Micrografia elettronica ad altissima risoluzione del batterio Streptococcus pneumoniae, con dettagli vividi della sua struttura esterna e della capsula polisaccaridica, illuminazione scientifica da laboratorio, lente macro 105mm, alta definizione, sfondo scuro per enfatizzare il soggetto.

Pneumococco Pediatrico in Catalogna: Il Serotipo 3 Sfida i Vaccini, Ma Nuove Armi Avanzano!

Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore e che riguarda la salute dei nostri bambini: la malattia pneumococcica invasiva, o IPD (dall’inglese Invasive Pneumococcal Disease). Parliamo di infezioni serie come polmoniti complicate, meningiti, batteriemie, causate da un batterio chiamato Streptococcus pneumoniae, un nemico subdolo che purtroppo è ancora una delle principali cause di malattia e mortalità infantile nel mondo.

Vi racconto la storia recente di questa battaglia in Catalogna, una regione spagnola, basandomi su uno studio molto interessante condotto tra il 2018 e il 2022 in tre grandi ospedali pediatrici (Hospital Sant Joan de Déu, Hospital Vall d’Hebron e HM Nens). Perché è importante? Perché ci aiuta a capire come sta andando la lotta contro questo batterio, soprattutto ora che abbiamo a disposizione nuovi vaccini.

La Storia dei Vaccini Pneumococcici: Una Battaglia Continua

Ricordate il vaccino pneumococcico coniugato 7-valente (PCV7)? Introdotto in Spagna nel 2001, copriva 7 tipi (sierotipi) di pneumococco. Ha fatto un buon lavoro nel ridurre le infezioni causate da quei specifici sierotipi, ma, come spesso accade in biologia, il batterio si è adattato, e altri sierotipi non coperti dal vaccino hanno iniziato a diffondersi.

Per questo, nel 2010 è arrivato il PCV13, che aggiungeva la protezione contro altri 6 sierotipi (1, 3, 5, 6A, 7F e 19A). L’introduzione del PCV13 ha portato a un calo significativo dell’incidenza complessiva di IPD pediatrica, specialmente per i sierotipi 1 e 19A. Un’ottima notizia! In Catalogna, dal luglio 2016, il PCV13 è stato inserito nel calendario vaccinale sistematico per tutti i bambini, con un programma a 2 dosi più un richiamo (2, 4 e 11 mesi).

Il Colpo di Scena: Il Sierotipo 3, il “Sorvegliato Speciale”

Nonostante i successi del PCV13, c’è un “ma”. Un sierotipo in particolare, il serotipo 3, si è rivelato un osso duro. Anche se incluso nel PCV13, questo vaccino sembra avere un’efficacia limitata contro di lui. E indovinate un po’? Proprio il serotipo 3 è diventato la causa principale di IPD in Catalogna, come confermato dallo studio che stiamo analizzando.

Questo studio, che ha seguito 220 episodi di IPD in bambini fino a 18 anni tra il 2018 e il 2022, ci dà un quadro chiaro della situazione attuale, proprio prima dell’introduzione dei vaccini di nuova generazione (PCV15 e PCV20).

Cosa Hanno Scoperto i Ricercatori in Catalogna (2018-2022)?

Prima di tutto, l’incidenza. Dopo il calo post-PCV13, l’incidenza di IPD si era più o meno stabilizzata. C’è stato un crollo drastico nel 2020-2021, ma quello è stato un effetto collaterale (positivo, in questo caso!) della pandemia di COVID-19: mascherine, distanziamento e igiene hanno ridotto la circolazione di molti patogeni respiratori, incluso lo pneumococco. Infatti, confrontando il 2022 con il 2018 (pre-pandemia), non ci sono state differenze significative nell’incidenza. Il nemico, insomma, è ancora lì.

L’età media dei bambini colpiti era di 33 mesi (poco meno di 3 anni), ma la malattia può colpire a tutte le età pediatriche. Circa il 12% dei bambini aveva condizioni mediche preesistenti che li rendevano più a rischio (come malattie cardiache, immunodeficienze, ecc.). È interessante notare che questa percentuale di bambini a rischio tra i casi di IPD sembra essere aumentata negli anni, forse perché la vaccinazione protegge di più i bambini sani, lasciando proporzionalmente più “scoperti” quelli con fragilità.

Primo piano macro di una fiala di vaccino pneumococcico PCV13 e una siringa su un tavolo sterile in un laboratorio medico, illuminazione controllata e precisa, alta definizione dei dettagli, lente macro 90mm.

Le diagnosi più comuni?

  • Polmonite: ben il 61.8% dei casi. E attenzione, spesso si trattava di polmonite complicata (con versamento pleurico, empiema o necrosi del tessuto polmonare).
  • Meningite: 14.5% dei casi.
  • Batteriemia senza focolaio apparente: 13.2%.
  • Altre forme più rare come infezioni osteoarticolari o mastoiditi.

La malattia è spesso seria: quasi un terzo dei bambini (31%) ha avuto bisogno di cure in terapia intensiva pediatrica (PICU), soprattutto quelli con meningite o sepsi. Purtroppo, c’è stato anche un decesso (una bambina di 6 anni con meningite da sierotipo 12F, parzialmente vaccinata). Circa il 20% dei bambini è stato dimesso con sequele, soprattutto neurologiche (post-meningite) o respiratorie (post-polmonite complicata).

