Infezioni Urinarie negli Anziani: L’Ombra dei Superbatteri Resistenti a Gondar
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che, purtroppo, sta diventando sempre più una minaccia silenziosa: le infezioni del tratto urinario (le famose IVU) causate da batteri resistenti a più farmaci, soprattutto nella nostra popolazione anziana. Recentemente mi sono imbattuto in uno studio affascinante condotto nella città di Gondar, in Etiopia, che getta luce su questo problema crescente, e ho pensato fosse importante condividerne i risultati e le riflessioni.
Le IVU sono già di per sé un fastidio, a volte un problema serio, ma quando entrano in gioco i cosiddetti “superbatteri”, la situazione si complica parecchio. Immaginate microrganismi che hanno imparato a difendersi dalla maggior parte degli antibiotici che abbiamo a disposizione: ecco, questa è la realtà della multi-resistenza (MDR, dall’inglese Multi-Drug Resistance).
Lo Studio di Gondar: Numeri che Fanno Riflettere
Lo studio che ha catturato la mia attenzione è stato condotto tra maggio e luglio 2022 su 204 pazienti anziani (over 65) con IVU confermata, presso l’Ospedale Universitario di Gondar e due centri di supporto geriatrico locali. L’obiettivo? Capire quanto fosse diffuso il problema della MDR e quali fattori aumentassero il rischio per questi pazienti.
Ebbene, i risultati sono piuttosto allarmanti. Pensate che ben il 56,4% dei pazienti anziani con IVU ospitava batteri multi-resistenti. Se guardiamo ai batteri isolati, quasi la metà (il 49,6%) erano MDR. Un dato che fa davvero pensare, non trovate? La maggior parte di questi “cattivi” erano batteri Gram-negativi (ben l’83,3% degli isolati MDR), mentre i Gram-positivi rappresentavano una quota minore (16,7%).
Ma non finisce qui. Lo studio ha identificato anche batteri con resistenze ancora più estreme:
- XDR (Extensive Drug Resistance): resistenti a quasi tutte le classi di antibiotici disponibili, tranne una o due. Questi rappresentavano quasi un quarto (24,8%) di tutti gli isolati!
- PDR (Pan-Drug Resistance): resistenti a TUTTI gli antibiotici testati. Fortunatamente più rari, ma comunque presenti nel 4,8% degli isolati MDR (corrispondente al 2,4% del totale degli isolati), e tutti appartenenti al genere Pseudomonas.
Chi Sono i “Superbatteri” Più Comuni?
Il batterio multi-resistente più frequentemente isolato è stato il nostro “vecchio conoscente” Escherichia coli (47,6% degli MDR), seguito da Klebsiella pneumoniae (19,1%). Questi due sono spesso i principali responsabili delle IVU, ma trovarli così frequentemente in versione “corazzata” è preoccupante.
Altri attori importanti sulla scena della multi-resistenza includevano:
- Staphylococcus aureus (10,3%) – tra cui un’alta percentuale (78,3%) di MRSA (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina)
- Proteus mirabilis (6,4%)
- Staphylococcus saprophyticus (6,4%)
- Pseudomonas spp. (4,8%) – gli unici PDR trovati!
- Proteus vulgaris (3,2%)
- Klebsiella rhinoscleromatis (2,4%)
È interessante notare come E. coli fosse anche il batterio XDR più comune, seguito da K. pneumoniae, P. mirabilis e Pseudomonas spp.. La resistenza era particolarmente alta verso antibiotici comuni come tetracicline, beta-lattamici (come ampicillina e alcune cefalosporine) e chinoloni (come la ciprofloxacina).
