare il potenziale dell’istruzione online per migliorare l’accesso, l’equità e la qualità dell’apprendimento anche in contesti come quello etiope.
È una sfida enorme, certo, ma conoscere nel dettaglio le barriere e le motivazioni di chi è in prima linea, come questi istruttori universitari, è il primo passo fondamentale per costruire soluzioni efficaci. E chissà, magari la prossima volta che parleremo di eLearning in Etiopia, racconteremo una storia di successo diffuso. Io ci spero!
Fonte: Springer