Il Dominio Incontrastato del Sierotipo 3 e i Fallimenti Vaccinali

Ed eccoci al punto cruciale: i sierotipi responsabili. Su 205 casi in cui è stato possibile identificare il sierotipo, il serotipo 3 era il colpevole nel 35.1% dei casi! Era particolarmente associato alla polmonite complicata (quasi il 60% di queste erano causate da lui) e, cosa preoccupante, ai cosiddetti fallimenti vaccinali.

Cosa significa “fallimento vaccinale”? Significa che un bambino si ammala di IPD causata da un sierotipo incluso nel vaccino, nonostante sia stato vaccinato in modo completo e appropriato. Nello studio, il 45.4% delle IPD era causato da sierotipi inclusi nel PCV13. E di questi casi, quasi il 70% (69.9%) erano fallimenti vaccinali in bambini completamente vaccinati! E chi era il principale responsabile di questi fallimenti? Ancora lui, il serotipo 3, presente nell’81.5% dei casi di fallimento vaccinale da sierotipo PCV13. Questo conferma la sua capacità di “sfuggire” alla protezione del PCV13.

Altri sierotipi frequenti erano il 24F (5.4%), 10A (4.9%), 19A (3.9%), 8 (3.4%) e 23B (2.9%). È interessante notare che il sierotipo 24F era spesso associato a un clone batterico (CC230) resistente agli antibiotici (penicillina).

Micrografia elettronica ad alta risoluzione del batterio Streptococcus pneumoniae, focalizzata sul sierotipo 3 con la sua capsula distintiva, illuminazione scientifica controllata, lente macro 105mm, alta definizione dei dettagli batterici.

Diagnosi: Non Solo Coltura, Ma Anche PCR

Un altro aspetto emerso è l’importanza delle tecniche molecolari. Più della metà dei casi (51.8%) è stata diagnosticata esclusivamente tramite PCR (reazione a catena della polimerasi) su campioni sterili (sangue, liquido cerebrospinale, ecc.). Questa tecnica, che rileva il DNA del batterio, è molto sensibile e sta diventando fondamentale, soprattutto per sierotipi come il 3 che possono essere più difficili da coltivare in laboratorio. Anche se c’è stato qualche dibattito sulla possibilità di falsi positivi dovuti a batteri presenti nel sangue senza causare infezione (batteriemia transitoria), in questo studio i quadri clinici erano tutti compatibili con un’infezione reale, suggerendo l’affidabilità della PCR in questo contesto.

Verso il Futuro: PCV15 e PCV20, la Nuova Speranza

La persistenza del serotipo 3 e dei fallimenti vaccinali ha reso evidente la necessità di un upgrade. Ed ecco che entrano in gioco i nuovi vaccini:

  • PCV15: Aggiunge la protezione contro i sierotipi 22F e 33F rispetto al PCV13. Sembra offrire una protezione migliore contro il fastidioso serotipo 3. In Catalogna, le autorità sanitarie hanno deciso di sostituire il PCV13 con il PCV15 nel calendario vaccinale sistematico dall’ottobre 2023. Nello studio, i sierotipi inclusi nel PCV15 erano responsabili del 47.3% dei casi.
  • PCV20: Aggiunge ulteriori 5 sierotipi (8, 10A, 11A, 12F, 15B) rispetto al PCV15. Questo vaccino, autorizzato per l’uso pediatrico in Europa nel marzo 2024, potrebbe aumentare ulteriormente la copertura. Nello studio, i sierotipi coperti dal PCV20 erano responsabili del 64.4% dei casi. Pensate che i sierotipi 10A e 8, trovati rispettivamente in 10 e 7 casi nello studio catalano, sono coperti solo dal PCV20.

La scelta tra mantenere il PCV15 o passare al PCV20 dipenderà molto da come evolverà la situazione epidemiologica nei prossimi anni, monitorando attentamente la circolazione dei vari sierotipi, specialmente il 3, l’8 e il 10A.

Ritratto di un bambino piccolo che riceve una vaccinazione da un pediatra sorridente in un ambulatorio colorato e accogliente, luce naturale morbida, obiettivo 35mm, profondità di campo che sfoca leggermente lo sfondo.

Cosa Portiamo a Casa?

Questo studio catalano ci lascia alcuni messaggi importanti:

  1. L’incidenza di IPD pediatrica, dopo il calo dovuto alla pandemia, è tornata ai livelli precedenti. La guardia non va abbassata.
  2. Il serotipo 3 è il principale nemico in Catalogna (e probabilmente in molte altre aree con alta copertura da PCV13), causando molte polmoniti complicate e, soprattutto, molti casi in bambini già vaccinati (fallimenti vaccinali).
  3. I nuovi vaccini PCV15 (già in uso in Catalogna) e PCV20 offrono una copertura più ampia e rappresentano una speranza concreta per ridurre ulteriormente il peso di questa malattia, in particolare per contrastare il serotipo 3 e altri sierotipi emergenti o persistenti.
  4. La sorveglianza continua, sia clinica che microbiologica (con sierotipizzazione e analisi dei cloni batterici), è fondamentale per monitorare l’efficacia dei vaccini, rilevare cambiamenti epidemiologici e guidare le future strategie vaccinali.

La lotta contro lo pneumococco è una maratona, non uno sprint. Ogni nuovo vaccino è un passo avanti importante, ma dobbiamo continuare a studiare, monitorare e adattare le nostre strategie per proteggere al meglio i nostri bambini.

Fonte: Springer

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