Pazzesco! Abbiamo Creato un Materiale Flessibile Più Resistente dei Metalli!
Ciao a tutti! Oggi voglio raccontarvi di qualcosa di veramente incredibile su cui abbiamo lavorato. Immaginate un materiale che sia flessibile, conduttivo come certi gel speciali, ma allo stesso tempo così resistente da far impallidire persino i metalli quando si tratta di resistere alle crepe. Sembra fantascienza, vero? Eppure, è proprio quello che siamo riusciti a creare!
La Sfida: Materiali Forti ma Flessibili
Nel mondo dei materiali avanzati, c’è sempre stata questa grande sfida: creare qualcosa che sia super resistente meccanicamente, ma che non sia rigido come una tavola. Pensate ai robot morbidi, ai sensori indossabili, a dispositivi elettronici che si piegano… tutti hanno bisogno di materiali che siano un po’ “tuttofare”: forti, tenaci (cioè resistenti alla propagazione delle crepe), flessibili e magari anche capaci di condurre ioni (utilissimo per sensori e batterie).
I materiali conduttivi ionici, come gli ionogel (che sono fondamentalmente gel che contengono liquidi ionici al posto dell’acqua), sono fantastici per la loro flessibilità e conducibilità. Però, diciamocelo, la maggior parte di essi sono un po’ “mollicci”. Hanno una bassa resistenza (<1 MPa), una bassa tenacità (<10 kJ m⁻²) e non reggono molto bene carichi pesanti o danni. Questo ne limita parecchio l'uso pratico, specialmente dove serve affidabilità e durata. Negli anni, si è provato di tutto per renderli più tosti: creare reti polimeriche complesse (tipo "double network" o con legami supramolecolari che si rompono e si riformano), aggiungere nanoparticelle... Alcune strategie funzionano, ma spesso complicano la produzione, compromettono la flessibilità o, semplicemente, non raggiungono livelli di resistenza paragonabili a materiali strutturali come i metalli. Il problema fondamentale è che l'energia, quando il materiale si danneggia, si dissipa in zone troppo piccole.
La Nostra Idea: Fibre Toste e Legami Fortissimi
Allora ci siamo detti: e se prendessimo delle fibre super performanti, come quelle di carbonio o aramidiche (quelle dei giubbotti antiproiettile, per intenderci), e le annegassimo dentro un ionogel elastico, ma facendo in modo che si “attacchino” fortissimo?
È nata così la nostra creazione: gli Ionogel Compositi Rinforzati con Fibre (FRCI). Il segreto sta proprio lì: abbiamo progettato l’ionogel (usando un copolimero di acido acrilico e acrilammide e un liquido ionico specifico) in modo che formasse legami molto forti con la superficie delle fibre. Non parliamo di colla, ma di interazioni a livello molecolare (interazioni catione-ossigeno, legami idrogeno) che creano un’adesione pazzesca.
Questa forte adesione fa due cose meravigliose:
- Permette alle fibre, che sono rigidissime e resistentissime, di sopportare gran parte del carico.
- Fa sì che l’ionogel, che è elastico e capace di dissipare energia (grazie a legami supramolecolari dinamici), possa “distribuire” lo stress in modo molto efficiente quando il materiale viene deformato o danneggiato.
Il risultato? Quando si forma una crepa, l’energia viene dissipata in una zona molto più ampia rispetto ai gel tradizionali. Invece di concentrarsi sulla punta della crepa e farla avanzare, lo stress viene distribuito e assorbito dalla deformazione dell’ionogel e, alla fine, dalla rottura delle fibre stesse (che richiede un sacco di energia!).