Perché Proprio negli Anziani? I Fattori di Rischio
Lo studio non si è limitato a contare i batteri resistenti, ma ha cercato di capire perché alcuni anziani fossero più a rischio di altri. E qui emergono fattori che, in parte, possiamo provare a controllare. I principali fattori di rischio statisticamente significativi per contrarre un’IVU da batteri MDR sono risultati:
- Storia di IVU ricorrenti: Avere avuto 2 o più infezioni negli ultimi 6 mesi, o 3 o più negli ultimi 12 mesi, aumentava significativamente il rischio (di 5-6 volte!). Questo suggerisce che infezioni precedenti, magari non trattate in modo ottimale o con batteri già parzialmente resistenti, possono spianare la strada a future infezioni MDR.
- Uso del catetere urinario: Il catetere è una porta d’ingresso per i batteri, spesso più resistenti, presenti nell’ambiente ospedaliero o sulla pelle stessa del paziente. Il rischio aumentava di quasi 3 volte.
- Uso di antibiotici (soprattutto senza prescrizione): Questo è un punto cruciale! L’uso frequente, inappropriato o incompleto di antibiotici crea una pressione selettiva: i batteri sensibili muoiono, quelli resistenti sopravvivono e si moltiplicano. Chi aveva usato antibiotici senza prescrizione aveva un rischio più che triplicato di infezione MDR.
- Ospedalizzazione prolungata: Stare in ospedale per 4 o più giorni aumentava il rischio di oltre 5 volte. Gli ospedali sono, purtroppo, ambienti dove i batteri resistenti circolano più facilmente.
Questi risultati sottolineano quanto sia importante un approccio mirato e attento nella gestione delle IVU negli anziani.
Un Problema Globale: La “Tsunami Silenzioso” dell’Antibiotico-Resistenza
Lo studio di Gondar è una fotografia locale di un problema globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’antibiotico-resistenza una delle 10 principali minacce alla salute globale. È come uno “tsunami silenzioso”, come lo definisce lo stesso articolo scientifico, che avanza inesorabile e mette a rischio i progressi della medicina moderna.
Cosa possiamo fare? La parola chiave è “Antimicrobial Stewardship”, ovvero l’uso responsabile e appropriato degli antibiotici. Questo coinvolge tutti:
- Noi pazienti: Evitare l’automedicazione, non usare antibiotici avanzati da cure precedenti, completare sempre il ciclo di terapia prescritto dal medico, anche se ci sentiamo meglio prima.
- Medici e personale sanitario: Prescrivere antibiotici solo quando necessario, basandosi il più possibile su diagnosi precise (come l’urinocoltura con antibiogramma) invece che sulla terapia empirica (a meno di urgenze), scegliere l’antibiotico più mirato e per la durata più breve possibile.
- Ricercatori e industria: Sviluppare nuovi antibiotici e terapie alternative (come la terapia fagica menzionata nello studio) e nuovi metodi diagnostici rapidi.
- Politici e istituzioni: Promuovere campagne di sensibilizzazione, implementare programmi di stewardship antimicrobica negli ospedali e sul territorio, regolare la vendita di antibiotici.
Conclusioni e Prospettive Future
Lo studio di Gondar ci lancia un messaggio forte: la prevalenza di IVU da batteri multi-resistenti negli anziani è alta e preoccupante. Batteri come E. coli, K. pneumoniae e persino Pseudomonas stanno diventando sempre più difficili da trattare. I fattori di rischio identificati – IVU ricorrenti, cateterismo, uso improprio di antibiotici e lunghe ospedalizzazioni – ci indicano dove dobbiamo concentrare i nostri sforzi di prevenzione.
È fondamentale passare da un approccio spesso empirico a uno basato su diagnosi accurate e test di sensibilità agli antibiotici, limitando l’uso di antibiotici ad ampio spettro solo quando strettamente necessario. Dobbiamo lavorare tutti insieme per arginare questa marea montante della resistenza antimicrobica, per proteggere i nostri anziani e garantire che gli antibiotici rimangano efficaci per le generazioni future. La ricerca futura, come suggerito dagli autori, dovrebbe concentrarsi su strategie per ridurre questi fattori di rischio e caratterizzare meglio, anche a livello molecolare, questi pericolosi batteri multi-resistenti.
Fonte: Springer