Un primo piano drammatico di un occhio umano con un riflesso di un ambiente di lavoro industriale, come una fabbrica o un cantiere. L'immagine è un ritratto, scattata con un obiettivo da 35mm, utilizzando la tecnica del film noir con forti contrasti e ombre per sottolineare il rischio, con una profondità di campo che mantiene l'occhio a fuoco e lo sfondo leggermente sfocato.

Occhi a Rischio sul Lavoro: Un’Analisi Esclusiva sugli Infortuni Oculari in Brasile che Ti Farà Aprire gli Occhi!

Amici, parliamoci chiaro: quando pensiamo agli infortuni sul lavoro, forse gli occhi non sono la prima cosa che ci viene in mente. Eppure, vi assicuro che sono un problema più serio e diffuso di quanto si possa immaginare. Recentemente mi sono imbattuto in uno studio illuminante che ha analizzato la situazione degli infortuni oculari correlati al lavoro (WREI) tra i lavoratori assicurati dalla Previdenza Sociale in Brasile, in un arco temporale bello lungo, dal 2003 al 2019. E, credetemi, i dati fanno riflettere.

Ma Cos’è Esattamente un Infortunio sul Lavoro? E Perché gli Occhi?

Prima di addentrarci nei numeri brasiliani, facciamo un piccolo passo indietro. La legge brasiliana (n. 8213/1991, per i più curiosi) definisce un infortunio sul lavoro come qualsiasi evento che accade durante l’attività lavorativa e che provoca una lesione fisica, un disturbo funzionale o, nei casi più gravi, la morte del lavoratore. Questo include anche gli incidenti che avvengono durante gli spostamenti per conto dell’azienda e nel tragitto casa-lavoro. Non solo, ma anche le malattie professionali, quelle che si sviluppano a causa del tipo di lavoro o delle condizioni particolari in cui viene svolto, sono equiparate agli infortuni.

Ora, perché concentrarsi proprio sugli occhi? Beh, gli infortuni oculari sul lavoro sono eventi frequenti che generano costi sociali, psicologici ed economici enormi. Pensateci: possono portare a conseguenze gravi e durature per la salute dei lavoratori, inclusa la cecità parziale o totale. A livello globale, sono una delle principali cause di cecità e disabilità, con un peso economico non indifferente, specialmente per i paesi a basso e medio reddito. Negli Stati Uniti, si stima che circa 2,4 milioni di lesioni oculari avvengano ogni anno, e di queste, quasi un milione sono legate al lavoro! In Inghilterra, gli incidenti agli occhi rappresentano tra il 45% e il 52% di tutti i traumi. La cosa pazzesca? Circa il 90% di queste lesioni potrebbe essere prevenuto con l’uso di protezioni oculari adeguate e l’implementazione di misure di controllo del rischio. È un dato che fa davvero pensare, no?

Un rapporto congiunto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità sottolinea proprio l’importanza della salute degli occhi sul posto di lavoro. Si stima che circa 3,5 milioni di infortuni oculari avvengano annualmente in ambito lavorativo, rappresentando circa l’1% di tutti gli infortuni professionali non mortali. E in Brasile? Studi indicano che il 10% degli incidenti sul lavoro coinvolge lesioni agli occhi. Le cause sono varie: esposizione a sostanze chimiche, radiazioni, o oggetti che colpiscono gli occhi. La buona notizia, come dicevo, è che sono spesso prevenibili.

La Situazione Specifica in Brasile: Numeri da Capogiro

Torniamo al nostro studio brasiliano. Tra il 2003 e il 2019, si sono registrati in media 16.845,18 casi all’anno di infortuni oculari sul lavoro, per un totale di ben 286.368 casi! Questo piazza gli infortuni oculari al 13° posto tra le parti del corpo più colpite da incidenti sul lavoro tra i beneficiari della Previdenza Sociale. Non è un numero da poco, se ci pensate.

Analizzando più nel dettaglio, 165.909 casi registrati riguardavano diagnosi specifiche di lesioni oculari secondo la classificazione ICD-10. La condizione più frequente? Il codice ICD-10 T15, che si riferisce alla presenza di un corpo estraneo nell’occhio, con ben 83.240 casi (il 50,21% del totale). Seguono poi traumi all’orbita oculare (S05), ustioni e corrosioni (T26) e altre affezioni. Questi dati ci dicono che spesso si tratta di oggetti proiettati o contusioni. Ad esempio, uno studio nel settore edile ha rivelato che le lesioni da corpo estraneo erano frequentissime, e una parte significativa di questi incidenti avveniva per la mancanza di uso di protezioni oculari da parte dei lavoratori. Questo sottolinea, ancora una volta, l’importanza di pratiche preventive come l’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e la formazione continua.

Un operaio in un'officina meccanica brasiliana indossa occhiali di protezione mentre utilizza una smerigliatrice che produce scintille. L'immagine è un ritratto, scattata con un obiettivo da 35mm, con un effetto film noir per enfatizzare la serietà della protezione, profondità di campo per mettere a fuoco il lavoratore e gli occhiali.