Risultati da Capogiro: Tenacità Oltre i Metalli
E ora tenetevi forte. Abbiamo misurato la tenacità alla lacerazione (che misura quanta energia serve per far propagare una crepa) dei nostri FRCI. Il campione migliore, quello con fibre aramidiche, ha raggiunto un valore pazzesco: 4219 kJ m⁻²! Per darvi un’idea, è:
- Centinaia o migliaia di volte superiore a quella della maggior parte degli idrogel e ionogel esistenti.
- Superiore persino a quella di materiali noti per la loro resistenza come la seta di ragno.
- Due ordini di grandezza superiore a quella di molti metalli e leghe!
Avete capito bene. Un materiale che è in parte un “gel” flessibile ha dimostrato una resistenza alla propagazione delle crepe superiore a quella dell’acciaio o dell’alluminio. Non solo, questi FRCI hanno anche una resistenza a trazione altissima (fino a 365 MPa) e un modulo elastico elevato (1 GPa), paragonabile a plastiche rigide. Ma la cosa furba è che hanno un basso modulo a flessione (circa 1.2 MPa). Questo significa che sono resistentissimi a trazione, ma rimangono sorprendentemente flessibili, capaci di piegarsi e torcersi senza problemi. Abbiamo praticamente rotto il compromesso tra rigidità e tenacità!
Come Funziona Esattamente Questo “Superpotere”?
Abbiamo fatto un sacco di analisi per capire il perché di questa performance straordinaria. Abbiamo usato microscopia elettronica (SEM), spettroscopia (XPS, Infrarosso), simulazioni molecolari (MD) e modellazione agli elementi finiti (FEM).
Tutto conferma l’importanza dell’interfaccia fibra-ionogel. L’adesione è così forte (abbiamo misurato una forza di adesione interfacciale di 4.8 MPa, superiore alla resistenza a rottura dell’ionogel stesso!) che quando il composito viene tirato o lacerato, le fibre non si sfilano dalla matrice di gel (come succederebbe con un’adesione debole, tipo con il silicone PDMS), ma si rompono.
Questo processo, unito alla capacità dell’ionogel di deformarsi intensamente e dissipare energia rompendo e riformando i suoi legami supramolecolari interni, crea quella famosa “zona di dissipazione dell’energia” molto ampia (abbiamo stimato una lunghezza caratteristica, la “fractocohesive length”, tra 50 e 100 mm, contro i <10 mm dei gel normali). È come se il materiale "spalmasse" il danno su un'area enorme invece di lasciarlo concentrare in un punto.
Abbiamo anche visto che la tenacità del composito FRCI è direttamente proporzionale alla tenacità dell'ionogel stesso: più l'ionogel è tenace di suo, più il composito finale sarà resistente. È una sinergia perfetta!

Non Solo Forza Bruta: È Anche Intelligente!
Ma le sorprese non finiscono qui. Essendo basati su ionogel, i nostri FRCI sono anche conduttori ionici. E la loro resistenza elettrica cambia moltissimo quando vengono deformati. Questo li rende dei sensori di deformazione (strain sensor) eccezionali, con una sensibilità (Gauge Factor, GF) molto alta (fino a 784!).
Abbiamo messo alla prova questa capacità:
- Li abbiamo attaccati a gomiti e ginocchia umane, monitorando i movimenti in tempo reale.
- Li abbiamo usati per “fissare” delle ossa artificiali e li abbiamo sottoposti a 10.000 cicli di piegatura: non solo non si sono rotti, ma hanno mantenuto le loro proprietà meccaniche e di sensing! Un ionogel normale si sarebbe “ammorbidito” dopo poche centinaia di cicli, e un composito con adesione debole si sarebbe rotto.
- Li abbiamo montati sulle articolazioni di un robot, riuscendo a seguirne i movimenti con precisione.
- Abbiamo dimostrato che possono resistere a impatti, proteggendo ciò che sta sotto, e contemporaneamente rilevare quando e quanto forte è stato l’impatto. Anche se presentano già una crepa!
Questo apre scenari pazzeschi per robotica intelligente, dispositivi indossabili di nuova generazione, equipaggiamento protettivo smart che “sente” i colpi, e forse anche applicazioni biomediche come legamenti artificiali ad alte prestazioni (anche se per l’elettronica a contatto con la pelle, la loro rigidità potrebbe essere un limite rispetto a materiali più morbidi).

Una Strategia Universale
La cosa bella è che questa strategia sembra essere universale. Abbiamo provato a cambiare il tipo di liquido ionico nell’ionogel, a cambiare uno dei monomeri, e persino a usare fibre diverse (aramidiche invece che carbonio). In tutti i casi, abbiamo ottenuto FRCI con proprietà meccaniche eccezionali, confermando che il principio della forte adesione interfacciale e della sinergia tra fibre resistenti e matrice tenace funziona alla grande.
In Conclusione
Siamo davvero entusiasti di questi risultati. Aver creato un materiale che combina la flessibilità e la conducibilità ionica dei gel con una resistenza meccanica e alla frattura che supera persino quella dei metalli, mantenendo anche una buona flessibilità, è qualcosa che potrebbe davvero cambiare le carte in tavola in molti campi tecnologici.
Abbiamo dimostrato che combinando sapientemente fibre ad alte prestazioni e ionogel supramolecolari con un’interfaccia progettata ad hoc, si possono ottenere proprietà quasi “magiche”. Chissà quali altre applicazioni incredibili ci riserverà il futuro grazie a questi materiali!
Fonte: Springer