Andamento nel Tempo: Stabilità, Ma con Qualche Sfumatura

E come sono andate le cose nel corso degli anni? L’incidenza totale degli infortuni oculari sul lavoro è rimasta sostanzialmente stabile, variando da 3,91 casi ogni 10.000 lavoratori assicurati nel 2003 a 3,78 nel 2019. Una variazione percentuale annua (APC) di -0,96%, che statisticamente non indica un trend definito. Anche gli infortuni tipici (quelli che avvengono proprio durante lo svolgimento del lavoro) hanno seguito un andamento simile, senza mostrare una tendenza chiara all’aumento o alla diminuzione, con un picco di eventi nel 2008.

Tuttavia, ci sono due notizie che fanno ben sperare:

  • Gli infortuni oculari dovuti ad incidenti in itinere (durante il tragitto casa-lavoro e viceversa) hanno mostrato una tendenza alla diminuzione, con una riduzione media annua del 3,78%.
  • Anche le malattie professionali che colpiscono gli occhi hanno registrato una significativa riduzione media annua del 3,50%.

Questi cali sono interessanti. Per gli incidenti in itinere, la riduzione è un po’ in controtendenza rispetto ad altre ricerche che mostravano un aumento o stabilità. Bisogna considerare che questi incidenti sono più legati a fattori esterni come il traffico e le infrastrutture urbane. È anche possibile che la crescente informalità nel mercato del lavoro influenzi questi dati: i lavoratori informali, come i rider che usano app, spesso non hanno tutele formali e i loro incidenti non vengono registrati come infortuni sul lavoro.

Dietro i Numeri: Sottostime, Precarietà e Politiche di Prevenzione

Parlando di informalità, il Brasile ha visto una crescente precarizzazione del lavoro. Questo non solo mina i diritti dei lavoratori, ma rende anche più difficile monitorare la loro salute. La sottostima degli infortuni e delle malattie professionali è un problema noto in Brasile. Spesso c’è difficoltà a stabilire un nesso chiaro tra malattia e attività lavorativa, specialmente per patologie croniche. A volte, purtroppo, c’è anche l’omissione intenzionale da parte dei datori di lavoro nel registrare i casi per evitare responsabilità legali o costi.

Un fattore che potrebbe aver influenzato le registrazioni è l’introduzione nel 2010 del Fattore Acidentário de Prevenção (FAP), un indicatore che può ridurre o aumentare i contributi assicurativi delle aziende in base ai loro tassi di incidentalità. Potrebbe aver incentivato una maggiore attenzione, ma forse anche una certa “creatività” nelle segnalazioni.

Il picco di notifiche nel 2008 potrebbe essere legato all’implementazione del Nesso Tecnico Epidemiologico Previdenciário (NTEP) nel 2007. Questo strumento ha permesso di stabilire una relazione tra malattie e attività lavorative basandosi su evidenze epidemiologiche, anche senza la comunicazione formale dell’incidente da parte dell’azienda (la famosa CAT). Un passo avanti importante per far emergere il sommerso.

Non dimentichiamo poi le politiche nazionali per la salute e sicurezza del lavoratore (PNSTT e PNSST), che mirano a promuovere ambienti più sicuri e migliorare la sorveglianza. Anche queste potrebbero aver contribuito alla tendenza decrescente osservata per alcune tipologie di infortuni. C’è da dire, però, che l’alta percentuale di infortuni con localizzazione non specificata o senza dettagli sugli organi colpiti potrebbe aver “annacquato” un po’ i dati specifici sugli occhi, sottostimando la reale portata del problema. Capite bene quanto sia cruciale una registrazione precisa per sviluppare politiche efficaci!

Un'immagine macro di un occhio umano sano e luminoso, con una leggera sovrapposizione di un'icona di scudo protettivo. L'obiettivo è un macro da 100mm, con illuminazione controllata per esaltare i dettagli dell'iride e la chiarezza della visione, simboleggiando la prevenzione e la salute oculare.

Cosa Ci Portiamo a Casa da Questo Studio?

Lo studio ha delle limitazioni, certo. Ha incluso solo i lavoratori assicurati dal sistema generale (RGPS), quindi i risultati non possono essere estesi a tutti i lavoratori brasiliani, come gli autonomi o quelli del mercato informale. Inoltre, essendo uno studio ecologico su dati secondari, non si possono trarre conclusioni causali a livello individuale e i dati potrebbero avere imprecisioni.

Nonostante ciò, i risultati sono chiari: gli infortuni oculari sul lavoro in Brasile rappresentano un fardello significativo. Anche se l’incidenza generale è rimasta stabile, la diminuzione per gli incidenti in itinere e le malattie professionali è un segnale. Ma non basta. C’è un bisogno continuo e urgente di strategie di prevenzione complete. Rafforzare le misure di sicurezza per i lavoratori, migliorare le pratiche di gestione del rischio e, soprattutto, promuovere una cultura della sicurezza che metta al primo posto la protezione degli occhi è fondamentale. Perché, diciamocelo, perdere la vista o subire danni permanenti per un incidente che si poteva evitare è una tragedia. Dobbiamo tutti, lavoratori e aziende, fare la nostra parte per garantire ambienti di lavoro più sicuri. I nostri occhi sono preziosi, proteggiamoli!

Fonte: Springer

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *